6. "Vuoi sposarmi?"
Sto finendo di lavare l'ultimo piatto rimasto quando Leah e Sabrina entrano in cucina ridacchiando come delle adolescenti nei corridoi del liceo. Mi chiedo se hanno finito di pulire la sala principale dove ci sono i tavoli, come avevo chiesto loro. È Leah la prima a parlare, appoggiandosi ad un ripiano e guardandomi con un sorriso malizioso. «C'è un certo sconosciuto sexy di là che chiede di te.»
Sono quasi sicura al cento per cento che Leah si stia riferendo ad Alex e immagino soltanto la figura che la mia migliore amica mi ha appena fatto fare. «Leah...»
«Non è successo niente, davvero.» Interviene Sabrina, anche lei con un sorriso malizioso per me. «Lui è entrato nella sua bella camicia a fargli risalire gli addominali, ha detto che si chiama Alex e ha chiesto se c'eri tu, e Leah ha fatto "mi ricordo di te, sei lo sconosciuto sexy di Penny" e siamo venute qui.» Che Zeus mi fulmini.
Lancio un'occhiataccia alla mia migliore amica. «Ma ti pare il caso?» E lei fa spallucce. «Smettila di chiamarlo così, anche se lo è.» E forse neanche più uno sconosciuto per me. Mi sto asciugando le mani su uno strofinaccio per andare da lui quando Mika, un altro mio dipendente, entra in cucina.
«Ragazze, io non vorrei dire, ma si sente tutto di là. E Alex ti sta ancora aspettando, Penelope.» Zeus, davvero. Ti chiedo con il cuore di fulminarmi.
Faccio una risatina nervosa. Ho appena ammesso che Alex è attraente e lui ha sentito. Bene. «Grazie, arrivo subito.» Quando vado in sala mi accorgo che Sabrina e Leah non stavano esagerando. La camicia di Alex risalta davvero i muscoli che ha e che, per mia benedizione, ho avuto il piacere di vedere quando si è mezzo spogliato davanti casa mia. «Hey.» Gli sorrido, non appena sono difronte a lui.
«Ciao.» Credo di non aver avuto ancora il tempo di metabolizzare quello che sta succedendo nella mia vita. Fino ad una settimana fa questo ristorante stava per fallire, ma ora c'è una possibilità di salvarlo grazie ad Alex. In più, è passato solo un giorno da quando abbiamo ufficialmente firmato le carte del nostro accordo. «Spero di non starti disturbando.»
«Oh, no, figurati.» Inizio a giocare con l'elastico dei capelli che porto sempre al polso, per il nervosismo. «Hai già mangiato? Posso prepararti qualcosa, se vuoi.» Sono soltanto le dieci e mezza di sera e sono contenta quando Alex mi dice che gli piacerebbe.
Non gli dò neanche il tempo di aggiungere niente che sto correndo verso la cucina, poi mi ricordo che non mi ha detto cosa vuole da mangiare. «Qualche preferenza?» Mi giro di nuovo verso di lui, ma Alex ridacchia e mi dice di no. È carino che si fidi così di me. Beh, in realtà così tanto che ci sposeremo.
«Volete un po' di privacy?» Leah ha di nuovo quello sguardo malizioso, per cui le faccio un terzo dito. Non voglio che nessuno di loro si facciano strane idee, ma ormai credo che il treno per i film mentali sia già partito, soprattutto quello di Leah. Rispondo proprio a quest'ultima che non ce n'è bisogno, dato che gli sto semplicemente preparando da mangiare. L'unica cosa che chiedo a Sabrina e la mia migliore amica è di apparecchiare di nuovo un solo tavolo per Alex.
È proprio lui che dieci minuti dopo fa capolino nella cucina, rimanendo soltanto sull'uscio. «Hey... non serve che mettete di nuovo tutto sottosopra per me, davvero.» Ha un sorriso imbarazzato quando mi guarda negli occhi.
Sembra quasi tenero, in questo momento. «Non se ne parla.» Rispondo, aggiungendo una foglia di basilico sulla sua pasta, che ho appena finito di mettere nel piatto nel modo più carino possibile. «E poi non ti preoccupare, ora loro se ne vanno e dopo metto a posto io, non è un problema per me.»
