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Capitolo 16 Una minaccia

-Please don't leave me-

Una minaccia

Mi aggiravo per il giardino della dimore del Vampiro quando,  correndo verso di me, Ariana mi raggiunse.
Aggrottando le sopracciglia la osservai mentre piegandosi in avanti cercava di riprendere fiato.
"Mi stavi cercando?" Domandai retoricamente.
"Come hai fatto a sfuggire all'occhio attento di Bill?" Mi domandò ritornando dritta con la schiena.
I lunghi capelli rossi, che ricordavo bene di aver sempre visto raccolti o comunque perfettamente ordinati, ora erano disordinatamente sparsi lungo il suo petto.
Alzando un sopracciglio la osservai e alzando il labbro inferiore verso l'alto attesi che continuasse a parlare. Erano pochissimi i momenti che riuscivo a ricavare per rimanere sola e Ariana aveva appena posto fine ai miei venti minuti di tempo da dedicare a me stessa. Venti minuti, questo era in genere il tempo che impiegata Bill per ritrovarmi.
"Justin vorrebbe parlarti" mi informò facendo passare le dita fra le ciocche disordinate dei suoi capelli.
"Sono impegnata" risposi cercando di farla tornare da dove era venuta.
Dall'ultima chiacchierata con il Vampiro, Bill era diventato più appiccicoso del solito.
Mi sembrava di essere ritornata ai primi giorni del mio sequestro; l'unica cosa che era cambiata da all'ora era il fatto che non mi trovavo più prigioniera in una stanza ma adesso le mie sbarre erano la villa, dal cui mi era proibito uscire.
Ariana iniziò a mordermi il labbro inferiore chiaramente in lotta con sé stessa. Dopo alcuni minuti di silenzio iniziò a guardarsi intorno e infine riprese a parlare.
"Sappiamo entrambe che non stai facendo niente, ti prego Selena, lascia che ti porti da Justin" mi supplicò imbronciando le sopracciglia. Non riuscivo a capire quale fosse il problema di questa ragazza, perché si comportava in questo modo così infantile? Ogni sua movenza, ogni sua parola e persino il modo che aveva di vestirsi mi ricordava una bambina. Le mancava solo un palloncino e l'enorme lecca-lecca che si usava quando ero piccola e sarebbe stata perfetta per andare al luna park.
Analizzando il suo volto, mi resi veramente conto, di quanto potessimo essere gli opposti.
Prima che potessi anche solo immaginare ciò che sarebbe successo da lì a pochi secondi, mi ritrovai all'interno della villa del Vampiro con Ariana al mio fianco e Niall dietro di lei poggiando le sue braccia intorno ai suoi fianchi.
"Grazie" disse il Vampiro comodamente seduto su una sedia, intento a leggere un libro molto più grande del normale.
Senza che i miei sequestratori dicessero niente, li osservai andarsene beatamente via dalla stanza da pranzo. Traditori.
Mi avevano lasciata in balia della sanguisuga. E Ariana, che si mostrava così dolce e gentile, sotto sotto era forse più astuta di me.

Il silenzio regnava nella stanza e l'unico rumore, percepito dalle mie orecchie, erano solo il suono delle pagine che il Vampiro sfogliava mentre io rimanevo in piedi ad aspettare che mi lasciasse uscire così da non doverlo vedere per qualche altra ora.

"Vedi Selena, ogni vampiro, o almeno quasi tutti, hanno un umano che li mantiene in vita." Iniziò il Vampiro, catturando immediatamente la mia attenzione.
"Questo umano non viene scelto da noi e per ogni vampiro a cui viene assegnata una fonte di sostentamento,  avrà fin dalla nascita, una specie di libro sul quale è possibile vedere ogni dato personale del soggetto interessato, con questo libro siamo perfino capaci di sapere quando questo umano morirà" mi informò continuando a non staccare gli occhi da quelle maledette pagine ingiallite.
Decisi, durante la sua breve pausa, di avvicinarmi al Vampiro così da prendere posto su una sedia. Non decisi di sedermi accanto a lui ma elessi la seconda sedia sulla sua destra, il lato della stanza sul quale era più vicina la porta d'uscita. Ciò mi faceva sentire più al sicuro.
"La differenza che c'è tra te e tutte le altre persone a cui sono stato legato, è il fatto che tu non abbia una data di morte" disse spingendo il suo enorme libro lungo il tavolo di legno, on modo che io potessi vedere la pagina dedicata a me.
Lessi tutto, ogni singola parola.
Su una sola pagina vi era scritto tutto di me.

