Capitolo 15 Luogo Sacro
-Are you kidding me?-
Luogo Sacro
"Te ne prego Selena, smetti di insistere, al momento non ti rivelerò ciò che è accaduto" mi informò continuando a camminare.
Serrando la mascella mi liberai brutalmente dalla sua presa e iniziai a camminare incurante della strada che stavo intraprendendo.
Ero dicisa a non guardarmi dietro perché sapevo che Justin mi stava seguendo. Di certo non mi avrebbe lasciata sperdere nel mezzo del nulla.
"Preferirei che fossi tu quella che segue me e non il contrario" disse facendomi serrare automaticamente la mascella. Tuttavia sapevo che sarebbe stata la cosa migliore e fermandomi, rivolsi il mio sguardo verso il suo volto e alzando le sopracciglia attesi che facesse il primo passo. Il Vampiro, con un sorriso di approvazione sul suo volto mi intimò di seguirlo e di non rimanere troppo indietro.
"Dove stiamo andando?" Chiesi un po' scocciata, mi facevano male i piedi e la sua presenza non migliorava la situazione.
"Avanti Selena, siamo quasi arrivati" Mi rassicurò continuando per il suo cammino senza degnarmi di uno sguardo. Erano tante le ipotesi che mi erano balenate in mente durante la nostra camminata, nessuna di queste però dovevano essere la risposta. Di certo non quelle che ritraevano me morta, o almeno era quello che speravo.
Sentii il rumore dei legnetti che si spezzavano sotto le mie scarpe e per la prima volta, dopo tanto tempo, provai una strana sensazione di benessere. Che la natura e tutto ciò che comportava mi stessero calmando?
"Perché non mi hai portata tu con la tua super corsa?" Chiesi fermandomi contro la corteccia di un albero, come se avesse avuto gli occhi dietro alla testa si fermò nel preciso istante in cui lo feci io e, concedendomi alcuni minuti di riposo, mi assecondò.
"Super corsa?" Chiese voltandosi verso di me così da mostrarmi il suo sguardo giocoso e le sue labbra appena rivolte verso l'alto, quasi stesse combattendo la voglia che aveva di ridere. Allora mi domandai il motivo di quel gesto.
"Sono stanca!" Urlai disperatamente facendo si che il Vampiro alzasse gli occhi al cielo. Bastarono pochi secondi e io mi ritrovai tra le braccia di Justin mentre il vento accarezzava il mio corpo.
"Siamo arrivati" Affermò adagiandola delicatamente sul prato. Appena mi distanziai dal ragazzo esaminai attentamente il luogo in cui mi trovavo. Ciò che mi colpì fu il fatto che non aveva niente di così speciale da farmi camminare per ore.
Voltandomi verso il Vampiro attesi che iniziasse a spiegarmi e,come se fosse stato in grado di leggere i miei pensieri, si schiarì la voce pronto a parlare:
"Presta bene attenzione a ciò che ti sto per dire perché è di estrema importanza" iniziò catturando subito la mia curiosità.
"Non pensavo che ce ne sarebbe mai stato bisogno ma a quanto pare ho sottovalutato la gravità e la pericolosità della situazione" senza alcun motivo potei sentire il mio cuore accelerare i battiti cardiaci e osservando ogni suo minimo movimento continuai ad ascoltare attentamente ciò che aveva da dirmi.
"Se ti stai chiedendo perché ti ho portata qui la risposta è la seguente; questo è un posto sacro e si fa trovare solo dalle persone con buone intenzioni. Questo posto non esiste su nessuna mappa ed è impossibile rintracciarlo a meno che tu non ti inoltri nel bosco e... beh ci pensi" mi rispose facendomi deglutire pesantemente.
"La modalità con cui si presenta a noi sono le seguenti: le correnti del vento possono indicarti la direzione giusta oppure, come è accaduto nel nostro caso, ho visto nella mia mente la strada da percorrere" mi spiegò facendomi mentalmente prendere nota di tutto ciò che diceva.
"Nel caso io non potessi esserci e tu ti ritrovarsi da sola e in pericolo tutto ciò che devi fare è raggiungere un bosco o una foresta e trovare questo posto, poi" disse indicandomi con la mano sinistra un pozzo ricominciò a parlare "Ti basterà entrare in quel pozzo e camminare, non so esattamente quanto tempo impiegherai ma stanne certa, ti condurrà in un luogo sicuro" mi rassicurò non distogliendo un attimo lo sguardo da quell ammasso di pietre scure e rovinate. Deglutendo pesantemente mi avvicinai al suo corpo senza però avere un contatto.
