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26. INCUBI NELLA NOTTE

Lovie

Mi rendo conto che dobbiamo dormire insieme quando entro nella stanza che condividiamo. Lugh mi sta dietro. Sembra che la discesa dallo scoglio e la camminata lo abbiano aiutato a smaltire l'ubriacatura. Sento il suo respiro sfiorarmi il retro del collo. Un senso di calore mi stringe la bocca dello stomaco.

-Preferisci dormire a destra o a sinistra?- chiede.

-Cosa?

-Dove vuoi metterti nel letto?

-Non dormirai con me- faccio una mezza giravolta, i capelli che mi finiscono negli occhi.

Lugh mi afferra per le braccia e mi posiziona davanti a lui. -C'è un solo letto

-Ma non possiamo dormire insieme, noi... tu... io... - le parole mi tremano in testa. Non posso dormire con Lugh. E poi... poi ci sono le cicatrici. Mi afferro una ciocca e la stringo intorno all'indice. Se per caso dovesse vederle sarebbe la fine. -Nicolas non dormirebbe con me- capisco subito che sono le parole più sbagliate del mondo.

-Nicolas preferirebbe dormire con Alya in effetti- mi lascia e si scosta di un paio di passi.

Ho la sensazione che il sangue mi venga aspirato dalle vene. -E tu? Vorresti stare con Hilda?

Il volto gli si spacca. Stiamo giocando a un gioco pericoloso. Ogni parola può tagliare la carne. Mi sembra di avere il sangue appiccicoso che mi scivola addosso.

-Senti, facciamo una cosa, dormo per terra- si gira. Ha le spalle rigide. È furioso e la cosa peggiore è che lo capisco. Ho sbagliato io, non avrei dovuto mettere di mezzo Nicolas. Si dirige all'armadio, s'infila dentro, ne esce con delle coperte.

-Non puoi dormire sul pavimento

-Ma tu nel letto non mi vuoi e posso anche capirti, non si sa che voglie possano cogliermi

-Devi fare un melodramma di tutto?- vorrei riavvolgere il tempo. Vorrei che Lugh fosse come il principe di una fiaba. Purtroppo al massimo potrebbe essere il balordo di un romanzo di Jane Austen. -Ci dormo io per terra

-Come potrei farti dormire per terra? Il valoroso Nicolas non farebbe mai una cosa simile- le parole hanno il sapore di un ringhio.

Perché non può essere diverso? Perché ogni volta che sembra che ci possa essere un'amicizia tra di noi, finisce male? -Possibile che sei così?

Lugh si china e sistema sul pavimento. Posso vedergli solo la schiena, ma so che è arrabbiato.

Mi rifugio in bagno, apro la doccia, scoppio in lacrime. Spero che il rumore dell'acqua copra i miei singhiozzi.

In che situazione mi sono cacciata? Perché Lugh è così scostante? Non possiamo essere amici?

Forse sono io quella sbagliata, la mia matrigna forse ha ragione. Sono...

Il cellulare mi vibra in tasca. Un messaggio. Lo prendo e vedo che è di Sarah.

"Scusa se non ti ho scritto prima, Jack mi ha appena restituito il cellulare e mi ha detto tutto, era d'accordo con Lugh... scusa... è un vero idiota... se vuoi lo lascio".

Quindi la bottiglia era manomesso. La cosa non mi sorprende. "Non è colpa tua"

Sarah: "Comunque Nicolas è super geloso".

Io: "Puoi scrivere a Ryan e inventarti una scusa?"

Sarah: "Okay... tutto bene?"

Per niente, ma non posso di sicuro chiamarla adesso per dirle tutto.

Io: "Tutto bene, ci sentiamo presto".

❤️

Sono le urla a svegliarmi. All'inizio resto immobile nel letto, lo sguardo puntato al soffitto, il cuore che salta in gola. Non capisco dove sono.

E poi capisco che chi urla non è lontano da me. Rotolo fino al bordo del letto. Lugh si divincola, le lenzuola che gli si stringono intorno agli arti come delle catene.

Lo fisso, inorridita e affascinata da quel volto che si contrae, illuminato dalla tenue luce della luna che entra dalla finestra.

-Lasciami, lasciami- grida.

Non posso lasciare che urli così. Scendo dal letto e mi accuccio vicino a lui, la camicia da notte che stringe i polpacci. -Lugh, sveglia, Lugh

Continua a divincolarsi. Non so cosa sogna, ma non deve essere nulla di buono.

Mi sporgo su di lui e gli tocco il braccio. Lugh scatta e mi afferra per il polso.

Grido.

Apre gli occhi. Il respiro mi si spezza. Le iridi sono tanto azzurre da far pensare all'oceano. Splendono nonostante la camera sia avvolta nella penombra. Fili viola le attraversano. Non ho mai visto niente di simile. Mi provocano un brivido che cerco di soffocare.

Boccheggiamo entrambi. Annegati strappati alla loro sorte per un soffio.

-Stavi facendo un brutto sogno- mormoro quando il silenzio mi sembra troppo pesante. Un macigno sulle spalle.

-Ti ho fatto male?- mi guarda il polso. La stretta si allenta, ma non mi lascia.

-Sto bene

Annuisce. Ha occhiaie profonde. I tatuaggi sul collo sembrano pulsare, quasi avessero vita propria. Mi mordo le labbra per non toccarli.

-Ti capita spesso?

-Non so perché è successo- evita la domanda.

-Nemmeno io dormo bene... vuoi venire sul letto?

-Mmm, devo pensare che...

-Per niente, ma... beh, possiamo dormire vicini... dopotutto siamo adulti- e spero di non pentirmene.

NOTE DELL'AUTRICE:

Ciao!

Che ne pensate nuovo capitolo?

Colgo l'occasione per ringraziare tutti coloro che stanno leggendo la mia storia.

Continuate a farmi sapere cosa ne pensate votando e commentando.

Un abbraccio

A lunedì!

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