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1- Big Fat Crush

una delle poche certezze nella vita che ho è che tutti durante la propria vita hanno avuto o avranno la deliziosa occasione di avere una cotta per qualcuno.

Non importa di che sesso, di che età, di che carnagione, di che paese, di che pianeta il ragazzo o la ragazza sia, non importa se è una persona reale o solo qualche personaggio di qualche libro, non importa neanche se sia famoso e irraggiungibile o il nostro vicino di casa, tutti prima o poi proviamo una cotta nei confronti di qualcuno.

Un'altra cosa di cui sono certa è che non importa quanto questa vostra cotta sia o sia stata forte, fidatemi, la mia lo è di più.
No seriamente, fidatevi di me.

Non importa quanti poster di lui o lei abbiate nascosti nell'armadio, io ne ho di più, non cercate di contare le volte in cui lo avete stalkerato su Instagram, perché io l'ho fatto sicuramente più volte di voi, smettete di pensare alle volte in cui avete sentito le gambe tremare guardandolo perché fidatevi di me, io le mie gambe ormai non le sento neanche più.

Tutti prima o poi provano attrazione per un perfetto sconosciuto, un ragazzo visto sul treno di sfuggita, una ragazza dal bel sorriso incontrata in un bar per caso, un ragazzo della classe accanto, il proprio migliore amico, una ragazza vista su una copertina di un giornale di moda, un cantante famoso, un attore visto per caso al cinema.
È inevitabile, prima o poi tutti noi avremo la deliziosa opportunità di provare un debole per qualcuno con cui non avremo nessuna possibilità, una specie di mito da venerare e osservare ammirando le foto sul nostro cellulare, insomma, per quanto sia forte la vostra cotta verso lo sconosciuto, tranquilli, è tutto nella norma, non siete pazzi.

Vorrei poter dire che anche io sono una persona apposto, vorrei proprio farvi credere che sono una ragazza completamente normale e non una psicopatica, ma non mi piace mentire.

C'è una sottile differenza tra cotta e ossessione, la differenza?
Beh la cotta è un sentimento che viene provato da una persona normale e con i piedi in terra, l'ossessione è un disagio che provano solo i disperati come me.

Ed ora vi chiederete, chi sarà mai la sua ossessione?
Stupenda domanda miei cari, la mia ossessione o anche chiamato da me sogno vivente, si chiama Harry Styles.

Harry Styles, sicuramente a voi questo nome non vi dirà assolutamente niente, un nome come tanti altri, Harry, uno dei nomi per ragazzi più usato qui in America, Styles potrebbe quasi sembrare una marca costosa di cappotti.
Ma se per voi questo non è altro che un nome, per me, Harry Styles è il nome che continuo a ripetermi nella testa, il nome a cui dedico ogni frase poetica che trovo su Tumblr, il nome che penso prima di addormentarmi e non appena mi sveglio, il nome che mi fa battere il cuore più forte del solito, il nome che concretizza i miei sogni più fantasiosi, il nome a cui penso ogni volta che ascolto una canzone d'amore.

Vorrei poter pensare solo al suo nome e limitarmi solo a quello, ma per sfortuna, mia madre quando mi ha buttato fuori dalla sua vagina non mi ha solo dato il meraviglioso dono della timidezza ma anche quello di una mente piena di immaginazione e fidatevi, queste due caratteristiche non vanno per niente d'accordo.
Finisco sempre per immaginarmi futuri stupendi irrealizzabili per la mia timidezza.

Comunque grazie a questo meraviglioso dono ogni volta che sento il suo nome non solo mi tremano le gambe ma nel mio cervello riesco a vedere le sue lunghe gambe snelle sempre fasciate da dei jeans neri attillati e a giorni alterni strappati sulle ginocchia, riesco perfettamente a immaginarmi il suo petto ricoperto di tatuaggi sulla sua pelle pallida avvolto da una maglietta bianca o nera, riesco quasi a poter sentire la morbidezza dei suoi riccioli scuri che con il solito disordine si sparpagliano per tutta la sua testa cadendo a volte disordinati sulla sua pelle pulita e chiara come il latte, riesco a vedere perfettamente il rossore delle sue labbra sottili e morbide, quasi sfioro le sue fossette che accompagnano il suo sorriso quando ride e sento quasi tremare le gambe quando riesco a vedere i suoi occhi verdi come la giada bagnata in estate, così belli e misteriosi da farsi ricordare sempre.

