Bruciare di Passione - Capitolo Finale
《Io però volevo fare un'altra pesca dei pesci rossi! Hic.》 Si lamenta come una bambina mentre cerca di strattonarmi verso le luci delle bancarelle che si allontanano alle nostre spalle.
《Liz hai bevuto troppo sakè, andiamo a casa.》 Dico ridendo esausto.
È proprio stancante starle dietro quando beve.
《Hic. - Lizzie singhiozza e poi scoppia a ridere. - Oh sì Samurai, andiamo a casa.》
Mi osserva ancora con quell'espressione indecifrabile di prima, proprio la stessa che aveva prima di darmi un bacio.
Mi afferra per i lembi del colletto della camicia con uno sguardo accattivante e sensuale, mi porta verso di sé mentre indietreggia fino ad andare a sbattere su una macchina.
Appoggio le mani sul tettuccio.
《Cosa vuoi?》Le chiedo ridendo esausto.
Alza le spalle e si morde le labbra, si passa la lingua sui denti in modo sensuale.
《Mi vuoi morto, ecco cosa vuoi.》
Senza controllarmi le metto una mano sulla nuca ed inizio a baciarle il collo e poi a morderlo, la sento gemere un po', con l'altra le tiro su la gamba e lei mi lascia fare, anzi mi mette una mano tra i capelli e mi avvicina ancora a sé per sentire il mio corpo sul suo.
Mi prende il viso e mi bacia di nuovo, ma questa volta avidamente, prende fiato con foga come se le mancasse il respiro e faccio lo stesso anche io. Ci stiamo baciando veramente.
《Vedo che il sakè ti ha fatto bene.》
《A te ha fatto bene?》
Sorride provocante alzando solo un angolo della bocca.
《Benissimo.》Rispondo, anche se a dir la verità non ho bevuto.
Mi prende per mano e andiamo verso la macchina.
Quando ci sediamo ci baciamo ancora. Dio solo sa da quanto aspettavo questo momento e sono abbastanza lucido da fissarlo per bene nella mente e non cancellarlo.
《Nessuna domanda infernale?》Dico per provocarla.
《Divertiamoci e basta.》
Alzo gli occhi al cielo. Non riesco a capire se vuole impegnarsi o meno con me. Magari non riesce ad ammettere a sé stessa che sono il ragazzo giusto per lei e si prende in giro torturandosi con l'alcol con cui riesce davvero a esprimere i suoi sentimenti. O magari mi sto prendendo in giro, cosa più plausibile.
《Va bene. - Cedo. - Domani amici come prima.》
Andiamo verso casa sua, mentre guido le tengo la mano sulla coscia e lei me la stringe.
Mi guarda sorridendo.
Man mano che ci avviciniamo verso la via di casa sua noto una luce diversa da quella dei lampioni. Molto più rossa e molto più intensa. Poi il suono delle sirene dei pompieri.
Liz sembra non accorgersi di quello che sta succedendo, è intenta a guardarmi. L'effetto dei suoi baci ammalianti svanisce: non mi sento più euforico o su di giri, sono preoccupato.
《Dio no.》 Dico a bassa voce.
《Che succede?》
Liz mi guarda preoccupata poi si gira verso una villetta in fiamme e sbarra gli occhi.
Si copre la bocca con la mano e apre lo sportello. Inchiodo frenando subito e lei si lancia fuori dalla macchina con la cintura ancora addosso. Se ne libera e corre verso la casa. Esco anche io per seguirla lasciando lo sportello aperto e la macchina accesa. Corre velocemente verso casa sua e quando arriva all'inizio del vialetto trova la polizia che blocca il passaggio mentre dei vigili del fuoco cercano di spegnere l'incendio.
《Dov'è mia Zia? Dov'è mia Zia?》
Si guarda intorno spaesata mentre grida in preda al panico contro le guardie mediche che sono andate lì per farla calmare.
《Signorina si calmi la prego. Sua zia è già in ospedale.》
Cerca di dire uno di quelli mettendo le mani avanti.
《Lizzie ti prego, calmati.》
Vado anche io verso di lei e cerco di abbracciarla ma mi scansa.
Liz si piega su sé stessa senza versare una lacrima. Osserva con il suo sguardo calcolatore la scena. Ha in mente di fare qualcosa, lo so.
