Slice of Life V

"Signorina Ladybug, prego, da quella parte."

Il signore davanti al portone d'ingesso le indicò con un dito la porta al fondo del corridoio, con uno sguardo apatico. Ladybug ringraziò e continuò in quella direzione, sentendo la musica più forte man mano che si avvicinava.
Finché non fu davanti alla porta.
Ed entrò.

Non l'avesse mai fatto.

Aperta la porta si coprì gli occhi dai troppi glitter e luci psichedeliche che illuminavano la sala. Le persone gridavano un ritmato 'Put ya hands up!', e lei poteva chiaramente distinguere tra la folla un sindaco molto ubriaco che dimenava i fianchi facendo dondolare la sua enorme pancia, mentre Chloè era in uno stato di semi incoscienza alcuni tavoli più in là, in un misto di lacrime e singhiozzi, con una bottiglia in mano che aveva tutta l'aria di essere una tequila vuota.

Ladybug si guardò intorno in cerca del suo compagno, ma la sala era troppo grande per esaminarla tutta dalla soglia.
Fu costretta ad entrare.

Si fece largo tra la folla, scorgendo Ivan che si dava da fare con la sua ragazza in un angolo, mentre Max giocava sul suo cellulare con uno sguardo depresso.
Sul palco, come deejay c'era Nino, che alternava alla sua musica qualche bacio dalla sua non proprio sobria ragazza.
Più in là vide Alix che si scatenava sul cubo, seguita da Rose, la cui minigonna rosa era salita pericolosamente, attirando l'attenzione di molti adolescenti libidinosi dagli ormoni in fermento.

"GRIDATE SE AMATE LADYBUG!"  urlò al microfono Alya.

Il grido le perforò le orecchie, mentre la gente continuava a stringerle le mani e le dava pacche sulle spalle, tutti palesemente ubriachi.

"GRIDATE SE AMATE CHAT NOIR!" urlò al microfono Nino.

E un altro grido ferì le orecchie della ragazza. E poi lo vide: un ragazzo dalla tuta nera attillata e i capelli biondi spettinati che si buttava dal palco, per essere poi trasportato dalla folla senza curarsi delle non-così-pure donzelle che ne approfittavano per toccarlo in luoghi proibiti.

Alla fine il ragazzo scese con un balzo dalla folla, atterrando davanti ad una ragazza mora con decisamente pochi vestiti addosso. Si sorrisero.

Ladybug ebbe la forte tentazione di prendere il suo yo-yo e tirarlo per pura casualità in faccia alla ragazza mora che in quel momento si stava avvicinando fin troppo al suo compagno d'armi, ancheggiando e incrociando le braccia sotto il seno.
Ma si trattenne.
Doveva essere educata.
Era una supereroina dopotutto.

"Chat! Che ci fai qui?"

Lui si girò immediatamente.

"Oh, my Lady! Che sorpresa!"

Ladybug strinse i denti. A passi veloci prese Chat Noir sottobraccio e lo avvicinò a lei, per poi dargli un bacio sulla guancia, facendo ben attenzione a lasciare un segno con il suo rossetto.
La mora fece qualche colpo di tosse per attirare la loro attenzione, e Ladybug finse di averla appena notata.

"E chi è questa tua adorabile amica?"

"Io sono---"

"Ripensandoci non mi interessa." rispose Ladybug con un sorrisino. Lanciò il suo yo-yo verso una asse e saltò sopra folla, che esultò e gridò nel vedere la scena.

Atterrarono dall'altra parte della sala. Chat Noir si libero dalla sua presa e la guardò dritto negli occhi.

"My Lady... è gelosia quella che vedo?"

Ladybug arrossì.

"No."

"No?"

"No."

"Perché a me sembrava---"

"Ho detto di no!"

E si girò, sparendo tra la folla.
Chat Noir sospirò, sorridendo un attimo dopo.

"È gelosa~! Il piano ha funzionato! Devo ricordarmi di ringraziare Plagg più tardi..."

Grazie a tutti voi che leggete e commentate, siete meravigliosi!
D.