Conosco ogni singolo dettaglio fisico di Harry Styles, saprei disegnare ad occhi chiusi la barca che ha sul braccio, saprei descrivere senza problemi l'esatto colore dei suoi capelli, non avrei problemi a dire a qualcuno il suo taglio degli occhi.
E tutto ciò senza nemmeno conoscerlo, senza averci mai parlato, senza aver incontrato neanche per sbaglio i suoi occhi verdi, senza aver avuto l'opportunità di sfiorarlo.

E questo mi rende una ragazza così...

"Patetica" Mi risveglio dai miei sogni ad occhi aperti scuotendo la testa un paio di volte e sbattendo ripetutamente le palpebre ritornando alla realtà e smettendo di fissare come una psicopatica Harry Styles che a pochi metri da me sta tranquillamente parlando con un paio di suoi amici di cui potrei sapere quasi tutto in seguito a varie ricerche sul web, potrei.

"Mi ero incantata" Dico voltandomi verso la mia migliore amica Jessica la quale con le braccia incrociate al petto mi guarda quasi esasperata.
Jessica è quel tipo di persona con un piede a terra ed uno in cielo, quel tipo di persona in grado di poter riempire la sua camera di foto di Justin Bieber e leggere ogni storia su di lui ma è anche quel tipo di persona che non si fa troppi complessi mentali per una cotta.
Insomma, quasi normale.

"Sono cinque anni che devo ogni santo giorno ripetere due volte le mie frasi perché tu sei troppo impegnata a fissarlo per prestarmi attenzione" Dice guardandomi con i suoi occhi nocciola e stringendo le sue labbra scure in una linea sottile scuotendo la testa esasperata da me.
"Quattro anni e mezzo, non fare l'esagerata" Dico alzando gli occhi al cielo e controllando tramite lo specchio del mio armadietto la toga azzurra e il tocco i testa, sorrido guardandomi riflessa nel minuscolo specchio, osservo i miei occhi tendenti al verde truccati con una precisa linea di eye-liner per cui ci ho perso almeno mezz'ora stamattina, le mie labbra carnose coperte da un soffice rossetto chiaro e i miei capelli rossicci ondulati sulle lunghe punte.
Wow, oggi faccio quasi meno schifo del solito.

"Rebecca Hood, quando avrai le palle di andare da lui e dirgli almeno un semplice ciao?" Chiede la ragazza indicando Harry, il quale nella sua toga si scambia battute con il suo gruppetto di amici.
"Mh, fammi pensare, oggi è il giorno dei diplomi, ultimo giorno in cui lo vedrò, dunque, se i miei calcoli sono giusti, beh, mai" Dico decisa e Jessica mi guarda male prima di scuotere la testa e sorridermi passando il suo sguardo oltre di me e spalancare gli occhi incredula.

"Oh mio Dio Harry Styles sta venendo verso di noi" Dice lei sussurrando ed io sbatto l'anta del mio armadietto sentendo il  cuore cominciare a battere fortissimo dentro il mio petto e sentendo il sangue gelarsi nelle mie vene, Harry Styles si sta avvicinando a me? Oddio, ho messo il deodorante? I miei capelli sono apposto? Ho il rossetto sbavato? Aspetta le ho messe le mutande stamattina? No fermi come mi chiamo?

"Ah no, è solo tuo cugino, colpa mia" Dice lei prendendomi chiaramente per il culo e ridendo per il suo scherzo da idioti, ho perso almeno dieci mesi di vita per questo scherzetto simpatico.
Fingo una risata sarcastica prima alzare gli occhi al cielo e voltarmi vedendo il mio cugino di primo grado, Calum Hood, un ragazzo dagli occhi a mandorla e la pelle come l'ambra, uno di quelli in grado di sorridere anche ai pali della luce giusto per gentilezza, una specie di orsetto degli abbracci, un tenero cucciolo di panda asiatico in grado di dispensare tenerezza in quantità industriali.