«Grazie.» Alex mi si avvicina e si abbassa un po' sulle ginocchia per darmi un bacio sulla guancia. Rimango un attimo ferma, immobile e incapace di muovere anche un solo muscolo. Una divinità greca mi ha appena dato un bacio. «Va tutto bene? Sembra che tu abbia visto un fantasma.» Chiede, successivamente.
Cerco di schiarirmi la voce. «Sì, certo. Stavo pensando a Socrate.» La prima scusa che mi è venuta in mente non è di certo la migliore. Ma cosa diavolo si può mai aspettare da me? Sono quella che a ventisei anni gli ha aperto la porta con una tutina e delle pantofole a forma di unicorno.
Alex sembra confuso. «Non ti chiederò perché pensi alla filosofia in un momento del genere, anche perché non sono sicuro di voler sapere la risposta.»
La sua mi sembra un'ottima scelta, perciò non aggiungo niente. Nella sala principale Mika, Sabrina e Leah stanno bisbigliando tra loro, probabilmente qualcosa su me e Alex. Mi schiarisco la voce per far notare a tutti il nostro arrivo in sala. «Ragazzi andate a casa, si sta facendo tardi.» Prima di iniziare a lavare i piatti ho controllato l'ora ed erano le dieci passati, per cui immagini che ora sia quasi mezzanotte. E non posso credere che Alex sia davvero qui, ad avermi fatto una mezza sorpresa.
«Non dire altro, capo.» Chissà Sabrina cosa capisce, perché fa un occhiolino e si affretta a prendere la sua borsa ed il cappotto di Mika. Sono buoni amici, per cui capita spesso che lei gli dia un passaggio a casa dato che lui non guida. «A domani. Ciao Alex, è stato un piacere conoscerti.» Ci saluta anche Mika ed i due se ne vanno, lasciando soli me, Alex e la mia migliore amica.
Leah non ha le stesse intenzioni di Sabrina, perché incrocia le braccia al petto e fissa con un sopracciglio inarcato il mio finto futuro marito. «Che intenzioni hai con Penelope, Alex?» La mia espressione esasperata deve parlare da sé. «Non fare quella faccia, Penny. Dato che i tuoi hanno deciso che sei troppo noiosa per stare con loro e hanno iniziato a viaggiare in giro per il mondo, e che tua sorella è troppo impegnata a sfornare bambini che sono più dei piccoli diavoletti della Tasmania che altro, ci penso io a questo compito importantissimo.» Come fare una buona impressione con un uomo, corso gratis di Leah.
«Mi dispiace.» Bisbiglio ad Alex, in modo che mi senta solo lui. Ridacchia e poi risponde alla mia migliore amica dicendo che ha intenzioni serie, anche se sappiamo tutti e tre che non è vero. Lui è qui solo perché gli fa comodo ed io lo sto facendo restare per lo stesso motivo.
Leah annuisce e poi mi abbraccia. «Dacci dentro.» È l'ultima cosa che mi sussurra all'orecchio prima di infilarsi anche lei il cappotto ed uscire dal ristorante, con ancora quel sorriso malizioso ad incorniciarle la faccia. Io le voglio un bene dell'anima, ma so anche che un giorno l'ammazzerò. Oppure mi uccido per l'imbarazzo di queste situazioni.
«Mi dispiace tanto.» Dico di nuovo ad Alex, che si sta mordendo l'intero della guancia per non sorridere. Invano, dal momento che me ne sono accorta.
Si siede al tavolo che gli abbiamo apparecchiato e fa segno con la mano che non fa niente. «Davvero, Penny, figurati. Sembrano simpatici.» Annuisco e mi siedo davanti a lui. «Ora se non ti dispiace assaggio quello che la mia futura moglie mi ha preparato.» Mi fa ridere come ci scherza, così ridacchio.
Tutto cambia quando Alex inizia davvero a mangiare e mi si chiude lo stomaco per l'ansia. Magari gli fa schifo come cucino, forse è per questo che sto per fallire. Il ragazzo di fronte a me spalanca gli occhi. «Penelope, è una delle cose più buone che io abbia mai mangiato. Come sta facendo a fallire questo posto?»
«È la mia solita sfiga.» Ho talento ma nessuno lo nota, ho un ristorante ma non basta e così per qualunque altra cosa della mia vita. Sei una donna e nessun uomo vuole stare con te, a parte uno che vuole gli interessi, mi ricorda una vocina nella mia testa. Bello volersi bene e avere autostima, eh?
