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Capitolo 7

«Allora, Taylor, pensi che vinceremo questo sabato?» mi chiede Calum Hood, un compagno di squadra di Luke, nonché nostro amico.

Alzo lo sguardo verso i suoi occhi marroni e annuisco. «Ma solo per il nostro incoraggiamento, sia chiaro,» preciso poi, riferendomi alla banda della scuola.

Abigail, seduta al mio fianco, concorda con me, mentre Luke ridacchia. Finalmente, da un paio di giorni, è tornato a sorridere come solo lui sa fare e non posso che esserne felice, nonostante sappia che è dovuto al fatto che Nina ha smesso di trattarlo come se fosse merda e di essere arrabbiata senza motivo.

Stringo maggiormente la forchetta di plastica tra le dita a quel pensiero, mentre il mio migliore amico si china verso di me per accarezzarmi la guancia. «Sei tremenda,» commenta e io lascio andare la posata, sapendo che potrei spezzarla a causa dell'agitazione che provo al tocco di Luke.

Il ragazzo dai tratti asiatici, invece, rotea scherzosamente gli occhi e apre la bocca come per dire qualcosa, ma viene interrotto da una voce squillante.

«Luke!» Nina pronuncia il nome del suo ragazzo come se avesse a che fare con un cane e, dal canto suo, il biondino non ci mette molto a seguirla verso il tavolo degli atleti, proprio come farebbe un animale fedele.

Abbasso lo sguardo verso il mio piatto, quando una fitta mi attraversa lo stomaco, e aspetto che Calum se ne vada con lui. Il ragazzo, invece, prende posto di fronte a me e Abigail, per poi passarsi da una mano all'altra una mela rossa.

Fa male vedere il ragazzo che amo ridursi in questo stato, soprattutto perché mi sembra quasi di non conoscerlo.

«Non la sopporto,» ammette Calum, prima di mordere il frutto lucido.

Abigail ride, per poi affondare le dita nei suoi capelli rossi e legarli in una coda di cavallo. Se solo non fossi presa dallo sconforto per il mio migliore amico, sorriderei per come il ragazzo ha seguito attentamente i suoi movimenti.

«Nessuno lo fa, fidati,» commento e Calum non è affatto stupito dalle mie parole.

Forse dovrei approvare la relazione di Luke ed essere gentile con Nina, ma non ci riesco e sono felice che nessuno dei miei amici me lo faccia pesare.

Torno al mio piatto e cerco di infilzare con la forchetta un pezzo di qualcosa che sembra tutto tranne che carne, soprattutto perché non vuole proprio farsi prendere. Rimpiango il morbido petto di pollo che Abigail sta tranquillamente mangiando, al quale però non posso nemmeno avvicinarmi. Dannato latte.

Mentre siamo intenti a mangiare, Logan raggiunge in fretta il nostro tavolo e non fa domande sul perché Calum sia seduto con noi: nonostante sia uno dei ragazzi più popolari della scuola, non si fa problemi a sedersi con i suoi veri amici, a differenza di qualcuno.

«Ragazzi, oggi inizia ufficialmente il Progetto Anonymous!» esclama emozionato e io quasi non mi strozzo con un boccone che ero finalmente riuscita ad alzare dal piatto.

Se prima non volevo sentirne parlare perché pensavo fosse stupido, adesso preferisco evitare l'argomento perché mi ricorda l'assurda proposta di Michael Clifford e la cinquantina di bigliettini di suppliche con cui ha riempito il mio armadietto in questa settimana.

«Cosa?» chiede Abigail, incredula. «Quindi Michael ha già scelto?» conclude, delusa, per poi abbassare lo sguardo.

Ci teneva veramente e mi dispiace moltissimo vederla così. Spero solo che le passi presto e ho come l'impressione che Calum, che le ha afferrato la mano, le toglierà dalla mente il pensiero.

«Puoi pur sempre mandarlo a quel paese anonimamente tramite chi ha scelto,» commento, facendo ridere il gruppetto.

Logan appoggia il vassoio accanto al mio e si siede vicino a me.

«Ehi, qui è Smash!»

Sobbalzo per la sorpresa e quasi sputo il cibo - se così può essere chiamato - nel piatto quando una voce maschile che non riconosco esplode dagli altoparlanti della mensa.

Un brusio si espande nell'enorme stanza e riesco a percepire l'entusiasmo di tutti, nonostante non siano stati scelti dal rappresentante d'istituto.

«Non avrebbe dovuto avere inizio dopo la mensa?» chiede Calum, con non molto interesse, e Abigail alza semplicemente le spalle. In effetti è strano, perché portando avanti il Progetto Anonymous anche durante l'ora di pranzo è molto più complicato tenere segreta l'identità dei due ragazzi che vi prendono parte. Tuttavia, non me ne preoccupo più di tanto e, stranamente, l'inizio del Progetto Anonymous mi provoca una sensazione di sollievo, sia perché presto tutti si abitueranno alla cosa, smettendo di essere così emozionati, sia perché ciò significa che Clifford ha trovato ciò che gli serviva e mi lascerà finalmente in pace.

«Bene, ehm... io mi occuperò della musica e delle dediche mentre il supporto emotivo non è ancora stato selezionato.» Smash accenna una risata e Abigail si rianima, mentre io sbuffo rumorosamente, ritrovandomi tre paia di occhi addosso.

Ridacchio nervosamente, divertendo i tre che mi seguono a ruota. Logan, ridendo, si appoggia alla mia spalla e riesco a vedere Luke lanciarmi dal suo tavolo uno sguardo indecifrabile.





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Il Progetto Anonymous è finalmente iniziato e Austin non c'è nel capitolo, perciò provo una profonda tristezza😂😂

Spero che la storia vi piaccia, un beso❤️

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