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Capitolo2 Sangue

-I need your blood-

Sangue


Legati i polsi alla testata del letto mi sedetti accanto al suo corpo rimanendo a contemplare la sua bellezza per un tempo che parve durare pochi secondi quando invece fu mezz'ora, ero rimasto completamente attratto dai suoi lineamenti e dai capelli castani che le ricadevano sul seno.

Ad interrompere quel momento fu il fastidioso rumore del suo telefono che reclamava la sua proprietaria.
Infilando la mano nella tasca del suo pigiama afferrai la fonte di quell'infernale rumore osservando subito dopo che si trattava di un messaggio.
Rimasi a contemplare il dispositivo per qualche minuto cercando di decidere se dovessi o meno visualizzare il contenuto del messaggio. Sarebbe stato sicuramente squallido da parte mia inficcarmi negli affari della ragazza che giaceva priva di sensi accanto a me, tuttavia essendo d'ora in avanti il proprietario della ragazza in questione mi sentii in dovere di dare un'occhiata.

"Piccola perché non sei a casa! È successo qualcosa? Appena puoi rispondimi"

Una cosa del genere non poteva di certo infastidirmi, ero consapevole che prima che succedesse tutto questo casino la ragazza avesse delle amicizie con altri esseri umani, da adesso sarebbe stato uno dei miei compiti far in modo che smettesse di dedicare tutta la sua attenzione a loro, cominciando da questo messaggio.
Osservando il suo volto sereno sospirai, eliminando il messaggio del suo amico.

Selena's POV

Sembrò durare tutto un attimo. Quasi come se avessi chiuso e subito dopo riaperto le palpebre.
Quando mi ritrovai sdraiata su un letto non capii che era passato molto più tempo. Provai a sedermi per capire dove potessi essere, magari Zayn aveva deciso di farmi uno dei suoi soliti scherzi infantili, purtroppo sebbene mi ripetessi questa giustificazione più e più volte ero abbastanza intelligente da capire che Zayn non mi avrebbe mai stordita.
Gemetti dal dolore quando percepii una stretta molto forte esercitata sui miei polsi.
A quel punto capii di essere in seri guai. D'improvviso tutte le paranoie di mia madre si accesero o nella mia mente, potevo essere stata rapita da dei trafficanti di organi oppure mi avrebbero venduta a qualche miliardario spacciandomi per prostituta.
Eppure io questa mattina non avevo fatto niente di male, erano stati loro a cercare me.

Presa da tutto ciò non mi resi conto che qualcuno era seduto sull'altro lato del letto e in completo silenzio scrutava ogni mio singolo movimento rimanendo molto composto e sereno, non si curava del fatto che avesse appena sequestrato una ragazza, o forse lo aveva fatto talmente tante volte che ormai non ci faceva più molto caso.

"D-dove mi trovo?" Chiesi sentendo il sudore freddo scendere lungo la mia fronte e il mio cuore battere forte per la troppa paura. Inutili furono i miei tentativi di liberarmi da quelle corde, speravo che le avesse strette male ma poi ci riflettei, anche se fossi riuscita a slegarmi da quelle corde poi cosa avrei mai potuto fare?

"Se continuerai a tirare così violentemente col polso andrà a finire che ti verranno dei lividi Selena "
"Perché sono qui?" Dato che la precedente domanda non ebbe una risposta tentai nuovamente.
"Saprai tutto a tempo debito Selena, per ora ti basta sapere che ho bisogno del tuo sangue" mi rispose alquanto garbatamente, ero rimasta seriamente colpita dal suo comportamento e dai suoi modi di fare, se avessi dovuto pensare a un sequestratore mi sarei immaginata una persona brutta e sgradevole. Comunque il fatto che sapesse il mio nome era alquanto inquietante, forse quasi quanto il fatto che sapesse dove abitavo.

"Il mio sangue?"
In risposta ebbi un semplice e secco si.
Amareggiata potei vederlo mentre lentamente si avvicinava alla mia figura facendo così in modo che io mi ritraessi, per quanto mi fosse possibile.
"non devi avere paura,non voglio farti male"
"riportami a casa allora!" Urlai in preda al panico più totale, quando non potei più indietreggiare il ragazzi aprì le sue labbra mostrandomi i suoi denti perfetti e bianchi come la neve, c'era solo una cosa che non quadrava, i suoi canini erano molto più lunghi di qualsiasi essere umano.

"Non posso, come ho già detto prima ho bisogno del tuo sangue"
"perché il mio? Con tante ragazze che ci sono proprio io?" Chiesi tra le lacrime che subito rigarono il mio volto. Non avevo mai provato tanta paura in tutta la mia vita, ora ciò che mi aveva riferito prima aveva un senso. Non era un trafficante d'organi, era mille volte peggio.
Era un Vampiro e reclamava il mio sangue.

"A dire il vero non so spiegarti il motivo" emisi una risata sarcastica e chiusi gli occhi chiedendomi se tutto questo non fosse solo un orrendo incubo.
"Ascolta, non posso nemmeno slegarti perché se lo facessi tu tenteresti di scappare e io non posso permettermelo" tentò di portare il palmo della sua mano sulla mia guancia ma mi spostai in tempo per ritrarre il mio viso impedendogli di toccarmi.

"No...ti prego" lo suppliccai portando il mio sguardo ai suoi occhi
"D'accordo ma se dovessi scappare... ci saranno delle conseguenze" mi avvisò cambiando subito il suo tono che divenne più severo.

Non ricevendo nessuna risposta sospirò e sentendo le sue mani gelide sui miei polsi potei dedurre che mi stava finalmente slegando.

"Va meglio ora?" Mi domandò prendendo i miei polsi nelle sue mani bianche e fredde per esaminare i piccoli e leggeri lividi che già da subito stavano iniziando ad intravedersi.
Gli annuii ritraendo con dolcezza i miei polsi dalla sua presa gelida sperando che non la prendesse come un'offesa nei suoi confronti ma odiavo essere toccata da persone che non conoscevo bene.
Il Vampiro rimase nella camera in mia compagnia per quasi tutta la giornata, nelle ore che trascorse con me non disse una sola parola, si limitava ad osservarmi e quindi a mettermi a disagio.
In quelle ore però ispezionai la stanza pensando a una possibile via di fuga, solo di una cosa ero pienamente sicura, in un modo o nell'altro sarei dovuta scappare da questa casa e dal Vampiro prima che le cose si sarebbero messe male per me.

Non sapevo come comportarmi, avevo paura di rispondergli male o semplicemente di recargli uno sgarbo,  non sapevo se i Vampiri erano suscettibili o vendicativi e sinceramente non avevo nessuna intenzione di scoprirlo.
Deglutendo rimasi a fissare il panorama dall'enorme finestra e sentendo un lievissimo rumore, che interruppe quel momento di silenzio, alle mie spalle non potei evitare di voltarmi solo per vedere che il ragazzo era uscito dalla stanza lasciando la porta semi-aperta.
Un sospiro di sollievo uscì dalle mie labbra sentendomi finalmente libera di comportarmi come più mi pareva, o quasi.

_________

Revisione✔

Il capitolo è stato arricchito con dialoghi e dettagli nuovi.
Vi prego di farmi notare eventuali errori in modo che possa provvedere  subito.

Grazie c:

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