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Capitolo 4: Nuove conoscenze

Non poteva essere vero ciò che le stava accadendo eppure, quella sensazione, quel tocco che sentiva sulle proprie labbra era reale, non era affatto un sogno.
Un bacio, ecco cosa stava succedendo tra Lucy, una semplice studentessa universitaria e Natsu, uno dei suoi insegnanti, tutto ciò dal suo punto di vista era qualcosa di sbagliato, proibito ma soprattutto pericoloso.
Troppo caldo e disorientata si sentiva, le sue labbra erano in contatto con quelle di un ragazzo, una cosa che non aveva mai sperimentato prima di allora, essendo sempre stata circondata da ragazze il cui unico scopo era quello di rovinarle la vita per la sola gelosia che provavano nei suoi confronti, per qualcosa che ancora non riusciva a comprendere.
Come era stato possibile che la situazione le fosse sfuggita di mano? Ma che diceva, tutto andava sempre nel binario sbagliato con quel sensei che si era ritrovata per errore e ancora non riusciva a capacitarsi come fosse stato possibile ritrovarsi a frequentare le sue lezioni.
La testa della giovane Heartphilia era nel caos più totale, sentiva che le sarebbe esplosa da un momento all'altro, per non parlare del caldo che percepita dalla testa ai piedi e che di certo non era la temperatura della sera, visto che c'era fin troppa aria fresca, se non quasi gelida. Il cuore le tamburellava dentro il petto e se non fosse riuscita a farlo rallentare, beh un infarto non glielo avrebbero risparmiato nessuna anima buona, che di fatto in quell'ora e di fronte e nei dintorni di casa propria non c'era.
Non era passato che una manciata di secondi, anche se per entrambi sembrava essere passato molto più tempo, ma inconsciamente il giovane professore non avrebbe voluto interromperlo e non fu nemmeno lui a farlo.
Lucy ripresasi dal momento, si fece prendere dall'agitazione e improvvisamente posò energicamente le mani sul petto di Natsu, buttandolo col sedere sul pavimento freddo e umido.
Lui la guardò sbigottito mentre la ragazza aveva uno sguardo che mostrava quanto panico stesse provando e soprattutto quanto colpevole si sentisse per il gesto involontario appena compiuto, cosa che lo fece sentire strano.
- Io... m-mi dispia-!! - stava incominciando a balbettare e nemmeno lei riusciva a capire cosa stesse dicendo, anche se quello che voleva fare era semplicemente scusarsi, però Natsu la sorprese perché si sollevò velocemente da terra e si mise a carezzarle la testa, sorridendo divertito.
- È tutto ok, stai tranquilla. - non riusciva a capirlo, doveva essere arrabbiato e rimproverarla per il suo comportamento ingiusto, magari darle della stramba e allontanarla da sé.
Era imprevedibile quel Dragneel, un insegnante fuori dal comune, perché più cercava di capire cosa gli frullasse in testa e più quel suo sorrisetto sghembo lo percepiva come una gentilezza da parte sua.
Gli occhi le si inumidirono, di nuovo le emozioni stavano prendendo possesso del suo corpo ed era una cosa che non riusciva a sopportare, soprattutto quelle emozioni.
Il rosato le si avvicinò al volto con uno sguardo serio, poi improvvisamente le sorrise nuovamente, questa volta mettendoci della malizia, soprattutto quando riprese parola.
- Vorresti che te ne dessi un altro? - ed il sorriso si trasformò in un ghigno beffardo, facendola arrossire come un pomodoro maturo, stavolta però gonfiò le guance facendolo sentire orgoglioso, quelle erano le espressioni che preferiva su quel visetto.
- Ma cosa sta dicendo?! E lei dovrebbe essere un professore? - no, era impossibile comprendere qualcosa di quella persona fatta a uomo, anche se sembrava più un provocatore nato visto come la fissava, facendole spuntare un nervo sulla pelle rosea della tempia.
