SCENA QUARTA
SCENA QUARTA
Dopo cena. Una camera da letto spaziosa. Un letto matrimoniale, lenzuola azzurro cielo, scrivania in disordine, armadio a quattro ante che occupa tutta una parete. NAMJOON è sulla sedia girevole e disegna cerchi con la punta dei piedi nudi. JUNGKOOK è sdraiato supino sul materasso, fissa il telefono con insistenza.
NAMJOON - Che ne dici se ci vediamo un film? Qualcosa di divertente o di fantasy? Star Wars?
JUNGKOOK - Hyung? Secondo te che significa quando litighi con una persona e quella non ti scrive per due settimane?
NAMJOON - È una domanda trabocchetto? Ho sempre fatto schifo a questo genere di test.
JUNGKOOK - Rispondi e basta. Secondo te che significa? Considera che c'è di mezzo una relazione di due anni.
NAMJOON - Non lo so, che non ti vuole parlare?
JUNGKOOK - Ma perché? Abbiamo tantissimo da discutere! Perché non chiama? Non vuole neanche più litigare?
NAMJOON - Dai, non disperare. A tutto c'è rimedio fuorché alla morte.
JUNGKOOK - Preferirei morire che caricarmi d'ansia così! Non mi risponde neanche su Kaokao Talk, però le storie su Instagram me le guarda tutte! Il bastardo!
NAMJOON - I sentimenti non scompaiono da un giorno all'altro. Evidentemente vuole sapere come te la stai passando, però è ancora arrabbiato.
JUNGKOOK - Lui? Arrabbiato? E per cosa?
NAMJOON - Perché gli hai mollato un pugno in faccia, forse.
JUNGKOOK - Si meritasse solo quello!
NAMJOON - In effetti hai ragione. Com'è che si dice? Non svegliare il can che dorme.
JUNGKOOK - Però mi sono scusato.
NAMJOON - Questo non lo sapevo.
JUNGKOOK - Non ne avevo alcuna intenzione, poi pensandoci mi sono sentito in colpa. Quindi gli ho mandato un messaggio di scuse. E sai cosa ha risposto? "Okay". Ma che diamine di risposta è?
NAMJOON - Almeno ti ha risposto.
JUNGKOOK - È il minimo! Sembra che sia io quello che ha torto! Lui ha questo modo di rigirarsi i discorsi come vuole. Mi fa uscire di testa!
NAMJOON - Rigira la frittata.
JUNGKOOK - Però non è giusto così!
NAMJOON - Tu non parlarci più, così estirpi il male alla radice.
JUNGKOOK - Fosse così semplice, Hyung.
JUNGKOOK - Non parlargli più. E come si fa?
Qualche giorno dopo. L'ingresso di un condominio. Cancello zincato socchiuso. La serratura rotta. Il sole è una linea all'orizzonte e l'aria è rosa. V si morde il labbro ferito fino a farselo sanguinare di nuovo. Lo schermo del telefono si scurisce fino a spegnersi. Lo riaccende due, tre, cinque volte. JIMIN lo guarda intensamente, a qualche passo di distanza, seduto sul marciapiede.
JIMIN - Quindi? Andiamo via?
V - Ancora no.
JIMIN - Allora sbrigati a chiamare.
V - Ti sembra facile!
JIMIN - In realtà lo è, basta che premi sul nome del contatto.
V - Sei simpatico come un dito in culo, Hyung.
JIMIN - Guarda che puoi ammetterlo che te la stai facendo sotto. Non è facile chiedere scusa.
V - Se lo chiamo non sarà per scusarmi.
JIMIN - E per cosa?
V- Siamo amici, è una cosa normale da fare.
JIMIN - La vostra situazione era difficile, ma adesso è su tutto un altro livello di complessità. Non puoi chiamarlo tanto perché ne hai voglia, sicuramente lui si aspetterà qualcosa di più. Ci rimarrà solo male.
V- Allora non lo chiamo.
JIMIN - Allora andiamocene.
V - Ancora no.
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