Capitolo 17 La Portatrice
-you will never be alone-
La portatrice
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"Dunque...tu porrai fine alla stirpe dei vampiri, questi dipendono da una clessidra e dal loro Supremo. Un vampiro eletto dal richiamo del sangue. Un'altra cosa fondamentale in tutto questo è il tempo."
"Mi prendi in giro vero?" Chiesi sbalordita, potevano degli esseri soprannaturali e pericolosissimi dipendere da una semplice clessidra?
"Mai stato così serio" mi rispose.
"Quando i vampiri hanno un vampiro Supremo la sabbia contenuta dalla clessidra smette di scendere, al contrario se il Supremo muore la sabbia inizia a scendere. Questo meccanismo conferisce al Supremo un potere assoluto. È di vitale importanza per i vampiri che la sabbia non finisca." Mi informò portando la sua mano destra, chiusa in un pugno, sopra le sue labbra, ottenendo un posa riflessiva.
"Cosa accade se la sabbia esaurisce?"
"Quello che è successo alle creature prima di noi. Si estinguono dando vita a una nuova stirpe che possiederà delle caratteristiche di coloro che vengono succeduti, nel nostro caso dei vampiri." Disse chiudendo con cautela il libro che prima aveva usato per spiegarmi che ruolo ricoprivo io in tutto questo.
"Se la clessidra viene distrutta la stirpe dei vampire muore e non ci saranno altre creature potenzialmente più pericolose dei vampiri."
"Tutto qui? Devo rompere una stupidissima clessidra. Ma perché io? Non può farlo qualcun'altro?" Chiesi innervosendomi. Possibile che in tutti questi anni nessuno avesse pensato di rompere la clessidra?
"Solo tu puoi entrare in quella stanza" disse accarezzandomi il capo. Io cercai di sottrarmi dal suo tocco ma il Vampiro, diversamente dal solito, decise di tenermi stretta al suo petto, poi ricominciò a parlare.
"Secondo il libro solo tu hai accesso alla stanza,la porta non si aprirà mai se non ci sei tu, anticamente qualcun'altro portò nella stanza un vampiro oltre la soglia e questo morì subito: carbonizzato" disse guardando verso la mia direzione.
"Morì il vampiro?" Chiesi confusa "Prima lui e poi il prescelto. Morirono entrambi" mi corresse smettendo di stringermi a lui.
"Quindi morirai anche te?" Chiesi iniziando ad innervosirmi. Era un piano suicida. Non avrebbe sacrificato solo la sua vita ma anche la mia.
"No, come ti ho già detto non sono proprio un vampiro" disse utilizzando il suo solito tono calmo che riuscì a tranquillizzarmi.
"Vedi la mia razza di vampiro è rara,ci sono 4 altri vampiri come me,e dobbiamo riunirli se vog-" senza dargli l'opportunità di finire la sua spiegazione decisi di interromperlo. "Aspetta un momento Vampiro, chi ti ha detto che voglio farlo?"chiesi alzandomi sui gomiti.
"Se non lo facciamo,il supremo ti ucciderà, ormai ti vede come una minaccia" disse serrando la mascella. Era chiaramente infastidito ma non capii se lo avevo provocato io con la mia risposta o se lo avesse provocato il solo dire "Supremo".
Mentre il Vampiro posò il suo sguardo verso le mie mani io iniziai a riflettere sulle informazioni ricevute e tentai di ricordarmi che non mi trovavo più nel mondo reale. Anche se probabilmente il mondo che io ho sempre definito reale in realtà non è mai esistito. Esiste solo un mondo e due tipi di persone: quelli che indossano i paraocchi e quelli che osservano tutto.
Le mie priorità erano drasticamente cambiate, ora non dovevo preoccuparmi di deludere i miei genitori, adesso si trattava semplicemente di me.
"Sarà meglio che ti porti a dormire. Riprenderemo il discorso quando sarai più lucida" mi impose alzandosi dalla sedia e incamminandosi verso le scale; non lasciandomi altra scelta se non quella di seguirlo.
Mi distesi sul letto mentre il Vampiro si accertò che rimanessi al caldo ricoprendo il mio corpo con le morbide coperte marroni.
Affondando la guancia sul cuscino chiusi i miei occhi e sentii la porta di camera chiudersi. Respirando a pieni polmoni cercai di tranquillizzarmi e iniziai ad abbandonare il mio corpo.
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"Selena" qualcuno sussurrò dolcemente al mio orecchio, il mio sogno divenne sempre più frammentato fino a che non scomparve del tutto, piccole scosse mi fecero gemere in disapprovazione e appena aprii gli occhi li vidi.
