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Capitolo 14 Piccola Umana

- Is here Heidi too?-

Piccola Umana

Erano ormai passate due settimane dalla sera della festa. Da quel giorno il Vampiro aveva preso l'abitudine di sdraiarsi sul mio letto ogni notte, attendendo pazientemente che mi addormentassi e per ogni mattina che seguì mi ritrovavo puntualmente sola al mio risveglio.
Questa mattina però, qualcosa cambiò;
I raggi del sole colpirono violentemente il mio volto costringendomi a riprendere possesso del mio corpo e così a svegliarmi. Gemendo per il fastidio mi voltai dando le spalle alla luce ma, appena mi portai sul fianco destro, desiderai di essere rimasta all'oscuro di tutto. Lo sguardo Justin fisso sul mio viso mi tolse il respiro.
Non pensavo sarebbe realmente rimasto per tutta la notte a sorvergliarmi ma adesso, ne avevo la conferma.
Il Vampiro si rivelava ogni giorno più inquietante. Justin non mi rivolse la parola, il suo volto rimase impassibile, quasi come se questa situazione, imbarazzante, fosse normale per lui; ciò voleva dire che lo aveva già fatto altre volte?
Nonostante la curiosità decisi di rimanere in silenzio e come se nulla fosse mi sedetti sul letto dandomi il tempo necessario per svegliarmi definitivamente.

"Spero che ti ritorni la voglia di parlare Selena, per quanto io sia paziente la persona a cui andremmo a fare visita non sarà così tanto tollerabile" udendo quelle parole inaspettate mi voltai meravigliata verso il volto rilassato del Vampiro.
"Cosa vuoi dire con questo? Da chi andremo oggi?" Domandai saltando giù dal letto cercando di apparire il più spensierata possibile.
Odiavo apparire fragile e spaventata così il mio orgoglio mi impose di comportarmi come facevo abitualmente. Non potevo di certo lasciarmi intimorire dalle sue parole e di certo, non potevo rimanere scossa al pensiero di aver dormito tutta la notte accanto al suo corpo.
Il Vampiro si schiarì la voce e allontanando con un gesto estremamente elegante e garbato le lenzuola dal suo corpo perfettamente tonificanto si alzò rimanendo con indosso; un paio di pantaloncini e una maglietta bianca. Con una mano si sistemò un ciuffo ribelle che gli ricadeva sulla fronte; dall'altro lato del letto io attendevo con un sopracciglio alzato una sua risposta.

"È un amico, Ariana e Niall sono già lì" mi informò facendomi stendere i nervi, il pensiero che ci sarebbe stata una faccia amica riusciva in qualche modo a tranquillizzarmi.
"Partiamo tra un'ora " mi informò il Vampiro dando una rapida occhiata all'orologio prima di scomparire dalla mia visuale.

Facendo una serie di respiri profondi mi diressi verso il bagno, dove mi sarei data una ripulita.
Mentre mi spazzolavo i capelli, rimasi alcuni istanti a fissare la mia immagine allo specchio. La mia immagine era sempre la stessa, non apparivo più trascurata di quanto non lo fossi normalmente e i lineamenti del mio viso erano sempre gli stessi; non ero dimagrita.
I miei occhi apparivano come sempre: spenti e i capelli che incorniciavano il mio viso erano solo leggermente più in disordine del solito.
Erano passati approsimatamente tre settimane o poco più dal a mio sequestro, eppure non comparivo come nelle descrizioni dei racconti che avevo letto.
Non avevo perso perso, i miei occhi non erano più spenti di quanto già lo fossero e non c'erano segni di occhiaie sotto gli occhi.
Cosa voleva dire tutto ciò?

Che forse,tutto sommato, non ti trovi così male con il Vampiro

Appena la mia mente fu attraversata da quella frase i miei occhi sembrarono uscire fuori dal loro posto e il pettine mi cadde dalle mani. Non poteva essere vero. Io lo odiavo, odiavo tutto di quel posto. Odiavo ciò che mi stavano facendo.

Portando entrambe le mani sul mio viso iniziai a farle scorrere senza un filo logico sui miei lineamenti facciali.

Sii onestà con te stessa

Sentii nuovamente, mi rifiutai di credere a tutto ciò. Come poteva essere vero? Perché il tempo passato in questa casa non mi aveva cambiata?

La voce di Justin mi riportò alla realtà e fui costretta a fare tutto velocemente.
Vestendomi con gli indumenti che il Vampiro mi aveva lasciato sul letto scesi in tutta fretta le scale. L'ultima cosa che desideravo era farlo arrabbiare. Non volevo ricevere una delle sue punizioni.
Appena raggiunsi la cucina l'immagine del Vampiro con in mano un piatto contenente una tazza piena di vari tipi di frutta precisamente tagliati a quadrettini mi provocò un nodo alla gola.
Perché? Perché mi rendeva tutto difficile?

"Non ho appetito" risposi dirigendomi, come se nulla fosse, verso il salotto.
Il Vampiro non obbiettò e quando mi raggiunse lo vidi porgermi uno zainetto. Mostrandogli uno sguardo confuso attesi una spiegazione che non arrivò. Facendo spallucce lo portai con me e appena uscimmo di casa la mano di Justin afferrò bruscamente il mio polso facendomi girare velocemente verso di lui.
"Ascoltami attentamente Selena perché sono molto serio, per nessuna ragione, nessuna, dovrai allontanarti dal mio fianco. Ti voglio costantemente con me.
Se anche questa volta proverai a scappare, potresti farti molto male" deglutendo annuii spostando lo sguardo verso il cielo non volendo mostrargli il mio sguardo intimorito.