"Signore mie" Dice il ragazzo facendo un formale inchino davanti a noi e inclinando la testa in avanti prima di farci un occhiolino e farci scoppiare a ridere per la sua stupidità.
"Buongiorno cugino" Dico io sorridendogli gentilmente mentre lui mi fa un cenno infilandosi le mani nelle tasche della sua felpa nera e dondolando sui suoi talloni osservandoci attentamente.
"E così oggi è il grande giorno?" Chiede lui indicando le nostre toghe da diplomati e io e Jessica ci guardiamo per qualche istante prima di sorriderci a vicenda e annuire entusiaste.

Cinque anni passati in questo inferno, cinque anni di test a sorpresa ed interrogazioni tremende, cinque anni di notti insonni e risvegli traumatici, cinque anni di monotonia data dalle stesse e poco originali pareti gialle canarino, cinque anni contati sulla mia pelle stanca e piena di brufoli per colpa dello stress, cinque anni di inferno che proprio oggi terminano insieme alla mia vita da liceale.

"Tranquillo Cal, l'anno prossimo anche te riuscirai ad uscire da questo carnaio umano" Dice Jessica appoggiando una mano sulla spalla del mio cucinerò più piccolo di noi di un anno e ancora con davanti 365 orribili giorni scolastici da affrontare.
Povera bestiola, non lo invidio per niente.

"Tutti gli studenti del quinto anno sono pregati di recarsi il più velocemente possibile verso il cortile esterno con le loro toghe e i loro tocchi e prendere posto nei posti a loro assegnati" Dice la voce seria e severa del preside tramite le casse posizionate lungo il corridoio, rimaniamo per qualche istante in silenzio prima che Calum rompa la quiete.
"I tuoi genitori sono arrivati da una decina di minuti e credo di aver visto tuoi fratello prima, vado a prendere posto, non voglio perdermi il toccante momento in cui vi daranno i vostri diplomi, in bocca al lupo ragazze" Ci dice Calum prima di correre verso l'uscita.

Mi volto guardando velocemente Harry mentre insieme ad alcuni suoi amici e una ragazza si dirigono verso il cortile con le loro belle toghe azzurre e i loro tocchi da diplomati, osservo Harry il quale pur avendo una specie di poncho colorato riesce a sprizzare fascino da ogni poro, tutti sembriamo dei perfetti cretini con queste cose e lui invece ci sbatte in faccia la sua perfezione, non è molto carino da parte sua.

"Pronta?" Chiede Jessica guardandomi con i suoi occhi luminosi per la gioia di poter finalmente dire addio a questa scuola.
"Mai stata così pronta in tutta la mia vita, andiamo a dire addio a questi sfigati" Dico facendola ridere e prendendola per mano prima di correre verso il cortile.


"La mia bambina diplomata, sarò sincero con te, quando te e Calum avete iniziato il liceo io e lo zio abbiamo scommesso sulla tua bocciatura, devo cento dollari a quell'uomo" Dice mio padre non appena con il mio bel pezzo di carta arrotolato vado verso di lui per abbracciarli.
"Grazie papà" Dico leggermente confusa dal fatto che mio padre dava per scontata la mia bocciatura, sempre carino.
"Sei un raggio di sole, guardati, così bella in questa toga è così raggiante con questo sorriso, questa è la mia bambina" Dice mia mamma con gli occhi lucidi cominciando ad indicarmi ad alcuni genitori attorno i quali le sorridono leggermente imbarazzati mentre io vorrei solo scavarmi una fossa a terra e nascondermi, perché devono essere sempre così imbarazzanti?

"Scusi lei, mia figlia si è diplomata, capisce? Mia figlia, questa ragazzina un po' gobba e con l'espressione da bradipo confuso, già, neanche io ci volevo credere, ma guardi, c'è il diploma che lo conferma" Continua mia madre indicandomi ad una madre la quale mi guarda confusa ed io le faccio cenno di fare finta di niente, la prego signora, ignori mia madre è le sue chiacchiere giuro di essere una persona normale come lei, chiami il telefono azzurro per piacere.

"Okay, ora abbassate entrambi la voce, sanno tutti che sono una diplomata, non dovete ricordarglielo" Dico calmando entrambi i quali mi guardano prima di fare una faccia strana e afferrarmi per la toga attirandomi in uno smielato abbraccio di gruppo.
Sospiro rimanendo per qualche istante tra le loro braccia sentendo distintamente le risate sommessi di Calum il quale al mio fianco cerca in tutti i modi di non scoppiare a ridere.
"Okay, direi che mi avete dato la giusta dose di affetto, ora possiamo andare a casa, ho il mio diploma, il mio tocco, sono libera da questo inferno, andiamocene prima che cambino idea." Dico spingendo i miei creatori ma mia madre si blocca puntando il suo sguardo oltre di me e sorridendo.