Vidi delle iridi color oro guardare i miei e mi accorsi che la sua mano destra toccava la mia guancia solo quando la ritrasse per stare dritto sulla schiena, acquisendo quella posa composta ed elegante che era solito avere.
"È ora di cena" appena riprese a parlare l'incantesimo si spezzò e io ritornai con i piedi saldi sul terreno ricordandomi in che contesto mi trovassi. Distogliendo lo sguardo dai suoi ipnotici occhi, girai su me stessa dando le spalle al Vampiro.
"Lasciami in pace" mugugnai portando le coperte all'altezza del mio naso, il mio scopo era quello di infastidirlo e in qualche modo sperai che non funzionasse, volevo sapere di più su ciò che avrei dovuto fare per uccidere il Supremo.
Senza che potessi accorgermi di qualcosa mi ritrovai fuori dal letto. Disorientata mi aggrappai alla prima cosa stabile che mi stava vicino per evitare di cadere al suolo. Appena riacquisii il mio equilibrio lasciai il braccio del Vampiro e infastidita mi voltai dirigendomi verso il bagno.
Iniziai a sciacquarmi il viso e appena mi distrassi ad osservare il mio riflesso attraverso lo specchio, poggiai una delle mie mani sul lato dolorante del collo e immediatamente dei brividi percorsero tutto il mio corpo. Frammenti dell'incubo appena fatto mi colpirono in pieno e io iniziai a sentire freddo.
Inutile dire quanto il dolore subito la prima volta che il Vampiro aveva affondato i suoi canini nella mia carne fosse ancora percepibile.
***Flashback***
Portai la testa indietro cercando di distrarmi dall'atroce dolore che pian piano si espanse per tutto il corpo, come se milioni di aghi mi avessero punta su tutto il corpo contemporaneamente.
Le lacrime uscirono come fiumi dai miei occhi e io iniziai ad allontanare il mio braccio dal suo viso. Subito le sue mani tennero stretto il mio polso per impedirmi di fare reseistenza, l'ennesimo urlo di agonia uscii dalle mie labbra. "Ti supplico smettila!" urlai piangendo sempre di più. Il vampiro non mi ascoltò, anzi affondò ancora di più i suoi canini nella mia carne.
La pelle bruciava come se l'avessi messa a contatto col fuoco.
***Fine Flashback***
Le sensazioni che provai furono le stesse, il ricordo di ciò che mi era accaduto era così vivo dentro di me.
Il respiro divenne pesante, e come se stesse aspettando l'opportunità giusta, il Vampiro fece la sua entrata nel bagno coparendo alle mie spalle. Inconsciamente avevo chiesto il suo aiuto. Osservando lo specchio potei vedere solo la mia figura, eppure il Vampiro era proprio dietro di me.
Per qualche secondo si allontanò da me per poi ritornare con una garza e una bottiglia di alcool.
In quel momento tutto mi apparve chiaro. Non avevo solo sognato che le zanne del Vampiro mi mordessero il collo, era accaduto veramente. Si era approfittato del mio stato di incoscienza per cibarsi.
Era riuscito a ingannarmi ma di certo non avrebbe toccato la ferita con l'acqua ossigenata.
Ancora una volta non riuscii a comprendere come finii fare ciò che voleva il Vampiro.
"Justin brucia!"Urlai mentre lui versava a poco a poco l'acqua ossigenata sulla ferita.
Mi aveva ingannata eravamo scesi affinché io potessi mangiare qualcosa, appena finì il primo mi ritrovai a scendere a patto con il Vampiro per avere una stupidissima coppetta di gelato. Cibo che non vedevo da settimane e che il mio corpo necessitava più dell'aria.
Degustando il mio meritato gelato, ci ritrovammo seduti interno al tavolo da pranzo a riprendere il discorso intrapreso qualche ora prima.
L'unica differenza questa volta era data da un enorme libro dallo spessore disumano, la copertina era tutta rovinata e di colore verde scuro tendente al nero. Il Vampiro lo aprì con delicatezza sfogliando qualche pagina. Arrivato alla mia pagina, mi fece cenno di sedermi accanto a lui. Feci come chiesto e presi posto alla sua destra attendendo un'altra delle sue interminabili spiegazioni.
"Vedi? Questa sei tu. Non chiedermi perché il libro ha lasciato una tua foto da piccola perché non ne ho idea. Comunque vedi no? Vi sono i tuoi hobby, dove abiti, i tuoi migliori amici. Tutto" completamente scioccata posai la coppa di gelato sul tavolo nonostante non fosse ancora vuota e mi avvicinai ancora di più al Vampiro in modo da poter osservare meglio il libro.
"C'è persino quanto vivrai. Anche se non è affidabile." Mi informò facendo aggrottare le sopracciglia.
