Chapter Five.
Due settimane.
Erano passate due settimane da quel pazzo giorno. Avevo cercato di dimenticare quello che era successo e di andare avanti, ma era come se ci fosse un muro di cemento invisibile che bloccava la mia strada. Ogni volta che facevo un passo in avanti mi sembrava di fare altri centomila passi in dietro. Volevo dimenticare Jeremy e l'immagine di lui con Tina, volevo dimenticare Ashton. Dio soprattutto Ashton, ma lui era sempre lì, a ricordarmi ogni fottuto momento che non mi avrebbe mai lasciata in pace. Mi stava con il fiato sul collo tutta la giornata. Non mi stava vicino fisicamente, no, ma era come se lo fosse. Sentivo la sua presenza anche a chilometri di distanza mentre lui beh, lui si divertiva con quella puttanella di Danielle sonoapertaatutti Moore.
Era tutto così strano, trovarmi lì, da sola senza Jeremy al mio fianco, camminare per quei corridoi da sola, senza averlo accanto a me. Insomma io e lui da ben tre anni eravamo Coppia dell'anno, il re e la regina del ballo, la coppia più famosa della scuola. Mentirei se dicessi che stavo superando la cosa. Per prima volta in vita mia mi sono resa conto di essermi innamorata ed era già troppo tardi. Tardi per tutto perché le cose tra me e Jeremy non saranno mai più come era una volta.
Mi appoggiai al mio armadietto sospirando, mentre guardavo la scena disgustosa davanti a me, attenta a non vomitare in faccia a qualche poveraccio che passava di lì. L'immagine di Ashton con Danielle mi dava il volta stomaco. Quali erano i suoi piani? Che ci faceva ancora a scuola? Qual era il suo obiettivo nei miei confronti, chi era lui e soprattutto chi era questa Talitha con cui mi aveva scambiata? Nemmeno sapevo il perché, ma quando lui avvolse Danielle con le sue braccia muscolose baciandole il collo, una fitta di non so cosa attraversò il mio corpo dandomi una scossa. Pensavo che sarebbe stato tutto più facile semplicemente ignorandolo, ma più lo ignoravo, più lui mi stuzzicava con quei giochetti subdoli da manipolatore. Non appariva più nei miei sogni e anche se da una parte ero contenta, l'altra parte sentivo la mancanza. Come se sentisse la mancanza di una droga: ero in astinenza da lui che appariva nei miei sogni. Ero drogata di lui.
Sospirai infastidita quando Danielle gemette rumorosamente sulla sua bocca, stringendo forte le dita in un pugno sodo. Ma si era almeno resa conto che eravamo in una scuola o no?
-A cosa pensi?- la voce di Thessa mi riportò sulla terra facendomi sfiorare la crudele realtà. Io non dovevo essere né gelosa e né tanto meno dovrei essere infastidita da quello che facevano loro due. Io non c'entravo con loro. In nessun modo. Non con lui. Assolutamente.
-Ad un modo per uccidere la puttanella in questione!- le dissi sistemandomi i capelli dietro l'orecchio. Ce l'avevo con lei solo per il semplice fatto che era una stronza senza scrupoli ed era uno dei principali motivi per cui io ero stata sospesa dopo quella litigata furiosa nel cortile della scuola, lasciando il libero acceso a quella sfigata di Tina d'impossessarsi di Jeremy. Solo per quello.
-É stata più veloce di noi, che vuoi farci? È pur sempre Danielle sonoapertaatutti Moore!- sbuffò lei infilando dentro l'armadietto i libri di Francese con forza. Anche Thessa era chiaramente infastidita, visto la sua evidente e nuova cotta per Ashton. Un po' ero felice che abbia superato la sua storia con Niall, ma dall'altra parte temevo per la sua simpatia verso Ashton. Lui non era di certo una persona adatta a una come Thessa. Avrei mille volte preferito che lei rifacesse lo stesso sbaglio con Niall per la terza volta, invece di essere infatuata di Ashton Iryn dei miei stivali. Sbuffai infastidita, cercando di distrarmi, ma a quanto pare nemmeno in quello ci riuscivo dato che in quel momento sentii quella voce petulante di Tina chiamare mio Jeremy dall'altra parte del corridoio. Strinsi i pugni con così tanta forza che sentii le mie unghie penetrare la carne del palmo delle mani.
Devo mantenere la calma. Devo mantenere la calma. Devo assolutamente mantenere la calma.
Devi mantenere la calma Sunshine!
-Mantieni la calma Sun, non ne vale la pena...- le parole di Thessa in quel momento sembravano un sussurrio. Sentii ancora quel bruciore sul palmo della mano sinistra e il fuoco dell'odio bruciare nel petto.
-Sunshine, che cosa vuoi?-
-Non farlo, allontanati da lui Talitha!-
Quella voce. Era la voce di Ashton.
