Schizofrenia,era la dianiosi.
Continuavo ad ascoltare i dottori parlare con mia madre,rannicchiata in un angolo della mia stanza d'Ospedale.

Il Wawerly Hills Sanatorium è il nome dell'ospedale psichiatrico in cui mia Madre mi fece rinchiudere.

Con le ginocchia al petto continuavo ad ascoltare ed ascoltare,quella che doveva essere,da quel momento e per sempre,la mia nuova vita.

Sedute di gruppo e psicofarmaci.
Psicofarmaci e sedute di gruppo,pensavo,mentre
i miei occhi continuavano a fissare il buio.

Il mio disturbo mi aveva accompagnata ormai per ben sedici lunghi anni.

Ero considerata una pazza piromane,autolesionista e aspirante suicida.
Ma non tutti sapevano cosa volesse dire non avere il controllo del proprio corpo.

La porta si aprii ed un fascio  abbagliante mi colpì, abbssai la testa sulle braccia per evitare il contatto della luce con i miei occhi chiari.

-Tesoro...-era mia madre.
Sentivo i suoi tacchi avvicinarsi a me. Sapeva cosa succedeva se mi avesse toccata.

-Tesoro ascoltami...- sentii i passi farsi più vicini.

Una mano mi sfiorò un braccio.
Mi alzai di scatto e mi misi a gridare.

-No!Tesoro!- mia madre gridò.
Iniziai a graffiare la parte del mio braccio appena sfiorata.

Urlavo e graffiavo.
Mi dimenavo,mentre mia madre corse fuori dalla stanza.

Continuavo a graffiare,come per eliminare un'impronta.
Non sapevo cosa stessi facendo.
Non avevo il controllo di me stessa.

Le grida si disperdevano per la stanza come se non fossero le mie.

Continuo a dimenarmi,mentre due infermieri entrano di corsa nella stanza seguiti da mia madre.

Mi dimeno tra le loro braccia.
Le mie urla si fanno sempre più intense.

Sento qualcosa penetrarmi nella gamba,sangue,grida  e poi il buio.

-Skylinne Boudrev, si dichiara colpevole di omicidio aggravato.-.

Quella era la frase decisiva.
La frase che mi avrebbe rovinata. Questa volta per sempre.

Avrei dovuto passare la vita dentro un manicomio.
Era tutto premeditato.
Nella mia mente malata lo sapevo.

Sapevo che sarebbe finita con il suicidio di una ragazza.
Il mio suicidio.

Ero sdraiata ormai da tempo,non riesco a muovermi.
Il sedativo che mi hanno iniettato sembra essere forte.

Nonostante la schizofrenia,a volte,riuscivo a ragionare lucidamente.
Ma i pensieri che elaboro non mi hanno mai portata a nulla di buono.

L'ultimo è finito con un omicidio.
Non per mano mia.
Ma della mia mente malata.

Sapevo che dovevo essere aiutata.
Ma sapevo anche che l'aiuto non mi sarebbe servito se avessi passato tutta la vita rinchiusa lì dentro.

Dovevo scappare.

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