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16. SERPENTI O DRAGHI?

Lovie

Non capisco perché Lugh se ne sia andato in quel modo. Di sicuro c'entra l'isola su cui stanno festeggiando. Mi sfilo i sandali ormai bagnati e affondo i piedi nella sabbia. Mi trasmette una sensazione di libertà. Faccio un paio di giravolte in bilico sulle punte.

Mi sorprendo a scoprire che per alcuni minuti non ho pensato a Nicolas. Sorrido. Forse la situazione non è così grave come…

Alya ha le braccia intorno al collo di Nicolas. Spero che lo stia strangolando. Meglio dell'alternativa. Quando le loro labbra si avvicinano una piccola parte di me muore. Apro e chiudo la bocca.

Tutto il buon umore che Lugh aveva fatto nascere appassisce.

È normale che abbia vinto Alya. Lei non vive di sogni. Non è come me.
Non posso restare qui un attimo di più. Sento il bisogno di allontanarmi il più possibile da quello che vedo.
M’immergo nel buio, lontana dalle candele. Lontana da Nicolas che bacia Alya.

M'infilo i sandali e mi allontano dal bagnasciuga. Cammino, cammino, cammino. Ho un groppo che mi chiude la gola. Mi sento piccola, la ragazzina con la matrigna che le diceva che era brutta.

Mi fermo quando m'imbatto nei lettini a baldacchino. In lontananza risuona Perfect di Ed Sheeran. Il cuore si contrae. È una canzone che mi mette malinconia. Mi lascio cadere sullo sdraio, sollevo le gambe, attiro le ginocchia al petto. Le cose hanno preso una piega sbagliata. Tutto è sbagliato. Io sono sbagliata. Continuo a sognare, ma dimentico che i sogni non sono reali. Sono solo sogni.

-Da piccolo mi nascondevo sotto il tavolo quando ero triste

Sussulto. Lugh è lì, splendente sotto le stelle, le labbra socchiuse, le braccia conserte.

-Uno scorcio della mia vita, mi sembrava giusto dirti qualcosa visto che tu mi hai parlato della tua matrigna

-Ma è orribile

Fa spallucce, come se la cosa non lo toccasse.  -Forse non siamo troppo diversi

-Non ne sarei così sicura- prendo un lungo respiro. -Mi hai seguita?

-Non mi piace che tu stia da sola in una notte come questa

-Da quando sei premuroso?- cerco di avere un tono leggero.

-Io sono premuroso con le persone importanti

Le persone importanti. Le parole mi si scolpiscono nella mente. Non so cosa rispondere. Con Lugh è sempre così. Sconvolgente.

-E poi quella festa è noiosa, come la possono chiamare festa?- sorride.

-Già, tu sei un festaiolo- vorrei chiedergli perché se n'è andato, perché quell’isola su cui si erge una specie di castello, lo ha sconvolto. Non voglio distruggere un equilibrio precario. Magari è il principe sfuggito dal suo regno in mezzo al mare… oh, sono proprio una sognatrice senza speranze.

-Nicolas non ti merita

So che ha ragione, ma sentirlo mi fa male. È come ricevere un pugno in pieno petto.

-Hai bisogno di qualcuno che sappia prendersi cura di te- Lugh mi si siede vicino. Il suo braccio tocca il mio. È un gesto casuale, che mi provoca un fremito. Abbasso lo sguardo. Ho il cuore in gola. C'è qualcosa che non riesco a capire. Un puntino al limitare della mia mente. -E Nicolas non ne è in grado

-Stai prendendo troppo sul serio il tuo ruolo di terza parte del triangolo- afferro una ciocca di capelli.

-O del quadrato

Ecco come rovinare tutto. Contraggo le labbra.

-Ehi, volevo farti sorridere- ruota il busto e posso scorgere un frammento del torace ricoperto d'inchiostro.

Deglutisco, guardo altrove, attorciglio la ciocca intorno all'indice.

-Non dovresti prendertela

Capisco che vuole essere d’aiuto, ma il mondo sta andando a pezzi. Frammento dopo frammento. Mi cade in testa. Non so come difendermi.

-Mmm, proviamo in un altro modo allora, sai che le stelle su di noi sono le stesse che si potevano vedere mille anni fa?

Lo guardo, ma Lugh ha gli occhi rivolti al cielo. Dove vuole arrivare con questo discorso?

Lascio ricadere la ciocca di capelli.

-Ti rendi conto che siamo nulla in confronto all'universo? Magari mille anni fa c’erano altre due persone sedute qua che lo fissavano e vedevano quello che stiamo vedendo noi adesso, non ti sembra perfetto? Non rende tutto il resto insignificante?

-T’interessano le stelle?

-Naturale, sono eterne… non sono mortali come noi

Ripenso alla felpa con le costellazioni che aveva durante il viaggio. Ecco, a Lugh piacciono le stelle. Un tassello in più nel puzzle della conoscenza.

