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46.NON VOGLIO L'AMORE DI NESSUNO

Solo per oggi faccio un'eccezione e pubblico un altro capitolo...x soddisfare l'entusiasmante curiosità di...
CatyGio110806 Chiaragtr ❤❤❤❤❤


"Sabaaaa" grido correndogli incontro mentre lo vedo uscire dal vialetto di casa sua. Ci abbracciamo forte senza dire una parola, il silenzio parla per noi, per questo lungo periodo di assenza. Mi sposto un poco e gli prendo le mani; lo guardo negli occhi, sorride, ma nasconde un dispiacere. Solo ora noto quanto è dimagrito. Lui, che è sempre stato un grande omone, robusto e con un po' di pancetta.

"Chiara...dio quanto sei bella!" Dice facendomi girare come una ballerina.

"Sei sempre un galantuomo!! Non cambi mai" rispondo un po' rossa in viso.

"Dai, basta complimenti! Andiamo che ho fame" esclama aprendomi la portiera dalla parte del guidatore della mia macchina. "Guida tu per piacere, io non me la sento"

Annuisco senza dire una parola, vorrei chiedergli cosa gli sia successo, ma ho paura di toccare un tasto doloroso.

Durante il tragitto parliamo di università e dei miei cambiamenti. È fiero della mia scelta di cambiare sede universitaria e ricominciare da zero.

Arriviamo alla pizzeria "Marechiaro" della periferia di Novara. Posteggio, con un po' di fatica, non amo parcheggiare, risulto sempre un po' impacciata.

"Chiara la mangiamo in macchina come una volta vero?sono ancora affezionato alle vecchie abitudini" esclama, mentre apre la portiera.

"No no, io sono diventata una signora molto sofisticata" dico in tono ironico, buttando i capelli indietro e cercando un bacia mano.

"Sei proprio scema!" E ride, divertito.

Entriamo nel ristorante e ci avviciniamo alla cassa. Il cameriere che ci accoglie è altissimo, magro come un grissino e un po' ricurvo. Parla velocemente, non si capisce cosa ci chiede, probabilmente qualcosa inerente la prenotazione. Sabatino e io, ci guardiamo titubanti e insieme rispondiamo "no no, volevamo solo due pizze d'asporto". E ridiamo per il nostro coro.

"Che pizze volete ragazzi?" Chiede il cameriere.

Rispondo prima io "una prosciutto e funghi per me mentre lui..." e attendo Sabatino che finisce di leggere le pizze sul tabellone appeso sopra il forno a legna. "Per me una diavola grazie, e se può ci aggiunga un altro poco di piccante"

"Ok ragazzi, vi faccio subito il conto" e batte alla cassa i nostri ordini. "Sono 15€"

"No, mi scusi, volevamo anche due bottiglie di birra" lo interrompe Sabatino.

Replico velocemente "no, scusa una birra per lui, ma per me un'aranciata"

Sabatino mi guarda perplesso, dovrei spiegargli che non voglio più toccare l'alcool ma non mi va di farlo proprio ora dentro il locale, troppe orecchie indiscrete potrebbero sentire e la cosa é imbarazzante.

"Ragazzi ecco le pizze, con le bibite sono 20 € e 50 centesimi" dice il cameriere.

Sabatino è più veloce di me e sfila velocemente il portafoglio dalla tasca dei jeans per pagare, si volta e mi fa l'occhiolino. Lo ringrazio con un sorriso sincero.

Ci fermiamo in un grande posteggio appena fuori Novara, ci sono alberi altissimi che lo contornano, con foglioline verdi appena spuntate, segno che la primavera è alle porte. È già metà marzo, le giornate si sono allungate, la notte comincia a tardare ad arrivare, il sole e il cielo azzurro iniziano a farci compagnia per un'oretta in più al giorno. Nonostante siano quasi le nove di sera si sente ancora qualche fringuello cinguettare e si vede qualche rondine volare alla ricerca del nido.

"Be Chiara come mai niente birra? " chiede Sabatino mentre addenta la sua pizza.

"Ho passato un brutto anno, troppo alcool, era il mio unico rifugio e...peggio ancora, troppo sesso con persone che tra un po' non sapevo neanche chi erano" confesso tutto d'un fiato.

"Oddio...ma perché ti sei ridotta così? Perché non hai chiamato?" Dice un po' dispiaciuto.

"Mi sono ridotta così dopo l'incontro in consultorio, per Mattia, per la mia stupidità...non ho scusanti! E non ti ho chiamato perché non volevo crearti ulteriori problemi, sapevo che già eri sconvolto per quello che ti ho chiesto di fare per me....tra l'altro non ti ho mai ringraziato, sono una cretina!"

"Non mi creavi problemi scema, io non ti ho chiamato perché qualche giorno dopo la tua visita, mi sono accorto di avere un occhio che faceva capricci, sono andato al pronto soccorso e sembrerebbe che abbia una malattia alla cornea e alla retina, solo un trapianto può guarirmi, se no perderò la vista da un occhio, fino ad oggi faccio controlli dall'oculista tutte le settimane per monitorare la situazione"

"Caspita mi dispiace, scusami se non ti sono stata vicino, mi sento una merda, ti ho abbandonato" lo abbraccio e piango, un pianto liberatorio.

