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Chapter 11

"Quindi avete risolto tu ed Harry?" chiese Jo, mentre con un asciugamano si sfregava i capelli ancora fradici.

Luke annuì, prendendo un paio di boxer dal cassetto "si, si... La tua idea ha funzionato"

La ragazza sorrise, continuando ad asciugarsi i capelli "ti va di vendicarci contro Ashley che ci ha riempiti di coriandoli e Blake che la ha fatta arrabbiare?"

Luke, entrando in bagno con i boxer puliti, trattenne una risata "e la tua idea per fargliela pagare sarebbe?"

"Beh, pensavo di farla svegliare con i capelli tinti, che ne pensi?"

Luke sgranò gli occhi, trattenendo una risata "oddio, ci ammazza!"

La rossa si strinse nelle spalle, sorridendo innocentemente "non se diamo la colpa a Blake, che sarebbe la seconda vendetta!"

"Ma poi lui accuserebbe noi e sarebbe la nostra parola contro la sua!" esclamò Luke, ridendo sommessamente.

"Se ci pensi bene, è stato lui a bagnare il vestito di Ashley oggi... di conseguenza lei è più propensa ad arrabbiarsi con lui!- disse Jo, aprendo uno dei cassetti di Luke -hai una felpa che possa mettere? non ho voglia di mettermi qualcos'altro di elegante"

Luke annuì e si avvicinò a lei, facendo un cenno verso una pila di vestiti nell'angolo del cassetto "prendi quella grigia, a me va parecchio grande quindi dovrebbe andarti bene" rispose sorridendo e prendendo una felpa rossa.

La ragazza prese la felpa e se la mise, tenendo sotto solo il costume "voilà sono bellissima!" esclamò poi, facendo una piroetta.

Luke prese il telefono che era poggiato sulla scrivania, sbloccandolo ed abbassando la tendina delle notifiche, dove il titolo di un articolo di giornale svettava sulle altre notifiche.

"Il contagio si diffonde."

Facendo cenno a Jo di avvicinarsi Luke si sedette sul letto ed aprì la notifica, ritrovandosi così nella pagina principale di un noto giornale, dove in alto le parole "I primi morti in Francia e Germania, alcuni contagiati in America" attiravano l'attenzione con il loro rosso acceso.

Il titolo era seguito da "Quello che si era diffuso nei mesi scorsi per le strade di Wuhan e sembrava una leggera influenza è in realtà un virus molto contagioso che si sta espandendo a macchia d'olio per tutti i paesi dell'Europa Meridionale e che ha già ucciso migliaia di persone in Italia. In America i casi sono circa un centinaio, sebbene non sia al momento possibile stabilire come il virus sia arrivato e di conseguenza non si è sicuri di averne bloccato la diffusione. Come era stato preannunciato nelle scorse settimane l'intero paese è in quarantena e nessuno potrà uscire di casa se non per comprare beni di prima necessita o per questioni mediche."

Luke arrivò a leggere la parte finale dell'articolo, giocando nervosamente con il piercing al labbro inferiore "Sembra che il virus abbia un tasso di mortalità elevato e che un terzo dei contagiati muoia in breve tempo. Inoltre sembra che di chi sopravvive al virus solo il venti percento recuperi completamente, mentre il restante ottanta percento resta con un un sistema immunitario debilitato."

Il biondo spense il telefono e lo buttò sul letto, passandosi una mano tra i capelli nervosamente "Che cazzo vuol dire, Jo? sembra di stare in un cazzo di film sulla fine del mondo!"

La ragazza posò una mano sulla sua spalla, sospirando "hey, tranquillo... È un articolo di giornale, hanno messo un titolo ingannevole e percentuali alte solo per attirare più lettori, probabilmente di vero c'è solo che il virus si sta diffondendo, nient'altro.- disse sorridendogli -e tu sei qui in casa da un paio di settimane, usciamo raramente e solo seguendo le istruzioni, è difficile che ti ammali stando qui"

Luke annuì lievemente, sospirando "Si, noi... Ma mia madre che deve andare a farsi la spesa da sola? O Harry, la cui madre fa l'infermiera? Loro rischiano... Non voglio che gli succeda nulla, Jo...''