- L'hai detto tu no? Siamo fuori dall'università Lucy. - perché la sua voce suonava quasi seducente? Diavolo, quel bacio accidentale doveva averla fatta rimbambire il cervello, quel rosato le avrebbe fatto fare una visita al manicomio se le cose andavano avanti così, caso contrario l'ospedale era un opzione da non trascurare.
- Vai al diavolo Natsu-sensei! - le stonava parecchio aggiungere al suo nome quella parola, che di fatto non era sbagliata visto il suo mestiere, ma non glie l'avrebbe data vinta tanto facilmente, lui era pur sempre un suo insegnate, anche se non erano a scuola. Ma perché si stava facendo tutti questi problemi?
La bionda si era sentita felice quando l'aveva chiamata per nome, che sembrava scivolare così perfetto da quelle che un momento prima si erano scontrate con le sue, il rosato invece aveva sperato che lo chiamasse per nome, anche se alla fine aveva raggiunto il suo obiettivo a metà, visto ciò che aveva seguito dopo.
Nonostante ciò aveva avuto un assaggio di ciò che avrebbe provato se la piccoletta, visto che a distanziarli c'erano abbastanza centimetri per renderlo un colosso per lei e una nanetta per lui, lo avesse chiamato solo col suo nome, senza aggiungere o togliere niente ma questo lo avrebbe tenuto per sé, d'altronde non capiva nemmeno lui da dove provenisse tale suo pensiero.
Vederlo così trionfante la fece sbuffare come una locomotiva e senza dire altro gli diede le spalle, prese la chiave dalla borsa e una volta inserita nella serratura della porta la fece girare, una volta aperta la porta fece per entrare all'interno dell'abitazione, ma ecco nuovamente la sua voce a fermarla. .
- Ci vediamo a scuola. - era stata una frase del tutto normale, quasi banale, ma ciò le fece comunque un effetto strano e che decise di ignorare perché una perdita di tempo sul momento, quindi gonfiò le guance indispettita e si chiuse la porta alle spalle, certa che il suo professore stesse sorridendo per l'ennesima volta.
Una giornata da dimenticare... anche se sarebbe stato impossibile.

La notte era passa ed ora si trovava davanti alla porta di casa degli Strauss, mancava poco e avrebbe concluso il suo operato per i fratelli maggiori della sua migliore amica e che comunque li sentiva tali anche se non ne aveva alcun legame di sangue.
Qualche secondo dopo ed ecco che l'ingresso venne spalancato con frenesia e un'albina di sua conoscenza si lanciava tra le sue braccia, posando la testa nel suo seno e si strusciava come meglio poteva per sentire il suo battito cardiaco e quando ciò succedeva significava solo una cosa.
- Buongiorno Lisa-chan, hai di nuovo visto un film horror? - le chiese dolcemente, ridacchiando quando la vide muovere la testa in segno di assenso, la conosceva meglio di quanto conoscesse se stessa.
- Non credevo facesse così paura! - sembrava sul punto di piangere, ma tirando sul il volto e specchiandosi negli occhi della sua amica, si sentì più rinvigorita.
Era sempre stato così, entrambe non amavano gli horror, eppure solo Lisanna si faceva prendere dalla paura come una bambina, Lucy invece manteneva una calma disarmante, anche se il suo cuore moriva con tutti quei battiti in cui si esibiva, per questo si erano dette che mai avrebbero guardato altri film di quel genere così tetro.
Una cosa piuttosto contraddittoria, visto che la giovane Strauss continuava a guardarli per poi finire in lacrime tra le braccia della bionda, o in altri casi la assillava con molte chiamate perché altrimenti il sonno non l'avvolgeva.
Lucy Heartphilia, una ragazza che si dimostrava sempre disponibile nei confronti delle persone a cui voleva un gran bene, ma che con certe persone era sempre distaccava e quasi fredda... tranne che con un certo insegnante piuttosto sbruffone.
Si ritrovò a spalmarsi una mano sul volto, di nuovo le era finito il pensiero su quel Natsu Dragneel e la cosa la scombussolava parecchio, ma vedendo lo sguardo confuso di Lisanna lasciò da parte quella sua presenza e le dedicò un dolce sorriso.