"Continua a parlare di te Chiara, la tua vita è più interessante della mia e non piangere" e fa un sorso di birra.

Prendo una fetta di pizza, do un morso ancora lacrimante e chiedo " cosa vuoi sapere ancora?"

"Be, Riccardo? Mattia? L'università mi hai già raccontato...il lavoro? " e pensa se ha altro da chiedermi.

"Partiamo dal lavoro: sono a Trecate, mi trovo benissimo, colleghe bravissime e alunni fantastici, sembra una grande famiglia" tiro un sospiro, bevo un po' d'aranciata e continuo" con Riccardo ci siamo lasciati un anno fa a gennaio, una batosta aspettata ovviamente, ma ora, il nostro rapporto è meraviglioso, è il fratello maggiore che ho sempre voluto" sorrido pensando a quanto tempo abbiamo perso da fidanzati; ma torno subito seria e mi rattristo all'idea di parlare di Mattia e con voce più bassa per nascondere il dolore dico "con Mattia ho deciso di chiudere, non riesco più a essere la sua donna di una notte qualunque, lo amo da impazzire, più della mia vita, ma non posso più aspettarlo...ci siamo visti in questo anno, mi ha sempre cercato e non so per quale assurdo motivo lo facesse, Antonia spesso gli tira battute dicendo che lui la tradisce con me, sono suoi pensieri perché non ci ha mai sgamato, ho sbagliato tutto io...non sono mai stata sincera sui miei sentimenti e nemmeno su quel maledetto ritardo, ho distrutto tutto con le mie mani e ora...è arrivato il momento di mettermi in disparte veramente, non solo a parole, e piano piano dimenticarlo" e mi giro a guardar fuori dal finestrino della macchina, per non far vedere gli occhi riempirsi di lacrime.

"Chiara, la sua malattia? Sai qualcosa?" Aggiunge solo questo.

"Mmm...poco...so solo che doveva fare delle visite, ma perché se l'è fatto scappare Antonia e che fa delle punture, le prime che faceva gli veniva la febbre, poi le ha cambiate...ma ripeto, non so nulla di più perché è bocca larga che si è fatta scappare queste cose, e lui era abbastanza infastidito" rispondo con un po' di ansia "però grazie al cielo per ora sta benone...mi sembra che l 'inverno scorso ha avuto qualche altro attacco perché andava a fare il cortisone, ma anche questo se l'era fatto scappare Antonia...quella non so se è scema o mangia i sassi" e fingo un sorriso tirato.

"Chiara, ascoltami bene, non so perché io continui ad essere dell'idea che Mattia, nonostante tutto, sia il tuo uomo ideale. Voi siete nati per stare insieme, e io sono convinto che se lui ti ha cercato fino ad oggi, anche con semplici messaggi o nottate di sesso, è perché prova qualcosa di grande per te, io l'ho visto come..."

"Ma..." lo interrompo, ma mi mette una mano sulla bocca e non mi lascia parlare.

"Non contestare e ascolta Chiara..." sospira e mi toglie la mano dalle labbra "lui ti guarda con gli occhi dell'amore, lo conosco da anni e tu per lui non sei una fra tante, l'abbiamo visto tutti al funerale di sua mamma...quell'abbraccio...non dirmi che te lo sei dimenticato! "

Scuoto la testa, chiudo gli occhi e per un istante mi sembra di risentire le sue braccia stringermi forte.

"Ha portato te in ospedale a fare le visite con lui, e non Ludovica, eppure quello era un suo momento, un po' intimo, personale, ma ti ha chiesto di accompagnarlo...la notte della morte di sua mamma messaggiava con te, aveva bisogno di una figura fidata...e poi...da maggio 2007 a oggi cara Chiara, marzo 2009...vi siete visti, sentiti, chiamati, avete fatto l'amore...tesoro due anni, ben due anni di passione tra voi! Non sei l'amante di una notte qualunque come dici tu!" Mi prende il volto tra le mani, mi alza il mento, si avvicina e quasi ho paura mi voglia baciare. Cerco di non guardarlo negli occhi, e di girare il volto. Se ne accorge. "Chiara, se non fossi così innamorata...lo ammetto...ti avrei baciato, ma non lo faccio perché tu vuoi lui...e qualunque ragazzo da qui all'eternità che tenterà di baciarti, non riuscirà mai ad incrociare i tuoi occhi, faticherà a tenere il tuo viso e posare le labbra...perché la tua bocca, il tuo cuore, la tua anima vogliono Mattia!"

Rimango pietrificata, non riesco più a dire una parola, quasi non riesco neanche a muovermi. Sono sorpresa e confusa.

"Non ho avuto l'amore da Mattia, non voglio l'amore di nessuno, hai ragione...ma sono stanca di attendere una cosa che non avrò mai! Quindi mi rassegno a vivere da sola" queste sono le uniche parole che a fatica sono riuscita a pronunciare.

"Chiara...arriverà il vostro momento" replica.

"Finiscila, non illudermi, sto già faticando a rialzarmi" e un po' mi innervosisco, fa sempre male parlare di Mattia. Scendo dalla macchina e mi accendo una sigaretta che mi fumo velocemente, senza neanche sentire il sapore, ma lasciando un amara sensazione in bocca.

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