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Capitolo VIII

Il mattino seguente andiamo a far colazione nella sala da pranzo del castello.

Con noi ci sono un sacco di altre ragazze provenienti da ogni regno.

Non sono però presenti i reali e il fantomatico Principe.

Chissà perché.

Forse non vogliono mischiarsi a noi... oppure vogliono lasciare suspense?

Va beh, non che m'importi più di tanto.

Ho altre cose a cui pensare.

- Nise, prima di andare a cercarti un vestito, facciamo un giro del castello? Tanto non c'è fretta, no? - chiede Haruka.

- Quando ti devi incontrare con Usashi? - si aggiunge Harumi.

Ecco... Usashi.

Lui è ciò che mi preme.

Ancora penso a ciò che è successo ieri e, ad aggiungersi al mucchio, è stata la lettera che mi è arrivata da lui stamattina.

Riportava luogo e ora del nostro incontro - Stasera. - rispondo alle ragazze sospirando.

Non aggiungeva altro oltre a quelle due cose.

Beh... a parte la firma "tuo Usashi".

- Tranquilla, bionda. La sera arriverà prima del previsto e magari farai anche vedere l'abito ad Usashi. - ridacchia Haruka.

- Già! Dev'essere geloso sapendo che la sua ragazza sta per andare ad un ballo dove il Principe cerca moglie. - si accoda Harumi.

Al che m'illumino.

Gelosia!

Che fosse quello il motivo per cui Usashi era così turbato?

Lui trova davvero ridicolo che io mi svaluti così e quando abbiamo parlato del ballo mi aveva detto che non dovevo pensarla in quel modo.

Ora forse si pente di avermelo detto, perché preoccupato che il Principe mi noti?

Che sciocco!

Stasera dovrò rassicurarlo.

Accidentiiiii!!

Che cosa imbarazzante, anche solo da pensare!

Da quando sono diventata così sdolcinata?

Però ora sono di umore migliore.

Mi sono tolta un peso.

Sorridendo alle ragazze - Andrà tutto bene. -

- Quindi verrai con noi a visitare il castello? - s'illuminano.

- Ehm... -  non voglio.

Volevo andare avanti col libro, ma se lo dico mi trascineranno a forza.

- E va bene. Per stavolta ti lasciamo libera, dopotutto ci rifaremo questo pomeriggio! - trillano allegre.

Oh, wow... che grande concessione!

Però mi spaventa.

Mi sa che questo pomeriggio sarà un inferno.

- Haru andiamo. - scatta la rossa.

- Ok, Haru. -

E dopo un ultimo avviso - Preparati già mentalmente per dopo! - se ne vanno.

Passata una buona mezz'ora a leggere vengo accecata da un raggio sul viso.

Guardando fuori dalla finestra non posso non realizzare quanto sia una splendida giornata.

Star qui a leggere è uno spreco, potrei andarmene nel giardino del castello.

Così prendo due piccioni con una fava, visito il giardino e leggo al sole. Magnifico.

Afferrato il libro corro fuori e, trovata la panchina perfetta, mi ci piazzo.

Prima di ricominciare a leggere osservo il tutto.

È davvero un giardino stupendo.

È pieno di roseti davvero favolosi con foglie di smeraldi e rose di cristallo.

Sono di un bianco così puro che, quando la luce le colpisce, irradiano dei piccoli arcobaleni.

Questo regno è davvero incantevole.

- Che cavolo sono queste? - sento urlare all'improvviso.

- Ehm... rose, Principessa Kokoro... - risponde una voce tremante.

- Questo lo vedo da sola! Ma perché sono bianche?! - sbraita.

- P-Perché piacciono così alla Regina... -

- Rosse, le voglio rosse!! - strilla isterica.

Ma che problemi ha?

E chi diavolo è?

Il tipo l'ha chiamata Principessa, ma da quel che so i reali del regno di Quadri hanno un solo figlio e maschio.

Potrebbe essere una delle partecipanti al ballo?

- M-Ma... Principessa... - insiste il povero tipo che sta subendo le sue urla.

