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EPILOGO - Guide Me Home


«Io non capisco... Perché non vuoi fare sesso con me? Se non sei attratto, come lo definisci? Cos'è questa tensione che avverto tra noi?»
La fata esplose esasperata. Gladio si voltò verso di lui e lo osservò con un mezzo sorriso stampato in volto.
«Non so come potrei definirlo, per questo non posso giacere con te...»
La fata inarcò un sopracciglio.
«Sono nervoso... Sento che devo tronare, che il mio viaggio è finito ma non so come... Voglio solo rilassarmi... con te... E per la cronaca, noi giaciamo assieme ogni notte, sono stato nudo sotto le tue coperte.»
«Dovevo scaldarti, stavi congelando...»
«Se avessimo scopato di certo mi sarei riscaldato di più, quanto meno mi sarei rilassato ma no... Tu... Tu mi tratti come un Re ma non riesci nemmeno a accettare il piacere che posso offrirti... Perché? So che lo vuoi, so riconoscere il desiderio quando ce l'ho accanto....»
Gladio sorrise amaramente allungando la mano ma come sempre si fermò prima di sfiorare la fata. Delineò i lineamenti di Maël come se fosse intangibile, intoccabile, pericolosamente vicino al rimpersi.
«Io.. Per te...» quando esitò nuovamente la fata cercò di urlare ma Gladio gli poggiò una mano sulla bocca. «Certo che sono attratto da te come non lo sono mai stato in vita mia, ma non voglio che una cosa così preziosa venga bruciata malamente... Certo che vorrei fare l'amore con te ma solo se sarà il momento»
«E se non dovesse arrivare mai?»
«Allora il nostro momento non doveva arrivare in questa vita.»
La fata sussultò, un'altra vita? Come quella che aveva intravisto nel mare dei ricordi perduti? Era forse il suo futuro? due ragazzi in un parco, stretti l'uno all'altro, doveva credere che fosse tutto vero
Era con Lùi in quel sogno, gli mostrava cosa lo attendeva.
Il suo sè futuro aveva i capelli neri e stava sdraiato accanto a Gladio, ma non si. Chiamava in quel mondo in quella realtà, ma Marco. Dato che Gladio non sembrava interessato a intrettenersi con lui, la fata si tenne a distanza.
Non voleva ammerlo ma si sentiva offeso profondamente nell'orgoglio.
Era la prima volta che veniva rifiutato che che desiderava tanto le attenzioni di qualcuno... Non ricordava di aver provato nulla di simile con nessuno. Forse era troppo giovane, o troppo ingenuo, o inconsapevole.
Chiuse gli occhi e cercò di focalizzare le immagini che aveva visto nel labirinto, prima che quelle porte gli si chiudessero in faccia.
Era precipitato in quel mondo, era solamente uno spettro, un'eco lontano. Eppure precipitare in quel mondo lo aveva lasciato stordito.
Si era ritrovato in un prato, e solo allora visto i due ragazzi.
«J... non riesco a credere ai miei occhi... hai davvero preparato dei dolci? Miss...»
«Impertinente... ti sei forse scordato il corretto appellativo? Siamo sposati brutto orso...»
La fata era rimasto ad osservarli incantato. Vedeva un ragazzo con un aspetto così simile al suo... Ma anche tanto diverso. Così... umano... così felice... così innanorato.
Si disse che forse per questo si fosse sentito tanto legato a Gladio, era certo di aver visto in qualche modo il suo futuro... Ma quel rifiuto lo aveva destabilizzato.
Era così debole il suo cuore? Era quello l'effetto dell'amore? Aveva ragione il Primo, davvero l'amore lo avrebbe indebolito?
Gladio nel frattempo pareva essersi addormentato e Maël lo maledì stizzito.
Senza distrazioni non riusciva a impedire alla sua frustrazione di prender eil sopravvento, ne di impedire ai suoi ricordi di vagare.
Lo stregone oscuro, per quanto facesse male doveva ricordare il loro incontro.
Davvero avrebbe potuto confrontarsi con quella creatura. Il fulcro di tutta la magia oscura, il cratore del Primo vampiro del suo mondo.
Non lo aveva davvero visto, quando se lo era trovato addosso aveva percepiro solamente il suo potere... E le sue spire.
Che lo avevano violato più volte. Quell'essere si era nutrito del suo corpo.
Per una attimo era riuscita vederlo, acqosi occhi neri degni di un predatore pericoloso. E una doppia serie di denti aguzzi.
Parto del peggiore incubo. Le sue aguzze unghie di metallo avevano ferito la sua pelle, Lo aveva lasciato esanime e prima che avesse potuto rialzarsi il Primo aveva preteso la sua parte.
Ricordava di aver creduto di essere rimasto bloccato in quella casa per giorni... Eppure sapeva bene che foosse solamente una percezione.
Che cosa gli avevas detto? «Avrei voluti assaggiarti... Ricordo tutte le tue versioni...»
Aveva viaggiato attraverso i mondi? Cosa cercava esattamente?
Cosa stai cercando....
La fata chiuse gli occhi e si lasciò sprofondare.
Doveva raggiungere la parte più profonda della sua mente, forse così avrebbe potuto trovare le risposte, la scheggia di luce che gli aveva dato vita.
Si ritrovò da solo, ad osservar eil suo riflesso sulla riva del fiume, esattamente come la prima volta in cui aveva visto il suo viso.
Kian lo osservava e gli sorrdeva.
«Molto tempo fa... In un mondo molto lontano perduto nel tempo... due cuori si divisero... La loro luce poteva portare la vita, ma solo quando battevano all'unisono... L'Oscurità non compreneva che non poteva esistere senza il suo opposto... E corruppe il suo custote che uccise l'uomo che amava... Quando realizzò cosa il potere lo aveva portato a fare, il dolore gli fece perdere la ragione... Ma l'amore sopravviveva, oltre il dolore, oltre la ragione. Oltre il sentimento stesso... Tu sei la scheggia di sole che lui brama, ma non può averti... Non puoi permettergli di averlo... Non lasciare che ti porti via il cuore...»
«È vero? Quel che mi hai detto è vero?»
Kian sorrise attraverso l'immagine riflessa nell'acqua. «Forse in parte lo è... forse questa è la storia che voglio raccontarmi, che a muovere ogni cosa, anche la più mostruosa, ci sia solo il desiderio di essre amato...»
La fata adesso poteva sentire a loro disperazione, di tutte quelle vite che Leonard aveva distrutto alla ricerca del suo Re.
Come poteva l'amore portare tanto dolore?
«Lui ha cempre cercato lui vero? Per tutto questo tempo...»
E per averlo avrebbe ucciso chiunque si fosse ostacolato... Avrebbe trascinato nell'oscurità un mondo intero.
Aveva cercato persino di distruggere il suo futuro... Poteva sentirlo...
Avanzava in quel bagno, seguendo la sua voce disperata. Vedeva quel giovane se, così umano e adesso così pieno di dolore... Lo stregone aveva preso il controllo di tutte quelle persone e lo aveva obbligato a dare ogni suo istante, una prima, una seconda.. Infinite volte fino alla follia. Lasciando solo un involucro vuoto...
Era quello l'amore per lo Stregone, nustrirsi come un parassita dei dentimenti degli altri?
Perché più scavava nella sua mente più trovava dolore?
Riusciva a ricordare la sua nascita? Quel momento di perfetta gioia...
Gioia...
Il volto di Tuffy e quella risata... Mikhail... e il suo nome...
Tutto perduto, divorato dall'oscurità dello Stregone? No... Non era ancora successo.
Poteva ancora impedirlo.
Poteva vederlo, oltre il tempo e lo spazio lacheggia di luce che gli aveva dato la vita.
Non era nato dall'oscurità, ma dalla speranza, la speranza di un fratello di ricongiungersi alla metà perduta del proprio cuore. La speranza che l'oscurità non aveva distrutto. Malgrado tutto... Li aveva divisi, ingannati... Ma la fata poteva sentire... era nato dal loro regame... quella scheggia di speraza era l'unione di un forza che lo Stregone non aveva potuto prevedere.
«Kian... adesso voglio raccontare io a te una storia. Molto tempo fa, in un luogo molto lontano, nacquero due fratelli, essi erano legati dal potere della luce ed il loro destino era di portare la luce del giorno nel loro mondo, i loro nomi erano Immanouel e Jaan. Uniti da qualcosa di più forte del semplice legame di sangue. La tenebra era abbagliata da quella luce... Da quel sentimento. Non comprendeva che non doveva toccarlo o li avrebbe distrutti. Ma non gli importava, voleva tenere quell'oggetto tanto bramato tutto per se. Ingannò, mentì, tutto pur di separarli. L'oscurità non poteva comprendere quel rapporto, così come non poteva comprendere quell'emozione. Voleva tenerlo per se e non condividerlo con nessuno. Immanouel si allontanò dal fratello, irretito dallo stregone e così facendo indebolendo il legame che reggeva l'equilibrio del suo mondo... tutto questo perché Leonard, lo stregone oscuro bramava possederlo. Quell'egoistico desiderio ha distrutto non solo la sua realtà, ma persino la che aveva giurato di amare... dalla fine di un mondo siamo nati...»
Kian gli sorrise.
La fata si destò, e la foresta dei ricordi taceva, portò la mano al petto, poteva sentirne il calore, ne percepiva la magia.
Era tempo di tornare a casa...
Gladio si svegliò e lo guardò incredulo, la fata splendeva come una stella, le sue ali segnate, le ferite lo avevano davvero forgiato, trasformato.
«Maël, cos'è questa luce?»
«Il pulsante cuore di un re caduto, ciò che lo stregone sta cercando... il vero segredo delle fate di ghiaccio... L'origine delle fate...»




FINE PRIMA PARTE

Continua...







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NOTE dell'AUTORE:
Carissimi, La prima parte di Pulse finisce qua.
Mi rendo conto che sia una capitolo molto breve, spero che qualcuno resti incuriosito dalle avventure della mia Fata prediletta e dei suoi compagni di avventura.
Lionel è prigioniero del Primo? Sarà stato ucciso?
Il Conte sta morendo e Yuichi si sta per ritrovare da solo in unna città sempre più infestata dei vampiri.
Mikhail prigioniero di un sonno magico....
Ma Maël adesso sa... Ha treovato la fonte del suo potere, ha scoperto l'origine dello Stregone Oscuro.
(A proposito di questo avevo scritto dei brevi capitoli a questo deidcati in Creep)
Maël e Gladio che faranno? Devono ancora lasciare il bisco dei ricordi.

A presto per chi vorrà proseguire la lettura nella seconda parte.

PS: scusate devo revisionarlo, ma volevo caricare lo stesso il capitolo XD

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