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32° Capitolo: Un nuovo inizio

Ero nella mia stanza, era già da una settimana che non andavo a scuola, mi ero rinchiusa lì dentro e né mangiavo né parlavo con nessuno.


Mi sentivo svuotata, stavo male e nessuno poteva capirmi, solo la mia migliore amica poteva farlo.
Purtroppo sapevo che non l'avrei mai più rivista entrare euforica e felice da quella porta e con un semplice sorriso colorarmi di nuovo la vita.
Lei era tutto per me, ma purtroppo fui così stupida da farla scappare, da perderla per sempre e quello io non potevo accettarlo, non volevo. In quel momento desideravo solo una cosa: morire.

A un tratto entrò nella mia stanza mia madre con gli occhi pieni di lacrime: «A...Angelica!»Si fermò per qualche istante, era preoccupata, si vedeva benissimo in faccia, ma del resto era una cosa normale, non sapeva niente di sua figlia, forse pensava che fosse colpa sua se mi ero ridotta in quello stato penoso rinchiudendomi in me stessa, smettendo da quel momento di vivere.
Però in realtà lei non sapeva che in quelle ultime settimane la sua bambina era diventata una ladra e un mostro e io non avevo certo l'intenzione di raccontarglielo.

«Potrei sapere p...perché la mia b...bambina sta così m...male? Ti prego Angy rispondimi, io sono tua madre. » Mi disse con la voce tremante.
Era disperata e io non sapevo che cosa dirle.

Così preferii rimanere in silenzio, non volevo darle un dispiacere, però io non avevo più la forza di andare avanti. Con quale coraggio mi sarei presentata a scuola? Con quale forza avrei affrontato gli sguardi di odio e disprezzo delle persone che fino a qualche giorno prima erano la cosa più importante della mia esistenza e che invece adesso, erano solo degli estranei? Come? Non sapevo la risposta e non avevo la minima voglia di trovarla.
Ormai la mia vita era finita, volevo solo sprofondare in quel buco nero in cui mi trovavo e non uscire mai più.

«Angelica ti prego» continuava mia madre a supplicarmi, ma io non reagivo, ero seduta sul mio letto a guardare fuori dalla finestra senza alcuna emozione. Ero fredda proprio come il pavimento grigio della mia stanza.

«Perché non vuoi rispondermi? Che cosa è successo di cosi grave bambina mia che non puoi neanche parlare? Eh? Ti prego Angy tu sei tutta la mia vita, se ti perdessi non saprei più cosa fare, non me lo perdonerei mai »mi domandò prendendomi il mento con due dita e mi costrinse a guardarla negli occhi. Lei vedendomi in quello stato, vuota e senza anima, pianse ancora più forte. Era disperata, iniziò a camminare avanti e indietro per la stanza toccandosi nervosamente i suoi magnifici capelli neri con entrambe le mani. Non sapeva più cosa fare.

«Ok Angy, tu non mi vuoi rispondere? Bene, allora deciderò io per te, chiamo subito tuo padre per portarti via da Milano, così finalmente potrai respirare un po' di aria fresca che ti farà sicuramente bene » mi informò aprendo la porta.

Allora scossa da quelle parole, mi alzai e la bloccai, non volevo adarmene dalla mia città, non ancora, dovevo risolvere prima tutti i problemi che da quattro mesi non mi facevano più dormire.

«M...mamma! » cercai di emettere un suono, ma fu quasi inutile perché uscì un suono così debole che a stento mia madre riuscì a sentirlo, ma per fortuna lei nonostante ciò, afferrò il suono delle mie parole. Non era ancora il momento di lasciarmi andare, di lasciarmi morire, era ancora troppo presto. Così decisi di prendermi di coraggio e di sciogliere da sola la matassa che mi ero creata.

«Sì Angy dimmi, io sono qui e lo sai, puoi dirmi qualsiasi cosa, ti vorrò sempre bene, qualsiasi cosa tu faccia» mi prese le mani e me le strinse forte.

«Mamma ti prego non chiamare papà, non voglio ancora andarmene da Milano, prima devo concludere quest'anno, ricordi? Eravamo rimasti così con lui. Se mi mandi via ora, lì perderai una figlia perché in Sicilia io ancora non voglio andarci, sono sicura che lì mi sentirò ancora peggio, ti prego mamma, fidati di tua figlia.»
La guardai con le lacrime agli occhi. Lei però non voleva ascoltarmi, era più testarda di un mulo.

«Angy io devo per forza mandarti via, perché non so cosa ti affligge, quindi da tuo padre mi sentirei più sicura » si recò in cucina a digitare il numero di mio padre, ma io la fermai.

«Ti prego mamma, non farlo, ti prometto che tornerò a scuola e che farò tutto quello che mi dirai, ma non mandarmi in Sicilia, ancora no, ti supplico!» La implorai. Le strinsi forte le mani, lei non poteva mandarmi via in quel modo, avevo ancora molto da fare a Milano e non me ne sarei andata fino a quando non avrei sistemato le cose con i miei amici.

«Angy, lo capisci che lo faccio per te, per il tuo bene?» mi disse appoggiandomi entrambe le mani sulle spalle.

«Lo so, ma non ti preoccupare mamma, adesso sto bene, scusami per averti fatto preoccupare, ma sai come siamo noi adolescenti, no? Ci abbattiamo per ogni minima cosa, ma adesso non sto più male, domani ritornerò a scuola, te lo prometto. Ora vado a letto perché sono un po' stanca, buonanotte» finsi di stare meglio, così mia madre sollevata dalla mia risposta anche se non era abbastanza come giustificazione, non mi chiese più niente, mi diede un bacio sulla fronte e andò a cucinare.
E così con poca voglia mi presi di coraggio, ormai tutto era stato deciso: il giorno dopo sarei ritornata a scuola. E per la prima volta capii come fosse dura la vita senza i miei amici pronti a sostenermi e ad aiutarmi ogni volta che ne avessi bisogno e questo mi fece riflettere molto.

"Domani vedrò Alex e Annalisa, completamente diversi nei miei confronti, chissà come si comporteranno, forse si terranno alla larga da me, come se fossi un'appestata". Pensare a tutto quello mi fece così male che per me fu difficile addormentarmi subito, ma poi vinta dalla stanchezza mi abbandonai tra le braccia di Morfeo.

Spazio autrice:
Buona sera! Scusate per la mia lunga assenza e per questo noioso capitolo, ma ho avuto tanti impegni e quindi per me è stato difficile pubblicarlo.

Allora cosa ne pensate? Cosa accadrà adesso alla nostra Angelica? Annalisa e Alex come si comporteranno con lei? Calmi, diffidenti, crudeli? Su forza con le supposizioni!

Grazie a tutti quelli che leggono e votano la mia storia vi voglio un mondo di bene ciaooo.

PS: se vi è piaciuto questo capitolo vi prego di votarlo e di commentarlo, ciao a presto al prossimo aggiornamento.

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