Capitolo12 La ragazza di Tarzan
- I'm trying to protect you. Why don't you understand this?-
La ragazza di Tarzan
"Justin, è da tanto che non ti fai vedere" un uomo a me sconosciuto sbucò alle mie spalle facendo si che balzassi più vicino a Justin. Non capii per quale strana ragione mi buttai tra le braccia del mio carnefice ma molto probabilmente era perché sapevo che tra tutti i presenti, lui era l'unico che mi avrebbe protetta.
Il Vampiro mi accolse tra le sue braccia e appena cercai di allontanarmi di qualche centimetro dal suo corpo mi fu impossibile.
I due vampiri parlarono per qualche minuto mentre io osservai l'enorme sala allestita per la festa.
Tutti erano vestiti eleganti e alcune signore indossavano abiti vintage.
Continuai ad osservare il posto fino a quando non mi sentii chiamare da Justin.
"Lei è Selena Gomez" disse il Vampiro continuando a tenermi stretta fra le sue braccia. "La mia ragazza" proseguì facendomi aggrottare le sopracciglia. Come poteva dire una cosa simile?
Era forse uno scherzo?
Purtroppo l'espressione di entrambi lasciava trasparire ben poca allegria, i loro lineamenti erano inespressivi. Notai come il volto di Justin era teso, nulla a che fare con la solita espressione rilassata e serena.
L'uomo mi mostrò un sorriso forzato come a salutarmi ed io in tutta risposta distolsi lo sguardo non preoccupandomi di fare brutta impressione.
"È una ragazza di poche parole" disse lo sconosciuto volutamente con un tono di voce lento, cosicché io potessi sentire bene. Il mio corpo si irrigidì difronte a quel commento chiaramente di natura dispregiativa.
Serrando la mascella tentai di rimanere in silenzio.
"No, solitamente è un'ottima interlocutrice, purtroppo non sopporta chi fa buon viso a cattivo gioco" meravigliata dalle parole di Justin rivolsi un sorriso vittorioso all'uomo.
Passarono altri interminabili minuti durante il quale Justin mi fece ballare.
E proprio durante il nostro terzo ballo decisi di iniziare una conversazione, o almeno tentai.
"Niall e Ariana non venivano alla festa?" Chiesi attirando subito l'attenzione del Vampiro.
"Saranno nelle vicinanze. Nessuno può rifiutare l'invito, soprattutto se a inviare la lettera è il Supremo" mi spiegò prima di farmi roteare.
Era impressionante come tutti stessero eseguendo il medesimo ballo e cosa ancora più sconcertante come fossero tutti perfettamente sincronizzati. Justin sorprendentemente riuscì a farmi andare a tempo con la musica.
Nonostante tutto stesse procedendo meravigliosamente bene, una parte di me, la più grande, desiderava ardentemente ritornare a casa.
"Vado in bagno"dissi con nonchalance separandoci l'un l'altro.
"Ti controllo Selena" mi rispose lasciandomi libera di andare.
Cosa mai potrò fare in bagno?
Era ovvio che sarei scappata!
Improvvisamente qualcuno afferrò il mio braccio fermandomi in mezzo alla sala.
"Vai e torna tra 10minuti altrimenti vengo a prenderti principessa" aggiunse il Vampiro prima di lasciare il mio braccio libero.
Mentre mi allontanavo, posai il palmo della mia mano sulla parte del braccio precedentemente toccata da Justin e la parte calda del mio corpo entrò subito in contrasto col freddo.
Osservandomi bene intorno cercai, da qualche parte, l'insegna del bagno.
Questa villa era decisamente troppo grande e vistosa per non aver catturato l'attenzione degli umani.
Alzando lo sguardo, notai una serie di finestre in vetro che circondavano tutta la sala dando una vista dall'alto a chiunque si trovasse al piano superiore. In effetti i miei occhi intravidero una figura in lontananza, purtroppo non riuscii a mettere a fuoco i lineamenti del viso.
Riportando lo sguardo verso il basso, cercai rapidamente una parte della villa isolata dove sarei potuta scappare senza attirare l'attenzione di nessuno, soprattutto quella del Vampiro.
Dopo alcuni secondi mi ritrovai a camminare lungo un corridoio, poco illuminato e lontano da occhi ed orecchie indiscrete.
Senza alcuna esitazione aprii la finestra ispezionando il terreno per accertarmi che cadendo non mi sarei procurata alcun danno, successivamente mi sfilai i tacchi e gettandoli dalla finestra feci un sospiro profondo prima di seguirli giù dalla finestra.
Il mio corpo fu accolto dall'erba mediamente lunga e grazie alla luce dei lampioni riuscii a trovare le mie scarpe.
"Guarda se qualcuno è affacciato alla finestra e scappa più veloce che puoi!"
Urlò la mia voce interiore. Involontariamente feci come chiesto e voltandomi per costatare che nessuno mi avesse vista fuggire, iniziai la mia corsa attraverso l'enorme giardino ricoperto di alberi.
