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Capitolo13 Mi punirai?

-I'll be here tomorrow-

Mi punirai?

Quando arrivammo, finalmente, nel vialetto di casa aspettai ansiosamente che il Vampiro aprisse la porta d'ingresso e, appena lo fece, non persi tempo e iniziai a correre verso la mia camera, non sarei scappata, se lo avessi fatto le cose sarebbero solo peggiorate. Anche se dubito che potesse andarmi peggio di così.
Nel momento in cui ero pronta a chiudere la porta dietro di me, annunciando così la mia momentanea vittoria contro il Vampiro, un piede impedì la realizzazione del mio piccolo sogno, tutto accede così velocemente che non feci in tempo neanche a sospirare dal apparente momento di sollievo.
"Perché tutta questa fretta?" Mi chiese il Vampiro con un tono quasi divertito da ciò che era appena  accaduto. 
Chiudendo gli occhi dalla disperazione, nella mia mente apparvero le immagini della prima volta che quei denti da vampiro avevano perforato la mia pelle appropriandosi del mio sangue.
"Vuoi punirmi?" sussurrai appena il Vampiro entrò in camera, più si avvicinava alla mia figura più io tremavo osservando attentamente ogni suo movimento.
"Un ragazzo non può andare a dormire con la ragazza che dovrà stare con lui per...sempre?" Osservai come si stesse divertendo con me.
Come poteva essere così crudele?
Con ancora indosso il suo smoking nero, un sorriso gli si formò chiudendo la porta e sedendosi con uno scatto fulmineo sul MIO letto della MIA stanza.
Tutto questo non poteva essere normale...non poteva esserlo per niente.

Io restai ferma immobile a fissarlo con le spalle premute contro il muro, non avevo alcuna intenzione di avvicinarmi al letto, se fosse stato necessario mi sarei volentieri addormentata sul pavimento. Non volevo avere niente a che fare con il vampiro che mi aveva portata via dalla mia famiglia e dai miei amici. Mentre scrutavo da lontano il suo sorrisetto le solite domande cominciarono nuovamente ad invadere i miei pensieri.
Quali erano le sue intenzioni? Cosa voleva dalla mia vita? Perché con tutti gli esseri umani che esistevano in questo mondo dovevo essere proprio io ad essere coinvolta in una cosa simile?

