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Capitolo V

Le labbra di Usashi sono sulle mie e bocca a bocca mi passa l'antidopo.

Dopo aver deglutito d'istinto, ritorno dallo shock e avvampo di botto.

Poggiando le mani sulle sue spalle lo spingo via sedendomi a terra col cuore a mille.

- C-Che d-diavolo fai?! - ringhio col cervello in panne.

- Avevi bisogno dell'antidoto. - si pulisce la bocca da una goccia sfuggita.

Il mio sguardo si sofferma troppo su quel gesto facendomi sentire un caldo infernale a causa dell'imbarazzo.

- Ma... Usashi. Potevi portare la boccetta alle sue labbra, la bocca non era paralizzata. - gli fa notare Nekote.

Il ragazzo in risposta spalanca gli occhi come realizzando solo ora la cosa.

- Non dirmi che non ti era passato per la mente... - l'osserva sorpreso Nekote.

- Io... ho reagito d'istinto. Il modo più rapido per aiutarla! -

Serrando i denti - Va al diavolo! Dovevi ragionare! Non puoi baciare così tranquillamente ogni ragazza paralizzata che ti si presenta davanti! -

Maledizione!

Era pure il mio primo bacio.

- N-Nise io non so come... - cerca di scusarsi, ma non voglio sentire oltre.

- Fanculo! Non voglio le tue scuse, dovevi pensarci prima! - mi alzo spazzolandomi il vestito.

- Di questi cosa ne facciamo, facciamo? - Kureiji inizia a ballare intorno ai malviventi svenuti.

- Oh, giusto. Leghiamoli e portiamoli a delle guardie di pattuglia. - compaiono delle corde nelle mani del gatto.

- E la pantera, pantera? -

- Daremo un identikit alle guardie, ma non penso che combinerà altri guai. Usashi l'ha spaventato per bene. - ridacchia.

- Paura, paura! - sale su un grosso masso Kureiji.

- Scendi da là e aiutami a legarli. -

Sento lo sguardo di Usashi addosso, ma non ho la minima intenzione di incrociarlo.

Sospirando rassegnato - Avete bisogno di una mano? - chiede ai due.

- No, sento che le guardie sono poco distanti. Voi andate pure avanti, noi li portiamo agli arresti e vi raggiungiamo. - inizia a trascinarne tre, Nekote.

- Cosa?! - scatto agitata.

Dovrei proseguire sola con Usashi?

Dopo ciò che è appena accaduto?!

Sono pazzi?!

Aspetta... che domanda ridicola.

Sono si pazzi.

- Ci metteremo poco e poi correremo da voi. - cerca come di rassicurarmi.

- Ma... non possiamo venire con voi? - inizio a spostare il peso da un piede all'altro.

- Meglio di no, senza offesa, ma con te Nise verremo rallentati. - mi fa un sorriso tirato.

- Oh, io... capisco... - chino il capo rassegnata.

Ed è così che mi trovo nuovamente sola con Usashi.

- Nise... io... -

- Zitto, non una parola. - serro i pugni lungo i fianchi.

Lo so... lo so che ha fatto ciò che ha fatto per aiutarmi.

Però doveva pensarci.

Il mio primo bacio...

Il ricordo delle sue labbra soffici mi fa avvampare nuovamente.

Sapevano di fragola.

Ma... che diavolo vado a pensare?!

Era la pozione! La pozione!!!

- N-No! Non posso starmene zitto, Nise... -

- Uhm? - cerco di non guardarlo.

Mi è però difficile, aveva una voce così dispiaciuta da farmi quasi sentire in colpa.

In colpa? Io?

- Mi dispiace, ero così agitato che non ho riflettuto. Non so come scusarmi. - afferra le mie mani.

Avendolo così vicino mi è impossibile non guardarlo negli occhi.

È così dispiaciuto.

Ha senso continuare a tenere il muso?

Anche facendolo non riavrei indietro il mio primo bacio.

In fin dei conti poteva andarmi peggio.

Ricordo che Haruka e Harumi hanno avuto il loro primo bacio tra di loro.