- Buongiorno Lucy, hai già fatto colazione? - una voce delicata ma anche tanto amorevole le giunse all'orecchio, facendole alzare lo sguardo e sorridere contenta verso l'interlocutrice.
- Giorno a te Mira-nee, prima di uscire mi sono goduta una sana e buona colazione, grazie! - ridacchiò nel vedere una piccola smorfia di delusione sul viso angelico di Mirajane, per questo si allontanò gentilmente dall'amica per avvicinarsi a quella che considerava come una sorella.
- Appena avrò meno impegni verrò volentieri a condividere una buona colazione con voi, è una promessa! Vedrai, vi farò una bellissima sorpresa. - e il suo sorriso si ampliò quando ebbe concluso la sua frase, facendole nascere nel cuore tanta felicità per quella donna che era parte della sua famiglia e che mai avrebbe fatto a meno, sarebbe morta piuttosto.
- Una promessa da vero uomo! - si ritrovò avvolta da delle braccia abbronzate e muscolose.
- Elf-nii-chan quante volte devo ripetertelo? Dare dell'uomo ad una ragazza non è affatto carino! - e per essere più credibile mise le mani sui fianchi, poi tutti e quattro insieme scoppiarono a ridere.
Dopo un breve saluto le due ragazze presero la via che le avrebbe porta all'università che frequentavano, una era molto felice e l'altra aveva un diavolo per capello nel sapere che materia l'aspettava per la giornata.

La prima ora le spettava come lezione scrittura creativa, una materia che non le avrebbe causato alcun problema, si era iscritta a quelle lezioni per migliorarsi nella scrittura, infondo per quanto le piacesse l'idea dell'essere una idol, scrivere un proprio romanzo la esaltava parecchio.
Entrata in classe si sedette su un posto libero e senza avere nessuno vicino, aveva messo su un muro di diffidenza, le esperienze passate l'avevano segnata troppo e nella cerchia delle persone a cui voleva bene aveva solo la famiglia Strauss.
Vedeva in torno a sé che in molti utilizzavano un tablet per scribacchiare, probabilmente molti neanche seguivano le lezioni, lei invece era diversa nei metodi e nei modi di fare.
Lasciandosi andare ad un sospirò, si concentrò alla cattedra che so stava a tre file davanti al lungo banco in cui si trovava, in attesa che la professoressa arrivasse, ma si sa che le sorprese non giungono mai da sole.
I posti di fianco al suo vennero occupati con sua grande sorpresa, infondo era passata una settimana intera e nessuno le si era mai avvicinato, probabilmente per l'aura fredda che sfoggiava, voleva stare da sola ecco tutto.
Alla sua destra una minuta ragazza dai corti capelli turchesi, un fisico snello, dal seno piatto e con degli occhi castani e furbi che non facevano che fissarla con un sorriso timido.
Dall'altra parte, come se la chiudesse in una morsa a tenaglia, vi era una giovane dai lunghi capelli biondo cenere, degli occhi blu come lo spazio illuminato dalle stelle ed un fisico formoso, le sue labbra mostravano chiaramente il suo pensiero.
Non aveva alcun intenzione di fare amicizia, con nessuno, le era impossibile fidarsi delle persone o almeno lei continuava a ripetersi queste parole, per sentirti più forte ed evitare di essere la marionetta nelle mani di qualcuno.
Aveva sempre desiderato essere una ragazza forte e tutt'ora tale desiderio era persistente nel suo cuore, ma la sua non era vera forza, soltanto una maschera e ciò se lo ripeteva sempre, come una sorta di punizione.
Scosse la testa per cancellare dalla propria testa tutti quei pensieri, non amava quella parte di sé così negativa e poi quelle due ragazze le stavano parlando.
- Ciao, spero non ti dispiaccia se ci sediamo qui vicino a te, il mio nome è Rebecca Bluegarden, piacere di conoscerti! - e con un sorriso smagliante le porse la sua mano la ragazza.