La mano di Alex prende la mia. Rimango per un attimo ferma prima di ricambiare la stretta. Il gesto mi sembra molto intimo per due che stanno fingendo. O forse mi sto solo facendo troppi film mentali, come fa di solito Leah. «Ti aiuterò a salvare questo posto e ce la faremo, te lo prometto.»
«Grazie.» Gli sorrido, non sapendo perché ho il desiderio di non lasciargli la mano. Alex finisce di mangiare e stiamo tutto il tempo con le mani unite, la mia sinistra intrecciata alla sua destra.
È lui però a rompere ogni contatto fisico tra noi. Mi sorride prima di schiarirsi la voce e alzarsi. Penso che se ne stia per andare, perciò mi alzo anche io a mia volta per salutarlo. Invece Alex si inginocchia, mentre sono sicura che la mia faccia è sbiancata. Non me l'aspettavo questa.
«Penelope Martin.» Inizia Alex, prendendo una scatoletta dalla tasca della giacca e aprendola. Dentro c'è un anello di fidanzamento che gli sarà costato una fortuna. È semplice, con un diamante al centro. Lo adoro. «Comunque andranno le cose siamo il primo matrimonio l'un per l'altra, perciò volevo fare bene le cose. Spero che l'anello ti piaccia, mi ricordava te perché è semplice ma bello al tempo stesso.» Lo prendo per un complimento.
Ci provo, ma non riesco a smettere di sorridere. «Quando ho bussato a casa tua un paio di settimane fa mi aspettavo che mi avrebbe aperto uno di quegli anziani con il fucile che si vedono nei classici film americani, invece c'eri tu con le pantofole più strane che io abbia mai visto.» Rido per l'ultima parte e lui con me. «Non so perché la mia macchina ha deciso di fare i capricci proprio quella sera, ma gliene sono grato. Sei intelligente e divertente, ti considero già una delle mie più care amiche.»
Fa un respiro profondo e mi mordo il labbro nell'attesa. Da una parte è la cosa più dolce che qualcuno abbia mai fatto e detto per me, ma dall'altra è imbarazzante stare qui in piedi mentre mi elogia per chiedermi una cosa a cui ho già detto di sì. Se fossimo innamorati e me lo chiedesse per la prima volta come ogni coppia almeno mi sarei potuta mettere a piangere e avrei avuto qualcosa da fare. Invece no, sono un caso umano imbarazzante difronte ad un uomo bellissimo e impiccione che mi sta chiedendo la mano. «Penny, vuoi ufficialmente sposarmi e sopportarmi finché non decideremo che è l'ora del divorzio?»
«Sì.» Sorrido, cercando di non farlo troppo. Questo gesto mi ha resa più felice del previsto. Il cuore che mi sta per scoppiare nella cassa toracica ne è la prova. «Ma sarebbe stato un bel colpo di scena se ti avessi detto di no.»
«Ah-ah.» Alex finge una risata, mentre mi mette l'anello al dito e mi bacia la mano due secondi dopo. «Vado a prendere lo champagne in macchina per festeggiare le nostre nozze, fidanzata.» Annuisco e aspetto che esca per rilasciare il sospiro che stavo trattenendo. Avrei preferito che fosse uno stronzo arrogante, per il bene del mio cuore. Sarebbe stato molto più facile, forse un po' più brutto, ma almeno non sorriderei come una cretina per una finzione. Invece no, io devo trovarmi l'impiccione che è super dolce, bello da stupro e che mi considera una sua amica stretta già dopo due settimane di conoscenza.
Ritorna un secondo dopo con lo champagne tra le mani e sta sorridendo anche lui. Guardo l'anello che sta perfettamente intorno il mio dito prima di prendere due calici. Non ho quelli dello champagne qui, per cui utilizziamo quelli del vino. Se mia madre mi vedesse mi implicherebbe per questo peccato.
«Quando mi proporrò davvero a qualcuno dovrò ringraziarti per la pratica.» Ride Alex, prima di alzare il suo bicchiere. «Auguri, Penny.»
«Auguri.» Scontriamo i nostri bicchieri e io bevo tutto d'un sorso. Grazie per lui, sfiga.
♡ Alex alla fine è impiccione ma tenero, come dice Penny haha. Io al momento sono follemente innamorata di lui, eppure se è un protagonista di una storia è perché qualcosa dovrà combinarla anche lui, ma niente spoiler per il momento da parte mia. Spero davvero che vi stia piacendo. Alla prossima ♡
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