La cosa successe perché cadendo si scontrarono, più incidente di così non poteva essere però lo hanno calcolato lo stesso come bacio.

Quel giorno urlarono disperate per tutto il tempo pregando che la cosa fosse stata solo un sogno.

Qui non è proprio lo stesso, ma ho visto la sua reazione.

Se l'avesse fatto di proposito sapendo il danno che avrebbe portato... in quel caso non ci penserei nemmeno a perdonarlo.

Sospirando - Va bene... ormai è fatta. -

- Nise, davvero... scusa. - insiste.

Levando le mani dalle sue mi sforzo di sorridere - Lo so e ti dico che è ok. -

Dio mio... cuore, rallenta, te ne prego.

- Proseguiamo? -

- Va davvero bene così? - mi fissa colpevole.

- Possiamo forse cancellarlo? No, quindi va bene così. Sei abbastanza pentito per venir perdonato. - gli sorrido molto più convinta.

Questo suo colpevolizzarsi mi fa sentire meglio perché mi fa capire che comprende.

Ricominciamo così a camminare, ma tra noi c'è un silenzio davvero imbarazzante.

- Ecco... - scattiamo in coro all'improvviso.

- Oh, prima tu. - scuote la testa.

- Figurati, era una sciocchezza. Tu invece? -

- Anche la mia, quindi vai tranquilla. -

- Mi chiedevo da quanto conoscessi Nekote e Kureiji, hanno detto di essere tuoi amici d'infanzia, vero? -

- Già, più o meno... credo di aver avuto cinque anni. - ragiona.

- Ora che ci penso. Non so la tua età! - scatto sorpresa.

Magari è più giovane di me.

Anche se a vederlo non si direbbe.

- Diciotto, tu? Anzi... posso provare ad indovinare? - si esalta divertito.

Ecco appunto, ha un anno in più, comunque...

- Oh, va bene. - lo fisso curiosa.

- Considerando che la fascia d'età per il ballo è dai sedici ai venti... poi, più grande di me non lo sei, ma non credo nemmeno che tu abbia la mia età. Quindi o sedici o diciassette... tiro a sorte, diciassette. -

- Indovinato! - ridacchio quando fa un'espressione vittoriosa.

- Come hai conosciuto Nekote e Kureiji? - chiedo poi.

Parlando così mi distraggo sentendomi meno imbarazzata.

- Perché t'interessa tanto il mio rapporto con loro? - aggrotta la fronte.

- Sono solo curiosa, hai uno strano modo di relazionarti con loro, allora mi chiedevo come vi foste conosciuti. -

- Uhm... è davvero solo questo? - mi studia.

- Che altro dovrebbe esserci oltre questo? - mi acciglio.

- Non lo so, dimmelo tu. -

- Dirti cosa? -

Non capisco.

Che gli prende adesso?

- Guarda che mi sono accorto della differenza. -

- Differenza di cosa? Ti vuoi spiegare?! - inizio a perdere la pazienza.

- Perché, quando parli con me, finisci sempre per essere la regina dell'acidismo mentre se si tratta di Nekote e Kureiji va bene? -

- Eh? Sono solo stata educata con i tuoi amici... è un problema? -

- Sì, considerando che Kureiji ti ha baciato una guancia e non si è beccato nemmeno mezzo insulto. - borbotta.

- Vuoi forse paragonare il bacio di Kureiji con quello che mi hai dato tu?! - sento la rabbia crescere.

- No, intendevo un'altra cosa... quando ti tocco io schizzi via peggio di una saponetta, ma con loro non hai problemi. -

Riflettendoci realizzo che non ha tutti i torti, ma - Tu mi tocchi troppo, questo è il problema. -

- Quindi un bacio sulla guancia non è troppo? - un lampo gli attraversa lo sguardo e l'istante dopo il suo braccio è attorno alla mia vita.

Stringendomi a sé si avvicina pericolosamente al mio viso - Usashi!! Che ti prende ora?! Pensavo avessimo appena fatto pace! -

- Mi irrita, mi dà un nervoso pazzesco vedere come eviti me e non loro. - serra i denti.

Eh? Che vorrebbe dire?

