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IV

Il capitolo 3 è finito più avanti a causa di un problema lo troverete circa tra il 6 ed il 8
GRAZIEE

-Skylinne...-.

Aprii gli occhi di scatto.
-Tesoro,ti ho iscritto hai corsi alla
Greenway High school- dice aprendo la finestra,lasciando che la luce si faccia spazio nella stanza buia.

Rimango ad osservare il mio riflesso nello specchio.
Mi staranno cercando.
Dovrei provare paura,ma al momento sono indifferente.

Infilo gli skynny neri ed un top nero che lascia scoperta una porzione di pancia.

Il mio corpo mi è sempre piaciuto. Non perchè fosse perfetto. Semplicemente perchè non lo è. Smilza,mi chiamavano.

-Sky,la fermata dello scuola bus è ad un isolato da qui!- mi avvisa,mia zia uscendo.

Prendo altri farmaci ed esco di casa.

Phoenix oggi sembra più attiva e luminosa che mai e i miei occhi non riescono a sopportare tale luce.

Vedo il bus giallo.
Ci salgo sopra e vedo un'orda di adolescenti fissarmi.
Faccio scorrere lo sguardo su ognuno di loro.

Poi mi metto seduta sui sedili davanti. Il silenzio cessa e tutti tornano a parlottare fra di loro.

Le strade sono così ordinate e pulite da darmi il voltastomaco.
Le siepi sono ben tagliate, i giornali sono ben piazzati su ogni vialetto,la gente cammina con perfetta postura e non riesco a non pensare cosa ci faccia io qui.

Sono come una Margherita in un campo di Rose.Mi sento fuori luogo. Sono il casino in mezzo alla perfezione.

Il bus si ferma di fronte a quella che sarebbe diventata la mia nuova  scuola.

Inutile sottolineare che anche lì,tutto era impeccabile.
Scesi dallo scuola bus per ultima.

Sentii dietro di me delle risatine.
Mi voltai  di scatto.

I miei occhi si posarono sulla  ragazza dietro di me,che non appena  vide che la fissavo si portò una mano davanti alla bocca continuando a ridacchiare con le compagne.

La fissai intensamente negli occhi fino a che,incapace di sostenere il mio sguardo, abbasó i suoi.

Mi voltai e iniziai a incamminarmi verso la segreteria per farmi dare l'orario delle lezioni.

Mi fermo a fissare i muri perfettamente intonacati del corridoio.Odio.

Cerco la classe e quando la trovo,senza bussare apro la porta.

-Oh signorina Boulevard!-.
Una signora sulla cinquantina di anni,sta seduta alla cattedra.
-Boudrev.-la correggo.
Mi giro verso i miei nuovi compagni di classe.

Li guardo uno ad uno. Il mio sguardo si ferma su degli occhi marroni.

Mi ricompongo e torno con gli occhi sulla professoressa che mi invita a sedermi.

Cammino verso il fondo dell'aula
Ma a metá qualcosa finisce tra i miei piedi,facendomi inciampare.

-Ops!- dice ridacchiando la stessa ragazza bionda del bus.
-Signorina Rose!- la ammonisce la professoressa.

Mi alzo in piedi.
Punto i miei occhi su di lei e le prendo il quaderno che le era esattamente di fronte.

Le scrivo un messaggio per poi richiudere il quaderno e ripoggiarlo sul suo banco.

-OKEY ragazzi!Tirate fuori i libri!-annuncia la professoressa voltandosi verso la lavagna.

La ragazza si volta verso di me,chiaramente spaventata e io le sorrido.
Spero abbia colto il concetto di
Preparati all'inferno.

Tutti continuano a fissare i miei movimenti come se fossi una cavia da laboratorio.

-Ragazzi chi di voi viene alla lavagna?-la professoressa abbassa gli occhiali sul naso e fa scorrere gli occhi su tutta la classe.

Reprimo i pensieri malsani che mi ispirava il modo di fare della professoressa,quando vengo chiamata alla lavagna.

Svolgo velocemente l'equazione,per poi dirigersi verso il mio banco.

-Signorina Boudrev,il risultato è sbagliato!-afferma scrivendo su un foglio qualcosa.

Senza girarmi risposi fredda -Si sbaglia professoressa.- Mi siedo al mio posto.

-Evie ti dispiace controllare?-dice ad una ragazzina minuta,dai capelli rossi.

Iniziano a tornare i tic,ma mi sforzo di reprimerli.
-Professoressa?Il risultato è effettivamente giusto.-afferma la rossa.

