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9. ATTENTA A NON PERDERE IL COSTUME

Lovie

-Ma sei impazzito?- mi spingo indietro. Peccato che nel farlo il retro del costume resti impigliato in una sporgenza del lettino. La stoffa tira. Mi sposto per cercare di liberarmi e scivolare giù e devo coprirmi il seno con le braccia. Le cicatrici. Lo stomaco sprofonda.

-Ti metto la crema protettiva, piuttosto che fai tu, hai intenzione di spogliarti? Perché la cosa non mi dispiacerebbe per niente- Lugh allarga le fauci in un ghigno. Si è tolto la maglietta e resta solo con il costume nero. Mi mordo l'interno della guancia, gli occhi che si aggrappano al suo torace. Okay, quei muscoli sono collinette e affossamenti in cui perdersi. Un labirinto su cui sono disegnati serpenti d'inchiostro nero e un teschio all'altezza del cuore. -Vedo che ti piace il panorama

Sposto lo sguardo sul suo viso. -Ma che dici? E comunque ho chiesto a Nicolas di mettermela- tengo un braccio intorno al seno e con l'altra mano cerco di liberarmi. La stoffa mi sfugge dalle dita.

-Beh, Nicolas ha altro da fare- mi fa cenno con la testa.

-Non può essere, lui non ignorerebbe mai una mia richiesta- so che non è vero nello stesso momento in cui lo dico.

-Beh, adesso ha altro da fare

So cosa vedrò prima di voltarmi. Lo faccio comunque. Alya è seduta sullo sdraio, un bikini rosso fiammante, la mano sul suo braccio. Il dolore mi attraversa lo stomaco.

-Cose molto interessanti da fare

-Piantala- riporto l'attenzione su Lugh.

-Sono sincero- si stringe nelle spalle.

-Sei terribile

-Solo perché non vuoi sentire la verità non puoi dirmi questo- abbassa la voce fino a renderla un sussurro. –A Nicolas piace Alya, è una verità dura, ma è la verità, per questo è necessario che tu lo capisca subito, altrimenti ti farai male

Tutta questa situazione è assurda. Ogni parola mi si conficca nella carne. Non è vero. Non può essere vero.

-Non fare quella faccia, Nicolas è uno stupido, non merita nulla

-Perché t'impicci?- nonostante il caldo ho le mani ghiacciate. –Perché t'intrometti ogni volta?

-Perché qualcuno deve aprirti gli occhi- scuote la testa.

-Sei geloso- contraggo le labbra. Non voglio piangere. Le lacrime sono spilli conficcate negli occhi.

Lugh ride. Ha una bella risata, che cozza con chi è davvero. –Geloso? Sono sincero, io ti dico la verità, non come la tua amica Sarah

-Lei è un'amica sincera- lascio ricadere la mano al mio fianco.

-Forse, ma è molto stupida, perché ti sta illudendo che Nicolas ti ami

-Perché non può amarmi?- cerco di non tremare. –Sono tanto sbagliata?- annaspo. Ho la gola secca. Sento le risate di Margaret rimbombarmi nelle orecchie. Le sue parole si contorcono dentro la mia testa.

Sei un mostro, chi potrà amarti?

-Tu non sei sbagliata, cazzo, perché lo pensi? Perché ti dai la colpa?- chiazze rosse gli compaiono sulle guance. –Nicolas è uno stupido, un idiota sempre con il muso, che crede di essere sfortunato, ma non sa cos'è la sfortuna

-Perché tu lo sai?- mi rendo conto che sto esagerando. Non dovrei arrabbiarmi così. Prima di tutto perché Lugh ama provocare le persone. E poi perché ho investito molto su Nicolas e non voglio perderlo. Non senza lottare. Ho bisogno di un principe. Solo così potrò essere felice, giusto? Perché non se ne va? Perché non mi lascia perdere?

-Più di quel ragazzino viziato

-Nicolas è tuo amico- mi metto seduta, le gambe che pendono dal lettino.