"Spiegati meglio"
"Il libro scrive la data della tua morte, però non calcola eventuali imprevisti. La tua data sarà cambiata due volte in una settimana. Ogni volta che il Supremo vuole farti del male la tua prospettiva di vita diminuisce."
Ascoltai attentamente la sua spiegazione e contemporaneamente ispezionai le due pagine dedicate interamente a me.
"Cos'è questo simbolo?" Domandai indicando con il dito indice uno strano segno.
"Quando ho fatto la tua stessa domanda mi è stato detto che questo simbolo è il marchio della Portatrice o come ti chiamano i seguaci del Supremo; Apocalisse, scegli tu. Io preferisco Portatrice" rimasi a contemplare quel curioso simbolo che sembrava cambiare leggermente il suo colore a seconda da che prospettiva veniva guardato. Il mio marchio.
"Poi se giriamo pagina vediamo che so-" lo interruppi "sono vuote" "esattamente" disse il Vampiro.
"Cosa vorrebbe dire tutto questo?" Da quando ero stata condotta qui per ricevere le mie meritate spiegazioni, il mio stato d'animo continuava a cambiare e io stavo entrando in un limbo di confusione totale.
"Dopo di te non avrò nessun'altra fonte di sostentamento potrebbe essere perché tu non morirai mai oppure perché io sono destinato a morire. Magari la nostra data di morte concide" mi rispose in modo straordinariamente calmo e composto. Come poteva una persona non provare assolutamente nessuna emozione parlando della propria morte?
Rimanemmo qualche minuto in silenzio, il Vampiro attendeva una mia domanda e io cercavo di ricordare tutto quello che mi era stato detto.
D'improvviso decisi di rompere il silenzio che si era creato fra noi due.
"Comunque preferirei essere chiamata Selena"
"Ma devo dire che Apocalisse mi piace da morire" conclusi facendolo leggermente sorridere mentre, chinando il volto verso il basso, disapprò lentamente.
"Apocalisse? Davvero?" Chiese corrugando le sopracciglia. Io lo osservai con aria divertita e non potei che annuire.
"Comunque non è questo il problema, avanti continua a spiegarmi, vorrei saperne di più riguardo il modo in cui dovrei distruggere la clessidra." dissi distogliendo lo sguardo dai suoi occhi.
" I libri dicono che solo tu hai l' accesso a quella stanza senza morire, una volta che avrai portato fuori dalla stanza la clessidra, avremmo più o meno mezz'ora per far sistemare gli altri vampiri della mia specie in un triangolo,te dovrai solo entrare nel nostro triangolo e far cadere la clessidra in un recipiente di fuoco con qualche goccia del nostro sangue,solo così la clessidra si romperà e così tutti i vampiri si trasformeranno in pietra. Smettendo così di esistere"
"Perché deve essere tutto così complicato? Non potrei semplicemente lasciarla cadere?" Chiesi sarcasticamente
"Se sbagliamo qualcosa non morirai solo te ma anche la mia specie. Già siamo stati decimati..."
"Dove sarebbero i tuoi amici vampiri?" Chiesi alzandomi dalla sedia per sgranchirmi un po' le gambe "Amici" disse con sarcasmo.
"Diciamo che li conoscevo prima che si sparpagliassero per il mondo" la sua espressione si rabbuiò drasticamente facendomi aggrottare le sopracciglia in confusione.
"Qui ci sono tanti vampiri normali e noi non siamo mai stati i benvenuti, diciamo pure che ci odiano"
"Ho vissuto isolato per moltissimi anni, mi rifiutavo persino di bere il sangue di coloro che mi venivano affidate dal libro. Poi ho conosciuto Niall e poco a poco ho ricominciato a vivere" mentre lui mi spiegava ciò che gli era accaduto nel suo passato io mi avvicinavo alla sua figura e lentamente riuscii a percepire ciò che aveva provato durante quegli anni di solitudine. Probabilmente era uno dei suoi poteri esternare i sentimenti in modo che vengano provati dagli altri. In quel momento comunque mi sentì connessa con lui come non lo ero stata con nessun altro così, in preda a un momento di debolezza, mi inginocchiai difronte a lui e prendendo le sua mano destra nella mia la strinsi.
"Non sarai più solo"dissi facendo si che mi rivolgesse un sorriso
"lo so" mi rispose posando la mano sinistra sulla mia guancia.
In quel momento mi abbandonai ai sensi e mi lasciai accarezzare dal Vampiro.
-"This is it, the apocalypse
I'm waking up, I feel it in my bones
Enough to make my systems blow
Welcome to the new age, to the new age
Welcome to the new age, to the new age"-
[Radioactive: Imagine Dragons]
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