- Io sono Levy! Levy McGarden, piacere! - quel sorriso così timido che aveva inizialmente era come sparito, lasciando spazio ad uno più allegro e negli occhi una luce che la fece tremare, come una sorta di brutto presentimento.
- Se frequenti queste lezioni significa che hai come obiettivo la scrittura? Vuoi scrivere per caso una storia? Un romanzo? Qualcosa di romantico? Hai per caso un fidanzato? Vuoi essere mia amica? A me piacerebbe tan-! - si ritrovò a sobbalzare sul posto per lo spavento, questo perché Lucy si era alzata come scottata sul sedere, le proprie mani avevano impattato fortemente sul lungo banco che occupava tutta la fila di posti, lasciando sorprese entrambe le compagne di corso di quella materia.
- Potreste fare silenzio! Non sono venuta a fare amicizia ma per guadagnarmi un futuro.- si voltò prima verso l'una e poi verso l'altra con uno sguardo irritato, accecata dalla nebbia del suo passato, non digeriva quei sorrisi di quelle ragazze, di nessuna, per lei esisteva solo la fiducia verso Lisanna.
- Non risponderò ad alcuna domanda e vi pregherei di starmi il più lontano possibile, perché non crederò ad alcuna parola e a nessun sorriso falso che mi mostrerete e adesso lasciatemi in pace! - prese velocemente la propria borsa e si diresse verso la prima fila di posti, dove ancora nessuno aveva occupato posto, tirando fuori un semplice quaderno e un astuccio.
Fuori dalla porta dell'aula due persone avevano assistito a tutta la scena, Natsu insieme ad una ragazza che sembrava essere una bambina, anche se il suo viso mostrava una certa maturità con quegli occhi verdi come le foreste e dei capelli lunghi e ondulati di un bellissimo biondo pallido.
La giovane donna si accigliò un momento, osservando la biondina in prima fila, ma non riuscendo a vedere il volto di nessuno dei suoi alunni, decise di entrare e di palesare la sua presenza, salutando il rosato e dicendogli che si sarebbero visti dopo, mentre quest'ultimo fissava una certa ragazza con tante domande sulla punta della lingua, andandosene dopo aver ricambiato il saluto, il suo orario iniziava un ora dopo.
- Buongiorno a tutti! Sono lieta di avervi così in tanti nel mio corso, il mio nome è Mavis Vermillion e a partire da oggi sarò io ad insegnarvi ogni cosa sulla scrittura creativa, piacere di fare la vostra conoscenza! - il suo entusiasmo sembrava scorrerle nelle vene, quella giovane insegnante pareva riuscire a coinvolgere i suoi studenti con una semplice presentazione, ma seppure tutti sembrassero coinvolti, tre ragazze erano come estraniate.
Lucy era irritata, ma non con le due che si erano presentate, più con se stessa, per il proprio atteggiamento nei confronti delle ragazze, mentre Rebecca era arrabbiata per come erano andate a finire le cose, lei era quella che sapeva riconoscere bene le persone e quella bionda... lei lo sapeva che era una brava ragazza ma come mai si ostinava a voler restare da sola?
L'aveva vista più serena e dolce con quell'albina, Lisanna, con cui aveva in comune il corso di probabilità e statistica, ma in sua assenza era sempre rimasta per le sue, forse è molto diffidente con le persone e Lisanna è la sua unica amica si ritrovò a pensare e non sapeva quanto quel pensiero si avvicinasse alla realtà.
Levy era addolorata, pensava che tutta la situazione era degenerata perché si era impicciata nelle sue cose e le aveva posto troppe domande, portandola all'esasperazione che lei riteneva più che giustificata, d'altronde per lei era sempre andata così, nessuno l'aveva mai accettata per il suo carattere e tutt'oggi si chiedeva come Rebecca e gli altri l'avessero accolta nel loro gruppo.
