Capitolo 12
Se ti chiedessi di sposarmi, qui e ora, con pochi testimoni e senza dire niente a nessuno, tu cosa risponderesti?
Le parole di Sara rieccheggiavano ancora nella mente di Luke, tanto che il ragazzo avrebbe voluto tornare a quel momento e rispondere che l'avrebbe fatto seduta stante.
Non avevano mai parlato apertamente di matrimonio, anche se ogni tanto l'argomento saltava fuori, ma lo liquidavano con una risata e qualche battuta.
Tutti si aspettavano un annuncio prima o poi, ma i rispettivi doveri e il fatto di dover crescere una bambina toglieva loro il tempo di progettare uno sposalizio, visto che, e Luke ne era certo, sua nonna e sua zia avrebbero voluto avere l'ultima parola su tutto, poiché era risaputa la passione di entrambe le donne per gli eventi mondani.
Questo strappò un leggero sorriso al giovane Skywalker il quale però si ritrovò a chiedersi perché non avesse risposto alla domanda di Sara.
Forse perché erano stati interrotti da una delle ancelle la quale aveva annunciato che il governatore del pianeta di Åland, un pianeta paludoso dell'orlo interno, era arrivato.
Controvoglia, Sara aveva ripreso le sue vesti da regina ed era stata raggiunta dalla scorta e dal suo seguito per raggiungere il governatore, il quale la attendeva nella sala del trono.
Luke non poteva immaginare che quella sarebbe stata l'ultima volta che vedeva Sara cosciente e presente a sé stessa.
Era successo tutto talmente in fretta che il giovane Jedi era rimasto frastornato.
La Forza aveva urlato nella sua testa, segno inequivocabile di pericolo, era corso giù per le scale verso la sala del trono, ma non aveva fatto in tempo ad arrivare che la bomba era esplosa.
Luke non aveva ricordi nitidi di quello che era successo in seguito, si trovava a poca distanza dalla sala del trono quando la bomba era esplosa.
I vetri erano schizzati ovunque, uno gli si era infilato nel braccio e lui si era trovato a terra, a causa dell'onda d'urto scatenata dall'esplosione.
In un attimo si era trovato disteso a terra tra macerie fumanti, con i pensieri confusi e il corpo dolorante.
Aveva alzato la testa notando con orrore che la porta della sala del trono era divelta, tossendo il ragazzo si era tirato in piedi ed era corso verso quel che restava della sala, trovando Sara, le sue ancelle e tutti coloro che erano presenti sommersi dalle macerie.
I soccorsi erano arrivati subito, tuttavia era chiaro che la situazione era tragica.
Tre delle sei ancelle in servizio erano morte, le altre erano rimaste ferite, ma non solo loro, si contavano morti e feriti tra il seguito del governatore e anche tra le guardie, i danni erano ingenti.
Luke non avrebbe mai dimenticato la vista di Sara coperta di sangue e la corsa successiva al centro medico.
Erano passati due giorni dall'attentato e in città si respirava un aria tesa, questo perché tutti erano in apprensione per la regina.
Sara era salita al trono da poco, ma era già riuscita ad entrare nel cuore dei suoi sudditi, come soltanto Padmé era riuscita a fare prima di lei.
Il ragazzo aveva mandato un messaggio alla madre per informarla di quanto era successo, e la donna aveva risposto che sarebbe tornata indietro da Kashyyyk il prima possibile.
-Dovresti concederti una dormita, ragazzo, la regina non sopporterebbe di vederti crollare dalla stanchezza, inoltre pensa anche a tua figlia - la voce della dottoressa Wilson fece voltare Luke verso l'ingresso della stanza di Sara.
Una donna corpulenta con i capelli rossi e u viso paffuto.
-Non riesco a non pensare che avrei dovuto fare di più - dichiarò Luke lasciandosi cadere su una sedia posta vicino al letto.
-Non potevi saperlo, nessuno poteva - l'infermiera scosse le spalle e lo Jedi sospirò mentre il suo sguardo si posava sulla regina esamine nel letto.
Ma io sono uno Jedi fu quello il pensiero del giovane.
Lui era il figlio del Jedi più potente della galassia, eppure non era riuscito a prevedere cosa sarebbe successo a Sara.
-Probabilmente hai ragione. - sospirò il giovane chinandosi su Sara e lasciandole un tenero bacio sulla fronte.
-Se cambia qualcosa sarai il primo a saperlo - dichiarò l'infermiera mentre Luke usciva dalla stanza.
Il giovane Jedi uscì dalla porta sul retro, evitando quella principale per non doversi imbattere nel gruppo di giornalisti che erano assiepati fuori dall'ospedale in attesa di notizie sulla regina.
Luke non aveva mai pensato che il palazzo potesse essere bersaglio di un attentato tanto grave.
Si infilò le mani in tasca e si infilò lungo una via secondaria che portava direttamente a casa dei suoi nonni, dove lo aspettava anche sua figlia.
Prenditi cura di lei... Sara vorrebbe così furono quelli i pensieri di Luke mentre camminava.
Aveva sempre amato Theed, ma in quel momento gli sembrava che dietro ogni porta o ogni angolo si potesse nascondere qualcuno pronto a sparargli, non si sentiva più al sicuro come un tempo.
Gli sembrava che tutti i sacrifici che avevano fatto per riportare la pace nella galassia fossero stati vani.
Sara è in un letto di ospedale! Luke strinse i pugni dentro le tasche, avrebbe voluto esserci lui in coma, anziché Sara.
La ragazza non aveva già sofferto abbastanza?
Gli occhi azzurri di Luke si riempirono di lacrime, si sentiva così impotente.
Avrebbe voluto poter cambiare tutto, ma ciò non era possibile.
-Luke - la voce di Sola costrinse il ragazzo ad alzare la testa.
La sorella di Padmé stava marciando verso di lui con in braccio Aurora, la quale allungò le braccia verso di lui, con un sorriso in viso.
-Ehi, principessa - ridacchiò Luke mentre prendeva la figlia in braccio, la quale ebbe l'idea di tirargli una ciocca di capelli, facendo ridere il giovane.
-Sara si riprenderà, vedrai.
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