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10. Sorpresa

Ante

Mi affretto ad uscire dal palazzo, non vorrei che Rade o, peggio, la sua fidanzata mi vedano.

Quando Selene mi ha fatto capire che il posto in cui voleva portarmi era il palazzo dove vive il mio migliore amico ho desiderato non averle dato retta. Ivana e Lara sono molto amiche, se mi avesse visto con Selene chissà cosa avrebbe potuto pensare. Non è proprio il momento per aggiungere altri problemi a quelli che già abbiamo io e Lara.

Per fortuna siamo sgusciati dal retro. Ho una mezza idea di come faccia ad avere una tale libertà di manovra nel palazzo, ma non ho voluto continuare a domandarle del suo ex. Un po' per non sembrarne ossessionato e un po' perché mi dispiace forzarla a parlare di qualcosa che non vuole. È strano che un posto che potenzialmente potrebbe ricordarle quello che vorrebbe dimenticare la faccia stare anche bene.

Mi ha affascinato su quel tetto e sono felice di esserci salito. I pochi minuti che abbiamo condiviso lassù non li cambierei con niente al mondo, neanche se ci avessero visti Rade e Ivana o tutti quelli che conosco. Col suo piccolo gesto ha rimesso tutto nella giusta prospettiva e le sarò grato per sempre, l'ho sentita più vicina di chiunque altro.

Non ho molto da dirle mentre torniamo a casa e anche lei non parla. Le lancio delle occhiate di tanto in tanto e sorrido.

Il sorriso mi muore sulle labbra appena mi accorgo che sotto casa mia c'è Samu Castillejo. Sta facendo il giro attorno alla sua macchina ma prima di aprire lo sportello mi vede e mi viene incontro.

‹‹Oh, perché non mi rispondi al cellulare?››

Sorride a Selene e poi mi guarda con un bel punto di domanda disegnato sulla faccia. Perfetto, proprio quello che volevo evitare: dare spiegazioni.

‹‹L'ho lasciato a casa. Perché, che c'è?››

‹‹Non sapevo che fossi in compagnia. Piacere comunque, mi chiamo Samu.››

Accanto a me Selene gli stringe la mano. ‹‹Io sono Selene.››

‹‹È la sorella del mio fisioterapista›› dico sbrigativo. Non mi piace quello che vedo nell'espressione di Samu. ‹‹Si può sapere perché mi stavi cercando?››

‹‹Sono venuto a prenderti, Ante, dobbiamo andare al compleanno.››

Aggrotto la fronte. Nell'ultimo periodo sono talmente assorbito dai miei pensieri che dimentico molte cose, ma sono sicuro che di questo compleanno non me ne abbia mai parlato.

Selene fa un passo in avanti. ‹‹Io vado. Ci vediamo, Ante. Buona serata.››

Mi rivolge un sorriso tenero e sensuale allo stesso tempo. Quella maledetta bocca colorata di rosso la sognerò anche stanotte, ha calamitato la mia attenzione per tutto il tempo. Mentre mangiava, mentre parlava e quando era inginocchiata davanti a me... vado verso di lei.

‹‹Aspetta. Ti accompagno alla macchina.››

Facciamo pochi metri con lei che sembra imbarazzata adesso. Si ferma vicino ad una bellissima Alfa Romeo Stelvio, sicuramente di Stefano. 

‹‹Selene, grazie di essere rimasta.››

Apre lo sportello e mi sorride. ‹‹Smettila di ringraziarmi, sono rimasta volentieri.››

Ci guardiamo per un lungo istante, poi lei entra e io le chiudo la portiera.

Samu è appoggiato alla sua Lamborghini, il sorrisetto impertinente di chi è pronto a fare una battutina scontata.

‹‹Chi è quella ragazza, Ante?››

Infilo le mani nelle tasche del giaccone. ‹‹Te l'ho detto, è la sorella del mio fisioterapista. È venuta a portarmi il macchinario per la terapia che devo fare a casa.›› Samu mi scruta e annuisce. ‹‹Che è questa storia del compleanno?››

Si stacca dall'auto. ‹‹Dai, andiamo. Sali.››

‹‹Vorrei prima cambiarmi.›› Sto indossando una tuta e vorrei darmi una sistemata prima di uscire.