"Se ti può far sentire meglio, chiamali... Parlaci un po' e vedrai che stanno bene e che seguono tutte le regole, quindi non si ammaleranno..." disse la ragazza, cingendogli le spalle con un braccio.

Luke annuì e, dopo aver recuperato il proprio cellulare, compose il numero di sua madre e lo portò all'orecchio, attendendo che accettasse la chiamata.

Dopo qualche squillo udì una squillante voce femminile esclamare "Hey, Luke! come va, tesoro?" con alcuni schiamazzi di sottofondo provenienti dai suoi fratelli che litigavano tra di loro.

"Tutto bene, mamma... Come ve la passate lì a casa? state tutti bene?" rispose il ragazzo mordicchiandosi il labbro preoccupato.

"Ma certo, tesoro. Tuo fratello Jack insiste che vuole uscire per vedere com'è il mondo a pochi giorni dalla fine e non fa altro che rimandare i compiti perchè, parole sue, tanto moriremo tutti e sapere come disegnare il grafico di una funzione non gli serve ad un cazzo" disse la madre, ridendo "io esco solo per andare a fare la spesa e sto lavorando da casa, tuo padre pure. Solo tuo fratello Ben ogni tanto è obbligato ad uscire per lavoro, ma mette sempre mascherina e guanti, quindi siamo tranquilli."

Luke annuì, pur sapendo che la madre non poteva vederlo "Mi mancate tutti." mormorò sospirando "No, non è vero. quel coglione di Jack può andarsene a fanculo, senza lui intorno si sta molto meglio" aggiunse poi.

Dall'altro lato del telefono si sentì il rumore di qualcosa che cadeva, seguito da qualche attimo di silenzio.

"Ah si, stronzetto? Non ti manco?" esclamò poi una voce maschile, seguita dalle lamentele della madre a cui era stato sottratto il telefono.

"No, Jack. Non mi manchi per niente!" esclamò Luke, trattenendo una risata "Sono circondato da gente molto più simpatica di te!"

"Intendi lo zio che guarda partite di calcio in tv, la zia che prega da mattina a sera e nostro cugino di undici anni? Contento tu di stare con loro, contenti tutti. Comunque quando tornerai troverai una bella sorpresa"

Luke sgranò gli occhi "che cazzo hai combinato in camera?! Ti avevo detto di aspettarmi per ridipingere le pareti. dimmi che non le hai fatte di quel verde orrendo che ti piaceva!"

"Beccato!" esclamò Jack ridendo "Ho approfittato della tua assenza per sistemare tutto come preferivo, spero che per te non sia un problema!"

Luke sbuffò "ripassami la mamma, ti prego."

Si sentirono alcuni rumori e sbuffi, seguiti dalla voce della madre di Luke "Scusa, ho tentato di impedirgli di cambiare il colore dei muri della vostra stanza, ma lo ha fatto mentre ero a fare la spesa"

Luke si strinse nelle spalle "tranquilla, appena torno la ridipingo di blu e se tenta di cambiare colore di nuovo dipingo di blu pure i suoi capelli. Non gli hai detto dove sono?"

"No, hai chiesto di dirgli che ti avevo mandato dagli zii e così ho fatto. Ora vado a preparare la cena che tuo fratello sta per distruggere la cucina cercando qualcosa da mangiare. Ci sentiamo domani?" chiese la donna, con tono dolce.

"A domani, mamma" rispose il ragazzo, riattaccando e guardando Jo "a casa stanno ancora tutti bene, per fortuna..."

"Non pensare al peggio, sono sicura che il governo sappia come gestire tutta questa situazione." gli rispose la ragazza, sorridendo.

Con un sospiro Luke si alzò dal letto "andiamo fuori a bere ancora un po'?" chiese, facendo così cadere l'argomento.

La ragazza gli sorrise, annuendo, e si diresse verso la porta "Tu reggi bene l'alcol?"

"perchè?" chiese il biondo confuso, seguendola.

"nulla di che"

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