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Capitolo 20 "Perché non sarai lì..."

Verso le 7 di sera di quello stesso giorno, Michele mi chiamò al cellulare.

"Ehi Michele" salutai

"Ehi Ale, preparati che usciamo" disse subito

"Cosa? Aspetta quando?" Chiesi confusa

"Sta sera, ti passo a prendere alle 8" spiegò

"E tu solo un ora prima me lo dici? No non c'ho voglia" mi lamentai

"Invece si, quindi smettila di fare l'asociale e inzia a prepararti" mi rimproverò

Sbuffai.

"Dimmi almeno dove andiamo" esclamai alzandomi per andare in camera mia

"In discoteca, tanto è sabato, ci saranno anche il resto dei ragazzi"

"Uffa...va bene, ci vediamo dopo" chiusi la chiamata e aprì l'armadio

E ora che mi metto?

Tirai fuori dall'armadio un paio di vestiti per decidere quale mettere, alla fine ne scelsi uno, non troppo corto.

Corsi in bagno per fare una doccia veloce e successivamente vestirmi.

Le otto arrivarono troppo presto così dovetti sbrigarmi.

Quando suonarono il campanello, ero già pronta, fortunatamente.

Aprì e mi ritrovai Michele e Sofia davanti alla porta.

"Ehi" li salutai

"Sei una bomba stasera" disse Sofia ridendo

"La solita" risi

Ma il mio sguardo era puntato su Michele che mi stava squadrando da capo a piedi.

Sofia per rendere il tutto più imbarazzante se ne tornò in macchina dove ci guardò sorridendo.

"Sei...meravigliosa stasera" finalmente si decise a parlare Michele

"Grazie" sorrisi

"Anche se sono un po' arrabbiata con te per non avermi avvertita prima" sbuffai

Michele ridacchiò.

"Scusa, me ne sono dimenticato" disse dispiaciuto

Scrollai le spalle.

"Posso avere l'onore di accompagnarla in auto?" Chiese con finto tono formale porgendomi la mano

Sorrisi arrossendo un po'.

"Ma certo Signore" risi prendendola

Chiusi la porta di casa mia e Michele mi accompagnò al posto del passeggero.

Poi si sedette accanto a me.

"Pronte?" Sorrise

Sofia esultò e subito dopo Michele mise in moto l'auto e partì.

Non mi piaceva la discoteca, era troppo rumorosa, troppe persone ubriche.

Sofia e Michele parlavano, ridendo di tanto in tanto mentre io me ne stavo in silenzio guardando fuori.

"Tutto okay?" Chiese Michele dopo un po'

Lo guardai meglio. Aveva una semplice camicia con i primi bottoni aperti e una giacca scura e i suoi soliti jeans.

"Si" sussurrai

"Sei un po' silenziosa" ribatté invece

"Ho detto che sto bene" dissi brusca

"Stavo solo controllando che tutto andasse bene" sbottò alzando la voce

Sofia non fiatava.

"E se io non te lo volessi dire?!" Esclamai con il suo stesso tono

Il silenzio calò nella macchina mentre abbassavo lo sguardo.

Michele non disse nient'altro, tornò a guardare la strada in silenzio, stringendo il volante forse un po' troppo forte.

Cosa ti prende?

Ovviamente Sofia stava indagando come suo solito.

Non risposi al messaggio e poco dopo arrivammo a destinazione.

Michele sparì subito tra la folla, io invece intravidi alcuni amici.

La musica a palla, l'odore di Alcool e sudore nell'aria.

****

Stavo bevendo un po' troppo quella sera, le persone continuavano a portarmi da bere e io non riuscivo a rifiutare.

Luca mi aveva invitato a ballare, anche lui era un po' brillo.

"Ma quanto hai bevuto?" Ridacchiò lui tenendomi per i fianchi

Risi.
"Abbastanza"

Poi non so perché, forse ne avevo semplicemente voglia, ma lo baciai.

Lui rimase immobile, sorpreso ma non si oppose.

"Sei ubriaca" esclamò appena mi staccai

"Anche tu" risi continuando a ballare

****

Quando stavo per bere un altro drink, qualcuno me lo tolse di mano.

"Non credi di aver bevuto troppo?!" Esclamò una voce fredda

Vidi Michele tirarmi per un braccio.

