Ante

Le cattive notizie dovrebbero arrivare nei giorni di pioggia, quando tutto intorno a te è grigio e sprofondare nell'apatia sembra quasi concesso.

Invece oggi è una giornata bellissima, il cielo è terso, risplende di un azzurro che mette allegria. Infilo gli occhiali da sole e nascondo il mio sguardo cupo al resto del mondo.

Un mese di stop e forse anche di più. Dovermi fermare proprio ora che mi sentivo bene e che le mie prestazioni erano ottime mi fa sentire come se il mondo ce l'avesse con me, come se dovessi scontare chissà quale punizione.

Mi guardo intorno e adocchio una panchina alla mia sinistra. È occupata da una ragazza ma ho bisogno di sedermi un istante all'aria aperta per schiarirmi le idee prima di rientrare a casa. Il pensiero di dover rispondere ai messaggi dei miei compagni e parlare delle mie condizioni non mi alletta per niente.

Scendo i gradini del centro di fisioterapia nel quale sono appena stato a fare gli esami alla gamba e vado verso la panchina.

La ragazza sta leggendo un libro e nemmeno alza la testa quando mi siedo. L'aria è tiepida e il sole mi riscalda la pelle del viso.

Un intero mese senza calpestare l'erba del campo da calcio, senza sentire il pallone tra i piedi. Mi accorgo che sto stringendo i pugni e mi impongo di calmarmi. Sono solo al primo giorno, la sto prendendo malissimo. Non posso permettermi di continuare su questa linea o rischio un esaurimento nervoso. Ho già affrontato periodi del genere, non è il mio primo infortunio e non sarà l'ultimo. Passerà, come è passato tutto il resto, e tornerò in campo.

Sospiro piano e guardo la ragazza accanto a me. Ha sulle gambe un libro enorme, saranno almeno mille pagine, e sembra non essersi accorta di me.

‹‹È interessante questa lettura?››

Lei volta la testa verso me, e mi guarda confusa. ‹‹Come, scusa?››

Non so perché le ho fatto questa domanda, forse sono curioso di capire cosa c'è di così interessante tra quelle righe. O forse sono semplicemente incuriosito dalla calma che trasmette: è così concentrata che sembra che nulla possa turbarla.

Ha grandi occhi marroni e i capelli lisci e lunghi le coprono metà del volto. Li sposta dietro la schiena.

‹‹Che stai leggendo?›› chiedo.

Lei getta uno sguardo sulle pagine. ‹‹Procedura penale.››

Ci metto qualche secondo per capire di cosa sta parlando. ‹‹Ah, stai studiando.›› Accenno un sorriso. ‹‹Eri molto presa e mi sono incuriosito.››

La ragazza mi rivolge un ultimo sguardo e mi sorride con gentilezza prima di abbassare la testa sul libro.

Fisso la mia macchina sempre più sconfortato. Mi sento inutile se non posso giocare a calcio. Ieri pensavo di andarmene in Croazia e fare le cure lì, con la mia famiglia accanto. Ma dopo la partita mi ha chiamato il mio amico Perisic e mi ha consigliato di farmi visitare da questo fisioterapista di nome Stefano che ha rimesso in sento parecchi calciatori. Mi fido di Ivan e ho deciso di fare una visita da lui, dopo essere stato visitato dai medici della squadra stamattina.

Così eccomi qui. Stefano mi è sembrato affidabile e ha detto che dobbiamo iniziare domani, quindi niente Croazia per il momento se voglio tornare subito a giocare.

Mi lascio andare ad un altro sospiro. A volte tendo ad innervosirmi con troppa facilità e non posso perdere la calma proprio adesso. Quante volte dovrò ripetermelo ancora in questi giorni...

Do un'ultima occhiata alla ragazza di fianco a me. Invidio la sua calma, la sua capacità di estraniarsi e concentrarsi su quel libro. Io in questo momento ho un casino di pensieri, tutti perlopiù negativi, che fanno a gara per prendere spazio.

‹‹Ciao›› le dico.

Lei solleva solo gli occhi. ‹‹Ciao.››

Me ne vado col mio carico di problemi, lasciandola finalmente libera.

***

Ciao ragazze!
Sono tornata con la nuova storia su Ante Rebic. Che ne pensate di questo capitolo introduttivo? Vi ispira?

Ho voluto provare a scrivere la storia in prima persona, fatemi sapere se vi piace o se preferivate la terza.

Su Instagram potete trovare i volti dei protagonisti nelle storie in evidenza.

Ci vediamo molto presto con un nuovo capitolo. <3

Danila