"Guarda Rebecca, c'è quel ragazzo che ti piace" Dice praticamente urlando mia madre ed io spalanco gli occhi diventando rossa come un pomodoro prima di girarmi e notare a pochi metri da noi Harry insieme a sua sorella maggiore Gemma e con i suoi genitori i quali gli stanno parlando sorridendogli dolcemente.
"Forse in Giappone non ti hanno sentito, smettila di urlare per l'amore del cielo" Dico esasperata ringraziando il cielo che Harry non abbia sentito mia madre.

"È lui che ha fatto il discorso prima vero?" Chiede mia mamma ed io ripenso ad Harry con la sua toga leggermente sbottonata su quel palco colpito dal sole mattiniero e con la leggera brezza a muovergli i ricci mentre la sua bella voce profonda si diffondeva attorno a noi, Dio potrei ascoltarlo tutto il giorno, potrebbe leggermi anche la sua lista della spesa ed eccitarmi lo stesso.

"Sì mamma, ora andiamo" Dico annuendo velocemente ma la donna continua a insistere.
"Voglio fargli i complimenti" Dice la donna ed io smetto di spingerla guardandola con un sopracciglio alzato incredula, mi prende per il culo?
"No, non gli farai i complimenti, andiamo" Dico ancora ma la donna mi ignora.

"Harry" Urla lei facendomi gelare il sangue e immobilizzare ogni singolo mio muscolo del mio corpo, il mio cuore comincia a battere all'impazzata come un tamburo mentre sento ogni mio capello o pelo drizzarsi.
Non può averlo fatto davvero.
Si considera davvero mia madre?
Ma io la diseredo, anzi, mi diseredo, chiedo di cambiare cognome.

Osservo mia mamma sorridere a qualcosa o meglio qualcuno alle mie spalle prima di oltrepassarmi velocemente e parlare con Harry Styles.

"Si?" Chiede lui leggermente confuso con la sua solita voce profonda e roca, non ho il coraggio di voltarmi.
"Volevo proprio farti i complimenti per il tuo discorso, è stato veramente simpatico, bravo" Dice mia madre facendomi desiderare ardentemente di prenderla a mazzate in faccia, come può andare da Harry Styles come se niente fosse e dirgli bravo, seriamente mamma?

"Grazie signora" Dice lui cordialmente e mia mamma rimane per qualche istante in silenzio, Dio ti prego fa che sia scomparsa, fa che sia scomparsa.
"Sai, mia figlia mi parla sempre di te, di continuo proprio, come è che ti chiama? Ah già Figo della mad..." Prima che possa finire la frase corro verso di lei afferrandola per un braccio e tirandola via da Harry con uno strattone incrociando per giusto in secondo gli occhi di Harry i quali mi guardano divertiti mentre io arrossisco terribilmente.

Prendetemi a schiaffi vi prego, uccidetemi, non voglio più vivere.
Poi dopo avermi ucciso uccidete anche mia madre, grazie.




"Perché fai ancora quella faccia da cane bastonato?" Chiede Jessica mentre si siede accanto a me al tavolo da pranzo in casa mia addobbato e ben apparecchiato per festeggiare il mio diploma.
"Perché ora Harry Styles mi vedrà come una patetica ragazzina ai suoi piedi" Dico esasperata ripensando ancora all'azione sconsiderata di mia madre e giocando con le patate arrosto rimaste ancora nel mio piatto.
"Almeno dopo cinque anni ti vedrà" Dice Calum girando il coltello nella piaga e rubandomi dal piatto una patata sorridendo furbo.

"Esatto, magari alla festa del diploma di stasera ti sorriderà" Dice Jessica cercando come al solito di vedere la parte positiva nelle cose.
"O magari mi scoppierà a ridere in faccia, io a quella festa non ci vengo" Dico decisa scuotendo la testa e attendendo insieme ai miei amici il ritorno dei miei genitori i quali sono andati in cucina per preparare il dessert da portare in tavola.
"Cosa? No, é la festa dei diplomati, tu ti sei diplomata dunque ci verrai, in più abbiamo comprato i nostri vestiti tre settimane fa, non puoi mollare ora" Dice la ragazza dai capelli scuri ed io sospiro esasperata appoggiando la testa sul tavolo e sbattendola più volte sperando in un fortunato trauma cranico.