Samu sembra impaziente ma annuisce e mi segue in casa. Vado subito in camera a cercare un paio di jeans e un maglioncino di cotone leggero.

‹‹Ah, cenetta per due›› sento esclamare al mio amico dalla cucina. Sollevo gli occhi al cielo, irritato e divertito allo stesso tempo, e mi infilo in bagno per una rinfrescata veloce.

Quando esco Samu è seduto sul divano e fissa lo schermo del telefono.

‹‹Possiamo andare.››

Guarda i miei vestiti e scuote la testa. Chiaramente non approva il mio look sobrio, lui si veste sempre da tamarro. Si alza in piedi e mi poggia una mano sulla spalla. ‹‹Che stai combinando con questa Selene?››

‹‹Niente, che sto combinando. Mi è sembrato carino invitarla a restare a cena dopo che mi aveva portato il macchinario.›› Usciamo dall'appartamento, chiudo la porta a chiave e prendiamo le scale.

‹‹A Lara non piacerebbe.››

‹‹Lara può andarsene al diavolo.››

Samu si ferma per le scale. ‹‹Non sapevo che vi foste lasciati.››

‹‹Non ci siamo lasciati, ma è un periodo no.›› 

In pratica è come se lo fossimo. Lara preferisce le cene con le amiche a me. Preferisce andare in discoteca il fine settimana invece di venire a Milano. O viaggiare con chiunque. Il mese scorso è stata una settimana a Dubai con una tizia di cui non so nemmeno il nome.

‹‹Frequentare altre ragazze non è la soluzione giusta.››

‹‹Quanto sei saggio stasera.›› Salgo in macchina. ‹‹Mi dici di chi cazzo è questo compleanno?››

Samu alza le spalle. ‹‹Non lo so.››

‹‹Stiamo andando ad un compleanno di uno che non conosciamo?››

‹‹Esatto.››

‹‹Perché?››

‹‹Perché ci sarà la tipa di cui ti ho parlato.››

Ah, ora è tutto più chiaro. ‹‹E io che c'entro?››

‹‹Tu vieni come supporto morale. Sai, nel caso in cui non dovesse calcolarmi.››

‹‹Mmh.›› scuoto la testa e rido.

Samu è così, imprevedibile. Con lui è sempre un'avventura, si può star certi che non ci si annoia mai. Ti chiama all'improvviso e ti trascina nei posti più impensati. 

Dopo essermi sorbito dieci minuti di musica latina per cuori infranti arriviamo davanti ad un club privato. Ci sono già stato una volta e non è un posto che si può permettere chiunque. Se non siamo sulla lista degli invitati, e immagino che sia proprio così, non ci faranno entrare.

Il mio amico non sembra impensierito quando ci avviciniamo all'ingresso. Un buttafuori grosso come una casa gli sbarra la strada.

‹‹L'invito, prego.››

‹‹Siamo sulla lista›› risponde Samu.

Il buttafuori sembra non avere altra espressione facciale se non quella di una statua. ‹‹Non c'è una lista.››

‹‹Dai amico, sono Samu Castillejo e lui è Ante Rebic, giochiamo nel Milan.››

Ci scruta con occhi beffardi. ‹‹Senza invito non si entra.››

Sto per dire a Samu di andare, ci sono persone dietro di noi, non voglio fare queste figure.

‹‹Sono con me›› proclama una voce sopra le nostre teste.

Io e Samu ci giriamo nello stesso istante e vediamo Zlatan. Sorrido e mi rilasso.

‹‹Oh, Zlatan!›› Samu per poco non gli si butta tra le braccia.

Ci fanno passare e una volta dentro chiedo: ‹‹Di chi è il compleanno?››

‹‹Di un imprenditore. Che siete venuti a fare, a scroccare un po' di alcool?››

‹‹Samu è venuto a stalkerare una tipa.››

‹‹Sei sempre il solito scemo, Ante›› risponde Samu ridendo.

Zlatan ci guarda stringendo gli occhi. ‹‹Va bene. Divertitevi e non bevete troppo. Anzi, non bevete proprio. Vi osservo.››

‹‹Non ti preoccupare, Zlatan.›› Samu mi spinge verso un angolo dal quale si vede bene tutto il locale.