Tutte con le proprie domande, non si accorsero che Mavis le stesse osservando con attenzione, prevedendo grandi cose da loro e non era una che si sbagliava mai su queste cose, neanche si accorse che le stava sorridendo e che ognuna ebbe una reazione diversa, la turchina abbassò lo sguardo con un leggero sorriso, Rebecca sorrise apertamente e Lucy... beh lei aveva un sorriso triste, dispiaciuto e l'insegnante fu folgorata da quel viso.
- Scusate, mi assento un momento! - tremante e anche addolorata venne percepito il suo tono, cosa che lasciò molto sorprese le tre giovani.

La piccola bionda una volta fuori si diresse verso il bagno femminile dedicato alle insegnanti, una mano a coprirle la bocca tremolante, gli occhi umidi e il telefono nella mano libera e che tremava per l'agitazione.
Digitò il numero il più velocemente possibile, sbagliando varie volte il numero, ma una volta assicuratasi di averlo composto bene, toccò l'icona della cornetta e avviò la chiamata, mentre il piede batteva spesso sul pavimento e con la schiena si reggeva in piedi posata al muro.
Ci vollero pochi secondi e la voce di un uomo le riempì il cuore, facendole esplodere il cuore in tante emozioni.
- Zeref io... non riesco a crederci ma ne sono certa! - era agitata e questo la persona dall'altro lato della chiamata lo percepì e la fece sua, mantenendo però una voce composta.
- Raccontami tutto.- era così sicuro da farle riprendere una certa calma, anche se dagli occhi le lacrime non smettevano di sgorgare.

Erano passati già dei minuti e la Vermillion stava attardando nel ritornare nell'aula, non che avesse detto per quanto tempo si sarebbe assentata, ma le tre ragazze si stavano preoccupando, così si alzarono e corsero subito fuori dalla stanza, andando alla ricerca della biondina minuta.
La notarono lungo il corridoio mentre camminava soffiandosi il naso con un fazzoletto, e dagli occhi arrossati capirono subito che avesse pianto, così si avvicinarono di fretta a lei tutte preoccupate.
- Mavis-sensei va tutto bene? - domandarono in coro le tre studentesse, sorprendendo non solo se stesse ma anche la professoressa, che una volta ripresasi dal momento si ritrovò a ridere, ringraziandole per la premura, dopodiché diede una carezza a Levy e Rebecca sulla guancia e infine un abbraccio a Lucy, sussurrandole delle parole all'orecchio mentre la sentiva irrigidirsi.
- Sei una brava ragazza, non lasciarti influenzare dalle brutte esperienze, non tutto è marcio mia cara Lucy e lo sai.- era così dolce che la Heartphilia sentiva l'impulso di ricambiare il suo abbraccio, ma non lo fece perché non era solita lasciarsi andare all'istinto, ma quel suo messaggio aveva un significato nascosto: alle volte lasciati guidare dall'istinto.
Una volta allontanatasi dalla bionda le sorrise nel vederla annuire, ricambiando poi il sorriso con uno più leggero, tornando tutte insieme nella classe e iniziare così la lezione.

L'ora passo piuttosto tranquilla e suonata la campanella quasi tutti lasciarono l'aula, lasciando da sole McGarden, Bluegarden e Heartphilia. Quest'ultima appena vide che le due passavano titubanti al suo fianco, strinse forte la tracolla della borsa, prendendo un profondo respiro, poi si voltò velocemente verso di loro e guardando le loro schiene diede fiato alla bocca.
- Aspettate! - le uscì di un ottava più alta, il che le fece mordere il labbro inferiore, cavolo non era più una bambina e non poteva titubare come una cretina, o così si diceva da sola mentre le vedeva fermarsi sul posto e voltarsi verso di lei.
- Ecco... Lucy Heartphilia... - e non riuscì più a dire altro, sentiva solo lo sguardo di Mavis sulla sua schiena e pensava anche che avesse sul volto un sorriso contento sulle labbra, è colpa tua! si disse, ma il sorriso timido e le guance leggermente arrossate facevano intendere ben altro.