Lui? Lui chi?
Mi guardai intorno spaesata per accorgermi che ero davanti a Jeremy e Tina, invece di essere accanto a Tessa. Il corridoio in quel momento era schifosamente in silenzio, nessuno osava a fiatare, ridere, parlare o fare altro. Tutti erano concentrati su quella sfigata di Sunshine Bledel che era stata brutalmente scaricata dal suo fidanzato, fare un'altra scenata di gelosia davanti a tutta la scuola. Sentii gli occhi penetranti di Ashton su di me.
-Ti ho domandato cosa vuoi?- sibilò Jeremy. -Mi ascolti o fai finta che io non esista, come hai sempre fatto infondo.-
-Come fai a dire una cosa del genere?- quelle parole uscirono dalla mia bocca a tradimento.
-Ah adesso vuoi anche delle risposte?- rise gettando alzando gli occhi, annoiato.
-Fammi almeno spiegare come sono andate realmente le cose, per favore Jeremy.-
Jeremy per un attimo guardò Tina che, con quei stupidi occhi lucidi, fissava Jeremy. Lui prese la mano di Tina davanti a me, gesto che riuscì a fare mille crepe sul mio cuore.
-Che cosa vuoi spiegarmi? Di cosa facevi nel letto di Meygort dopo che mi hai chiesto tempo per una "pausa di riflessione" ?- scimmiottò.
Spalancai gli occhi, incredula e tremante. Sentii dei bisbigli alle mie spalle e tra la folla notai la testa bionda di Niall che mi guardava con un'espressione idiota sul viso.
-Oddio Jeremy io non sono andata a letto con lui, siamo solo usciti come amici.-
-Non è quello che si dice in giro!- disse Tina sistemando i libri nel suo armadietto, come se le avessi dato il permesso di parlare, poi di nuovo prese per mano Jeremy pronta per andare via, ma la fermai tirandola per la coda dei capelli. Non sapevo cosa fare ma qualcosa dovevo. Non potevo lasciare andare Jeremy. Tina urlò cadendo a terra e iniziò a piangere come una bambina.
-Tu non me lo porterai via stronza!- le gridai contro. -Tutto quello che hai sentito in giro è una bugia, io non ti avrei mai fatto una cosa del genere Jeremy, devi crede...-
-Sunshine smettila!- gridò Jeremy in quel momento, spingendomi via da Tina. -Non mi interessa quello che hai da dire. Noi non torneremo più insieme, accettalo per una buona volta che tra noi è finita. Definitivamente. Io non voglio più avere ad a che fare con te in nessun modo!-
Quella frase detta da lui era il colpo di grazia al mio cuore spezzato. Mi sentii come se qualcuno avesse infilato la sua mano con delle unghie affilate trapassando la carne del mio petto per estrarre il mio cuore e farla a pezzettini davanti ai miei occhi. Le lacrime rigarono sul mio volto, con le labbra tremanti raccolsi le ultime forze per dire quelle amare parole che, per quanto mi facessero male, dovevo dirle.
-Ho capito.- tirai su col naso. -Ma... sappi che io a modo mio ti ho sempre amato e scusami tanto se non te l'ho mai dimostrato.-
Davanti a quella inaspettata confessione, Jeremy rimase incredulo, stringendo la mano della sua ragazza, che tra le lacrime mi fece un sorriso compiaciuto.
Lo sapevo che era stata quella stronza a inventare tutte queste balle su di me. Vai a marcire all'inferno stronza.
-Hai tutto il diritto... di odiarmi e di essere felice con la tua ragazza.- la guardai con tutto l'odio che il mio corpo poteva provare. -Io mi farò da parte se è quello che vuoi, promesso...-
Sentii i bisbigli aumentare dietro di me, ma le mie gambe avevano già cominciato a muoversi dalla parte opposta del corridoio, verso la porta in cerca di una via d'uscita. Una volta che non vidi nessuno nei corridoi corsi più veloce che potevo ed uscii dalla porta, fuori nel giardino verso la nostra panchina che ormai era diventata di Jeremy e di Tina.
Sun + Jeremy = per sempre.
Davanti a quella scritta cominciai a piangere come una bambina quando la mamma non le dava le caramelle. Perché cavolo doveva succedere proprio a me una cosa del genere? La mia vita era perfetta, assolutamente perfetta con Jeremy al mio fianco e ora senza di lui era come se mi mancasse metà del mio corpo. Presi il rossetto dalla mia borsa e lo strofinai con forza su quella scritta, ma la marcatura non andava via. Per forza che non andava via, lui quella volta lo aveva inciso con un coltellino svizzero sulla panchina.
Sentii qualcuno ridere alle mie spalle.
-Sembri arrabbiata.-
-E tu sembri un idiota, oh no aspetta, tu lo sei!- ribattei.