"Poteva andare peggio dai, goditi la giornata cugina" Dice Calum dandomi una amichevole pacca sulle spalle cercando di sfoderare tutta la sua positività. 
"Già questa è la tipica frase che dicono le persone ottimiste e sempre felici come te, le persone realiste e piene di sfiga come me invece piangono e mangiano dolc... ah proposito quanto ci mettono i miei per preparare cinque fette di torta?" Chiedo e i due alzano le spalle così sbuffo prima di alzarmi da tavola e dirigermi in silenzio verso la cucina per controllare che i due adulti non siano morti lasciandomi così senza il mio dolce da diploma.

Potrei strozzarmi con una torta ora che ci penso, potrei ingozzarmi senza bere e respirare e attendendo una dolce morte, sì mi sembra abbastanza buona come idea, morta per una torta, decisamente qualcosa che farebbe commuovere anche Harry Styles, motivo del mio suicidio.
Dunque Harry Styles benvenuto nella tua cassetta.
Okay no, era inappropriato scusate.

"Non possiamo nasconderglielo per sempre Kevin" Dice mia madre sottovoce ed io mi fermo prima di aprire la porta e rimango nascosta dietro l'angolo senza farmi vedere.
"Rachel per favore non ancora, glielo diremo prima o poi, ma non oggi" Dice mio padre con una voce stanca, dire cosa a chi?
"Kevin ha diciotto anni, si è appena diplomata ormai è grande, non potremo nascondergli questa cosa a lungo" Comincio a pensare alle cose che potrei aver fatto, mi stanno nascondendo che sono malata? Che sono divorziati? Che ho una sorella gemella? Che in realtà Britney Spears è mia zia? In tal caso ho sempre avuto il sospetto, insomma solo io e Britney abbiamo quel movimento di fianco.

"Oggi non è il giorno adatto" Dice ancora mio padre mentre mia mamma sbuffa.
"Perchè no?" Chiede poi mia madre ed io rimango in silenzio in attesa, cosa mi nascondono? Cosa dovrei mai sapere? Aspetta, hanno trovato per caso la mia storia che ho scritto su Harry Styles e che ho nascosto? Ora mi vogliono mandare in manicomio? No vi prego, giuro che smetto di usare Wattpad.

"Perché no? Rachel cosa hai intenzione di dirgli oggi, complimenti amore per il tuo diploma, ecco il tuo regalo, il tuo dolce e a proposito sei adottata, auguri ancora" Dice mio padre con un tono sarcastico ed io spalanco gli occhi sussultando facendo sì che gli occhi dei miei genitori si puntino su di me accorgendosi della mia presenza.
"Cosa?" Chiedo con gli occhi lucidi prima di scappare via ed evitare i loro tentativi di fermarmi o spiegarmi le cose.

Avrei decisamente preferito il manicomio a questo.




Hey Everybody

Okay, forse la domanda più comune sarà, Rebecca che diamine stai facendo hai in corso almeno altre tre ff perché diamine ne stai iniziando un altra su Harry Styles?
Stupenda domanda, ho pure l'esame di maturità se è per questo, ma la mia vita è parecchio noiosa, ho pochi amici, poche cose da fare e non studio mai, in qualche modo devo pur impiegare le mie giornate no?

No, in realtà non avevo intenzione di scrivere davvero una ff su Harry ma poi ho fatto un giuramento dicendo che se avessi preso sei in matematica avrei davvero scritto questa storia e diciamo che Dio mi ha miracolato con un sei dunque ecco a voi, come promesso, una ff su Harry.

Vi avviso, se siete qui con la presunzione di trovare una storia drammatica, seria e commuovente, mi dispiace non è quel tipo di storia ed io non sono quel tipo di scrittrice, sarà una storia su di me, la vera me, come se entrassi per una volta in una mia storia, sarà imbarazzante per me come per voi, spero non troppo, diciamo che la nuova Rebecca è me, in ogni cosa, eccetto per l'adozione, spero, mamma nel caso stessi leggendo, ho seriamente bisogno di conferme.

Comunque spero vi piaccia come inizio, preparatevi ad una storia a modo mio.


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