Capitolo 3
Quel pomeriggio, tornati da scuola, i ragazzi entrarono nel garage di Davide e iniziarono a provare.
Per scaldarsi provarono un loro pezzo, semplice ma potente, poi cominciarono con le cose serie.
Ogni anno la scuola indiceva un Talent Show e quest'anno si erano iscritti nella categoria "musica" con il nome di "One Vision" e il logo era pressoché questo:
Volevano vincere a tutti i costi. Erano bravi, talentuosi, preparati e pronti a tutto, e non solo loro lo pensavano: anche le loro rispettive famiglie erano d'accordo con loro, riguardo ciò.
"Per iniziare col botto", iniziò Martina,"potremmo provare qualcosa dei Van Halen o, che a Minerva piacciono tanto! E col tapping lei è bravissima! Potremmo fare un'ottima figura! Che ne dite di Panama?"
"Nah, quella la potremmo mettere alla fine. Direi di iniziare con qualcosa di più calmo.",disse Davide, "Che ne dite di Californication? Quella degli RHCP?"
"Ma ti pare?", disse Sebastiano con una punta di disprezzo,"Gli RHCP? Chi li ascolta più?!"
"Cosa vorresti che suonassimo, allora? I Genesis? Nessuno può genuinamente amare i Genesis senza essere uno squilibrato!"
"Ragazzi, calmiamoci!", sbottò Minerva,"se litighiamo come bambini, arriveremo al giorno del Talent che non avremo combinato nulla e faremo il più grande flop della storia!"
"Hai ragione..."disse Davide, con tono atterrito.
"Comunque Davi ha ragione", disse Minerva, per smorzare la tensione,"nessuno può davvero amare i Genesis!" E una piccola risata scoppiò nel gruppetto.
Ad un certo punto Sebastiano ebbe l'illuminazione:"E se provassimo con Misfire? È carina, corta, orecchiabile e non troppo scatenata! Ed è quella che sappiamo fare meglio! Sarà un inizio col botto, anche se la conoscono in pochi."
Tutti urlarono al genio e si misero subito a provarla.
Riuscirono a completare una scaletta decente prima delle quattro, così si misero a fare i compiti assieme. Finirono verso le cinque e mezza; avrebbero avuto tempo fino alle sette, così si misero a chiacchierare, spostandosi nella stanza di Davide.
Durante la chiacchierata, Martina ad un certo punto si zittí, iniziando a fissare i due bauli della stanza di Davide.
"Hey, Davi", chiese ad un certo punto, "ma se tu tieni tutta la mercanzia per l'audio in un solo baule, l'altro a che ti serve?"
Davide, distrattamente, le rispose "Mah, è un baule che ho ricevuto in eredità da uno zio che non si sa neanche che fine abbia fatto: al suo interno c'era una lettera che diceva categoricamente di tenerlo vuoto e non ho mai capito il perché. Non che mi interessi, eh."
Martina lo guardò con gli occhi fuori dalle orbite:"E non ti sei mai chiesto il perché? Non sei mai stato curioso?"
"Perché, avrei dovuto esserlo?"
"Davide, come fai ad essere così stupido? È evidente che c'è un doppio fondo!"
Davide scoppiò in una fragorosa risata:"Tu sei pazza! Come fai a dirlo? Che ti sei fumata, 'sta mattina?"
"Non sei neanche un po' curioso? Neanche un pochino? Magari contiene tantissimo soldi!"
"Sì, certo", rispose lui sarcastico,"e magari anche un portale magico per il mondo degli unicorni! Ma fammi il piacere!"
"Beh, io lo aprirò, volente o nolente che tu sia!"
"E fallo, che ti devo dire!"
Martina andò subito a prendere il baule, lo spostò al centro della stanza e lo aprì.
Dentro, come Davide aveva detto, non c'era nulla.
"Visto?", disse lui,"Non c'è nulla! Ora puoi rimetterlo a posto?"
"Farmi desistere non sarà così facile, uomo di poca fede" e cominciò a sondare con perizia degna di un investigatore il fondo del baule.
"A-HA!", esclamò ad un certo punto.
"Che c'è? Che hai trovato?" chiese Seba, in preda all'eccitazione.
"Uno strappo! Il che significa solo che qui sotto c'è qualcosa!"
"Non è che magari è solo rovinato?" chiese Davide, spazientito.
"Tanto vale provare a vedere." disse Minerva, anche lei molto curiosa.
Davide non poté fare altro che assistere impotente alla barbarica distruzione del fondo del suo baule.
"Che mi venga un colpo!", esclamò Davide, in preda all'incredulità.
Martina aveva ragione: il baule aveva un doppio fondo e, sotto uno strato di rifodero di baule sbiadito a righe bianche e blu, c'era uno specchio. Nulla di più. Ma il vetro non era visibile, perché coperto da uno strato di fogli ingialliti con strani disegni e scritte.
"Signore e signori, abbiamo scoperto una miniera d'oro.", disse Martina, lanciando un'occhiata di sfida a Davide.
"Cosa sono questi fogli?" chiese Minerva.
"Sembrano delle ricerche", rispose Sebastiano, prendendo un paio di quei fogli e iniziando a esaminarli,"delle ricerche su una cosa che a quanto pare si chiama...ANTI-UNIVERSO.", lesse.
"Anti-universo?", chiese Davi stupito, "Che razza di roba è?"
"Forse leggendo i fogli lo scopriremo.", disse Minerva con decisione e subito i quattro a leggere ciò che quei fogli dicevano.
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