SCENA TERZA

L'interno di un'utilitaria un po' scassata. Un misto di sudore e profumo da uomo dai sedili di stoffa. Finestrini appannati dalla condensa. JIMIN, il proprietario dell'auto, accende il riscaldamento su richiesta di V, che si strofina le mani sulle cosce. Quello ha un livido violaceo sullo zigomo e il labbro inferiore spaccato. L'altro glielo fissa da quando si è seduto.

JIMIN - Ti ha colpito una volta sola però ti ha sistemato per bene.

V - Ha un bel gancio destro.

JIMIN - Non sei arrabbiato?

V - Lo ero. Lo sono stato per qualche giorno.

JIMIN - Adesso no?

V - Sì, ma non con lui.

JIMIN - Guarda che non è mica colpa tua se non ha funzionato tra voi due. Le persone si prendono e si lasciano un po' come capita. Mi dispiace solo che sia successo proprio con Jungkook.

V - Lo so.

JIMIN - Te ne sei pentito?

V - Non lo so. Da una parte no, perché non ce la faccio a continuare così, però non ho mai voluto stare così tanto insieme ad una persona. È incredibile, Hyung. È come se lui avesse tutto ciò che cerco, cose che neanche sapevo di desiderare.

JIMIN - E allora perché l'hai lasciato?

V - Non l'ho lasciato, è lui che l'ha interpretata così. Io gli ho solo detto che in questo periodo è meglio essere amici, però lui l'ha presa troppo seriamente.

JIMIN - E non avrebbe dovuto?

V - No! Certo che no. Io non ho alcun dubbio. So che voglio stare con lui per il resto della mia vita.

JIMIN - E allora perché tornare amici? Non ti sto seguendo.

V - Siamo stati bene per quasi due anni, però non è più lo stesso. Il problema non siamo noi due, è la situazione.

JIMIN - Che situazione?

V - Ci vediamo pochissimo, se non per niente!

JIMIN - Ah, e perché?

V - Entrambi abbiamo i nostri impegni e lui va ancora a scuola. Io non ce la faccio a mantenere una relazione a distanza. Ho bisogno di contatto, di vicinanza, di vederlo più che posso. Continuare così mi ferisce e basta. Non capisco perché devo soffrire e far soffrire anche lui.

JIMIN - Però da quello che mi hai detto lui sta peggio così.

V si scrocchia le dita delle mani e trae un respiro profondo. L'aria all'interno dell'abitacolo è statica e bollente. Tossisce forte. JIMIN spegne il condizionatore e sfila la chiave dal nottolino. Restano entrambi in silenzio a pensare. La condensa sui vetri è sparita e ora si vedono chiaramente le aiuole di terra del parco.

V - Lui la sta vivendo troppo intensamente. Non è colpa mia.

JIMIN - Lo so. Però forse devi cercare di capire anche il suo punto di vista.

V - Perché dovrei, quando lui non vuole mettersi nei miei panni?

JIMIN - È solo arrabbiato, dagli tempo.

V - Sono stanco.

JIMIN - Di cosa?

V - Di volerlo così intensamente senza poterlo avere mai. Non come lo voglio io, almeno.

JIMIN - Lo so, però capisco la sua rabbia. Tornare amici non è semplice, non dopo un passato come il vostro.

V - Anche a me fa male, però è peggio essere fidanzati in questo modo. Che dovrei fare? Stare con lui e soffrire perché in realtà non stiamo mai insieme?

JIMIN - Non lo so, V. Però ripensaci, secondo me dovete darvi una seconda possibilità.