- Niente ma! Le voglio rosse! Non ha senso contraddirmi, dopotutto sarò io la futura Regina e moglie del vostro Principe! - ride in un modo così altezzoso da essere il classico stereotipo di ragazza oca.

Quanta sicurezza.

Dalla sua frase ho la conferma della mia ipotesi, ma non è troppo egocentrico darsi già per vincitrice?

Onestamente, fossi nel Principe, mi terrei ben lontano da una del genere.

- P-Principessa... - cerca ancora di farla ragionare.

Ok, sono troppo curiosa.

Allungandomi guardo oltre la siepe per vedere com'è questa tizia isterica.

- LE VOGLIO ROSSE!!!! - urla fin a diventare rossa quanto i suoi capelli.

Perché si, è rossa, coi capelli lunghi e ricci.

Gli occhi dello stesso colore e un abbigliamento davvero da riccona.

Ogni poro di lei trasuda "sono ricca e viziata".

Non credo che potrei andare d'accordo con una persona così.

Ricordo alcune feste che organizzavano i miei. Ci partecipavano delle nobili signorine e non sono mai stata in sintonia con loro.

Loro parlavano di trucchi, balli, abiti e pettegolezzi di ogni genere, mentre io volevo solo leggere o parlare di ciò che avevo letto.

Due mondi diversi, altro che la terra e questo.

Comunque, tornando all'isterica rossa, sta ancora sbraitando contro alla povera guardia.

La carta di quadri trema davanti a quella pazza psicopatica che, in fine, contenta della sfuriata se ne va.

Quella povera carta guardia deve dipingere le rose di rosso entro l'ora di pranzo.

Non è fattibile!!

Saranno come minimo cinquecento!

Per favore... fate che il Principe scelga chiunque, ma non lei.

Il regno andrebbe allo sfacelo con una così.

Già l'idea che sia la Principessa di uno degli altri mi terrorizza.

Quando la rossa sparisce dalla visuale, vedo la carta afferrare un barattolo di vernice ed un pennello.

Sospirando comincia a dipingere i meravigliosi petali delle rose.

Povero.

Non posso lasciarlo così.

Sospirando mi avvicino - Ha bisogno di un aiuto? -

Subito sussulta irrigidendosi, voltato nota che non sono la rossa e si rilassa.

- N-Non si preoccupi, signorina! -

- Ho visto la scena, non ce la può fare da solo. Ha un altro pennello? - mi guardo attorno.

- Ma... si sporcherà il suo bel vestito! -

- Sa che m'importa? Mi basterà lavarlo. -

- Non posso accettare... siete gentile, ma... -

- La prego. Ci tengo molto. Dopo ciò che ho visto non posso lasciarla lavorare da solo. - insisto.

Anche se ancora dubbioso accetta.

Al termine del lavoro mi asciugo il sudore dalla fronte - Signorina... vi siete sporcata il viso... - mi fa notare la carta.

Guardandomi su una superficie riflettente noto varie macchie tra cui una sul naso.

Ridacchiando - Ha ragione. -

- Siete stata davvero gentile. Non ci sarei davvero riuscito da solo. - s'inchina.

- Non si preoccupi, mi sono divertita. Anche se è un peccato aver dovuto coprire il colore di questi splendidi fiori. - sospiro.

- Già... -

- Beh, ora è meglio che vada a farmi una doccia. Non posso presentarmi così alle signorine a pranzo. Sia mai che mi credano una serial killer! - rido.

Dopo un saluto corro via.

Lungo il tragitto, verso la mia stanza, mi blocco in mezzo al corridoio.

Un senso di ansia mi colpisce e il cuore inizia a battere come un pazzo mentre tutto torna a galla.

Come ho fatto a dimenticarmene?

Le rose da colorare... il libro!

C'era una scena quasi uguale nella storia.

Però non era qui, ma nel regno di Cuori.

Ed era la Regina a sbraitare.

Per quanto il tutto sia davvero simile e mi spaventi... non è la stessa cosa.

È stato un caso, sì, solo un caso.

