Capitolo 6
-Non pensavo ti fossi accorta della mia presenza - dichiarò lo spirito appoggiandosi alla parete.
- È difficile non notarvi, la vostra solo presenza è molto luminosa - rise Sara appoggiandosi allo schienale della sedia.
Aveva l'aria esausta, cosa che non si vedeva quando il viso era nascosto dagli strati del trucco tipico dei sovrani di Naboo.
Era tornata ad essere la ragazza fragile che Anakin aveva conosciuto all'inizio di tutta quella storia.
-Mi manca Luke terribilmente, sire Anakin, vorrei che fosse qui - Sara poggiò la testa alla specchiera.
Luke era andato a Varykino su consiglio di Jobal, perché riteneva che il troppo clamore mediatico, dovuto alla posizione di entrambi, non facesse bene ad Aurora, così il ragazzo era andato nella regione dei laghi.
Il consiglio di Jobal era giusto, ma Sara avrebbe voluto avere il fidanzato vicino, soprattutto perché quelle trattative la stavano sfinendo, tuttavia non voleva dare fastidio a Luke.
-Lady Padmé come sta? - domandò Sara, cercando di distrarsi.
-Lei sta bene è Ayrton a essere ferito - sospirò Anakin.
Lui e Ayrton non avevano avuto modo di conoscersi prima che Skywalker passasse a miglior vita, anche perché le guardie del tempio indossavano un elmo integrale che copriva loro il volto, quindi era impossibile sapere chi si nascondeva sotto l'elmo.
Ayrton era stato il capitano delle guardie e Anakin sapeva che non aveva mai smesso di rimproverarsi per quello che gli era successo.
-Siete mai stato arrabbiato, con Ayrton, intendo? -
-Non do colpa ad Ayrton per la mia morte, le guardie a quel tempo erano molto poche, anche perché molte di loro avevano lasciato l'ordine per solidarietà ad Ahsoka, mi pento amaramente di non aver seguito il loro esempio - sbuffò l'ex Jedi scompigliandosi i capelli color dell'oro.
Sara conosceva la storia del processo per alto tradimento ad Ahsoka, lo aveva letto in uno dei diari di Padmé.
Il colmo di quel processo era la totale assenza di prove schiaccianti riguardanti il la colpevolezza di Ahsoka.
Infatti, in seguito, la giovane era poi risultata innocente, a niente erano servite le parole di Anakin, il quale aveva provato a far rientrare la sua ex allieva nell'ordine, ma la torguta era stata irremovibile.
Non sarebbe tornata, non poteva ricominciare come se niente fosse successo.
Le accuse mosse contro di lei erano gravi ed infamanti e per di più, a parte Anakin, nessuno si era sforzato per indagare, era chiaro che avevano bisogno di un colpevole e avrebbero fatto di tutto pur di trovarne uno.
Anche se questo era uno dei più devoti membri dell'ordine.
-Ho letto di Ahsoka, in uno dei diari di Padmé, pareva molto nervosa mentre scriveva. Ma immagino che lo sarei stata anche io se avessi saputo che una persona a me cara era accusata di una cosa che non aveva fatto - fu la risposta di Sara, ma Anakin sapeva che la mente della ragazza era rivolta altrove, a Luke probabilmente.
I negoziati erano stati faticosi e non erano ancora finiti, ci sarebbe voluto un bel po' per trovare un accordo.
-Scusate se vi sto ignorando, non pensavo che Luke mi mancasse così tanto, dopotutto è andato a Varykino stamattina, eppure... - Sara sospirò, chiedendosi, e non per la prima volta, se avesse fatto bene a candidarsi come regina.
Si sentiva terribilmente inadeguata sotto quel punto di vista, le sembrava di stare sbagliando su tutta la linea, nonostante tutti le dicessero che stava facendo un buon lavoro.
Sara odiava fortemente le sue insicurezze e il fatto che non riuscisse mai a gioire dei traguardi che con tanta fatica raggiungeva.
Per tirare fuori il meglio da sé stessa, la giovane aveva studiato tantissimo, passato sere intere a prepararsi al ruolo che avrebbe dovuto ricoprire, aiutata anche da Dalné, la quale aveva espresso sincera ammirazione verso Sara.
-A volte vorrei essere forte come Padmé, lei non ha mai avuto tentennamenti durante il suo regno - dichiarò Sara e Anakin comprese che la ragazza stava cercando disperatamente di vincere la sua perenne paura di sbagliare, anche perché comprendeva alla perfezione che ogni suo errore sarebbe costato caro agli abitanti di Naboo.
Anakin maledisse Zahira per aver instillato nella figlia adottiva tutti quei dubbi sulle sue capacità, così come il pensiero di essere sempre nel torto.
