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"Il mio piccolo angolo"

Hogwarts, sala comune di Serpeverde

5 Marzo 2019, sera

Caro diario,
Oggi ho tante cose da raccontarti, e non sono molto entusiasta di doverlo fare: se niente di tutto quel macello fosse successo, io non sarei qui a scrivertelo.

L'ultima volta che ti ho aggiornato,  (parecchio tempo fa, tra l'altro), non avevo ancora deciso quali lezioni frequentare.

Come sai, essendo al mio terzo anno, ho dovuto cominciare dei corsi facoltativi, che comprendono ad esempio Divinazione, Antiche Rune, Aritmanzia, Babbanologia e pochi altri.

Io ho scelto proprio queste lezioni, quelle che ti istruiscono sul mondo babbano.
È un argomento che mi affascina, e infatti passo interi pomeriggi sui libri.

Devo dire che prendo molte più E in Babbanologia che in Difesa contro le Arti Oscure e, strano ma vero, il voto più basso che io abbia mai preso in questa nuova materia è stata una O.

Non che a me interessino le valutazioni, non sono mica Rose Weasley, io!

Quando lei, Albus,  James, Hugo e Lily vanno a trovare i rispettivi nonni e zii babbani, tornano sempre con gli occhi pieni delle meraviglie che hanno visto, la bocca piena di aneddoti divertenti che aspettano solo la mia presenza per essere raccontati.

La maggior parte delle volte, però, non capisco bene quello di cui mi parlano, e non ho niente da raccontare a mia volta.

Una volta tornati da queste visite, mi parlano in continuazione di tutti gli oggetti babbani di cui io non sono ancora a conoscenza.

L'ultima volta mi hanno addirittura portato un 'Frullacuore' di ultima generazione...
Ho apprezzato il gesto, ma non ci tengo a provarlo.
Proprio no.

Per quanto riguarda la mia famiglia, nonno non approva che io studi tutta quella, testuali parole, "robaccia babbana".

Non sa che il suo disprezzo per la materia è uno dei motivi per cui ho deciso di parteciparvi. Come godo.
È un mini-atto di ribellione che mi fa sentire vivo, indipendente.

Il papà e la mamma invece sono stati sorpresi non poco da questa mia decisione, ma quando ho ricevuto la lettera di risposta, ho capito che erano sorpresi in positivo.
Menomale!

Io sono soddisfatto della mia scelta: le lezioni sono davvero fantastiche, ed annoiarsi è impossibile!

È un corso abbastanza seguito, e le chiacchierate tra compagni di classe sono sempre molto piacevoli.

Ma tornando alla giornata di oggi, devo dirti che è stata orrenda.

Sono sceso non troppo tardi nella Sala Grande per fare colazione, mi sono seduto sulla panca destinata ai Serpeverde e ho cominciato a sorseggiare il mio succo di zucca, quando ho visto un Charlie Zabini molto trafelato corrermi incontro.
O meglio, addosso.

Io e Zabini ci conosciamo da quando eravamo piccoli, essendo i nostri due padri amici, ed essendo anche nella stessa casata.

Mai avrei detto, però, che anche lui frequentasse il corso di Babbanologia.
Fatto sta che siamo compagni di banco dall'inizio di Gennaio ogni martedì alle prime due ore e ogni venerdì dopo pranzo.

Comunque, stamattina Zabini mi é venuto addosso per urlarmi nelle orecchie che la preside McGranitt aveva dato il permesso a tutta la classe di Babbanologia per una piccola gita nel mondo babbano, in occasione del Carnevale, e che saremmo potuti andarci senza l'autorizzazione firmata dai genitori, in quanto sarebbe stata un'uscita formativa e non di svago come quella di Hogsmeade.

La cosa mi ha emozionato tantissimo! Credevo di sapere tutto sul Carnevale, ogni cosa, anche di secondaria importanza.

Avevo studiato il possibile, e avevo anche chiesto a Rose e Albus di raccontarmi qualcosina in più.

Mi sentivo pronto, un piccolo genio.

Quanto mi sbagliavo.

Ho sempre pensato che quando la gente dicesse "Le ossa si fanno sul campo", oppure "Non puoi dire di sapere una cosa finché non la vivi", fosse un modo per buttarti in mezzo alla mischia a morire.

Bene, oggi ho imparato che non è esattamente così.

Ma procediamo per gradi.

La partenza, sempre in base all'urlo di Zabini, era per le 10,30.
A tale orario, tutta la classe di Babbanologia, inclusa la professoressa Burbage, si ritrovó davanti il portone della Sala Grande, pronta a partire.

Siamo all'incirca una trentina di studenti, a lezione, ma messi in fila sembriamo molti di più.

Il tragitto non é stato troppo lungo, ma anche se lo fosse stato, non me ne sarei accorto.

Ho passato tutto il tempo a guardare di sottecchi la professoressa Burbage, figlia della stessa insegnante che Voldemort torturó e uccise, all'incirca una ventina di anni fa.

Lui, come tanti, disprezzava ció che entrambe le donne, in epoche diverse, hanno insegnato ai propri alunni, ovvero che maghi e babbani non sono poi così diversi.

