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32. OPERAZIONE DI SALVATAGGIO

Lovie

C'è un gattino bianco in mare. Cerca di nuotare. È una lotta impari. Non ce la fa. Le onde continuano a spingerlo sotto.

Qualcuno urla.

-Stai calma

Non riconosco la voce.

Mi sembra di essere lanciata nel vuoto.

Lugh mi compare di fronte. Ha gli occhi arrossati. Ciuffi neri gli accarezzano gli zigomi.

-Il gattino- ansimo.

-Non tutti si possono salvare

-Non possiamo stare qui senza fare nulla

Lugh contrae la fronte. -Il mondo è ingiusto

-Ma non possiamo far finta di nulla, non è una giustificazione

-Io... - mi dà le spalle. -Cazzo, se mi ammalo sarai tu a tenermi il ghiaccio sulla fronte

Si toglie la giacca, scalcia via le scarpe, salta gli ultimi gradini e si butta in acqua.

Corro fino al bagnasciuga. Ho il cuore che batte all'impazzata.

Lugh nuota a stile libero, la testa che gira da un lato all'altro per prendere aria. Le onde non gli danno tregua. Lo stomaco mi si contorce. D'un tratto la paura che venga sommerso mi divora.

Kayla urla. -Lugh, dannazione, che stai facendo?

Non so da dove sia spuntata.

Ho la gola troppo secca per dirle del gatto. I miei occhi sono incollati su Lugh.

Guardo i suoi muscoli che si gonfiano a ogni bracciata.

Il respiro mi s'incastra in gola. Non respiro. Non può succedere nulla di brutto.

-È meglio se non guardi- Kayla mi prende per il braccio e cerca di farmi girare. -Lo sa che non deve fare queste cose

Faccio resistenza. Non voglio muovermi. Non riesco a distogliere gli occhi da Lugh. Il gattino non si vede più.

-Solo quel cretino di mio fratello potrebbe gettarsi in acqua con il mare così mosso

Un'onda lo sommerge.

Sussulto. Adesso riemergerà. Strizzo gli occhi. Non vedo altro che acqua.

Kayla impreca. -Prendo la bar...

Lugh riemerge. Ha i capelli appiccicati al viso. Nuota verso la riva. Vedo un solo braccio emergere e sparire nell'acqua.

-Perché è così lento?- Kayla mi lascia e si scherma gli occhi.

-Ha qualcosa in braccio- il cuore fa una capriola.

-Cos'è?

La risata mi graffia la gola. Non credo di aver mai visto nulla di più dolce di quell'uomo arrogante che tiene appoggiato al collo un gattino bianco.

Gli corro incontro. L'acqua gelida mi fa mancare il respiro. La camicetta mi si gonfia intorno.

Lo raggiungo quando ormai arranca, il mare che gli arriva al bacino. Il torace bagnato riflette la luce dorata del tramonto. Guardo il labirinto di montagnole e dirupi che disegnano i suoi muscoli. La pelle mi brucia. Stringo i lembi della mia camicetta ormai fradicia. Okay, non è il momento di pensare ai suoi addominali. E poi vedo le cicatrici. Se non le avessi toccate, beh, non lo avrei notato, perché sono in mezzo ai tatuaggi.

-Mi dispiace, Cenerentola- Lugh mi riporta alla realtà.

Sollevo lo sguardo. Ha il viso increspato. Tiene il gatto sdraiato sulle braccia. È una cosina fragile, con il pelo bagnato. Non si muove. -No, non può essere... - non riesco a concludere la frase. Un singhiozzo mi spezza la voce. -Ci deve essere un modo per rianimarlo

-Non credo che sia possibile, i desideri non sempre diventano realtà

Io voglio credere nei sogni. Annullo le distanze, gli prendo il gattino dalle braccia. La mia pelle calda sfiora la sua gelida.

-Dobbiamo rianimarlo- e ringrazio i mille corsi fatti per far piacere a Sarah.