-Non dovresti sentirti sempre in difetto, stai facendo del tuo meglio, questa non è una situazione facile, stai traghettando il tuo pianeta fuori da un regime autoritario! - affermò Anakin poggiando le mani evanescenti sulle spalle di Sara.
Solo qualche tempo prima quel gesto avrebbe causato rossore sulle guance della giovane, ma ora quello che provava per Anakin era sincera ammirazione e affetto, ma non amore, Sara amava solo Luke.
-Voi avete ragione, ma non riesco proprio a staccarmi dall'idea di essere sempre nel torto, so che ora dovrei essere più forte, ma non riesco a mettere da parte questo lato del mio carattere, ci vorrà del tempo - sospirò Sara.
Il sole stava tramontano su Theed, incendiando tutto di oro e rosso, a Sara era sempre piaciuto il momento del Crepuscolo, quell'attimo di transizione tra il giorno e la notte, quando la luce non aveva ancora lasciato il posto alle tenebre e poi non si poteva dimenticare che il crepuscolo era l'ora dei Narratori.
L'ora dove, in passato, i cantastorie e i bardi si riunivano nelle piazze e nelle taverne per raccontare storie, sia vere che inventate.
Con l'impero questa tradizione era andata perdendosi, almeno ufficialmente, ma in realtà, essa persisteva di nascosto, in nascondigli segreti, dove l'impero non era riuscito ad arrivare.
Ora i bardi potevano tornare a riunirsi nelle piazze senza temere di essere scoperti e uccisi.
Sara stava facendo del suo meglio per promuore le arti, come era sempre stato, prima dell'impero.
Anakin sospirò, pensando a quanto lui la capisse, poiché anche lui da giovane era molto insicuro ed era solo grazie a Padmé che aveva acquistato fiducia in sé stesso.
-Vi sto annoiando lo so - sbuffò Sara.
-Non è vero, da giovane ero così anche io - rise Anakin riuscendo a strappare un sorriso anche a Sara.
-Fareste meglio a tornare da Padmé, so che soffrite molto quando siete separati, e probabilmente, ha bisogno della vostra presenza, e vi prego fate in modo che non faccia pazzie - dichiarò Sara.
-La proteggerò, tranquilla - detto questo Anakin scomparve lasciando Sara sola.
La regina si alzò dalla sedia e si diresse verso la grande porta finestra che dava sul balcone.
Uscì sul balcone inspirando l'aria della sera non ancora cominciata, lasciando che i ricordi la assalissero, come un branco di lupi famelici.
Aveva pianto molto per la morte di Zahira, e andava spesso alla sua tomba e non sapeva se la sua madre adottiva avrebbe mai approvato quello che stava facendo.
Ne dubitava, Zahira non voleva nemmeno che lei si iscrivesse al programma legislativo giovanile, figuriamoci se avesse voluto vedere sua figlia sul trono di Naboo.
Certo Zahira avrebbe voluto solo il meglio per la figlia, ma cercava anche di frenarla, perché aveva paura che le ambizioni di Sara si trasformassero in delusioni e la giovane era cresciuta con quelle idee.
Si strinse nelle spalle, cercando di non pensare più a Zahira e a quanto le mancava.
Perché sì, la sua madre adottiva le mancava, nonostante volesse un bene dell'anima a Sabé e Tonra.
Anche i suoi genitori naturali le mancavano tanto e avrebbe voluto avere la madre di fianco in quel momento.
Appoggiò le mani alla ringhiera, mentre fredde lacrime iniziavano a rigarle il bel viso, senza che lei riuscisse a capire il perché di quel pianto.
In quel momento qualcuno la abbracciò da dietro.
-Perché paingi? - la voce era quella di Luke.
-Luke...
Lei si voltò verso il giovane, non si aspettava di trovarlo lì.
-Aurora?
-Dalla nonna, io sono venuto direttamente qui, sentivo che avevi bisogno di me - sorrise Luke.
Sara si asciugò le lacrime sorridendo appena.
-Te lo ha detto sire Anakin?
-No, lui non c'entra -
Sara rise e si strinse a lui, voleva che quel momento non finisse mai.
-Sai che puoi sempre contare su di me, sempre. So che stai passando un periodo difficile, ma se hai bisogno di sfogarti, fallo, io sono qui per questo. - dichiarò il giovane e Sara gli fu grata.
-Ti ho già detto che ti amo di più ogni giorno che passa? - domandò la regina con un sorriso.
-Oh sì - rispose Luke baciandole il collo e Sara lo lasciò fare.
Sí, amava Luke Skywalker, con ogni centimetro di sé.
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