Qualcuno viene a salutarci mentre lui scruta la gente in cerca della sua bella. Passano camerieri con cibo e bicchieri pieni ogni minuto. La musica è molto forte e fa caldo. Tiro fuori il telefono e lo accendo, ignorando le decine di messaggi che arrivano.

‹‹Forse Carlotta non è ancora arrivata›› dice Samu accanto a me. Ci ha parlato mezza volta ad una festa ed è già in queste condizioni.

‹‹Ma ti ha detto lei che sarebbe venuta?›› Vado su Instagram e cerco Selene Greco.

‹‹Macché! Non ho il suo numero, me lo ha detto un nostro amico comune.››

Annuisco. Scorro tra le foto fino a trovarne una con l'amica di cui mi ha parlato. È bella, ha un fare provocante, ma io preferisco Selene. La mostro a Samu. ‹‹La conosci?››

‹‹No. Chi è?›› Prende il telefono e guarda il profilo di Selene. Mi rivolge delle occhiatine soffermandosi su alcune foto.

Non reagisco alle sue provocazioni, però le foto le guardo e qualche pensiero lo faccio. Samu termina l'ispezione del profilo e schiaccia sul tasto "segui".

Spalanco gli occhi. ‹‹Ma che cazzo hai fatto?›› Ride e tira via il telefono mentre cerco di riprenderlo. ‹‹Hai iniziato a seguirla con il mio profilo? Sei impazzito?››

‹‹Qual è il problema? Siete amici, no?››

‹‹Sì, ma... Samu dammi questo cazzo di telefono.››

‹‹Ormai lo avrà già visto, se togli il follow farai una figura di merda, fra.›› Me lo passa.

Serro la mascella ed espiro. Ha ragione. Farei una figura di merda. Infilo il telefono in tasca e gli rivolgo occhiate risentite mentre lui continua a ridacchiare. Passo tutta l'ora successiva a chiedermi cosa possa aver pensato Selene quando ha visto che ho iniziato a seguirla. Non vorrei che pensi che sono l'ennesimo idiota, proprio come quelli che tanto odia.

Samu ad un tratto mi stringe il braccio. ‹‹Oh eccola. Come sto?››

Avrei voglia di rispondergli con una battutina ma la sua agitazione mi fa tenerezza. ‹‹Stai bene.››

‹‹Vado a salutarla.››

Annuisco. Lo guardo farsi strada fino a lei, lo vedo salutarla e poi sedersi al suo tavolo.

Chiamo un taxi per tornare a casa e mi accorgo che Selene mi ha scritto un messaggio. Mi ha scritto solo "ciao", ma il cuore mi batte un po' più forte. Rispondo allo stesso modo e per tutto il tragitto resto a guardare lo schermo in attesa di una sua risposta. Ma lo schermo resta nero.

La porta del mio appartamento non è chiusa a chiave e quando entro trovo le luci accese e un profumo familiare. Non faccio in tempo a formulare un pensiero che una figura si materializza in salotto.

‹‹Ante.››

‹‹Lara!›› esclamo. Lei si fionda tra le mie braccia. ‹‹Quando sei arrivata?››

Sono troppo shoccato per provare qualsiasi altra emozione. Lara alza la testa e mi da un bacio sulle labbra.

‹‹Poco fa. Dov'eri? Ho provato a chiamarti un'infinità di volte.››

Le accarezzo il volto. ‹‹Sono uscito con dei compagni. Non pensavo che venissi, sarei venuto a prenderti in aeroporto.››

I suoi grandi occhi marroni mi guardano per alcuni istanti. ‹‹Dopo la discussione di oggi mi sono sentita malissimo. Dovevo vederti assolutamente.››

C'era bisogno di arrivare a tanto per farla venire? Avrei tante cose da dirle ma decido di rimandare tutto a domani. Le prendo il viso tra le mani e la bacio. Per oggi non voglio più pensare a niente. La bacio ancora, stringo le sue natiche nella mano. Lei mi tira per la maglietta verso la camera. La spingo sul letto e lascio che le sue mani mi spoglino, che mi guidino dentro di lei.

È urgente il bisogno che ho di lei e mentre l'accarezzo dopo aver fatto l'amore penso che è un bene che sia qui, che sia arrivata adesso, prima che altre tentazioni potessero attecchire dentro di me.

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