Le due ragazze si avvicinarono e ciascuna prese una mano, aprendosi subito in un caloroso sorriso, facendole ricredere su certe sue scelte, infondo se la famiglia Strauss le donava tanto calore e felicità, ci dovevano essere altre persone in grado di farle apprezzare la vita in ogni sua sfaccettatura, no? Pensando a ciò il suo sorriso si ampliò e da un inizio burrascoso poteva non finire nell'esatto modo. Già, un nuovo inizio!

Le ore erano volate e ora si trovava in mensa con quelle che ora poteva definire compagne di banco, era ancora presto per lei parlare di amicizia, ma come mai non c'era la più piccola degli Strauss? Quando le aveva inviato un messaggio dicendole che si sarebbero incontrate per mensa, l'albina si era scusata per non potersi presentare, impegnata in una lezione senza neanche dirle quale, ma non insistette perché non sarebbe cambiato nulla nello saperlo.
Quando Rebecca l'aveva vista con un espressione delusa, l'aveva afferrata e trascinata a braccetto con lei, portandola alla mensa dove aveva appuntamento con Levy ed un'altra amica, il tutto senza diritto di disertare il "gentile" invito e di questo la Heartphilia l'avrebbe poi ringraziata.
Sedute ad un tavolo, si ritrovarono ad attendere le compagne, così una cosa tira l'altra, finirono per scambiarsi qualche parola.
- Lucy posso chiederti una cosa? - la guardava dritta negli occhi, non distoglieva il proprio sguardo dal suo e ciò le fece capire la serietà della situazione, così si ritrovò ad annuire ed esortandola a continuare, portandosi un brick di succo alla arancia.
- Per caso...hai il ragazzo? - i suoi occhi improvvisamente brillarono di aspettative, mentre la bionda sputò parte del succo che aveva appena aspirato dalla cannuccia, finendo poi per tossire e cercare di riprendere ossigeno.
- C-cosa?! Ma che domande sono? - era sorpresa e agitata, non si sarebbe mai aspettata una domanda del genere, per non parlare del fatto che prima le era sembrata seria e invece...
- Che ho chiesto di così strano? È una domanda legittima la mia. Quindi? - sbagliava o quella Rebecca si stava divertendo nel farle uscire certe sue reazioni? Una vendetta per come si era comportata in prima mattinata?
Chinò la testa mortificata, si sarebbe meritata una sfuriata da parte loro e invece avevano lasciato la cose correre, come se non fosse mai accaduto.
- Legittima? Non saprei però... il ragazzo... - aveva preso a torturarsi una ciocca di capelli, una brutta abitudine quando si sentiva nervosa e imbarazza, però per quanto queste sue emozioni stessero dominando il suo stato d'animo, decise comunque di volerle rispondere.
- Non ho un ragazzo, mi dispiace. - sorrise un po' forzatamente, lei era single e tale sarebbe rimasta per un tempo molto lungo, secondo il suo modesto pensiero, non era intenzionata a legarsi con un ragazzo, figuriamoci a fidanzarsi!
- Perché ti scusi? - la domanda la prese in contropiede, in effetti le era uscito spontaneo dirlo, come se stesse deludendo le aspettative e le speranze di chi le stava intorno.
- Non voglio più sentirti scusarti e non voglio nemmeno vedere sul tuo visetto il dispiacere, hai un bellissimo sorriso e lo so che sei una ragazza in gamba, quindi permettimi di esserti amica. - era stata così dolce quando parlava, le aveva picchiettato un dito indice sul naso mentre le diceva quelle parole, facendole percepire la sua sincerità e, non credeva che se lo stesse immaginando, anche il suo affetto.
Come poteva aprirle il suo cuore se si conoscevano nemmeno da poche ore? Non poteva essere sicura di averla inquadrata, infondo non si era di certo aperta con loro e ancora non sapeva se ci sarebbe riuscita, ma avrebbe fatto del suo meglio, voleva essere forte e allora avrebbe fatto di tutto per superare le sue titubanze e paure.
- Ringraziarti invece? - le chiese con un tenero sorriso, al quale l'altra bionda si sciolse e l'abbracciò all'improvviso, ridendo felice per averle strappato quella piega di labbra.
