La pietra è fredda nel tuo palmo e, non appena ti rendi conto di averlo pensato, ti ritrovi a tremare in tutto il corpo. Serri gli occhi per quanto gelo ti circonda, senti neve ghiacciata pungolarti la faccia; ti stringi nelle spalle, ti abbracci cercando un po' di sollievo.

Socchiudi le palpebre per scorgere un mare infinito di ghiaccio.

Il bramire di un orso ti fa voltare all'improvviso: si tratta infatti di un possente colosso dal pelo bianco che, per quanto la sua stazza lo permetta, riesce comunque a muoversi agevolmente sulla neve. E sta puntando dritto e veloce verso di te!

Richiudi gli occhi immediatamente, desiderando di essere altrove, perché odii il freddo... e perché non vuoi essere la cena di un orso polare!

Così il tuo cervello elabora istintivamente l'idea dell'opposto e immediatamente senti la pelle ribollire sulle braccia scoperte.

Riapri gli occhi per controllare di non essere morto e una distesa di sabbia è l'unica cosa che puoi vedere intorno a te.

Il vento c'è, ma è afoso; solleva cumuli di sabbia che ti si appicciano addosso. Il sole batte sulla tua testa, intontendoti, rendendo i tuoi pensieri sconnessi, lenti. Ma sai che non puoi restare lì.

Riapri il palmo della mano destra e osservi la pietra del mago luccicare sotto i raggi del sole cocente: ormai ti è chiaro a cosa serva e come funzioni, quindi sai cosa stai per fare.

Sorridi malizioso.

Stringi forte le dita e pensi al fresco, al vento placido, alla temperatura mite, alla sabbia, ma anche all'acqua, al rumore delle onde, al garrito dei gabbiani.

Ed è solo un attimo per sentirlo veramente, attraverso le tue orecchie.

Riapri gli occhi e il mare è davanti a te, forte e calmo allo stesso tempo, lento nei suoi movimenti fluidi; la sabbia ti attraversa le dita dei piedi scalzi, che affondi tra i granelli per assaporarne il tepore con ogni lembo della tua pelle.

Ti siedi e osservi la schiuma bianca che si rincorre sulle creste.

Hai trovato il tuo posto nel mondo.