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19. CONOSCI IL DILEMMA DEL TRENO?

Lovie

Mi butto l'acqua sul viso. È gelida. Il fritto misto mi è rimasto sullo stomaco. Deglutisco, spero di non vomitare. Mi appoggio al lavandino. Per fortuna il bagno dell'albergo è vuoto. Io e Sarah ci siamo rifugiati qui appena finito il pranzo.

-Cos'è quella faccia?- Sarah si mette le mani sui fianchi.

-Sono stanca, tutto qua- confusa sarebbe il termine corretto. Colpa di Lugh. È un manipolatore, non devo fidarmi.

-Oh, ma perché?- si avvicina e mi posa una mano sulla spalla. -Non fare questa faccia, ci divertiremo

-Non credo che sia...

Il cellulare squilla. Lo prendo e leggo il nome sul display.

Ryan.

Lo stomaco si chiude. -Mio fratello- mormoro.

-Non dirgli dei ragazzi... - Sarah unisce le mani come in preghiera. -Sarebbe capace di piombare qua e rovinare la festa

Ho il cuore che rimbalza contro le costole. Ci mancherebbe solo questo. -E se capisse che qualcosa non va?

-Ti aiuto io, okay?

Annuisco e rispondo, il cuore in gola. -Ciao

-Ehi, Lovie, come va? Ieri sera non mi hai chiamato- la voce di Ryan mi raggiunge decisa.

Ero troppo presa da altro. -Mi sono addormentata

-Potevi almeno mandarmi un messaggio

-Lo so, sono stata...

-Ciao, Ryan- grida Sarah -Come stai?- mi strizza l'occhio.

Le sorrido. Ogni tanto Sarah riesce a tirarmi fuori dai guai.

-Metti il vivavoce- Ryan ridacchia.

Lo faccio.

-Ehi, Sarah!

-Ryan, tesoro, come vanno le cose?- prende il mio cellulare e se lo avvicina alle labbra.

Ryan comincia a raccontare.

Meglio così. Non ho voglia di sottostare a un interrogatorio di Ryan.

Soprattutto non voglio che mi parli di Margaret o della nostra matrigna. Lui non era costretto a pulire la casa, a cucinare, a sottomettersi.

-Adesso dobbiamo andare- Sarah si appoggia al lavandino. -La spiaggia ci aspetta

-Attente a non prendervi un'ustione

-Staremo attentissime, a presto- riattacca, sospira, mi restituisce il cellulare. -Tuo fratello è sempre affascinante- ridacchia e mi passa un braccio intorno alle spalle.

-Vuoi ancora diventare mia cognata?

-Se va male con Jack, perché no?- mi stampa un bacio sulla guancia, mi lascia è mi supera. -Su, andiamo, ci aspettano... ho una sorpresa per te



Raggiungiamo gli altri nella hall. Sono seduti sui divanetti. Lugh ha una gamba a penzoloni su un bracciolo. Ma come può sembrare sempre così menefreghista? Come se il mondo intero fosse un gioco noioso.

-Eccoci- Sarah mi trascina su un divanetto color panna. -Che ci siamo perse?

Nicolas si sta grattando la punta del naso. -Parlavamo del dilemma etico del carrello ferroviario

-No, ti prego, non iniziamo con ragionamenti filosofici- Lugh si copre il viso. So che non si tratta solo di questo. Lugh non perdona a Nicolas di avermi salvata da lui.

-Io non lo conosco- esclamo. -Qual è?

L'attenzione di Nicolas è su di me. Il cuore fa una giravolta. Alya strabuzza gli occhi. Le sorrido. Ho vinto io.

-In pratica- comincia Nicolas -c'è un treno impazzito, nessuno può fermarlo

-Questo sembra l'inizio di un film horror- ridacchia Jack. -E la cosa mi piace

-Ma sulle rotaie ci sono cinque persone che non si possono muovere

-Il treno li schiaccerà- Sarah sobbalza. -No, ti prego, non parlare di disgrazie, non posso farcela

-È un esperimento teorico, non muore nessuno

-Vai, avanti- Alya si appoggia allo schienale. -Sono curiosa di vedere dove andrà a parare

-C'è la possibilità di deviare il treno, ma in quel caso morirebbe una persona... che fate? Deviate? O lasciate che il treno continui la sua corsa?

-Meglio uno che cinque- sussurra Lugh.

-Si dovrebbe trovare un'altra soluzione- esclamo.

-La realtà non si modifica per te

-Si potrebbe deviare e cercare di portare via la persona dalle rotaie- mormoro.

-Non sarebbe un dilemma etico se fosse così semplice- sbotta Lugh. -Devi scegliere o cinque persone o una, non c'è alternativa, e mi sembra una scelta piuttosto semplice

-Ci deve essere- non posso sopportare che non ci sia possibilità per entrambi. È assurdo. È impossibile. Il lieto fine deve esserci.

-Ma che problema hai?

Sussulto. -Io? Sei tu che hai dei problemi, aggredisci le persone e fai tutto quello che vuoi

-Perché io posso permettermi di fare quello che voglio- piega le labbra in un sorriso che non so decifrare.

-Ma chi ti credi di essere?

-Ehi, calmatevi- Nicolas allarga le braccia. -Non è il caso di litigare così

Ecco il ragazzo che fa per me. Nicolas è tutto ciò che posso volere in un partner. Non come Lugh. Allora perché...

-Devi smettere di sognare, la vita non è un sogno- Lugh continua a fissarmi. I suoi occhi mi divorano. -E chi ti dice il contrario ha torto

Sarah tossicchia. -Ehm, direi che è il momento di passare alla seconda fase del gioco della bottiglia

-Seconda fase?

-Seconda fase- Sarah sorride. Fruga in borsa, tira fuori la bottiglia, si china per appoggiarla a terra.

Alya sbuffa. -Ma non sei stufa?

-Da da da- Sarah batte le mani. -Adesso dobbiamo provare la nuova opzione... Jack?

-In pratica sono obblighi personali- Jack si lascia cadere per terra, vicino a Sarah. -Ho pensato io a inserire i nomi dei partecipanti e gli obblighi

Di bene in meglio.

-E si comincia- preme il pulsante rosso vicino al display che s'illumina di blu.

-Suspense- Sarah muove le mani a mezz'aria.

Poi compaiono due parole in lettere rosse.

"Lugh. Lovie."

Una catena invisibile si lega intorno allo stomaco.

Segue un'altra scritta.

"Fate un giro in barca insieme."

La catena si serra e la bile mi risale in gola. -Ma da quando esiste questo obbligo?- non ci credo. Deve essere uno scherzo.

Lugh balza in piedi. -Dove troviamo la barca?

Incrocio le braccia. -Io con te sulla barca non vengo

-Dai, è solo un giretto- mi sorride. -Potrebbe addirittura rivelarsi divertente

-Divertente?- boccheggio.

Jack tossicchia. -Facciamo così... se accetti l'obbligo successivo puoi sceglierlo tu

-Io?

-Qualsiasi cosa e poi sarebbe solo per un'oretta- continua Jack.

Sembra vantaggioso. Sorrido. Okay... un'oretta da sola con Lugh in mezzo al mare. Okay. Non può essere così terribile, no?


NOTE DELL'AUTRICE:

Ciao!

Come procedono le feste natalizie?

E la storia vi sta piacendo?

A lunedì con il prossimo capitolo (sempre che non riesca a pubblicare qualcosina prima, ma con tutte queste feste sono indietro con la correzione).

Un forte abbraccio e ancora buone feste!

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