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Capitolo3 Cena col Vampiro

-I need your pure blood-

Cena col Vampiro

Restai chiusa a chiave in quella stanza per tutta la durata del giorno,il Vampiro non venne a farmi visita e io ne fui sollevata anche se avevo il timore che mi stesse osservando da qualche buco della parete, o magari dagli occhi dei quadri che adornavano le lunghe pareti grigie fatte in pietra, sembrava proprio una casa ottocentesca.
In quella stanza il colore dominante era il rosso e tutti i mobili  sembravano essere antichi, nonostante ciò, non erano ricoperti di polvere e gli angoli delle pareti non presentavano nemmeno una piccola ragnatela, tutto era stato pulito minuziosamente.

Ancora sdraiata sull'enorme letto a baldacchino puntai lo sguardo sul tessuto rosso leggermente rovinato, probabilmente causato dal passare degli anni, sostenuto dalle quattro sbarre in legno del letto.
Tutto quello che mi stava accadendo era così stupido ed insensato; Ero prigioniera in casa di un Vampiro.
Aveva bisogno del mio sangue per sfamarsi.
E non sapevo se sarei mai tornata a casa.

"Non potrei stare meglio di così" sussurrai a me stessa consapevole di trovarmi in un mare di guai.
L'unica cosa che ancora mi tormentata era l'essere allo scuro del perché dovessi essere io la sua vittima, con tante ragazze sparse nel mondo la sfigata di turno dovevo essere per forza io? Cosa avevo che non andava?

Mi sentivo come se fossi stata una mucca al macello, in attesa che qualcuno mi uccidesse per poi mangiare i resti, e l'attesa era così snervante per me che ero sicura di uscire fuori di testa.
Stava forse aspettano l'orario giusto per uccidermi? Esisteva un orario giusto?

Mentre il cuore palpitava come non mai decisi che avrei dovuto fare qualcosa prima che fosse stato troppo tardi. Velocemente mi alzai dal letto e mi fiondai sulla finestra, quando provai ad aprirla ovviamente la trovai chiusa a chiave. Le finestre non si potevano definire antiche ma molto moderne, quasi stonavano con il resto dei mobili e con le porte, forse si era assicurato di tenermi chiusa in camera.
Alle mie spalle il cigolio della porta mi fece girare verso essa mostrando ai miei occhi la figura del Vampiro che mi teneva segregata in questa stanza da diverse ore.

"Credo sia giunta l'ora di cenare" disse rimanendo sulla linea che divideva la stanza dal corridoio, annuendo mi diressi a passo lento verso di lui deglutendo nel preciso momento in cui dovetti passargli davanti.
Il mio cuore non smetteva di battere velocemente per la paura mentre a pochi centimetri da me il Vampiro che mi camminava accanto sembrava essere alquanto calmo e rilassato, come se fosse una cosa normale sequestrare una ragazza.

Sarei andata a cena col Vampiro ma la portata principale sarei stata io?

Scendendo le scale lo seguii fin quando non entrammo in una sala da pranzo dove nel preciso centro della stanza vi era un tavolo stretto e lungo, coperto con una tovaglia bianca, circondato da sedie.

"Puoi accomodarti qui al mio lato Selena" mi informò il Vampiro sedendosi come capotavola mentre io titubante non potei, o meglio non riuscii a trovare il coraggio per contraddire la sua volontà. Non avevo familiarità con queste strane creature e non sapevo come diventavano se si arrabbiavano.

Appena fui comoda, per quanto potessi esserlo con quell'individuo accanto a me, una ragazza, della mia stessa età, dai capelli rossi che le ricadevano lungo il seno, entrò nella stanza con un piatto tra le mani, avvicinandosi lo poggiò davanti a me e mostrandomi un enorme sorriso pieno di felicità uscì dalla stanza.

Non riuscivo a spiegarmi tutta quella felicità, che avesse sequestrato anche lei? Forse la ragazza pareva così felice perché il Vampiro l'aveva minacciata? Ma per quale assurdo motivo fare una cosa del genere? Nervosamente iniziai a rigirare le verdure nel mio piatto alla ricerca di qualcosa, qualsiasi cosa che mi desse una ragione per cui non mangiare, se avesse deciso di avvelenarmi?