Il cuore va a mille e gli punto le mani sulle spalle - Allontanati! -

- Non voglio. -

- Non mi avevi appena chiesto scusa per un bacio? E ora vuoi darmene uno con la forza? -

- È che proprio non capisco... sono davvero irritato e non comprendo il perché. -

- E dovrei saperlo io? Dai... allontanati! -

- Guarda, guarda. Ci stiamo divertendo, eh? -

Alla voce di Nekote ci dividiamo di scatto.

Io avvampo distogliendo lo sguardo - Affatto. -

- Avete portato alle guardie i malviventi? - ribatte secco Usashi.

- Sì, voi invece? Che avete fatto in nostra assenza? - ci studia divertito.

- Camminato e parlato. - fa spallucce indifferente.

- Solo? Poco fa... -

- Solo! - fulmina il gatto.

- È successo qualcosa, vero Nise? - mi si avvicina di soppiatto.

- Lasciala stare, lo sai che ti sento. - borbotta Usashi.

Evitando di rispondere verbalmente mi limito ad annuire e Nekote inizia a riflettere su chissà cosa.

Dopo un paio di brevi soste per mangiare ci fermiamo in un punto relativamente sicuro per dormire.

- Faremo i turni per dormire, sia mai che tentino di attaccarci quando siamo indifesi. - esordisce Usashi.

Per scegliere i turni usano un semplice metodo, la conta.

Infantile, ma sempre utile.

Il primo sarà Usashi, poi Kureiji e in fine Nekote.

- E quando sarà il mio turno? - chiedo confusa.

- Come se potessimo lasciare una ragazza a fare la guardia, tu dormirai cara Nise. - mi accarezza la testa Nekote.

Quel semplice gesto fa scurire l'espressione di Usashi che schioccando la lingua distoglie lo sguardo.

- Io però voglio aiutare. - sbuffo cercando di non dar troppo peso al coniglio.

Se vuole tenere il muso sono affari suoi.

È da stamattina che non mi parla.

- Tranquilla, tranquilla tu hai preparato i pasti, pasti no? - mi sorride il moro.

- Sì, però... -

- Io parto a fare la ronda. - si alza Usashi.

Guardandolo allontanarsi mi scappa un sospiro.

- È strano per lui comportarsi così. - si poggia contro un albero il gatto.

- Davvero? - chiedo.

- Già, solitamente è sempre fin troppo composto. Le uniche persone con cui si scioglie siamo noi e i gemelli. -

- Anche con Nise, Nise. È la prima volta che fa così, così. - sbadiglia Kureiji.

- Così come? -

- Vedi... è un tipo popolare, però non ha mai molto apprezzato il genere femminile. Tutte quelle che gli girano intorno vengono liquidate educatamente, ma in fretta. Per questo quando l'abbiamo visto comportarsi in quel modo con te siamo rimasti sorpresi. - spiega il gatto.

- Ah... pensavo che fosse così odioso con tutte le ragazze. -

- Affatto, è così educato che anche dopo un rifiuto continuano a sbavargli dietro. - scuote il capo sospirando.

La cosa mi fa innervosire.

Perché io sono l'unica a cui fa i dispetti?

- Perché con me si comporta così? -

- Secondo me è interessato a te. - si distende Nekote mentre io avvampo di botto.

- I-Interessato?! Sei pazzo?! -

- Perché? È la prima volta che lo vedo sorridere davvero ad una ragazza, comportarsi come vuole, proteggerla e addirittura esserne geloso. -

- Che?! Geloso?! Che stai dicendo?! Sbagli! Alla grande! -

- Tu dici? Pensaci... non è normale che scatti ogni volta che ci avviciniamo a te. E la reazione quando Kureiji ti ha baciata! - trattiene a stento una risata.

- N-No! È impossibile! Si diverte solo a vedere le mie reazioni quando mi fa i dispetti! Io non sono... lui non pensa a me in quel modo! Tanto più che ci conosciamo appena! - sento il cuore galoppare come un folle.