- Non devi neanche chiederlo scema! - e non la lasciò andare per nessuna ragione al mondo, neanche quando si accorse che Levy e l'altra amica si presentassero davanti ai loro sguardi, non celando confusione per la situazione.

Il gruppetto delle ragazze si erano spostate in un angolo del giardino dell'università, dove erano solite sistemarsi le tre amiche in quella settimana passate tra una lezione e l'altra.
La nuova arrivata in quel gruppo di ragazze, ebbe modo di conoscere l'amica che in quella giornata Rebecca le aveva detto che le avrebbe fatto conoscere, ed eccola infatti lì davanti a lei: una splendida ragazza con le forme ai punti giusti, lunghi capelli blu come il mare baciato dal sole e gli occhi del medesimo colore.
Il suo nome era Juvia Lockser, era una bellissima ragazza e insieme al suo nome, Lucy si ritrovò a pensare che era l'immagine perfetta per indicare una sirena.
- Una sirena. - le era uscito spontaneo e si diede della stupida da sola quando se ne rese conto, di nuovo si era fatta scappare qualcosa che la sua fervida fantasia la portava a pensare, notando però che fu preso come complimento, viso che la vide arrossire sulle gote... kawaii!
- Juvia ti ringrazia, nessuna le ha mai fatto un complimento così carino. - sempre con quel rossore le sorrise dolcemente, facendole ben sperare che loro fossero le amiche che tanto desiderava avere e che non le facessero riaprire vecchie ferite.
Ah già, la bluetta parlava in terza persona e la cosa la rendeva ancora più dolce ai suoi occhi, quindi le cose sarebbero andate per il meglio da adesso in poi e non vedeva l'ora di passare più tempo possibile con loro.
- Gray-sama è di Juvia e non lo cederà nemmeno a Lucy-san! - gli occhi si iniettarono di un rosso sangue, facendola gelare sul posto, a quanto pareva doveva essere un ragazzo questo Gray, il sogno amoroso della Lockser, lei nemmeno lo conosceva e poi...
- Juvia a quanto pare la nostra amica Lucy non è interessata ad avere un ragazzo, anche se... - Rebecca sogghignò in un modo inquietante, che cosa si stava immaginando quella pazza? Avrebbe creato di sicuro qualche e più malintesi.
- Non farci stare sulle spine Rebecca Bluegarden. - si imbronciò la turchina, agitando le braccia sul posto per enfatizzare la propria curiosità morbosa, facendo gongolare internamente la ragazza chiamata in causa, la Lockser invece fissava intensamente la bionda.
- Rivale in amore! - un tono grave fuoriusciva dalle sue parole, si, stava fraintendendo tutto perché la Heartphilia non era interessata di certo a quel Gray, aveva ben altri interessi lei! Ma che sto pensando!
Si prese la testa fra le mani e disse senza rendersene conto – Io non sono interessata di certo a questo Gray, la mia mente viaggia altrove! - con disperazione afferrò per le spalle a Rebecca e la scosse ripetutamente.
- Proprio così, non è di certo il professore Gray colui che ti ha colpito. - il suo sguardo beffardo non fece che accentuarsi e Lucy si ritrovò inspiegabilmente ad irrigidirsi, cosa di cui si accorsero tutte e tre le ragazze.
- Sembra che qualcuno abbia compreso a chi mi riferisca. - cantilenò soddisfatta la bionda cenere, Juvia e Levy si fecero più vicine vinte dalla curiosità e ghiotte di scoop, ma che di certo avrebbero tenute per loro, non amavano diffondere voci e anzi, in quei cortili giravano anche fin troppe voci, la maggior parte errate.
- Stai facendo volare troppo la tua fantasia, non è come pen-!! - si bloccò quando sentì sussurrare al suo orecchio un certo riferimento ad un colore: sakura.Non seppe nemmeno lei il perché, ma sapeva che le sue guance avevano assunto un acceso colore rosso e tastandole con le mani le sentì bollenti.
