Era in credibile, mio figlio aveva osato rispondermi in quel modo. Ero furioso, prima di allora mai si era permesso di mancarmi di rispetto.

"Stupido ragazzino senza cervello, te la farò pagare questo affronto! " Giurai a me stesso pieno di rabbia.

Poi i miei pensieri si concentrarono su quella strana e timida ragazza che era in compagnia di mio figlio. Forse lei in futuro mi sarebbe stata utile per convincere Alex. Così presi il telefono e chiamai l'unica persona che poteva far cambiare idea a quello stupido.

«Pronto. » dopo due squilli mi rispose.

«Figliolo eccoti, sei arrivato a Milano?»

«Sì, sono qui già da un bel po'» mi comunicò rendendomi di ottimo umore.

«Perfetto. Senti ti ricordi quello che ti ho ordinato vero? »

«Certo, non preoccuparti ho tutto sotto controllo. »

«Bene, ma prima ho un'altra richiesta da farti».

«Dimmi papà ».

« Tuo fratello si è rammollito a causa di una ragazza che gli gira sempre in torno, allontanala da lui e per noi diventerà facile convincerlo. »

«Ho capito, sai come si chiama o che aspetto abbia? »

«Se non sbaglio si chiama Angelica Chiaramonte ed è bionda».
Stranamente si calò un profondo silenzio, e sentii un leggero sospiro così impercettibile che forse me lo ero immaginato.

«Ci sei ancora? » aggiunsi preoccupato.

«Sarà un giochetto da ragazzi papà, non preoccuparti allontanerò quella ragazza senza nessun problema. » dichiarò sicuro di sé.

«Bene, sapevo che potevo contare su di te, ma sappi che non tollerò un tuo fallimento».

«Non preoccuparti, non commetterò nessun errore ».

«Lo spero per te. » lo minacciai senza farlo esplicitamente. I miei due figli conoscevano bene il loro padre, sapevano cosa gli aspettava se mi facevano arrabbiare.

«Non preoccuparti, è come se l'avessi già fatto. »

«Bene allora non deludermi e passa subito all'azione. Adesso getta via questo telefono e compratene un altro. Richiamami solo quando avrai portato al termine il tuo compito. » gli dissi freddo e subito dopo riattacai.

I miei figli sapevano benissimo che non potevano e che non dovevano mettersi contro di me dopotutto io ero la loro unica famiglia, e non potevano più uscirne illesi.