- Già, devo dire che sono sorpreso pure della rapidità con cui si è interessato a te. Però posso comprenderlo. Sei carina, brava a cucinare, gentile, simpatica e hai un buon senso di giustizia. Sono tutte doti che attraggono. - mi fa l'occhiolino.

- Nekote... smetti di dire queste cose strane! - mi afferro il viso sentendolo scottare.

Perché il cuore va così veloce?

Non dovrei essere così agitata.

Al massimo lusingata, ma tanto io per Usashi non... non provo quello!

Perché ho tentennato?

Mi sento così in subbuglio.

- Anche io concordo, concordo. Usacci è strano, strano. - insiste Kureiji.

- La volete smettere? Vi state sbagliando, ne sono certa! -

- In ogni caso star a contatto con te non potrà che far bene ad Usashi. È abituato a ragazze che lo guardano, ma senza volerlo conoscere davvero. Tipo andare in un museo, guardare un quadro, ma non voler sapere perché rappresenta quel soggetto o cosa voleva dire l'autore. Insomma... ne ammiravano solo la superficie. - guarda tristemente verso la direzione in cui è andato il coniglio.

- E perché starmi vicino potrà fargli bene? -

- Tu non guardi l'aspetto, cerchi di capire chi è una persona. Per questo so che se sei amica di Usashi è perché hai visto lo stesso che abbiamo scorto noi. -

- Oh... capisco. -

- Certo però che è strano, ho come la sensazione che voi stiate nascondendo qualcosa. - aggiungo pensierosa.

Mi stanno regalando frammenti, come se non volessero raccontare la storia completa.

- Chi lo sa. La vita è bella perché misteriosa, no? Se sapessimo che tutto è già stato scritto sarebbe noioso e non ci sarebbe più gusto. - fa spallucce.

Quelle parole, così perfette per la mia situazione mi colpiscono davvero molto.

- Concordo... - riesco solo a dire.

- In ogni caso anche tu mi sembri piuttosto interessata ad Usashi. - sbadiglia il gatto.

- Che?!?! - avvampo nuovamente.

- Beh... ho notato che basta che lui ti sfiori e diventi bordeaux. O anche quando si fanno questi discorsi. -

- È normale essere in imbarazzo con certi dialoghi senza senso!! - ribecco.

- Però quando ti tocchiamo noi non reagisci. - mi guarda di sottecchi.

- Si può sapere che è sta mania di fare sto discorso? -

- Mania? - mi fissa confuso.

- Anche Usashi prima mi ha detto di essere irritato perché da voi mi lascio toccare. Siete assurdi! - mi distendo dando loro la schiena.

- Oh-oh! Curioso! Lo irrita? Quindi ha ammesso di essere geloso! Dovresti rifletterci su, Nise! - ridacchia.

Ignorandolo fingo di dormire.

- Va bene, ho capito. Buonanotte. -

- Notte, notte! - si accoda il moro.

Con grande fatica mi addormento.

Durante il sonno faccio uno strano sogno dove il coniglio viene ad accarezzarmi i capelli e poggia un soffice bacio su di essi prima di darmi la buonanotte.

Quando quel mattino mi sveglio non riesco nemmeno ad incrociare lo sguardo di Usashi che sento il cuore accelerare.

Maledetto gatto.

Mi ha messo in testa idee troppo strane.

Perché poi il coniglio dovrebbe essere interessato sentimentalmente a me?

Mi sa che non lo conoscono bene come credono.

- È ora di pranzo. Andiamo a cacciare qualcosa Kureiji? - gli chiede il gatto.

- Certo, certo! -

- Vengo anche io. - si alza Usashi.

- Nemmeno per idea. Vuoi forse lasciare sola la dolce Nise? -

- Posso venire anche io, no? - intervengo.

- No, no. Faremo prima da soli. - mi fa l'occhiolino il gatto prima di fuggire come un razzo.

Infame!

L'ha fatto di proposito!

Ed è così che rimango sola con Usashi.

- Vai piuttosto d'accordo coi miei amici, più che con me. - ribatte sprezzante poggiandosi su un tronco.

- Sei tu che da ieri mi eviti. - gli faccio notare.

- Io non ti evito, sei tu che non mi parli. -

- Ti sto parlando ora. -

- Anche io. -

Cala così il silenzio.