"Cosa di ho bisogno del tuo sangue non sei riuscita a comprendere?"

Mordendo il mio labbro inferiore posai la forchetta nel piatto e continuai a fissare la mie verdure incapace di alzare gli occhi.

"Non è di tuo gradimento?"
"Oh no anzi, sembra molto buono" risposi subito dopo aver elaborato la sua domanda.
"Non avrai mica paura che io ti faccia del male Selena"
Non rispondendo alla sua domanda potei sentire un suo sospiro, la cosa che mi mise in agitazione fu il fatto che non riuscii a capire se era per la frustrazione o per la rabbia. Cercando di calmarmi alzai lo sguardo fino a quando non incontrai i suoi occhi fissi sulla mia figura.

"Capisco che averti rivelato la mia natura possa in qualche modo averti intimidito ma anche se volessi non potrei drogarti, il tuo sangue deve essere puro per quando ne avrò bisogno quindi mangia tranquillamente"

Risi mentalmente per ciò che aveva appena detto, mangiare tranquilla...
Tuttavia però dovetti riconoscere che aveva ragione così riportando lo sguardo sul mio piatto inforchettai un pezzo di peperone e iniziai a masticarlo lentamente non fidandomi completamente del Vampiro.
Quando potei costatare che era tutto commestibile finii le verdure sotto lo sguardo vigile della creatura seduta poco distante da me.

"Posso sentire il tuo cuore battere all'impazzata, rilassati, per oggi non mangerò Selena" in quel momento mi scappò un sospiro di sollievo che fece ridacchiare il Vampiro.
"Solo ora mi rendo conto di quanto sia stato ingenuo, deve essere irritante non conoscere il nome della persona con cui si sta parlando. Il mio nome è Justin" disse lui senza che io chiedessi nulla, annuendo cercai di memorizzare quel nome dato che ricordare le cose non era proprio i mio forte.

"Credo che tu possa riuscire a memorizzare il nome del tuo sequestratore"

Già è difficile restare calmi a cose normali, poi se ti aggiungi pure te sono spacciata.

"Credo sia giunta l'ora di portarti nella tua camera, per questi giorni ti lascerò ambientare ma che sia chiaro,poi ti starò sempre accanto" mi informò mentre si alzava dalla sedia per ricondurmi al piano superiore dove mi aspettava una nottata insonne.
Entrata nella stanza lo osservai mentre poggiava la spalla destra contro la porta.

"Buona notte Selena" disse decidendo che era giunta l'ora di lasciarmi in pace. Pensai a ciò che aveva detto per diversi minuti,mi augurava la buona notte?

Speravo che lo avesse detto per scherzo, non poteva credere che solo perché mi aveva assicurato che non sarei morta per avvelenamento io mi fossi tranquillizzata al punto da dormire come se niente fosse. Speravo solo che i miei genitori avessero denunciato la mia scomparsa anche se ero sicura che non trovandomi nel letto avrebbero sicuramente pensato che fossi andata a una festa per far dispetto a loro.
E probabilmente lo avrei fatto se qualcuno non mi avesse sequestrato, dovevo trovare un modo per fuggire da qui, confidavo nel fatto che l'unica finestra modernizzata fosse quella che si trovava in questa camera, se così non fosse stato avrei dovuto trovare il modo di spaccare il vetro.

Non smettendo di pensare tolsi le coperte e le lenzuola trovando, coperto solo per metà dal cuscino, un pigiama bianco e azzurro. Tenendolo tra le mani controllai la misura e senza scandalizzarmi osservai che era la mia. Conosceva il mio nome e l'indirizzo di casa mia, ormai non mi stupiva più nulla, infilandomi il pigiama mi rifugiai sotto le coperte per trovare un po' di pace e serenità, almeno sia il materasso che il cuscino erano maledettamente comodi.

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Il capitolo è nuovo, non si tratta di una revisione.

Se notate degli errori vi prego di farmene presente in modo da poterli correggere subito.

Grazie c:

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