"Di solito ho molta pazienza Selena ma quando si tratta di te divento molto impaziente" mi informò picchiettando con la sua mano destra il lato vuoto accanto a lui, chiedendomi con questo gesto di raggiungerlo deglutii pesantemente e volendolo mantenere calmo, mi avvicinai lentamente non smettendo di osservare ogni suo minimo spostamento.
"Non mi punirai?"chiesi riproponendo la domanda che qualche minuto fa non aveva avuto alcuna risposta. In attesa che il Vampiro rispondesse mi morsi il labbro inferiore con insistenza, avevo avuto solo una punizione, da quando il Vampiro era entrato nella mia vita, ma il solo ricordo di quella notte provocava una serie di brividi sul mio corpo e le lacrime si accumulavano sui miei occhi, desiderando solo di percorrere le mie guance.  
"Non ti è bastato finire quasi sotto una macchina?" Il Vampiro rispose alla mia domanda con un'altra domanda e io, mentre mi sedevo al suo fianco, non sapevo se interpretare questa sua scelta di parole come la mia salvezza o come la mia condanna.
"A te è bastato?" Domandai torturando le mie braccia con le unghie.
Il Vampiro non rispose alla mia domanda e, portando le sue mani sulle mie allontanò le mie unghie dalla pelle evitando che mi procurarsi altri graffi.
Sentendo ancora il cuore battere velocemente decisi di tentare con un'altra domanda.
"Mi punirai?"
Il Vampiro mi rivolse un leggero sorriso e tenendo ancora le mie mani nelle sue accarezzò le mie dita alzando successivamente il suo sguardo sui miei occhi.
"Sei forse masochista?" Mi domandò portando una delle sue mani su alcuni graffi procurati pochi secondi fa.
"Non credo" risposi allontanando le mie mani dal suo tocco soave e freddo.
Per quanto desiderassi avvicinarmi, stregata dalle sue dolci carezze dovevo rimanere con i piedi per terra.
"Mi punirai?"
"Non credo" mi rispose ripetendo ciò che avevo detto io pochi istanti prima.
Elaborando ciò che ci eravamo detti da quando il Vampiro aveva messo piede nella mia stanza, potei sentirmi al sicuro.
"Se smettessi di fare tutto ciò che ti è vietato, saresti molto più serena di quanto lo sei ora" mi informò facendomi subito serrare la mascella.
"Se solo mi lasciassi in pace, tutto questo non succederebbe" dissi imitando il suo tono di voce calmo e pacato.
Fece una smorfia divertita e avvicinò il suo volto al mio;
"Io" iniziò il Vampiro 
"Non" allontanandomi sempre di più dal suo viso maledii la mia insolenza.  "Ti" sorridendo, il Vampiro, accarezzò la mia guancia destra
"Lascerò" sussurrò facendomi mancare l'aria.
"Mai" concludendo la sua piccola frase non ebbi il tempo di controbattere perché il Vampiro decise di unire le nostre labbra e, appena tentai di separarmi dalle sue labbra fredde, egli mi premette contro il suo corpo portando entrambe le braccia intorno al mio busto.
Le labbra fredde del mio sequestratore non sembravano volersi allontanare dalle mie e non c'era niente che io potessi fare.
Appena quelle labbra gelide lasciarono le mie iniziai a respirare profondamente appropriandomi dell'aria che mi era stata negata. Mentre io ero impegnata a ristabilizzare il mio battuto cardiaco sentii le labbra di Justin fiorare il mio collo. Chiudendo gli occhi non potei negarmi a ciò che il Vampiro desiderasse fare con me, il mio corpo era intrappolato tra le sue possenti braccia che non accennavano ad allentare la presa.
"Non puoi farlo" sussurrai riferendomi a ciò che le sue labbra avevano e stavano facendo.
"Sei di mia proprietà, sei stata legata a me" mi rispose lasciando che le sue mani scorressero verso il basso fino a far intrecciare le nostre dita
"Dovresti fare tutto quello che voglio" disapprovai numerose volte con la testa in totale disapprovazione
"Non sono più una bambina, non ho bisogno che tu mi dica cosa devo fare" sussurrai distogliendo lo sguardo dal suo.
"Sei la mia bambina" disse con voce roca avvicinando, nuovamente, il suo volto al mio fino a che la punta del suo naso non incontrasse il mio naso.
Per la seconda volta le labbra di Justin si unirono alle mie, anche questa volta non ricambiai e in un battito di ciglia, mi ritrovai sdraiata sul letto con il corpo di Justin sopra il mio.
Davvero mi avrebbe presa con la forza? Sarebbe stato capace di farmi una cosa simile?
Quando cercai di staccarlo i suoi denti morsero il labbro inferiore facendomi capire che non voleva fermare la sua tortura. Chiusi gli occhi quando, portando la sua mano dietro la mia schiena, trovò la lampo del mio vestito e senza esitare iniziò a tirarla giù, sentendo il corpetto del vestito sempre più largo iniziai a scacciare disperatamente provando a farlo smettere. Il Vampiro staccò le sue labbra dalle mie e quasi subito le mie labbra entrarono in contrasto con l'aria calda che circolava nella stanza.
"Il tuo corpo mi appartiene" bisbigliò a pochi centimetri di distanza dal mio orecchio sinistro.
Respirando profondamente mi preparai a rispondergli, sfortunatamente il Vampiro mi precedette continuando a parlare.
"Però sono del parere che se prima non arrivo qui" bisbigliò allontanandosi dal mio viso accarezzando successivamente la mia tempia.
"Del resto non me ne farei niente" mi rassicurò sfilandomi il vestito dal corpo. Osservando i suoi movimenti lo vidi porgermi il mio pigiama, confusa aggrottai le sopracciglia afferrando poco garbatamente il mio indumento.

Appena indossai il pigiama; Justin scese dal letto per togliersi la giacca nera del suo completo elegante. Mentre io mi infilavo sotto le soffici e calde coperte non riuscii a togliere il mio sguardo dalla figura del Vampiro. Egli con tutta la grazia che un qualsiasi essere vivente potesse essere dotato, si sfilò la camicia.
Mentre i miei occhi osservavano quella scena, un improvviso colpo di vento segnò l'uscita di Justin dalla mia stanza. Qualcosa di strano invase la mia pancia, qualcosa di estremamente fastidioso che desideravo con tutto il cuore scomparisse.
Sospirando mi sdraiai sotto le coperte portando la guancia destra su un lato del cuscino, appena chiusi gli occhi potei sentire il letto muoversi accanto a me, continuai a tenere gli occhi chiusi anche quando un braccio si posò sul mio fianco e persino quando qualcosa di freddo si posizionò accanto al mio orecchio, la frase che uscì dalla bocca di Justin segnò l'inizio del mio sogno.
"Dormi serena, sarò qui quando ti risveglierai"

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Capitolo revisionato ✔

Alcune parti del capitolo non mi convincono molto ma spero che vi sia piaciuto ugualmente

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