Quando si pensa a queste cose, ignorare gli schiamazzi dei miei compagni sembra così semplice.

Forse dovrei smetterla di far finta che per me la faccenda di Voldemort non sia più un problema.


Dovrei metterlo come primo punto nella lista dei "Buoni Propositi" di Capodanno.

Ma tornando a noi, quando abbiamo varcato la "soglia" del paesino, di cui non mi sono impegnato neanche più di tanto nell'imparare il nome, subito ho pensato a come avrei potuto mettere in pratica le mie conoscenze sul Carnevale babbano, a quanti travestimenti bizzarri avrei visto, nonostante di molti ne avessi studiato la provenienza, e a come avrei potuto approfon...



S

BAM!

Sai cos'è successo?
Non lo sai? Beh, te lo dico.
Mi è arrivato un uovo in testa.
Un uovo intero, con tanto di albume e tuorlo.

Se mi concentro, riesco ancora a percepire il liquido semi-caldo colarmi lungo la fronte, passando per le sopracciglia e arrivando agli occhi.

Sul momento mi sono sentito molto confuso, ma non ho avuto il tempo di riprendermi che SBAM! un secondo uovo mi ha colpito.

E poi è stato un assalto.

Una enorme, grandissima e gigantesca carica di uova ci è stata scagliata contro.

Sembrava ci fossero migliaia di mitragliatrici invisibili che sparavano uova dappertutto.

Non c'era scampo.

Eravamo in guerra.

C'era gente che correva a destra, gente che correva a sinistra, gente che si era arresa da principio e che si trovava steso a terra.

E le uova, Merlino, chili e chili di uova.

Che senso avrebbe avuto spararci contro quintali di quella roba?

Era un campo di battaglia, non c'era possibilità di sopravvivenza e io non mi ero preparato nulla che potesse aiutarmi.

Uova, uova ovunque.

Cercavo disperatamente di trovare un riparo, un qualcosa che mi permettesse di avere qualche minuto di pace.

Ho cominciato a correre, zigzagando, ma non riuscendo a capire molto: non conoscevo il posto, e le uova sugli occhi mi impedivano di vedere dove andassi.

Credo di aver visto la professoressa Burbage simulare un sorrisetto divertito, ma lì per lì non ci ho fatto caso.

Allora ancora non sapevo, che lei sapesse.

Come ho potuto constatare in base alle urla dei miei compagni, non ero l'unico che cercava un nascondiglio, ma sono stato il primo a trovarlo.

Si trattava di una catapecchia in legno, forse la cantina di un qualche babbano del luogo, molto probabilmente infestata dai topi, ma per fortuna sufficientemente grande per ospitare la maggior parte di noi.

Ho aperto la porta, ho aspettato che tutti entrassero, e quando anche l'ultimo ragazzo era in salvo, ho chiuso la porta con un botto, poggiandovi la schiena e la testa.

Tre colpi, poi silenzio.

Mi accasciai sul pavimento.

Nessuno aveva il coraggio di parlare, fino a quando la professoressa Burbage non è scoppiata in una fragorosa risata, che credo abbia fatto raggiungere ad altezze stellari il mio sopracciglio già troppo alzato.

Il resto dei miei compagni era molto sorpreso, alcune ragazze sembravano quasi spaventate, ma abbiamo atteso comunque la fine delle risate della signora Burbage.

Lei, infatti, dopo aver letto i nostri visi alquanto scettici, e il sottoscritto aggiungerebbe anche schoccati, e dopo aver recuperato un po' di contegno,ha deciso di rivelarci il misterioso arcano.

Per fartela breve, i ragazzi babbani, o almeno quelli dagli 11/12 anni in su, trascorrono il Carnevale lanciando uova addosso alle persone, così, per gioco, e sono capaci di andare avanti per ore e ore, in casi estremi anche giornate.

Poi il Carnevale finisce e tutto ritorna normale. Fine. Stop. The End.

Io non so perché loro sentano la necessità di fare tutti questi casini, ma so che la prossima volta che si organizzerà un evento finalizzato al "toccare con mano" il folklore babbano, io resterò nel mio dormitorio a recuperare la S in Pozioni.

Inutile scriverti delle reazioni generali.
Non ci sarebbero abbastanza parole.

Non toccheró più un solo uovo in tutta la mia vita, e il mio rapporto con le galline può considerarsi chiuso.

Una volta tornati al castello, sono state molte le occhiate alle nostre "nuove acconciature".

Ho incontrato Al per le scale, e sembrava volesse commentare la mia situazione.

L'ho zittito sollevando una mano a  mezz'aria. Non era il momento.

Sicuramente si farà raccontare tutto ugualmente.
In un modo o nell'altro, ci riesce sempre.

Questa giornata è stata davvero estenuante, e io devo ancora farmi una doccia, per cercare di togliere questa puzza orrenda di uova scadute.

Sperando di emanare odori più gradevoli, a presto

                                         Scorpius Malfoy

Spazio autrice

Sono 1514 parole :)
Taggo la giudice della mia generazione, ovvero RosalineW, e anche originalsnasoox e LilyEvanss_.

Spero davvero che la OS vi sia piaciuta, nonostante io arrivi sempre agli sgoccioli con la consegna!

A presto♡

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