Mi devo decisamente rilassare.

Ci sto pensando troppo, non devo essere paranoica.

Mica posso stare in eterno segregata a Fresia per timore di incorrere in similitudini con la storia.

Adesso davvero basta pensarci.

Un bel respiro e ci calmiamo.

Non.

È.

La.

Stessa.

Scena.

Accantonato il pensiero faccio una rapida doccia e, appena arrivano le ragazze, pranziamo altrettanto velocemente.

Quel pomeriggio lo passo tra corse folli di negozio in negozio.

Taffetà, georgette, seta e mille altri tessuti, colori e generi di ogni tipo.

Posso dire con certezza di non aver mai provato così tanti abiti come oggi.

Nemmeno in un giorno di compere con mia madre e mia sorella.

Ogni tanto mi sono trovata ad avere nostalgia della mia famiglia, ma qui so di essere nel mondo a cui appartengo.

Anche se non ci sono nata, qui è molto più mio di dove abitavo prima.

In più Haruka e Harumi sono così esuberanti e vicine a me da essere diventate come di famiglia.

- Questo è perfetto!! - esclamano in coro le gemelle.

Tornata al presente mi osservo allo specchio e arrossisco.

È davvero bello e stranamente mi piace anche se è rosa, con alcune parti bianche e oro.

Non pensavo, di solito indosso sempre abiti azzurri.

- Usashi sarà di certo geloso sapendoti col Principe vestita così! - ridono.

- E basta!! Siete fastidiose! - mi scappa un sorriso divertito.

- Ammettilo! Tu non vedi l'ora di vederlo irritatamente geloso! - ridacchia Harumi.

- Io? Quando mai! - nego spudoratamente.

- Sì, sì poche storie. È tardi e devi andare al tuo appuntamento dopo cena. Cambiati che si paga il vestito e andiamo a mangiare. - liquida il tutto Haruka.

E così arriva il momento del mio incontro con Usashi.

Non vedevo davvero l'ora.

Dopo giorni in cui sono stata ventiquattro ore su ventiquattro con lui, non vederlo è stato strano.

E ammetto che mi sono pure sentita un po' sola.

Forse più di un po'...

In ogni caso sto aspettando Usashi in un parchetto poco distante dal castello.

È davvero carino e pure isolato, così non mi vergognerò di aver gente intorno.

Chissà se Usashi l'ha scelto di proposito per non mettermi in imbarazzo.

L'idea di baciarci davanti ad una folla di curiosi mi fa avvampare, figuriamoci se fosse la realtà.

All'improvviso sussulto sentendomi abbracciare alle spalle.

- Accidenti, quanto mi sei mancata. Pure la tua assenza di forme. -

Il bel momento è stato certamente rovinato dalla seconda frase e sbuffando mi sposto - Scusa se non sono dotata di meloni! -

- Eddai, scherzavo! Era solo per non essere troppo melenso. Mi fa strano essere così zuccheroso. Dopo aver detto la prima frase non ho potuto non chiedermi dove fosse il solito Usashi. - mi sorride.

- E per andare sul sicuro sei andato giù con un insulto? - incrocio le braccia studiandolo.

Oggi è pure più carino del solito.

Ma che vado a pensare?!

Dopo quella presa in giro dovrei essere oltremodo offesa!!

- Era una presa in giro, dai non volevo farti arrabbiare. - mi afferra le mani scusandosi con lo sguardo.

- L'hai trovato il vestito per domani sera? - cambia discorso.

Bah, per stavolta posso lasciar correre.

Tanto mi vendicherò col vestito.

- Sì ed è spettacolare. Haruka e Harumi volevano che venissi qui con indosso quello, pensati che cavolata. Se lo sporcavo o rovinavo poi mi avrebbero fatta a pezzi. -

- Già, ti saresti di certo sporcata. Non sei affatto capace di stare ferma, per fortuna che al castello non ci sono pozzanghere o roba simile. - ridacchia.

- Potrei sempre farmi un bagno nel punch. - lo vedo sbarrare gli occhi.

