Che cos è effettivamente la vita?

Io penso che noi siamo quello che siamo secondo le leggi del caso;

il caso per me è la possibilità che venga scelta una strada rispetto ad un altra; testa o croce; sinistra o destra; una sorta di cosìdetto Destino.

Pensateci un attimo, il ferro fonde a prescindere che ci sia la vita o meno, e allo stesso modo solidifica; ma noi, esseri umani, non scaldiamo il ferro apposta e poi lo solidifichiamo medesimamente per le nostre necessitá?

Perciò noi facciamo accadere determinati fenomeni che in quelle determinate circostanze non accadrebbero e, poichè noi siamo la giusta combinazione di evoluzioni randomiche protattisi nel tempo, siamo caso, dunque le nostre azioni ( in questo caso far fondere il ferro ) sono frutto di eventi casuali. Di conseguenza tutto torna.

In sostanza, per me vivere in senso materiale (quindi non sentimentale tipo amore, odio ecc...ecc...) è saper gestire fenomeni casuali a nostro piacimento.

Alla fine però, il caso non è altro che una semplificazione adottata dall'uomo per ridursi il lavoro.

Supponiamo di lanciare una moneta per giocare a testa o croce,
un pigro qualsiasi direbbe: "esce o testa o croce al 50%", e non avrebbe tutti i torti,
ma se analizziamo nel dettaglio il fenomeno notiamo che dipende da quanta forza imprimiamo alla moneta per farla volare, dall'altezza dalla quale parte e a quale arriva, dall'attrito dell'aria, e così via.
Chi dosa la forza è un ipotetico cervello;

Esso ha deciso di imprimere quella forza per spiegare questo argomento e per farlo avrá avuto bisogno di nutrimento, che avrà preso a sua volta da altre forme di vita.

Si potrebbe andare a ritroso all'infinito, e i blocchi che troveremo nei nostri ragionamenti, non saranno altro che frutto della limitazione della mente umana.

D'altronde, per mettere qualcosa in una scatola, deve essere per forza più piccola di essa.

Il che è interessante perchè si pensi di voler definire un sasso, per farlo abbiamo bisogno di vederlo da esterni, toccarlo e studiarlo, noteremo che appartiene ad una determinata famiglia di sassi, che a sua volta, per essere compresa, andrebbe studiata e così via.

Mantenendo lo stesso ragionamento passiamo alle cose astratte:

Noi i numeri naturali li conosciamo tutti;
sono infiniti, ma comunque abbiamo trovato il modo per conoscerli tutti, basta prendere 0 e aggiungere 1 all'infinito;

ma se volessimo andare dietro lo 0?

Non avremo forse bisogno di un insieme più grande che contenga sia i numeri dopo lo 0 che quelli prima?(interi)

E se volessimo ora trovare anche i numeri che stanno fra i numeri interi (decimali), non avremo forse bisogno di un insieme ancora più grande che contenga tutti questi insiemi?

In conclusione, per sapere tutto sull'universo non necessitiamo dunque di un insieme più grande di esso che lo contenga?
Ebbene si, ma poichè siamo interni al primo insieme non saremo mai in grado di comprenderlo al pieno, possiamo solo guardare i lati dipinti della scatola nella quale siamo rinchiusi