"Cosa vorresti dire con questo?"chiesi confusa e, comprensibilmente, spaventata.
"È proprio questo il problema cara Selena,  non lo so" disse mentre si alzava dalla sedia per percorrere il tratto che io avevo creato per tenerci distanti. Quando fu al mio fianco, poggiò la mano destra sul legno, proprio accanto al vecchio libro e per qualche secondo, rimasi incantata nell'ammirare gli anelli che gli addornavano le dita.
"Un'altra cosa mai successa prima  è che le pagine che seguono la tua, solo totalmente vuote." Disse abbassandosi di qualche centimetro, così da essere più vicino al mio viso spaventato.
"Ma probabilmente, anzi sicuramente, la cosa negativa è che il Supremo è a conoscenza di tutto questo è sa con certezza, per mezzo di antiche profezie, che tu metterai fine al suo regno e dichiarerai la fine del mondo dei vampiri puri. Questo ti fa molti nemici" disse spostando lentamente la sua mano destra sulla mia, che era poggiata proprio sopra al libro, e inaspettatamente, la strinse facendomi sobbalzare per lo stupore.

"Come posso io fare una cosa del genere? Vi siete sbagliati tutti, non sono io quella giusta" dissi spostando il mio sguardo verso gli occhi del Vampiro.
"E Niall?" Domandai rendendomi conto di ciò che avrei causato. Avrei veramente ucciso il fidanzato di Ariana? Avrei ucciso molte persone che non centravano assolutamente nulla con tutto ciò?
"Non voglio farlo" dissi scuotendo la testa ripetute volte.
"I vampiri puri sono conosciuti per essere estremamente cattivi" rispose lasciando la mia mano così da potersi allontanare dal mio corpo pietrificato.
"Niall non mi sembra una persona cattiva" risposi aggrottando le sopracciglia.
"Esistono le eccezioni"
"Io non farò del male a chi è innocente" risposi battendo i pugni sul libro mentre in uno scatto pieno di rabbia mi alzavo dalla sedia.
"Non puoi evitarlo,ciò che il libro predice,accade" disse dandomi le spalle.
Come poteva rimanere così indifferente d'avanti a tutto ciò?
"Cosa? No! Me ne frego di ciò che predice il tuo stupido libro! Io non farò un bel niente, sono io la padrona di me stessa, non un libro!" Urlai uscendo dalla stanza nel quale ero stata portata solo pochi minuti prima e, con tutta la rabbia che mi era rimasta ancora in corpo, sbattei con violenza la porta facendola chiudere con una rimbombo che si sparse per tutto il corridoio .

"Selena! " urlò il Vampiro, ancora dentro la stanza da pranzo.
Ero cosciente del fatto che mi avrebbe raggiunta ma, non curante di ciò, iniziai a correre più veloce che le mie gambe mi permettessero e dopo qualche secondo, mi ritrovai stretta fra le braccia del Vampiro.
Fu in quel momento che le mie gambe iniziarono a tremare e io mi lasciai in balia della possente stretta del biondo che mi impedì di cadere.
"Pensi forse che per me sia facile?" Domandò con voce profonda mentre lungo tutto il mio corpo, dei brividi mi fecero venire la pelle d'oca.
"Voglio ritornare a casa" lo implorai lasciando da parte tutto il mio orgoglio, ne avevo avuto abbastanza di tutto ciò, avrei persino preferito andare al liceo piuttosto che rimanere in questa villa.
Il Vampiro ignorò ciò che avevo detto e, una volta accertatosi che le mie gambe erano nuovamente in grado di sorreggermi, le sue braccia si allontanarono dal mio corpo separandosi da me.

"Un'altra cosa,dì a Demetria di smetterla di chiamarti, inventati qualcosa,non mi interessa cosa. Cerchiamo di far smettere gli annunci di scomparsa che ti riguardano" disse porgendomi il mio telefono.
Era passato talmente tanto tempo dall'ultima volto che lo avevo toccato che quasi non mi ricordavo il codice di accesso.
Composi il numero velocemente e la chiamata partì, il Vampiro mi osservò con un sopracciglio alzato e con le labbra mimò un viva voce, facendomi subito capire che, naturalmente, avrebbe ascoltato tutta la conversazione con la mia amica.