"Ehi ma che cazzo fai?!" Sbottai ritirando il braccio per toglierlo dalla sua stretta

Barcolllai un po' appena lo mollò.

Mi guardò duro, e un po' mi spaventai.

Mi riprese per il polso tirandomi per andare da qualche parte.

Non capivo niente, sapevo solo che mi stava facendo male.

"Sofia, ti puoi trovare un passaggio? Alessia è ubriaca e l'ho trovata mentre baciava Luca" disse

Io ridacchiai e lui mi guardò male.

"Certo, stai tranquillo" lo rassicurò

Mi tirò verso l'uscita e per poco non inciampai.

Mi dimenai per liberarmi ma lui rafforzò la stretta.

"Lasciami! Mi stai facendo male!!" mi lamentai mentre una lascrima solitaria mi rigava il viso

Appena mi vide, Michele mi lasciò subito.
Ormai eravamo arrivati davanti alla sua macchina.

Lui si guardò le mani spaventato.
Poi mi guardò con un'espressione tra il dispiaciuto e il preoccupato.

"Io...scusa, non volevo" disse

Indietreggiai di un passo e Michele si riprese.

"Andiamo ti riporto a casa" si riavvicinò a me

"No! Io voglio restare alla festa" protestai

Lui scosse la testa.

"Farai qualcosa di cui domani poi ti pentirai" mi spinse verso la sua macchina facendomi sdraiare sui sedili posteriori

Non ci misimo molto ad arrivare, ma io mi rifiutai di alzarmi quindi mi prese in braccio.

Sbuffai.

"Sei cattivo" dissi mentre Michele chiudeva la porta della casa

"Io non sono cattivo" disse

Aveva la voce bassa, più del solito.

Io non risposi.

"Mi preoccupo solo per te" spiegò salendo le scale

"Però sei anche carino" ammisi

Lui ridacchiò entrando in camera mia.

Mi rimise in piedi e inziò a frugare tra i miei cassetti.

"Cosa stai facendo?" Chiesi

Lui mi porse una maglietta e dei pantaloncini.

"Vatti a cambiare su" poi mi spinse in bagno

P.O.V Michele

Sbuffai passandomi una mano tra i capelli.

Quando l'ho vista baciare Chiko, ho sentito la rabbia montarmi dentro e avrei voluto prenderlo a pugni.

Mi sedetti su un piccolo divanetto della sua camera e mi tolsi le scarpe.

Mi sbottonai alcuni bottoni della camicia, faceva un po' di caldo in camera sua.

Dopo due minuti comparve Alessia, con il pigiama e con una faccia frastornata.

"Vai a dormire adesso" dissi duro

Non sapevo perché le parlavo così, ma quando la guardavo vedevo solo la sua faccia attaccata a quella di Luca.

Lei mi guardò ed indugiò un secondo sulla mia camica aperta.

Si avvicinò un po' a me.

"Perché sei così cattivo?" Chiese passandomi una mano sul petto

La allontanai subito.

"Tu dove dormi?" Chiese poi

"Sul divano" lo indicai

"Ma è minuscolo, puoi anche dormire qua se vuoi" disse battendo la mano accanto a sé

"No" dissi secco

"Perché?" Insistette lei

"Perché no"

"Ma l'altra volta quando eri tu l'ubriaco hai insistito perché lo facessi io, non ti piace stare dall'altra parte, vero Bravi?" Mi prese in giro

"Ho detto di no, non ci dormo con te" sbottai a voce alta alzandomi di scatto

La rabbia era chiara attraverso la mia voce.

Si spaventò per il mio tono e indietreggiò, cadendo sul letto.

Feci un respiro, calmandomi e tornai a sedermi.

Alessia mi guardò, spaventata.
Io non mi comportavo così, non lo facevo da ubriaco figuriamoci da sobrio.

"Allora vattene" sibilò sistemandosi sul letto

"Ale-" mi bloccò

"Vattene" ripeté con gli occhi lucidi

"Domani non ricorderai più niente" le assicurai

"Appunto, ma non voglio trovarti qua al mio risveglio" sbottò

Aveva tutte le ragioni per avercela con me.

Annuì dispiaciuto, mi rimisi le scarpe e la guardai un secondo.
Poi sospirai ed uscì dalla camera.

Tanto domani si sarebbe scordata tutto.

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