-Non è una persona

Corro a riva.

Mi siedo sulla sabbia.

Cerco di ricordare quello che ho imparato. Nella mia testa ci sono vaghi frammenti.

Tengo il gatto a testa in giù, nella speranza che fuoriesca l'acqua.

So di avere tutti gli sguardi addosso. Me li sento pulsare dentro la carne. Soprattutto sento il suo sguardo. Quello di un ragazzo disilluso, incapace di sognare.

Deve credere nei sogni.

-Dimmi cosa devo fare- Lugh mi s'inginocchia vicino.

-Dobbiamo dare dei colpetti ai polmoni, come un massaggio cardiaco

Lugh agisce.

Il tempo si dilata. L'ansia mi divora.

Lugh dà i colpetti l'espressione concentrata.

Devo credere nel lieto fine. Dev...

Il gatto miagola.

Io piango.

Qualcosa mi stringe. Il profumo di cocco mi fa tremare.

-Va tutto bene- la stretta aumenta. -Ce l'hai fatta

Gli affondo la faccia nell'incavo del collo.

-Siete due pazzi- borbotta Kayla. -Che cosa ti è venuto in mente? Potevi morire, Lugh

Nessuno dei due le risponde.

❤️

Il gattino zampetta sulla sabbia. Lo abbraccio e me lo stringo al petto.

Lugh non perde d'occhio un solo movimento. Mi sembra impossibile che fino a pochi minuti fa mi stringesse tra le braccia.

Di colpo è freddo come un iceberg. Non riesco proprio a capirlo. Chi è Lugh? Che enigma nasconde? E come posso decifrarlo?

Il gattino fa le fuse contro il mio braccio. Gli do un bacio sulla testa.

-Ti serve un nome

-Gli servirebbe un nome se lo tenessimo- borbotta Lugh.

-Sicuro che lo tengo

-Maman non vuole animali

-Non staremo sempre qua

-Per il momento sì- Lugh incrocia le braccia. L'acqua gli gocciola giù dai capelli.

-Non possiamo lasciarlo solo

Il gattino mi scivola via dall'abbraccio.

-Siamo tutti soli

-Ma come puoi fare un simile discorso?

Lugh rotea gli occhi. -Questo gatto non ti appartiene, non è tuo, è di sè stesso

-Potrei adottarlo

-Fuggirebbe, smettila di sognare

Il gattino gli struscia contro la gamba. Lugh serra la mascella.

-Non puoi dire che non è adorabile

-Non è questione di essere adorabile- abbassa lo sguardo sul gattino che lo fissa con gli occhioni neri. -Mai affezionarsi a qualcuno che può spezzarti il cuore

-Perché sei così cinico?

-Sono realistico- si stringe nelle spalle.

-Sei crudele

Si china e prende il gatto in braccio. -Ti spezzerà il cuore

Ho la sensazione che non stia parlando del gatto. -Ma che vita sarebbe senza l'amore?

Lugh solleva un angolo della bocca. -Mmm, beh, di sicuro si venderebbero meno romance

La risata mi raschia la gola. -Sei...

-Sisifo

Lo guardo.

-Chiamiamolo Sisifo, ha sfidato la morte e ha vinto, per un esserino così piccolo è tanta roba

Sisifo. -È il personaggio di un mito?

-Mmm, sì, un giorno ti racconterò la sua storia

-Vuol dire che lo teniamo?- non trattengo l'euforia e accarezzo il gattino.

-Visto che impazzisci per le cause perse, ma niente lacrime se questo piccoletto decide di fuggire- Lugh me lo mette in braccio.

-Non fuggirà

-Bene... è meglio se ci prepariamo per la prova di questa sera

NOTE DELL'AUTRICE:

Ciao!

Ho voluto creare un momento di tensione e di vicinanza tra Lovie e Lugh. Spero di esserci riuscita.

Fatemi sapere che ne pensate.

A lunedì!

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