"Selena?" Chiese titubante la voce della ragazza
"Si v-" come da me previsto, non riuscii ad iniziare di parlare dato che Demi iniziò ad attaccarmi brutalmente.
"Mi hai fatto motire! Anzi, ci hai fatto morire! Hai una vaga idea di quanto io,  Zayn e i tuoi genitori ci siamo preoccupati per te stronza?!" Urlò a squarciagola facendomi quasi sorridere. Mi era tremendamente mancata la sua voce.
"Lo so ma s- " anche questa volta, mi ritrovai ad alzare gli occhi al cielo per aver anche solo pensato di poter parlare.
"Dimmi dove cazzo sei e ti vengo a prendere, spero solo che tu non abbia fatto una delle tue solite cazzate"
"Demetria non posso tornare a casa!" Urlai di rimando. Per qualche secondo ci fu solo silenzio, rimasi col fiato sospeso fino a quando la mia amica ricominciò a parlare.
"Come scusa?" Mi domandò con un filo di voce. Io chiusi gli occhi cercando di non lasciarmi abbattere dal tono sconvolto della mia amica.
"Non posso. Ho un grosso problema Demi che nessuno può risolvere" le risposi connettendo per qualche secondo i miei occhi con quelli del Vampiro, il tempo che mi serviva per trovare la determinazione per farmi continuare con quella falsa.
"Selena qualsiasi cosa sia, qualsiasi. Non c'è niente che non possiamo risolvere insieme. Hai tuoi genitori manche moltissimo, in questo stato ti perdonerebbero qualsiasi cosa" mi rassicurò prima di sentirla tirare su con il naso. Mordendomi violentemente il braccio, pregai che non piangesse perché, se lo avesse fatto, non sarei stata in grado di essere forte abbastanza da convivere con me stessa. Il solo pensiero che io causavo la sofferenza di così tante persone mi faceva uscire fuori di testa.
"Io sto bene Demi, ti basta sapere questo. Ora invierò un video ai miei genitori, sperando che li faccia sentire un po' meglio ma non tornerò a casa Demi. Non potrei sopportare i vostri sguardi delusi"
"Sel ti scongiuro, non farmi questo. Ti conosco da tutta la vita, sei praticamente mia sorella, non mi lasciare sola" mi implorò prima che scoppiasse in un pianto che mi devastò l'anima.
"Ti voglio tanto bene" dissi prima di riattaccare.
All'interno della mia gola, ero certa si fosse formato un nodo che mi impediva di parlare, i miei occhi fissavano un punto nel vuoto, la punta del naso pizzicava e la mascella era serrata cercando così di impedirmi di piangere.
Il Vampiro si avvicinò al mio corpo tentando di toccare la mia guancia sinistra, probabilmente per cercare di conformarmi ma io mi scansai impedendo il contatto.
Senza che nessuno dei due disse nulla, il Vampiro si allontanò in uno scatto lasciandomi finalmente sola.
Come se il mio corpo fosse stato posseduto, mi diressi impassibile verso la stanza che mi era stata assegnata e appena fui sicura di essere sola, iniziai a piangere lasciando finalmente che tutto il mio corpo si scaricasse della rabbia e della tristezza che la mia mente aveva creato in me.

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Capitolo revisionato ✔
Ho completamente cambiato il dialogo tra Sel e Demi ma lo preferisco in questo modo.
Ovviamente ho aggiunto nuove parti al capitolo e come sempre vi chiedo di aiutarmi con la correzione.

Mi devo veramente scusare con tutte voi.
So che non ho aggiornato nessuna storia da mesi ma quando vi ho chiesto sulla mia bacheca quale storia preferivate che aggiornassi, voi avete scelto Il Ragazzo Nell'Ombra e scrivendo il capitolo sono arrivata ad un punto in cui non so come continuare.
Grazie a una lettrice, che con un bellissimo commento, mi ha chiesto di aggiornare questa storia,  ora avete il capitolo perché se non mi avesse chiesto nulla, probabilmente io sarei ancora a cercare di continuare l'altro capitolo.

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