- C-c-che cosa c'entra i-il... - prese un respiro profondo, doveva riprendere la sua solita compostezza, d'altronde cosa c'entrava l'albero sakura con... Maledizione, perché lo sto paragonando a quell'idiota? E come per incanto l'immagine di quell'uomo le perforò la mente, ma cercò in tutti i modi di cancellarlo dai suoi pensieri.
- Dicci di più Beky, Juvia vuole saperlo! - sembrava entusiasta e l'unico pensiero che venne in mente alla biondina fu il perché nessuno la stava ascoltando, era lei l'interessata no? Allora perché se lei negava, loro continuavano imperterrite con quella loro visione di lei cotta di un ragazzo?
- Se vi dicessi Dragneel, vi dice qualcosa? - lo aveva detto con malizia e lo sguardo non smentiva ciò che la sua voce trasmetteva, la Bluegarden di certo non possedeva peli sulla lingua e diceva tutto quello che le passasse per la mente.
- Ti riferisci all'insegnante del corso di motoria? Davvero Lu-chan!? - la domanda che le venne posta la fece arrossire fino alla punta dei capelli, si sentiva così piccola in quel momento, eppure lei continuava a dirsi che stessero vaneggiando.
- NO! È odioso, non fa che provocarmi in continuazione, mi tratta come fossi una bambina e se ho scelto il suo corpo è stato per un errore, tutto qui! - incrociò le braccia sotto i seni, gonfiando le guance peggio di una bambina, non pentendosi di ciò che avesse detto riguardo a quello strano uomo, che di sicuro meritava la u maiuscola.
- Tutto qui? - cos'è, si erano messe d'accordo per farla esasperare?
- Che altro dovrei dirvi? Nulla! È un bell'uomo, su questo non ci piove. - non si accorse che con quella frase le fece incuriosire tutte e capirono anche che la biondina non aveva ancora concluso.
- È vero che si è preso cura di me il primo giorno di lezione, mi ha pure aiutato a trovare un negozio che cercavo urgentemente e poi mi ha pure riaccompagnato a casa. Non è successo nulla! - più parlava e più la sua voce si faceva via a via più bassa e quasi inudibile, il ricordo di ciò che era successo dopo le fece fumare la testa per il troppo caldo e a dire che pensava di averlo superato, dannazione!
- Beh è avvenuto per caso. È stato un incidente, ok!? - detto questo prese ad incamminarsi, allontanandosi da loro come se ciò la aiutasse a calmare i suoi battiti del cuore, che furiosi battevano nel suo petto quasi a farle male.
- Un incidente? - chiese un po' preoccupata Juvia, fraintendendo ciò che le parole di Lucy nascondevano.
- Lucy potresti essere più chiara? - Rebecca non avrebbe mollato l'osso, c'era un'atmosfera pregna di significati, forse c'era più di un interesse e se le cose fossero andate oltre un'amicizia, lei avrebbe fatto di tutto per aiutarla ed evitarle problemi all'interno dell'università, infondo anche lei si trovava nella stessa situazione.
- Ci siamo baciati! - quell'esclamazione lasciò basite quelle che ormai considerava delle amiche e c'era voluta neanche mezza giornata per arrivare ad una scelta del genere.

Angolo Autore

Finalmente! È passato così tanto tempo che avevo perduto la speranza di riuscire ad aggiornare alcuna mia storia! ç_ç
Mi dispiace terribilmente se sono passati così tanti anni, so che potevo aggiornare da telefono e tablet, ma proprio non mi ci trovavo, mi veniva strano e smontava ogni mio entusiasmo. Ora però ne ho la possibilità, usufruisco del pc che si è presa una delle mie sorelle e per quanto strano faccia, preferisco così che invece non poter scrivere, quindi spero di rallegrarvi col mio ritorno!
Detto questo fatemi sapere cosa pensate del capitolo e lasciate tante stelline (suona come una richiesta da Youtuber ed io non lo sono lol), a presto! Ciaoooo.

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