Il Vampiro si portò davanti a me e abbassandosi pronunciò le parole salta sù. Non so perché lo avessi fatto ma in poco tempo mi ritrovai attaccata alla sua schiena.
"Tieniti forte" disse ridacchiando leggermente. Prima che potessi chiedergli cosa aveva intenzione di fare, il Vampiro iniziò a correre.

"Oh porca puttana!"urlai stringendo le braccia intorno alle sue spalle. Per quanto stupidi potessero essere I miei pensieri in quel momento; sperai solo che non andasse a sbattere contro un albero.
Per tutto il viaggio rimasi col viso premuto sull'incavo del suo collo sentendo una strana sensazione ogni volta che provavo a guardarmi intorno.

Appena il Vampiro iniziò a rallentare, alzai lo sguardo osservando, in lontananza, una villa circondata dalle montagne.
"Il tuo amico conosce Heidy?" Domandai sarcasticamente facendolo ridere. Per l'ennesima volta, il Vampiro, non mi diede una risposta e io attesi impaziente di arrivare a destinazione.

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Prima di entrare nel l'imponente mansione, riuscii a farmi una coda alta per mascherare i miei capelli scompigliati.
All'interno le altre persone invitate fecero di tutto per essere cordiali e rispettosi con noi...
O almeno questo era quello che desideravo io, purtroppo non fu così e appena varcammo la soglia, gli occhi di tutti puntarono me e Justin.

Non capii il motivo dei loro bisbigli ma feci finta di non accorgermi di niente. La presa del Vampiro, sulla mia vita, aumentò notevolmente facendomi alzare lo sguardo verso il suo volto per chiedergli di smetterla ma egli non mi rivolse lo sguardo. Continuava a guardare davanti a sé, fino a quando non superammo la folla che ci aveva 'accolto'.

Rimanemmo soli nel bel mezzo di una stanza che non potevo osservare per via del buio. Una sola finestra era rimasta aperta permettendo così di lasciar entrare i raggi lunari e di illuminare il mio volto.
"Justin, perché mi hai portata qui? Dove sono Ariana e Niall?" Domandai avvicinandomi sempre di più al suo corpo in cerca di sicurezza.
"Non ci sono" mi rispose duramente. Il mio cuore mancò un battito facendomi subito preoccupare.
"Tu mi avevi detto che-"
"Selena te ne prego; rimani sempre in silenzio, parla solo se interpellata" mi intimò il Vampiro.

Io non riuscii a elaborare ciò che stava accadendo intorno a me, l'unica cosa che percepii fu una folata di vento che mi provocò una serie di brividi.

"Justin Bieber e la sua piccola umana" disse una voce nascosta nell'oscurità. Il mio cuore accellerò i battiti cardiaci per la sensazione di paura che mi stava invadendo.
"Che disgrazia non avervi potuto ricevere alla festa, la vostra assenza mi ha deluso" continuò lo sconosciuto facendomi mentalmente imprecare contro me stessa per essere scappata.
"Non era nostra intenzione andare via prima del nostro incontro ma abbiamo avuto degli imorevisti" lo informò Justin con un tono di voce composto e sicuro. Come riusciva a essere così calmo?
"Non era vostra intenzione..." Ripeté nell'oscurità la terza persone nella stanza.
"È lei?" Domandò in fine facendomi aggrottare le sopracciglia.
"Si" rispose Justin.

Una mano si posò sulla mia spalla e sapendo che non era Justin, Indietreggiai cercando di allontanarmi da quel tocco.
Una risatina risuonò nell'aria la mano che prima era poggiata sulla mia spalla ora toccava la mia guancia.
"Così indifesa" bisbigliò vicino al mio orecchio.
"Credo che possa bastare" esordì Justin prendendo una delle mie mani per tirarmi verso il suo corpo.
"Non vogliamo finire i giochi ora che sono appena iniziati" rispose la terza persona.

Io continuavo a guardare il buio sperando di poter intravedere il volto della persona a me sconosciuta ma I miei tentativi furono vani.
"Sei sicuro che sia lei la Portatrice?" Domandò nuovamente l'uomo.
"Così dicono" fu la risposta di Justin, è mentre loro continuavano a parlare io brancolavo nel buio.
Di cosa stavano esattamente parlando? Cosa c'entravo io con tutto questo? Perché ero lì?

Prima che potessi rendermene conto Justin afferrò il mio polso trascinandomi verso l'uscita della stanza. Quale era stato lo scopo della nostra visita?
"Cosa sta succedendo?" Domandai ritrovandomi a camminare a passo svelto dietro il comando del Vampiro.
"Te lo spiegherò appena saremmo soli" mi informò non degnandosi nemmeno di voltare il suo volto verso di me per guardarmi negli occhi.
Avvolta dall'ira lo presi di sorpresa e liberai il mio polso dalla sua leggera stretta.
"Sono stanca dei tuoi giochetti. Non sono una cosa che puoi comandare. Sono una persona con un cervello funzionante e pretendo di sapere cosa sta succedendo" sbottai inviperita. Tutto quel velo di mistero che ci circondava doveva scomparire. Dovevo essere messa al corrente di tutto.
"Chi era quella persona nella stanza di prima?" Domandai stringendo I pugni lungo i fianchi.
Il Vampiro serrò la mascella ma non si piegò al mio volere e circondandomi la vita con il suo braccio sinistro continuammo a camminare percorrendo tutto il corridoio, durante il tragitto sentii sussurrare alcune frasi poco gradevoli;

"è lei la ragazza"

"dovrebbe morire"

"la ragazza della profezia?"

"io ucciderei lei, ora prima che diventi un pericolo"

"non merita di stare qui,tantomeno di vivere"

Cosa diamine stava accadendo?
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Si confesso, come capitolo è brutto :c

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