Un giorno, giocavo da solo a calcio. Ero annoiato perché nessuno voleva stare con me.

Lanciai il pallone, ma andò a finire nel bosco. Mi addentrai nel bel mezzo degli alberi. Non trovai il pallone, ma una grossa navicella. Mi allontanai di tre passi, si aprì una botola ed uscì un marziano con il mio pallone.

- È tua questa bomba?

Sembrava Yoda, il personaggio di Star Wars.

- N... non è una bomba. È un... pallone. Non lo sai?

- L'unica cosa che so di voi è che siete dei visi pallidi che mangiano schifezze.

- Beh, ognuno ha i propri gusti!

Decisi poi di presentarmi.

- Comunque, mi chiamo Antonello. E se non lo sai, è un nome, non un missile.

- Che nome strano! Io mi chiamo Stellacadenteblumarinadimarealto!

Lo guardai con le sopracciglia all'insù.

- Il tuo nome è impossibile da ricordare, ma possiamo essere amici.

Dovevo nasconderlo, o vestirlo e renderlo umano. Gli feci indossare i miei vestiti e lo presentai ai miei genitori.

- Mamma, papà, lui è il mio amico James. Sua madre è in Giappone per problemi di lavoro... può restare qui per qualche giorno?

Accennarono un "sì", così io e James ci precipitammo in camera mia.

- Adesso che sei ospite in casa mia, non parlare di missili, navicelle o panini con i topi. Sei sulla Terra, comportati da terrestre... o i miei scoprono tutto, ok?

- E va bene, userò l'adattatore, cioè il telecomando che mi fa adattare alla vita terrestre.

Quell'aggeggio fece uno strano "beep".

- Oh, no! Sono finite le atombatterie! E non chiedermi cosa sono, perché nessun terrestre capirebbe. Non posso adattarmi.

- Non fa niente, mangerai quello che c'è.

La pasta era a tavola, così avvisai mia madre sulla celiachia di James. Sapevo, però, cosa dargli da mangiare: gli misi davanti un cetriolo, una banana e una castagna. Dissi a James di scegliere.

- Quindi anche voi mangiate le banane? Io le amo!

Divorò tutte le banane che c'erano in casa.

Quando finimmo di mangiare, iniziai a fare i compiti.

- Voi terrestri fate ancora le divisioni a due cifre? Noi le facciamo a centomila cifre!

- Allora fammi i compiti per domani, dopodomani... insomma, fino all'ultima pagina di diario. Ci stai? In cambio ti comprerò venti banane.

James accettò e finì tutti i compiti in un minuto. Presi dei soldi di nascosto e comprai le venti banane promesse (che lui mangiò in quattro secondi).

Di notte, James russava come un orco, così presi due tappi e glieli infilai nel naso. Passati due giorni, arrivò la navicella della madre proprio mentre giocavamo nel palazzo.

- Avete visto un marziano di nome Stellacadenteblumarinadimarealto?

- Mamma! Anche i terrestri mangiano le banane!

La madre lo riconobbe e rise. Alla fine, io e James ci salutammo e lui tornò con la madre sul pianeta Marte.