Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Capitolo 8

«Sai, a volte vorrei entrare nella vita di Cindy e toglierla da tutte le crudeltà che sta vivendo».

«Tu sai quello che devi fare, tesoro».

«È difficile, mamma. Come posso dirglielo? Non capirebbe mai!».

«Allora aspetta il momento giusto. Cerca di ascoltare la voce dentro di te che al tempo giusto ti dirà come fare».

«Il problema è che tante volte mi dice come fare e io... non agisco. Stamane se la stava quasi prendendo con me per i suoi problemi. Ma non le do la colpa per questo. È nervosa, stanca. E io non sto facendo quello che dovrei fare. Leggo nei suoi occhi una sofferenza così grande e difficile da portare!», sospirò, «E poi... non è un caso se dal primo giorno di scuola lei è capitata vicino a me! Credo che devo iniziare ad agire».

***

«Non rispondermi così! Arrogante ragazzina viziata!».

«E tu non toccare mai più le cose di mia madre!».

«Come ti rivolgi a me? Non permetterti di trattarmi come se fossi al tuo pari!». Anita fece volare un ceffone sul viso di Cindy.

Federica rientrò dalla veranda per capire cosa stesse succedendo.

Cindy si toccò la guancia con gli occhi gonfi di lacrime che per nessun motivo al mondo avrebbe lasciato scorrere in presenza di quelle iene. Non poteva credere a quello che era appena successo.

«Che sta succedendo, mamma?».

«Federica ti proibisco di rivolgere la parola a questa viziata! Vuole solo comandare e vincere capricci», disse inviperita. Poi, rivolta a Cindy, continuò: «Dovresti ringraziare il cielo che siamo qui! Stupida ragazza! Lo sai che se non fosse per me tuo padre a quest'ora sarebbe un povero fallito senza lavoro?».

«Come osi?», ribattè la ragazza digrignando i denti e guardandola piena di odio.

Anita lasciò cadere a sfregio il soprammobile dalle mani facendolo andare a terra in mille pezzi.

«Nooooo!», urlò Cindy buttandosi sul pavimento per raccoglierlo.

Troppo tardi. La ceramica era in frantumi.

«Vai a prendere la scopa e spazza tutto ora!».

«Stronza!», mormorò chinata sul pavimento.

«Cos'hai detto?».

«Ho detto: che sei una stronza», urlò con tutto l'odio che aveva in gola.

Federica urlò scaraventandosi su di lei. «Bada a come ti rivolgi a mia madre!», disse mentre le tirò i capelli.

Cindy si divincolò colpendola con un calcio.

«Basta Federica. Lasciala stare. Tanto me la pagherà cara. Le insegnerò che non mi faccio mettere i piedi in testa da una bambina».

Le due donne si allontanarono insieme commentando fra loro l'accaduto.

Cindy lasciò andare le sue lacrime a singhiozzi mentre prendeva fra le mani quei pezzi del suo cuore e del suo dolce passato per salvare il ricordo di sua madre, che in quella casa svaniva sempre più schiacciato dalla loro presenza.

Strinse la ceramica rotta fra le mani fino a ferirsi. Più forte sarebbe stato il dolore è più gratificata si sarebbe sentita nel punire la sua anima incapace. Incapace di difendersi, di difendere la sua casa, sua madre, il suo fidanzato. Incapace di vivere, incapace di amare.

Andò in bagno e provò a chiamare suo padre. Nulla. In piattaforma. Non raggiungibile. Lo odiava per averla caricata di un incubo e lo amava allo stesso tempo desiderando la sua presenza più che mai.

Sentì bussare alla porta. Era Federica.
Cindy aprì e quando se la trovò davanti aveva ancora gli occhi gonfi di lacrime. Federica fece un sorrisino beffardo e Cindy avrebbe voluto sprofondare di vergogna.

«Dice mamma che devi pulire i bagni per punizione».

«Cosa!?».

Federica fece spallucce e se ne andò.

Cindy avrebbe voluto urlare, andare da quell'essere spregevole, metterle le mani addosso e gridarle che lei non era nessuno nella sua vita, tanto meno la sua educatrice. Eppure decise di tacere per non avere più litigi.
Erano pur sempre tre contro una.

Sentì Samantha rientrare in casa con le amiche. Se fosse rientrata poco prima avrebbero assistito tutte alla pessima scena.

Ritirò ogni desiderio di piangere e si fece forza. Quando sarebbe rientrato suo padre gli avrebbe raccontato ogni cosa. E lui avrebbe cacciato quei tre mostri di casa.

Prese i prodotti, mise le cuffiette all'orecchio, e cominciò a lustrare i sanitari come aveva visto fare ogni giorno dalla sua dolce mamma.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro