Ad agosto, io e i miei amici Davide, Cristian, Nunzio e Manuel avevamo organizzato una gita nel bosco. Per aspettare questo fantastico evento c'erano voluti tre mesi!

Il 31 agosto avevamo preparato: bici, acqua, cibo, qualche gioco, una bussola e un telefono. Di mattina, eravamo tutti nel verde della natura, in bicicletta. Verso il pomeriggio, ci fermammo a fare uno spuntino, quando Davide trovò uno scoiattolino.

- Hey! può esserci utile, poi ad Anto gli animali piacciono. Voglio tenerlo, lo chiamerò "Davide Junior"! Un nome buffo!

Così, con lo scoiattolino, ci dirigemmo più al centro.

Nunzio era stanco e Cristian affamato, ma noi altri li costringemmo a camminare raccontandogli la leggenda del pentolone d'oro sotto l'arcobaleno. Loro, pieni d'eccitazione, si avvicinarono sempre di più dove il cielo era grigio per trovare il pentolone.

Arrivò la notte e Nunzio e Cristian volevano andare ancora più al centro del bosco. Noi altri, stanchi, non volevamo dirgli la verità per non deluderli, così continuammo a camminare.

Di mattina raggiungemmo l'arcobaleno. Nunzio e Cristian scattarono, urlando.

- Dov'è il pentolone?!

Ci avvicinammo e lo scoiattolo cominciò a scavare vicino a una roccia - cosa voleva fare? -. Trovò una lettera e la portò a Davide.

- Cos'è?

La aprì.

- C'è scritto: "Avete collaborato tra di voi senza arrendervi, e ognuno ha dimostrato affetto per l'altro. Congratulazioni: avete un tesoro nel cuore".

Lo scoiattolo scomparve. Dov'era finito? Per me non era un semplice scoiattolo, ma l'amore che si nascondeva in un piccolo essere innocuo.