O così sarebbe se non avessi nelle orecchie l'eco del mio cuore.

- Se tu non avessi il muso da ieri io non starei così. - gli faccio notare.

- Io non ho il muso. -

- Ah, no? Ma se ogni volta che mi guardi è per fulminarmi. -

- Perché sei troppo amichevole con quei due cascamorti. - sibila infastidito.

- Loro almeno non mi prendono in giro ogni tre per due. - ribatto acida.

- Non ti ho più presa in giro. -

- Per forza, nemmeno mi parli. Difficile schernire qualcuno che ignori. Altro che gelosia... sei solo irritato perché il giocattolo non è più solo tuo. - sbuffo incrociando le braccia.

- G-Gelosia?! - lo vedo... oddio!!

È diventato bordeaux!!

- C-Chi è che dovrebbe essere geloso? - insiste.

- Lascia stare! È una stupida idea di Nekote! Lo so da sola che è assurda!! -

- Dimmela lo stesso, voglio saperlo. - mi fissa ora incredibilmente serio.

- Dice che sei geloso, per questo non ti va che loro mi stiano vicini. So che è una cosa ridicola, io sono solo la persona che trovi divertente. - sbuffo.

Sussultando arretro, fino a poggiare la schiena su un albero, dopo che Usashi mi è arrivato addosso.

La sua mano si poggia sulla mia a terra e il suo sguardo è incredibilmente vicino.

- E se non fosse un'idea così ridicola? -

- C-Che stai dicendo?! Lo so che non sei interessato a me in quel modo! - cerco di non guardarlo negli occhi.

- Cosa ne sai di ciò che sento? - insiste serio.

- U-Usashi... sei troppo vicino! In più... ci conosciamo così poco! Non parlo solo di tempo, ma basilarmente... non puoi essere interessato a me! - mi agito sempre di più.

- Questo, cortesemente, lascialo decidere a me. Sarà anche vero che ci conosciamo poco, ma quel poco basta per dire che mi piaci. Sei diversa da tutte le ragazze che ho conosciuto fin'ora. Tu sei... vera. - ribatte serio e sincero.

Quelle parole mi feriscono fin nel profondo.

Vera... io?

Io che sono arrivata qui con mille bugie?

Che ho dato un nome falso a tutti?

Io sono tutto fuorché vera.

In più... diversa da tutte le ragazze?

Quindi è perché io sono la più normale in questo mondo? O la strana in un mondo che si considera normale? O forse è il mio vero mondo strano?

Ma... che discorso sto facendo?

Le parole di Usashi mi fanno proprio andare in crisi.

Sospirando - Io non sono vera... ci sono così tante cose che non ho mai detto a nessuno... bugie, verità nascoste... vedi? È troppo poco per poter dire che ti piaccio. - levo la sua mano dalla mia distogliendo lo sguardo.

- Che dici? Anche io ho nascosto molte cose... non sai che... -

- Usashi basta... ti prego... non può essere nulla di peggio delle mie bugie e se te ne parlassi sono certa che cambieresti idea su di me. - sento il cuore sull'orlo del precipizio.

- Prova, se non provi a dirmelo non lo sapremo. - cerca il mio sguardo.

- Non posso... per favore. - mi alzo.

- Dove vai? - chiede triste.

- A cercare gli altri due... ci stanno mettendo troppo. -

Stavolta non mi ferma e io inizio a correre per il bosco.

Maledizione!

Non avrei mai dovuto farmi convincere dalle gemelle ad andare al ballo.

Se fossi rimasta a casa non avrei mai conosciuto Usashi e ora non avrei questo macigno sul petto.

All'improvviso mi sento sbattere contro qualcuno, due mani si poggiano sulle mie spalle - Nise! Che succede? Perché piangi? -

Guardando vuota Nekote tocco l'angolo dei miei occhi trovandoli davvero bagnati.

Fossero solo gli occhi... anche il mio cuore sta piangendo.

Per la prima volta mi ritrovo ad odiare la vita di bugie che mi sono creata per poter rimanere in questo mondo.

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