Si guarda intorno poi inizia a correre verso la casa. Cerco di starle dietro per fermarla, anche i vigili del fuoco le corrono dietro ma è più veloce di me e mi precede all'ingresso della casa. Appena varca la soglia faccio per entrare ma una trave infuocata mi cade davanti bloccandomi completamente il passaggio.
《Fate qualcosa! Andatela a prendere!》
Mi giro verso i pompieri gridando.
《Calmo ragazzo, c'è una squadra pronta ad entrare. Vieni con noi.》
Un signore con la divisa del pronto soccorso mi mette una mano sulla spalla e mi invita a seguirlo, vorrei assicurarmi che Liz stia bene prima di abbandonarla nella casa in fiamme ma se entrassi lì dentro metterei in pericolo anche me, in più i vigili dovrebbero salvare due persone e non più una.
Per circa dieci minuti vedo la squadra entrare e uscire dalla casa senza nessun risultato.
Ho paura.
A quest'ora Liz potrebbe essere già morta sotto una trave carbonizzata o sola sul pavimento mentre cerca di salvarsi dall'inalazione di tutti quei fumi.
Sono seduto sull'ambulanza con gli occhi puntati su quell'ingresso in fiamme e una coperta sulle spalle mentre un ragazzo cerca di prendermi la pressione e ancora da quella dannata entrata non esce nessuno.
Poi sento la sua voce. Sta gridando, piange.
《Lasciatemi andare con la casa. Lasciatemi.》
Un vigile l'ha caricata sulla spalla e lei si agita. Escono da una porta finestra ancora rimasta intatta.
Quando la mette giù i paramedici corrono da lei per soccorrerla, mi alzo per andarle incontro anche io.
Ha il viso sporco di fuliggine e impastato dalle lacrime e i vestiti bruciacchiati e logori. Tra le mani tiene l'album che le ho regalato per il compleanno con tutte le nostre foto. Continua a piangere mentre passa lo sguardo da me all'album e mi guarda come per chiedermi scusa.
Mi avvicino a lei per abbracciarla. Rimane interdetta per un momento, poi lascia cadere l'album a terra e ricambia il mio abbraccio.
《L'album... Ryan mi dispiace... io non volevo... l'ho custodito come...》 Cerca di dirmi tra le lacrime mentre mi stringe sempre più forte.
La stringo ancora di più a me per non lasciarla scappare ancora come prima.
《 Ho avuto una fottutissima paura di perderti e di non poterti stringere ancora una volta tra le mie braccia come sto facendo adesso quindi per favore non farmi più questi scherzi. Non fa niente per il tuo album o per quello dei tuoi genitori che è stato bruciato, so quanto ci tenevi ma i ricordi vivono in noi. Liz, mi vuoi chiedere quanto penso di vivere a lungo? Non lo so. Non lo so quanto vivrò a lungo. So solo che vivremo abbastanza a lungo per creare nuovi ricordi da custodire nei nostri album ma soprattutto nei nostri cuori. Voglio essere al tuo fianco finché vorrai e farti felice tutti i giorni della mia vita, quindi ti prego, lasciamelo fare. Lascia che ti ami.》
Le lacrime iniziano a scendere anche sulle mie guance e sento lei che singhiozza e mi stringe più forte che può.
《Ryan... - Si allontana da me per guardarmi negli occhi mentre continua a lacrimare. - Io...》
《Dio, stai zitta.》Sorrido e le prendo il viso per baciarla dolcemente.
Ride felice.
《...Ti amo Ryan. È questo che stavo per dirti sotto i fuochi ma avevo troppa paura e mi sono comportata così da stupida dopo il sakè, scusami volevo dirtelo da un po' ma non ne trovavo il coraggio.》
《Ti amo anche io Liz.》
La stringo ancora a me mentre guardiamo l'incendio nella casa spegnersi sotto una pioggia primaverile e i getti d'acqua dei pompieri.
Bene gente
Siamo arrivati all'ultimo capitolo della nostra storia.
Pensate sia quella che ha dato Ryan la risposta giusta alla domanda di Liz?
Voi che avreste risposto?
Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti!
Ringrazio tutti quelli che mi hanno seguito, lasciato voti e commenti! 💋
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