-Nah, io sono amico di Jack, lui è amico di Nicolas, questo definisce il nostro rapporto- sbuffa. –Sto cercando di aiutarti

-Non ho bisogno di aiuto

-Sì che ne hai- si spinge avanti e di colpo diventa tutto il mio mondo. Non vedo altro che il suo viso. Addirittura le piccolissime macchie nere nelle iridi azzurre. -Al momento senza il mio aiuto non puoi nemmeno muoverti- le sue mani mi scivolano intorno.

Mi spingo indietro, i piedi che puntano contro lo sdraio, fino a quando non sbatto la schiena contro lo schienale.

-Paura?- non mi toglie gli occhi di dosso. Ed è una sensazione che non so definire. Come stare troppo sotto il sole. Scotta. Non so più come contrarre i polmoni per inspirare. -Voilà- di colpo il costume non tende più. -Adesso sei libera, mia piccola Cenerentola- fa qualche passo indietro.

Mi alzo. Finalmente posso respirare. La sabbia calda mi brucia i piedi, ma non è niente in confronto a questo peso che sento sul cuore. Ho bisogno di mettere più spazio possibile tra noi due. –Sono stufa, vado a nuotare

-Bene, andiamo- Lugh mi si mette accanto.

-Andiamo?- ho il battito che accelera. Non capisco perché sono così. È tutto sbagliato. Dovrebbe essere Nicolas quello che insiste per venire con me.

-Voglio anch'io fare una nuotata

-Non con me

-Su, non fare la sciocca- scivola avanti. –Vuoi avere una possibilità con Nicolas? Beh, potresti riuscirci se lo fai ingelosire

Lo stomaco mi diventa di ghiaccio. –Pensavo di non avere speranza

-Puoi tentare, chi lo sa, magari la gelosia risveglia i sentimenti sopiti- il sarcasmo pervade la sua voce. -Non c'è cosa migliore per far arrabbiare qualcuno che portargli via quello che ha davanti e che crede di avere... sempre che lui tenga a te, altrimenti sarà impossibile

Contraggo le dita. -Ti odio

-Meglio, mi piacciono i rapporti contrastati- inclina la testa di lato. Ciuffi neri gli accarezzano gli zigomi.

Sembra un quadro. Mi mordo l'interno della guancia. -Sei...

-Che ne dici?

-Andiamo a farci questa nuotata, ma tieni le mani a posto, okay?

Lugh si abbandona a una nuova risata. Ha la risata di quando sono arrivata alla New York University e credevo di stare vivendo un sogno. Quando l'unico mio pensiero era fuggire da San Francisco con tutto quello che questo comportava.

Era bello all'epoca. Adesso è triste. Perché mi ricorda che i sogni non si realizzano. Lugh è uno di questi. L'avevo preso per un principe, invece è un demone. Spero di non stare commettendo lo stesso errore con Nicolas.

-Promesso, non cercherò d'insidiarti, ma devo toccarti se vogliamo far ingelosire una persona... l'obiettivo è questo, no?

-Perché la cosa non mi sorprende? Lascia perdere- lo supero.

Lugh mi afferra per il polso. -Voglio aiutarti, Cenerentola, non c'è niente che voglia più di questo

-Allora lasciami perdere- giro il polso perché faccia pressione sul suo pollice. È la mossa che mi ha insegnato Ryan per liberarmi da eventuali malintenzionati. Lugh mi lascia, un'espressione sorpresa che gli scava il volto.

Corro verso il mare. Ho bisogno di fuggire. Non solo da Lugh, ma da ogni cosa.

NOTE DELL'AUTRICE:

Ed eccomi di nuovo qui!

Come procede la lettura della storia?

Ho voluto sottolineare il fatto che Lovie senta il bisogno di trovare un principe. Spero di non essere stata troppo ridondante (altrimenti fatemelo sapere, il confronto è la cosa migliore per migliore una storia).

A lunedì!

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