- Scherzavo! - scoppio a ridere.

- Non è stato divertente. - borbotta.

- Oh-oh! Metti il broncio? Perché? - lo fisso curiosa.

- Se ti si bagnasse il vestito tutti ti guarderebbero e con la stoffa che aderisce al tuo corpo vedrebbero fin troppo. - mugugna indispettito.

- Quanto sei carino! - cerco invano di non ridere.

- Ehi! Non prendermi in giro!! - scatta drizzando le orecchie.

Cercando di ricompormi - Ok, ok! Piuttosto.. - sospiro.

Ora che siamo soli è il momento di confessare tutto.

- Devo dirti una cosa... - lo guardo sentendo il rilassamento di poco fa evaporare.

E se pensasse che sono un mostro? Un alieno?

O peggio... se non mi credesse?

È inutile farmi queste domande ora.

Ho già deciso di raccontare tutto.

Deve sapere la verità.

- Veramente pure io dovrei dirti una cosa abbastanza importante... - mi afferra le mani.

- Sì, lo so... sei in ansia perché sarò al ballo del Principe, ma non devi preoccuparti. Già prima non m'interessava essere scelta da lui, ora che sto con te è logico che lo sia ancor meno. -

- No, veramente non è questo... non temo il Principe... - lo vedo farsi più ansioso.

Uhm? Non è geloso del Principe?

E allora qual è il problema?

- Nise, vedi... io... -

- USASHI!!!!!!! - sentiamo urlare all'improvviso.

Confusa guardo dietro al ragazzo e vedo due tizi correre come pazzi verso di noi.

- Fanculo!! - schiocca la lingua il coniglio.

- Usashi!! Ti abbiamo trovato finalmente! - ci raggiungono.

Ora che sono vicini vedo essere due gemelli.

È la prima volta che incontro altri gemelli al di fuori di Haruka e Harumi.

Sono pure sorpresa di notare che anche loro sono uguali a parte i colori invertiti.

Quello che ha appena parlato ha i capelli color argento e gli occhi oro mentre l'altro capelli color oro e iridi argentate.

- Perché sei scappato di nuovo?! - scatta l'altro.

- Vi avevo detto che sarei uscito per un po'! - li fulmina.

- Non ci hai detto dove! - scattano in coro e.. con le lacrime agli occhi?!

- So badare a me stesso, in più vi avevo detto che avrei visto una persona importante. - sbuffa esasperato.

Solo in quel momento i due mi notano.

- È lei? - mi lanciano un'occhiata per poi fissarlo sconcertati.

- Sì, è un problema? - incrocia le braccia sfidandoli con lo sguardo.

- No, solo... è strano. Non ti abbiamo mai visto uscire con una ragazza. -

- Nise, già che questi due maleducati sono qui te li presento. - sospira ignorandoli.

- Lui è Hikari... - indica il ragazzo dai capelli argento - ...e lui suo fratello Hikaru. - annuncia segnando l'altro.

- Piacere, io sono Nise. - li saluto incerta.

Ho come la sensazione che mi stiano esaminando.

Mi sento sotto pressione.

- Il piacere è nostro... - rispondono appena.

L'attimo dopo si piazzano uno per fianco di Usashi e lo prendono sottobraccio.

- Che diavolo fate?! - cerca inutilmente di liberarsi.

- Lo sai, dobbiamo tornare a casa. -

- Io non ho finito di parlare con Nise!! - si agita.

- Ci saranno altri momenti. - ignorano le sue proteste.

- Lasciatemi qualche altro attimo. - sbuffa.

- Ehm... forse è meglio che tu vada, no? - sorrido tirata.

I due gemelli sono pronti a linciarmi nel caso mi opponessi come il ragazzo.

- Era una cosa importante!! - insiste.

- Le parlerai in un altro momento. - ribattono irremovibili.

Iniziano così a trascinarlo di peso.

Sembra quasi una scena comica, a non renderla tale è solo lo sguardo turbato di Usashi.

- Nise!! - mi richiama.

