33. WINDERSURF AL TRAMONTO
Lovie
Mi sento a disagio. Ho la sensazione che la pelle mi bruci, come se fossi stata al sole per troppo tempo. Cerco di concentrarmi sul rumore delle onde che si schiantano contro il bagnasciuga.
Sono stati sistemati dei tavolini pieni di pietanze. Le persone ci passano intorno. Prendono gli stuzzichini, ma i loro occhi sono su di me. Mi stanno studiando.
È il ricevimento che precede la prova. Giusto per aggiungere un po' di tensione, come se non fossi già un fascio di nervi.
Mi stringo le braccia intorno al petto. L'abito verde che indosso mi sta largo. Mi affretto a sistemarmi una spallina.
Ho dato da mangiare a Sisifo e l'ho lasciato in camera. Preferirei mille volte stare con lui piuttosto che qua.
-Mini sacher?
-Ci sono le mini sacher?- mi volto a guardare Lugh. Indossa una camicia e un paio di jeans. È tutto in nero. È imponente e incantevole. Cerco di ignorare il battito del cuore che accelera. La luce del sole che tramonta scivola sulle sue spalle e gli illumina i capelli.
-Le ho richieste personalmente
Lugh ha tirato a indovinare? Oppure sapeva che sono uno dei miei dolci preferiti? Di sicuro in questi anni deve essere capitato che lo abbia detto. Un po' meno probabile che lui mi abbia ascoltata. Nah, deve essere un caso.
-Te ne ho prese qualcuna- me le mostra, adagiate su un piattino. Sono adorabili.
-Grazie- ne prendo una. Ho il cuore che mi sussulta in gola. -Ehm, ho l'impressione di essere al centro dell'attenzione
-Non abbastanza- Lugh mi si mette di fronte in modo tale che gli altri non possano sbirciarmi. -Dovrebbero venire a salutarmi e a conoscerti e invece niente
-È una cosa brutta?- assaggio un pezzo di torta. Il sapore di cioccolato mi si diffonde nel palato. Mmm, è dolcissimo.
-Parecchio, ma non ha importanza, forse è addirittura meglio così
-C'entrano i tuoi genitori?
-Nello specifico maman, la mente è lei
Mi mordo le labbra. -Non le piaccio proprio, eh?
-Mia madre adora solo Hilda- si stringe nelle spalle e si allunga per appoggiare il piatto vuoto su uno dei tavoli. -Sospetto che le ricordi lei da giovane
Finisco la mini sacher. Ho la sensazione che stia per succedere qualcosa. Siamo in una bolla di sapone che sta per esplodere. Mi passo la lingua sui denti per pulirli dalla cioccolata.
-Mmm, hai la faccia di una che vuole provare il windsurf- Lugh mi passa un braccio intorno alle spalle. So che lo fa per la recita, eppure il cuore mi batte più rapido. Ho l'impulso di rannicchiarmi contro il suo petto e di cercare la sua protezione.
-Cadrei subito
-T'insegno io... o dubiti che sia un bravo maestro?
Mi sorprende la leggerezza con cui lo dice. Come se gli facesse piacere insegnarmi.
-Ho imparato quando ero piccolo
-Ma è quasi buio
-Prima che arrivi sera ci sarà ancora una mezz'ora, abbiamo tutto il tempo per provare
-E le altre persone?- mi sforzo di non guardarmi intorno. Non sopporto i loro sguardi su di me. Hanno il sapore amaro del giudizio. Le cicatrici bruciano. Se sapessero quello che ho fatto...
-Che ce ne frega?
-E la prova?
-C'è tempo... allora?- mi porge la mano. -Vuoi accettare questa sfida?
❤️
Lugh
-Cerca di bilanciare il peso- tengo Lovie per la vita. Posso sentirla muoversi appena sotto le mie mani. Un animaletto in gabbia.
Siamo in bilico sulla tavola del windsurf. Le onde lo muovono appena.
-Cado- urla.
-Resta in equilibrio, ti tengo io- serro la presa.
Lovie gira la testa di lato e i suoi capelli mi finiscono in bocca. Sanno di lavanda. Non ho mai pensato che potesse essere tanto buono. Ho un vuoto allo stomaco. -Sono scoordinata
-Scoordinata tu? Una principessa?
La risata la scuote come un fulmine. Ha una tonalità nasale. Buffa. È bellissima. Una creatura scivolata fuori da un qualche libro.
-Credi che Cenerentola fosse scoordinata?
-Lei non andava sul windsurf- ride più forte.
-Sì, questa è un'obiezione corretta- la faccio piegare di lato. Le mani premono sul tessuto del suo abito. È già impregnato d'acqua salata -Sii più morbida
-Cosa credi che penseranno di questo?
È una domanda che non mi aspetto. Mi provoca un senso di fastidio. -Non saprei... ti preoccupa?
-Non lo so, è tutto strano
La tavola si muove sotto di noi. Lovie geme e traballa. Faccio scorrere le braccia perché la circondino completamente. Mi si appoggia contro. Il cuore sussulta. Sta tremando. Mi sembra che sia un uccellino in trappola.
-Va tutto bene, Cenerentola, ti tengo io
La tavola si piega ancora. Vedo la vela gonfiarsi. Lovie singhiozza. No, non sta singhiozzando. Ride. Una risata che le rende roca la voce.
-Non credevo che...
L'onda mi prende di sorpresa. Non riesco ad avvertire Lovie. Ci ribaltiamo e non riesco a tenerla. Cadiamo nell'acqua. Scalcio per tornare in superficie e riesco a tirare fuori la testa. I capelli mi restano appiccicati sulla faccia.
-Lovie- l'acqua salata mi brucia la bocca. -Dove sei?
-Qua, sono qua
Sentirla mi trasmette un senso di sollievo. -Non ti vedo- scorgo solo la vela del windsurf, piegata su un lato. -Lovie?
-Sono sotto la vela
Impreco. -Arrivo- la raggiungo in un paio di bracciate. La vedo muoversi sotto il tessuto. Una fata imprigionata da un incantesimo. -Adesso la sposto, okay? Devi stare ferma
-Va bene- ha la voce tremante.
Afferro la vela. Lo sollevo. I muscoli mi bruciano per lo sforzo. L'aria è risucchiata fuori dai polmoni. Li sento in fiamme, ma non mi fermo fino a quando la vela non cade su un fianco.
Lovie ha il viso paonazzo, ma sorride. Muove le braccia per mantenersi a galla. I capelli le stanno appiccicati sulle guance e galleggiano sull'acqua, come alghe. È una sirena. Il vestito le si gonfia intorno.
-Stai bene?
-Credo di sì- mi nuota incontro.
-Non sei ferita?
-Sto bene, non preoccuparti
Non posso non preoccuparmi. Perché pensare che le possa succedere qualcosa mi provoca una contrazione allo stomaco.
Mi supera, il corpo che si allunga nell'acqua.
-Ehi, dove vai?
-Vince chi arriva prima alla spiaggia- mi schizza l'acqua addosso e si lancia nuotando verso la riva.
-Non è valido- grido.
Lovie mi risponde con una risata. Ormai il sole è calato. Le stelle cominciano a brillare.
Sbuffo e nuoto per raggiungerla. Ma che mi fa questa ragazza?
NOTE DELL'AUTRICE:
Ciao!
Che ne pensate di questo capitolo?
A mercoledì... si parlerà di stelle!
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