"Se dovesse accadere una cosa del genere, io che mi reco qui perché in pericolo ed entro nel pozzo. Tu come farai poi a ritrovarmi?" Domandai cercando mi mascherare la mia paura, sapevo che se c'era una persona che mi avrebbe tenuta al sicuro, quello era senza ombra di dubbio Justin. Anche se lo disprezzavo per avermi fatto allontanare dalla mia famiglia e dai miei amici, ero certa che lui fosse legato a me, questo di certo non comportava il fatto che lo fossi anche io. Ma per motivi a me sconosciuti quel Vampiro avrebbe lottato per me.
"Io ti troverò sempre Selena" disse rivolgendo il suo sguardo color ambra verso i miei occhi spenti e colmi di preoccupazione.
Qualcosa però era cambiato anche nello sguardo del Vampiro. Da quando eravamo usciti dal castello qualche ora fa Justin sembrava essere molto più teso di quanto non lo fosse normalmente. Il suo volto, generalmente rilassato ora era perennemente in pena e gli occhi se bene brillassero ancora non mi infondevano la stessa serenità che erano soliti darmi, se gli occhi erano lo specchio dell'anima, quella del Vampiro era tormentata da qualcosa e inevitabilmente se lui era preoccupato c'erano buone probabilità che dovessi esserlo pure io.
"Da cosa mi devo proteggere?" Domandai riportando la mia mente a quello che stava accadendo in questo momento.
"Da qualcosa di estremamente letale e pericoloso Selena; vampiri, vampiri puri che minacciati vogliono estirpare il problema" il senso di sopravvivenza spingeva chiunque a superare i propri limiti, per restare in vita si va tutto ciò che è in nostro potere e alcune volte, anche ciò che non lo è.
"Cosa ho fatto per suscitare tutto ciò?" Domandai sconvolta da ciò che mi aveva riferito. Justin sospiro pesantemente portando il suo pollice e il suo dito indice sul mio mento.
"Ancora non hai fatto niente, ciò che li spaventa e ciò che farai, ciò che sei destinata a fare" sussurrò lasciando il mio mento per portarsi i la mano tra i capelli per poi tirare le punte in un chiaro tentativo di controllo.
"Se è uno scherzo per come mi sono comportata finiscila perché ho imparato la lezione" risposi durante serrando la mascella.
La risata del Vampiro mi provocò i brividi in quanto causata dalle mie parole. Ciò voleva forse dire che non stava mentendo? Dopo tutto perché continuo a sorprendermi? Vivevo con un vampiro. La mia concezione di reale e fantasia aveva fatto i bagagli da mesi ormai.
"Vorrei che fosse tutto uno scherzo" a quella risposta il mio corpo reagì di conseguenza e ciò che mi circondava divenne sempre più nero fino a che le mie gambe non potettero più sorreggermi.
Qualcosa di caldo toccò la mia fronte rimanendo ferma per qualche secondo prima che il contatto caldo lasciasse spazio all'aria più fredda.
Aggrottando le sopracciglia, aprii con difficoltà gli occhi incontrando così il volto di Ariana.
"Sel finalmente" disse la ragazza dai capelli rossi mentre mi mostrava un sorriso dolce. Guardandomi intorno cercai di mettermi a sedere e la ragazza venne subito in mio aiuto aiutandomi a poggiare la schiena contro il muro.
"Era un sogno" Mormorai tra me e me. Ariana non sembrò percepire le mie parole e appena aprii la bocca per dire qualcosa, la voce cupa del Vampiro mi fece sussultare.
"Non è stato un sogno" disse rimanendo sulla linea che divideva la fine della camera con l'inizio del corridoio.
Ariana si voltò verso il ragazzo chiaramente spaventata dalla sua improvvisa apparizione, nonostante ciò, le bastarono pochi attimi per sostituire il suo sguardo spaventato con uno allegro.
"Si è appena svegliata, stavo per chiamarti" disse allontanandosi dal mio letto in modo da lasciare la strada libera a Justin che, con uno scatto rapido fu al mio fianco. Titubante portò il palmo della sua mano destra sulla mia tempia, il gesto fu così delicato e il suo sguardo pieno di preoccupazione. Il silenzio che circondava la stanza mi metteva in soggezione così appena il tocco del Vampiro lasciò la mia pelle mi schiarii la voce attirando subito il suo sguardo.
"Se non è stato un sogno e allora...ciò che hai detto è vero. Perché vogliono farmi del male?" Domandai non tentando di mascherare la mia voce piena di preoccupazione. Temevo per la mia incolumità, chi ero io per fermare un branco di vampiri? Nessuno, solo un indifesa umana.
"Credo che la cosa migliore per te, al momento, sia riposare per riacquisire le forze. Non stressarti ancora. Ti spiegherò tutto a tempo debito" mi informò con un tono di voce persuasivo che in pochi secondi mi fece tranquillizzare.
Come riusciva ad avere questo effetto su di me? Come poteva controllare le mie emozioni?
Solo mentre lo notavo allontanarsi, seguito da Ariana, capii che c'erano tante cose che non sapevo su di lui e soprattutto su me stessa.
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Capitolo modificato c:
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