- Sì? -

- Domani! Ti prego... non odiarmi, volevo dirtelo come si deve. - riesce solo a dire prima che lo portino via.

Con quelle parole che mi rimbombano in testa rimango sola.

Non odiarmi?

Per quale assurdo motivo dovrei odiarlo?

E cosa voleva dirmi?

Maledizione... non riuscirò a dormire stanotte.

La sera del giorno dopo arriva troppo in fretta e per la testa ho tanti di quei pensieri che tra un po' scoppierà di certo.

In più non ho davvero chiuso occhio e mi sento uno straccio, ma... tra pochi minuti inizierà il ballo e le gemelle mi hanno agghindata di tutto punto.

Se non fosse per loro non mi sarei nemmeno messa l'abito da sola.

Mi sento una pezza.

- Dai... lo sappiamo che sei giù per ciò che è successo ieri, ma dovresti reagire! - sbuffa Harumi.

- Esatto! Di certo Usashi ha esagerato! Non avresti motivo di odiarlo! - agita le mani noncurante Haruka.

Chi lo sa...

So che non potrei odiarlo, ma davvero ha esagerato?

Era davvero preoccupato.

- Basta! Per stasera ti è vietato pensare al coniglio!! - mi si parano davanti.

Sorridendo appena - Non credo di riuscirci.. -

- Almeno provaci! Andiamo ad abbuffarci col buffet del ballo, sfoga le frustrazioni col cibo! - mi prendono sottobraccio.

Entrate nella grandissima sala rimaniamo abbagliate da tutto lo sfarzo presente.

Cristalli di ogni tipo ovunque, ai nostri nasi giungono profumini molto allettanti e le nostre orecchie vengono deliziate con soavi melodie.

Forse non riuscirò a non pensare ad Usashi, ma di certo non sarà uno schifo totale questa serata.

- Guarda quante ragazze!! - osserva tutte Harumi.

- Ci sono pure parecchi ragazzi, che sia per non creare un harem al Principe o perché in realtà il bel nobile potrebbe tifare per entrambe le squadre? - ridacchia Haruka.

- Haruka!! Se ti sentissero potresti finire nei guai! - la riprendo.

- Oh, andiamo! Siamo qui per divertirci! Se non spettegoliamo che gusto c'è? - ride la rossa.

Soffocando una risata inizio a guardarmi intorno anche io.

Ci sono persone di ogni tipo.

Dai più normali ai più stravaganti.

Ok, lo ammetto. Haruka ha ragione.

Non si può non spettegolare.

In cima alla sala, su un soppalco, ci stanno i sovrani seduti sui loro troni che osservano sorridenti tutti.

Sembrano dei tipi cordiali, ma... devo dire che non me li aspettavo così.

Sono io cieca o quelle sono orecchie di coniglio?

Ma non dovrebbero essere il Re e la Regina di Quadri? Come nelle carte?

Forse non sono tutti come me li immaginavo, in fine qui è tutto inaspettato e imprevedibile.

A proposito...

Chissà dove sta la rossa isterica di ieri.

Sarà rimasta soddisfatta dei roseti colorati?

Non riesco a trovarla che vedo tutte le presenti irrigidirsi e fremere guardando verso l'alto.

Solo, seguito il loro sguardo, noto che stanno osservando l'annunciatore.

- Signori e signore... ecco a voi l'ospite d'onore del ballo! Il nostro amato Principe! Un applauso al Principe Usashi! -

A quelle ultime parole mi blocco e sento appena lo scroscio di applausi tutto intorno.

Pian piano vedo un coniglio a me molto familiare avanzare e una folla di ragazze inizia a lanciare gridolini assordanti.

- Kyaaaa!! Il Principe Usashi! -

Non è un'allucinazione.

È davvero Usashi.

Il mio ragazzo.

♡♡♡Ohayou minna♡♡♡
Vi auguro Buona Vigilia. Spero la passerete bene. ♡♡♡
Ci vediamo lunedì prossimo per il seguente capitolo ♡♡♡
♡♡♡Mata nee, alla prossima♡♡♡

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