Guardo passiva la professoressa,mentre mi rivolge un sorriso di scuse.

Abbasso la testa,lasciando che i capelli lisci neri mi coprino in parte il volto.

Le mani tremano e inizio seriamente a pensare che l'effetto dei farmaci sia svanito.

Inizio a fissare intensamente Rose. La testa mi dice di alzarmi e strapparlo quei capelli perfettamente pettinati.

Alzo la mano ancora tremolante chiedendo di uscire.
Esco e insipiro profondamente.

Arrivo in bagno e mi fissò allo specchio tenendo le braccia sul lavandino.

Ho il respiro affannato e la testa fa male.

Faccio sei respiro profondi.
Le braccia iniziano a tremare di più.

-Skylinne!La prof...Che succede?-

Una ragazzina dagli occhi azzurri  mi viene in contro.
-Nulla.-dico tirandomi su e osservandola meglio.

-Posso fare qualcosa per te?- chiede lei gentilmente.

-Forse.Più avanti.- dico avvicinandomi a lei. Sembra spaventata.

-Piacere, Hazel.- dice con voce tremante.
-Mhmh.-

Le sistemo una ciocca di capelli dietro l'orecchio prima di sorpassarla.

Durante la pausa pranzo il cortile della scuola si riempie di persone. Pensieri malsani si accumulano uno dopo l'altro.

Fisso il piatto di pasta di fronte a me.La mensa mi sembra così luminosa,mi bruciano gli occhi.

-Ciao.- alzo gli occhi.
Hazel.

Si siede.-Ti ho dato per caso il permesso?- chiedo fissandola intensamente negli occhi.

-Ehm...scusa io...- si alza prendendo il vassoio.
Fa per andarsene via ma la chiamo -Hazel.- si gira.

-Siediti.- le ordino.Annuisce e si siede di fronte a me.

-Posso farti una domanda?- chiede masticando.
Annuisco tenendo lo sguardo basso.
-Perchè ti comporti da pazza?-

Spalanco gli occhi e stringo le labbra. -Pazza?Cosa intendi per pazza?!- chiedo giocherellarci nervosamente con la forchetta nel piatto.

-Nel senso...Sei strana...Vesti di nero...poi in bagno sembravi proprio...-

-Pazza?- la interrompo.

-Ehm...no assolutamente,volevo dire...-
-Te lo dico io cosa volevi dire,cara Hazel.-

-In veritá io...-
-Sono diversa.Volevi dire questo,no?Non sono all'altezza dei tuoi standard?Mh?-

-No,no...- cerca di parlare ma la interrompo nuovamente.

-Facciamo così.Eviterò di fartela pagare per la tua sfacciataggine.Ma tu mi devi un favore.-

Annuisce.Mi alzo soddisfatta e la lascio sola.

Mancano esattamente quindici minuti alla fine della pausa pranzo.

Tiro fuori il pacchetto di sigarette e me ne porto alle labbra una.

La accendo e inspiro avidamente il veleno.

I miei occhi cadono su una coppietta seduta sotto un albero del cortile.

Stringi gli occhi per vendergli meglio.
Era lui. Il ragazzo dagl'occhi marroni.Lei invecie è bionda e porta un vestitino rosa a fiori.

Gli fisso ardentemente,
continuando ad inspirare il fumo.

Lui si volta di scatto.
Credo abbia sentito lo sguardo di qualcuno bruciargli addosso.

Non distolgo lo sguardo e continuo a fissarli.

Butto la sigaretta e  mi dirigo verso il mio armadietto per prendere dei libri.

-Hazel.- do l'ultimo tiro alla sigaretta prima di buttarla.
-Mh?- alza lo sguardo dal libro.

-Lui.Dimmi ciò che sai.- indico il ragazzo dagli occhi marroni, seduto su una panchina.

-Dylan?- si lascia sfuggire una risatina. -Uno sfigato.- termina giocherellando con la matita.

I fili d'erba mi solleticano le gambe nude.

-Sfigato?- chiedo alzando gli occhi.
Stava per piovere.

-Si.Tipico nerd.-

Annuisco.

Le lezioni dovrebbero riprendere tra cinque minuti.
-Hazel devi aiutarmi.- mi alzo in piedi.

-A fare cosa?- mi raggiunge.
-Rose.- annuisce ed abbassa lo sguardo.

-Cosa intendi farle?- chiede portandosi gli occhiali sulla testa.

Abbasso lo sguardo sulle converse consumate.

Non ho idea di cosa fare.
O di cosa la mia mente sia capace di fare.

Hazel non lo sapeva ed era meglio così.

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