-Ti sembra strano?- inclina la testa.

-Beh, un po’, cioè, non credevo che ti piacessero

-Volevo fare astronomia

-Perché non l'hai fatto?- non bisogna mai rifiutare un sogno.

-Dillo ai miei- si tocca il collo. I serpenti sembrano vibrare.
Devo stare attenta a come parlo. Non voglio che corra via. Una domanda però non riesco a soffocarla.

-I tatuaggi dei serpenti… perché?

Lui mi guarda confuso, poi sorride. -Perché il serpente cambia pelle- si sfiora il collo con la punta delle dita.
-Ma non sono solo serpenti

-Cosa sono allora?

-Draghi… il drago orientale assomiglia a un serpente

Aggrotto la fronte. -Non ci avevo mai pensato

-Beh, se pensassi un po' di meno a Nicolas...

-Piantala- gli poso la mano sul ginocchio. È un gesto senza secondi fini. Un colpetto amichevole.

Non appena vedo il ghigno comparire sulle labbra di Lugh capisco che ho fatto un errore.

-E adesso chi è il polpo?

La ritraggo, come se fosse bruciata. -Sei… - non ho parole per descriverlo.

-Non un polpo… magari un drago- finge una specie di ruggito che assomiglia a un ringhio. -Non so il verso del drago

-Perché per una volta non puoi essere buono?- perché non può essere il principe?

Lugh ride. -Perché non è la mia natura… non puoi credere di trasformare il drago in un principe con un bacio, è una bugia, le persone non cambiano, l'amore non esiste- contrae il volto. -È una sciocchezza e tu non sei una sciocca

-L’amore non è una sciocchezza… l'amore è tutto, è respiro, è sogno, è rinascita, è il motivo per essere vivi- l'amore è quello che mi salverà da una famiglia che mi fa a pezzi. M'impedirà di essere schiava della mia matrigna.

-L'amore è una sciocchezza- si spinge avanti e il suo ginocchio preme contro il mio. Ne sento il calore, nonostante la stoffa. Non riesco a ritrarmi. È piacevole. Ed è sbagliato. Lugh è la persona più sbagliata del mondo.

-Perché non credi nell'amore?- sussurro. Ho la gola secca.

-Perché sono realista, non un sognatore- la mano scatta avanti, si aggancia alla mia guancia, mi guida il viso su, perché lo guardi. I polpastrelli ruvidi affondano nella mia carne. I suoi occhi sembrano più grandi. Un mare pieno di mostri pronti a divararmi.

Trattengo il respiro.

-Credi che Nicolas sia il principe azzurro? Pensi davvero che creda nell'amore e nei sogni?

-Dovresti essere più sognatore- non ho la forza di tirarmi indietro.

-Non tutti abbiamo un passato felice- contrae gli occhi.

-È questo che ti rende cinico? Il tuo passato?- possibile che sia così semplice?

-Tu non puoi capire- scrolla la testa. Ciocche nere gli cadono negli occhi.

Le cicatrici sulla pancia pulsano. -Capisco bene invece

-E come potresti, Cenerentola? Tu sogni fate e principi

-Tu non sai niente di me- la lava mi brucia le vene. Di colpo sono arrabbiata. Ma chi si crede di essere? Non è l'unico ad avere dei problemi? Mi scosto.

Lugh mi lascia.

Balzo in piedi. Ho bisogno di allontanarmi. Perché ho la sensazione che mi rubi l'aria.

-Dove vai?- Lugh si alza. È tanto imponente che la luna e le stelle scompaiono dietro di lui. Mi sommerge.

Faccio un passo indietro. -Me ne torno in camera

Mi afferra per il polso. -Aspetta

-Lasciami- mi tiro indietro. Qualcosa cigola. Sento un tonfo.

Lugh mi lascia, fa un passo avanti, aggrotta la fronte. Troneggia su di me.

Dovrei correre via, ma le gambe sono marmo. I suoi occhi sono una tossica che m'immobilizza. Un incantesimo che rende pietra.

-Sai, credevo davvero che avresti saputo guardare oltre l'apparenza?

-L'apparenza?

Lugh sbuffa, le labbra carnose spinte all'infuori. -Non importa, corri pure dietro al tuo principe- mi dà le spalle.

L'incantesimo è spezzato. Posso usare le gambe. Mi giro e corro via.



NOTE DALL'AUTRICE:

Ciao!

Che ne pensate del nuovo capitolo?

Grazie a tutti coloro che mi stanno supportando in questo viaggio.

A mercoledì! CAUSA IMPREVISTO PUBBLICHERÒ GIOVEDÌ O VENERDÌ. SCUSATEMI!

Ps. Fatemi sapere se vi è piaciuto

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