-Hey non te la prendere con me. Cerco solo di essere carino con te, Talitha!-
-Tu non sei carino!- gridai.
-Umm nemmeno tu.- rispose di pugno.
-Vai a marcire all'inferno.-
Ashton si sedette accanto a me. In altri giorni avrei preso a calci chiunque avesse osato a sedersi su quella panchina, ma ora non mi importava. Nessuno dei due parlammo: io continuai a guardare quella dannata scritta versando fiumi di lacrime e Ashton guardava me senza proferire una parola con le braccia incrociate dietro la nuca. Aveva sempre quella dannata bandana nera con delle fantasie bianche sulla fronte e alcuni ciocche dei suoi mossi capelli erano caduti sopra essa. Quel giorno il suo abbigliamento era diverso, oserei dire quasi normale. Aveva sempre quel skinny jeans strappati e gli stivaletti consumati, ma quel giorno invece della sua solita giacca di pelle nera e quella felpa con il cappuccio, indossava una camicia a quadretti blu e nera sbottonati nei primi due.
Perché diavolo non portava la divisa?
-Il tuo rossetto è un po' rovinato.- notò.
-Fai dell'ironia adesso?- alzai la voce. -Che cosa ci fai qui?-
-Pensavo di essere stato chiaro l'altra volta: sono qui per te Talitha. Per proteggerti.- fece l'occhiolino. Lo guardai quasi schifato e facendo una smorfia di disgusto, mi alzai dalla panchina.
-Al diavolo te e la tua fottuta protezione!-
-Aspetta Tali... Sunshine!-
Mi fermai di scatto. Era la prima volta che mi chiamava per il mio vero nome.
-Che cavolo vuoi?- sbottai.
-Voglio mostrarti una cosa.-
Alzai un sopracciglio incrociando le braccia al petto.
-E chi te lo dice che io abbia voglia vederlo?-
-Io.- disse sicuro di sé.
-Sei patetico!- sibilai girandomi per andare via, ma non riuscii a muovermi. Era come se i miei piedi fossero incollati per terra. Di colpo la scena di quella volta mi venne in mente, quando tutti gli studenti del corridoio erano rimasti immobilizzati. La prima volta in cui lui era apparso a fare parte della mia realtà, oltre nei sogni.
-Te l'avevo detto.- sorrise con fare subdolo.
-Che cazzo mi hai fatto?- gli urlai contro spaventata. In quel momento nel mio cervello frullarono migliaia di domande e nessuna risposta a esse.
-Nulla di grave Sun, ma ora guarda!- disse avvicinandosi a quella scritta per poi passare con la mano sopra essa così cancellando sia la scritta che il segno del mio rossetto.
Ma come diavolo aveva fatto?
Rimasi incredula anche quando lui si girò verso me con aria trionfante con un sorriso strafottente.
-Che... che cosa era? Come hai... oddio sto diventando pazza.-
Lui rise avvicinandosi a me. -Questa mia cara, si chiama magia e no, non sei una pazza, ma una Strega!- disse tracciando il contorno del mio viso il suo dito.
Rimasi a fissarlo, poi scoppiai a ridere come una pazza isterica. -Oddio, quasi ci ho creduto alla tua cazzata. Sai non mi sei molte simpatico, ma devo ammetterlo che questa volta hai superato te stesso e grazie per insomma sì, per avermi fatta ridere!- e senza aspettare lo abbracciai.
Perché lo hai abbracciato?
Sentii le sue braccia stringermi e un improvviso calore e profumo familiare invasero i miei sensi. Rimanemmo così per vari secondi prima che lui iniziasse a parlare.
-Grazie, ma non stavo scherzando e ne tanto meno volevo farti ridere.- sussurrò al mio orecchio e nella sua voce notai tensione e serietà con un pizzico di crudeltà.
Mi allontanai dal suo viso. -Che... che significa?-
-Quello che ti ho appena detto. Talitha Kahjil, tu sei una strega.-
Il silenzio calò su di noi e mi ritrovai a fissare un punto vuoto nel mio campo visivo cercando di realizzare cosa lui aveva appena detto. Era una totale assurdità, insomma Ashton, per quanto odioso era, non era un ragazzino che credeva ancora all'esistenza della magia. Eppure il fatto che sembrasse così odiosamente serio riguardo la cosa mi metteva paura. C'erano due probabilità: o Ashton era un pazzo scappato da un lontano manicomio di chi sa dove o quello che diceva seguiva un suo filo logico con cui avrei dovuto fare i conti.
-Dii qualcosa Sun.- mi ordinò.
-Dico che tu sei pazzo! Ecco cosa dico. Io non sono una strega. Non puoi darmi della strega se ho questo forte istinto di strangolare quella sfigata di Tina.- dissi cambiando la prospettiva della parola strega. Poteva benissimo significare anche quella.