Corsi attraverso l'oscurità della sera con le scarpe tra le mani fino a quando, cadendo a causa di qualcosa che non fui in grado di vedere mi feci male a una gamba, i tacchi mi scapparono dalle mani e non riuscii a trovarli, dopo pochi istanti ferma a tastare il terreno mi rialzai e zoppicante per il dolore riuscii a fare pochi solo metri.
"Se ti fermi ora andrà tutto bene" un bisbiglio inondò la mia mente e la voce di Justin risuonò cullata dal vento della sera, accarezzò le foglie degli alberi e si diffuse ovunque io andassi. Continuavo a correre zoppicando fino a quando, portando una mano sulla corteccia di un albero, mi fermai a riprendere fiato.
La mia caviglia ardeva per il continuo dolore e il mio cuore continuava a battere come mai prima d'ora.
Qualcosa si poggiò sul mio fianco e appena mi girai i miei occhi incontrarono i suoi. Il Vampiro era proprio a pochi centimetri da me, il suo sguardo non era iniettato d'ira e nulla della sua espressione facciale mi lasciava intendere che fosse in qualche modo turbato dal mio comportamento.
Il Vampiro aprì la bocca per dirmi qualcosa ma appena vidi i suoi denti raccapriccianti continuai a camminare a passo svelto, non sapevo dove stavo andando o dove mi sarei nascosta. Desideravo solo scappare da Justin.
Pochi passi ancora e finii sul ciglio di una strada, avrei tanto desiderato sorridere, teoricamente ero in salvo ma a soli pochi metri da me gli occhi del Vampiro mi scrutarono attentamente.
Rimasi per qualche istante a osservare la fine della strada, avrei tanto desiderato correre via, correre per la mia libertà. Ma ero in trappola.
Rimasi impotente a contemplare le strisce bianche che segnavano il limite della strada.
Il vento soffiava muovendo i miei capelli che ricoprirono il mio viso impedendomi di vedere ciò che si trovava davanti a me.
Riuscii ad intravedere solo una luce molto accecante che mi colpiva in pieno. A questo si susseguì un rumore molto acuto e il rumore di un clacson mi fece sudare freddo. Portando i miei capelli da una parte non feci in tempo a osservare ciò che mi circondava perché Justin mi accolse tra le sue braccia portandomi con uno scatto fuori dalla strada. Il guidatore si fermò poco più avanti di noi e uscendo dalla sua auto iniziò a guardarsi intorno alla ricerca della mia figura.
"Non devi più uscire a questa ora della notte" disse il signore ritornando nel suo veicolo per poi allontanarsi lentamente.
"Volevi morire?" Mi donandò quasi urlandomi contro, io, ancora stordita per quello che era appena accaduto, rimasi completamente in silenzio incapace di formulare qualsiasi frase. Sapevo soltanto che Justin mi aveva appena salvata
"Scusa" sussirrai dopo alcuni secondi, ancora sotto shock
"Devi smetterla di scappare da me, sto cercando di proteggerti, perche non riesci a capirlo? Io non ho alcuna intenzione di farti del male"disse già in piedi a pochi centimetri dal mio corpo tremolante.
"Se non vuoi farmi del male, perché mi tieni con te? Voglio solo la mia libertà" dissi appena il mio cuore smise di battere all'impazzata.
"Ho bisogno del tuo sangue, e ho bisogno di averti accanto a me"disse portando una delle sue mani verso di me, accettando il suo aiuto mi alzai finendo accanto al suo corpo
"Non puoi obbligarmi a restare da te, tantomeno puoi impormi quello che devo fare o chi amare"sussurrai stringendo i pugni
"Posso obbligarti a restare con me" rispose portando il mio braccio destro dietro il suo collo aiutandomi così a camminare.
"Voglio tornare a casa" sussurrai appoggiando la testa sulla sua spalla, la stanchezza iniziava a prendere il sopravvento sul mio corpo
"Ti sei buttata dalla finestra del corridoio, ti sei fatta male ad una gamba, hai corso nonostante il dolore, stavi per essere schiacciata da una macchina e nonostante tutto hai le forze di pormi resistenza"
"Sai che non rimarrò a sorriderti facendo tutto ciò che mi dirai"
"Credo sia questo che più mi piace di te" mi informò stringendomi contro il suo fianco.
"Si torna a casa?" Domandai per la seconda volta.
"Perché?" Mi domandò alzando leggermente le sopracciglia.
"Perché mi annoio, non conosco nessuno tranne Ariana, però Niall non la lascia un minuto da sola" dissi lamentandomi per il comportamento del suo amico vampiro.
Justin non mi rispose ma sapevo che lo avevo convinto, comunque il mio vestito era completamente rovinato e non avevo più un paio di scarpe. Non sarei potuta ritornare comunque alla festa. Sarei sembrata la ragazza di Tarzan.
Al momento, più ci avvicinavamo alla macchina e più pensavo alle conseguenze delle mie azioni; alla punizione che mi aspettava.
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Capitolo revisionato
Vi chiedo di informarmi per eventuali errori ortografici in modo che io possa correggerli più velocemente.
Grazie.
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