30. BRUTTO INCONTRO IN BIBLIOTECA
Lugh
Guardo le parole che riempiono la pagina, ma non le assorbo. Sono segni privi di senso. Potrebbero essere in una lingua straniera per quanto le capisco. Il problema è che la mia testa è altrove.
Penso a Lovie. Non avrei dovuto trattarla male, ma quando ho sentito le sue mani sulle mie cicatrici non sono riuscito a controllarmi. Non mi piace quella parte di me.
Sono marcio. Sono difettoso. Sono fatto male. Non porto che guai.
Non avrei dovuto lasciarla con Kayla. So quanto può essere fastidiosa mia sorella. So che la metterà in difficoltà. So che...
Un colpo di tosse.
Mi volto.
Hilda mi punta gli occhi addosso. -Lugh, tesoro, cosa leggi?- si attorciglia una lunga ciocca intorno all'indice e se la porta alla bocca. Non è sexy. È inquietante.
Indossa un abitino blu che non copre nulla. Posso vedere gli slip in tinta. Ma non si arrende mai?
-Che ci fai qui, Hilda?- sono sicuro che non sia nulla di buono. Quando si tratta di lei non è mai niente di buono. Mi costringo a sorridere. Un sorriso storto.
-Volevo vederti, non sai quanto soffro per la tua lontananza- butta indietro la testa con un lungo sospiro. Se decidesse di fare l'attrice melodrammatica avrebbe di sicuro successo.
-Strano, mi sei sempre vicina, non pensavo di poterti definire lontana
Hilda si siede sul bracciolo, la scollatura ben in vista. -Non mi cerchi più
-Non ti ho mai cercato o abbiamo vissuto in due realtà diverse
-Sei crudele
-Io?
-Proprio tu- arriccia il naso. Mi sono sempre chiesto se sia vero o una creazione di plastica. Tutto di Hilda sembra fatto di plastica. Non è reale. Non assomiglia a Lovie. Lei è reale. -Sai quello che provo per te e tu rincorri quella ragazzina- si passa una mano sulla scollatura. È patetica. Una donna alla disperata ricerca di approvazione.
-La ragazzina ha un nome ed è la mia fidanzata
-Non puoi preferirla a me
Ed ecco chi è davvero la ragazzina patetica di questa storia. -È quello che sto facendo
-Oh, Lugh- mi butta le braccia al collo e mi si lancia addosso. Mi trovo affogato nel suo profumo floreale. Pungente e nauseabondo.
-Ma sei impaz...
Hilda mi tappa la bocca con un bacio. La sua lingua viscida cerca di farsi strada tra le mie labbra.
Le appoggio le mani sulle spalle e cerco di allontanarla.
Hilda mi morde il labbro inferiore. Sobbalzo, il sapore metallico del sangue che mi si diffonde in bocca, e riesco ad allontanarla. -Ti sembro una cotoletta?
-Ma una volta ti piaceva- mugugna.
-Ma quando? Non siamo mai stati insieme
-Siamo andati insieme al cinema
-Avevamo dodici anni, non era un appuntamento
-Lo dici tu
Un gemito. Sposto lo sguardo e il sangue mi diventa ghiaccio nelle vene. Lovie fa bella mostra oltre la spalla di Hilda. So cosa deve vedere. Hilda che mi stringe a sé. Come se fossimo due amanti. Non è vero. Non c'è niente di vero.
Tra tutti doveva essere proprio lei?
Spingo via Hilda. -Ahia
Mi alzo. Lovie non c'è più. Deve essere uscita dalla stanza. Corro fuori. Ho il cuore che salta come una pallina da tennis. Le gambe mi cedono. Che mi sta succedendo? Perché ho il terrore che Lovie fraintenda?
La raggiungo a metà corridoio. Sta tremando, i capelli castani sparsi sulle spalle. È una bambola di porcellana che potrebbe andare a pezzi da un momento all'altro.
-Non è successo nulla- urlo. La cosa peggiore di questa storia è che è vero. Io non sopporto nemmeno Hilda.
-Non me ne importa, non sei il mio ragazzo, non davvero- continua a camminare.
La supero e mi ci paro. -Abbassa la voce
Lovie si ferma. Il petto le va su e giù. Mi fa pensare a un animale in fuga. Mette il broncio. È di una bellezza eterea. Una principessa uscita da una fiaba. Di colpo ho voglia di giocare con lei.
-Non dirmi che sei gelosa- la provoco.
-Perché dovrei essere gelosa?- si appoggia al muro.
-Magari ti piaccio- mi sporgo avanti e punto una mano sulla parete sopra la sua spalla.
-Non so se sei un illuso o uno sbruffone
Piego la testa di lato perché la bocca si avvicini al suo orecchio. Ho il cuore che batte rapido e non so perché. Non c'è ragione per essere agitato. È un gioco. Allora perché ho le mani sudate? Perché voglio che Lovie mi creda?
-Se vuoi possiamo finire questa farsa anche subito- le trema il labbro inferiore. È nervosa. Conosco bene questo suo tic. La fa sembrare vulnerabile. Una bimba in difficoltà. E le sue mani corrono ad afferrare i capelli. Li tirano.
Sembra davvero una principessa sgusciata fuori da una fiaba. Se solo fossi il principe che può salvarla...
-Non voglio che finisca
-Forse Hilda è più adatta a te- si guarda intorno. Ha occhi grandi, di un nocciola luminoso. Prima di conoscerla ho sempre pensato che fosse un colore banale. Adesso credo che sia perfetto. Il colore fatto per lei.
Non voglio Hilda. Voglio...
Mi blocco. Tra me e lei non c'è nulla, non dopo quello che è successo con Ryan.
Certo, è bella, ma non è l'unica bella ragazza al mondo... giusto?
E poi perché dovrebbe volere me? Perché dovrebbe scegliere una creatura marcia?
-Fai quello che vuoi, non è un problema mio- si allontana, i capelli che le volteggiano sulle spalle.
Agisco d'impulso. Le afferro il polso. So che non dovrei trattenerla. L'ho messa io in questa maledetta situazione.
Lovie s'immobilizza, a metà di un passo, un piede sospeso nel vuoto. Una bambola di pezza. La scarpetta piomba sul pavimento con un tonfo.
Soffoco una battuta in gola.
-Che vuoi?
-La scarpetta- immagino di chinarmi, di prenderla, di mettergliela. Le potrei tenere la caviglia tra l'indice e il pollice. Massaggiarle la pelle. Come in una fiaba. Purtroppo questa non è una fiaba. Altrimenti non ci sarei io qua con lei.
Lovie si libera con uno scossone, infila il piede nella scarpetta e se ne va.
Dietro di me si alza una risata.
-Piantala
-I piccioncini litigano- Hilda ride più forte.
-Non è affar tuo
-Perché non hai scelto me?
-Perché dovrei prendere il vetro quando posso avere un diamante?- voglio ferirla. Voglio farle del male come lei ha fatto a me. E poi ho questa sensazione che non capisco.
-Ricorda che tutti i diamanti nascono dal carbone
Ascolto i suoi passi allontanarsi.
Ho un vuoto dentro. Il dolore rimbomba in ogni parte di me. Non so cosa mi sta succedendo.
NOTE DELL'AUTRICE:
Ciao!
Vi è piaciuto questo capitolo con il POV di Lugh?
A mercoledì!
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