Ashton rise.
-Ti faccio ridere?-
-Non intendevo in quel senso Talitha, presto lo scoprirai anche tu. Ci sono molte cose che ancora non sai. Tantissime cose su di te e sulla tua famiglia. Sui tuoi veri genitori.-
-Come?- le labbra cominciarono a tremare. -Tu come li conosci?-
-Diciamo che nel posto da cui provengo tutti sanno quello che tua madre, la regina Esperia, ha fatto tanto per il bene del Zarah, nonostante tutte le divergenze del passato. Aveva pensato al bene comune. Al tuo bene, mia piccola Talitha.-
-E da dove vieni di preciso?- quando alla mia domanda, vidi quel strano luccichio nei suoi occhi verdi, mi pentii immensamente per aver fatto quella domanda. Lui fece incrociare le nostre dita, attirandomi verso lui. Sentivo il suo alito che sapeva di frutti di bosco, tabacco e cannella sulle mie labbra, eppure non lo avevo mai visto fumare. Con le sue dita ruvide e calde spostò una ciocca dei mie capelli dietro l'orecchio e lo accarezzò. Eravamo vicinissimi, tanto che dentro di me era nata quella stranissima voglia di tuffarmi in quei pozzi di smeraldo. Sorrise e in quel momento notai ai lati della bocca aveva delle adorabili fossette che fecero tremare le mie ginocchia solo in vista di esse.
Ma cosa diamine mi stava succedendo?
Sentii le mie gambe diventare gelatina quando le sue labbra rosee si posarono sulle mie. Spalancai gli occhi qualche attimo dopo, dopo aver realizzato cosa aveva appena fatto.
Perché? Eww no! Non dovrebbe, eppure in quel istante sembrava la cosa più giusta. Avete presente quella sensazione di estrema serenità? Beh in quel momento mi sentivo così, come se lui fosse il mio tranquillante. Come se le sue labbra fossero della droga. Non era giusto eppure lo sembrava. Lui non era giusto. Non per me. Non dovevo affezionarmi a nessun altro ragazzo. Nessuno al di fuori di Jeremy perché anche se avevo detto che mi sarei fatta da parte, non lo avrei mai fatto.
Jeremy era il ragazzo che amavo. Non Ashton.
Jeremy era il ragazzo che volevo. Non Ashton.
Jeremy era il ragazzo che volevo baciare. Non Ashton. Non lui dannazione.
Quando si spostò dalle mie labbra, mi fece il sorriso più bello dell'universo per poi darmi un altro veloce bacio sul naso.
-Perché?- domandai stupita dal fatto che non mi ero nemmeno spostata.
-Per farti capire che non sei sola, Sun.- sorrise di nuovo.
Stavo per ricambiare il sorriso quando sentii quella oca di Danielle chiamare Ashton.
-Ash vieni qui? Mi sento tanto sola!- piagnucolò trascinando quelle zampette da oca verso noi. Mi faceva ribrezzo solo a vederla con quel capelli biondi tinti, tutti cotonati con quei chili di auto abbronzante passato diverse volte sul corpo tanto da sembrare un umpa lumpa e quei occhi neri circondati dalle ciglia finte che sembravano dei mille piedi e le labbra dipinte di un rosa Barbie. Quel colore non le donava neppure, anzi la faceva sembrare una porno star. Indossava sempre la camicia della divisa della misura due volte più piccola e pure sbottonata per mostrare quel seno rifatto e la gonna era così corta che si vedevano pure il colore delle mutande. Insomma era una troia in poche parole. Danielle doveva essere una delle ragazze più belle della scuola anche se era tutto il contrario. Era solo una stupida oca che andava a casa in casa ad aprire le sue gambe a tutti.
Ashton, guardandola con gli lussuriosi, le sorrise e prima che possa fare o dire qualsiasi cosa al riguardo, se ne andò con lei dandole una bella sculacciata e lei ovviamente da stupida oca che era urlò attirando l'attenzione su di sé. Sbuffando mi sedetti sulla panchina con le ginocchia incrociate a guardare per l'ennesima volta le foto di Jeremy.
Dovevo seriamente dimenticarlo.
//
Hi people :) come va? Tutto bene spero. Senza divagare molto...ecco il capitolo. Prometto che appena posso aggiorno presto.
Mi sto prendendo molto su questa storia. All'inizio non ero tanto sicura perché era la prima volta che scrivevo un fantasy ma sono dettagli ;) però devo dirvi che mi piace come sta venendo fuori.
Vi ricordo anche le mie altre due storie.
-The life saver su Liam Payne
-The secret love su Zayn Malik
*-*
Lasciate un voto e un commentino ;)
Un bacio ❤
All the love S.
- xtherebelwriterx
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