Capitolo 20
«Sei sicura che abbia detto proprio questo?» chiede Abigail, non molto convinta dalla mia versione dei fatti, quando le racconto della telefonata di Luke, durante la pausa pranzo.
Sbuffo perché, nonostante lo abbia ripetuto già parecchie volte, continua ad essere scettica.
«Ha detto 'mi sono innamorato', quindi non ho dubbi,» rispondo, mentre Calum, seduto dall'altra parte del tavolo rotondo, segue attentamente la nostra conversazione, con un'espressione indecifrabile sul volto.
«Di Nina?» chiede il ragazzo, alzando un sopracciglio.
Mi inumidisco le labbra, un pochino dubbiosa. «Okay, non ha specificato, ma a chi vuoi che si riferisse altrimenti? Stanno insieme da un casino di tempo e la vede perfetta, nonostante sia una troia,» concludo, per poi stringere le labbra in una linea sottile quando Luke si avvicina al nostro tavolo.
Da ieri pomeriggio, ovvero dalla telefonata, lo sto evitando, anche se in realtà non dovrei. Teoricamente, infatti, non ha fatto niente di sbagliato, ma è davvero più forte di me. Il pensiero che lui ami Nina mi distrugge e mi fa provare una rabbia incredibile nei suoi confronti. Come può provare dei sentimenti così profondi per quella stronza?
Un silenzio imbarazzante cala sul tavolo, mentre il biondo si siede accanto a Calum che, per non insospettirlo, inizia a parlargli della partita del prossimo sabato sera. Avvicino la mano alle labbra per mordicchiare un'unghia, cosa che non ho mai fatto in vita mia, e Luke continua a lanciarmi occhiate.
«Ciao, Tay,» sussurra, mentre io smetto subito di torturarmi l'unghia, per poi girarmi verso un punto imprecisato della mensa, senza rispondergli. In fondo ha usato un tono così basso che potrei davvero non averlo sentito.
Abigail accenna una risata isterica, «Sai che cosa ha fatto la professoressa di matematica oggi, Calum?» improvvisa, per allentare la tensione creatasi.
Il ragazzo l'asseconda, ma riesco ad avvertire ancora lo sguardo di Luke addosso.
«Potresti anche salutarmi». La voce del mio migliore amico sovrasta quella dei due. Il suo tono confuso e ferito mi colpisce come un coltello allo stomaco, senza però impedirmi di essere ancora arrabbiata.
Mi volto verso di lui. «Dov'è la tua fidanzatina?» chiedo, mentre Abigail mi appoggia la mano sulla spalla.
Luke mi guarda dritto negli occhi, senza parlare.
«E dimmi, perché stai con noi solo quando non c'è quella stronza, eh?» continuo, senza riuscire a trattenere la rabbia, per poi alzarmi di scatto dalla sedia.
Il suo silenzio è la cosa che mi irrita di più: è quasi come se ammettesse che noi siamo la sua seconda scelta, che Nina è più importante. E forse è davvero così.
«Dove stai andando?» chiede solamente.
«A fanculo, ecco dove,» rispondo, per poi dirigermi a passo svelto fuori dalla mensa. Intravedo fra i tavoli Michael, seduto con i suoi amici, e noto che sta guardando attentamente le lacrime sul mio viso. Un istante dopo ci voltiamo entrambi come se niente fosse.
Raggiungo in fretta la stanza del Progetto Anonymous e, prima che Ashton possa notare i segni del pianto sul mio viso, lo saluto cercando di risultare abbastanza rilassata. Il ragazzo ricambia con uno splendido sorriso.
Prendo qualche respiro profondo e riesco a tranquillizzarmi nel giro di pochi minuti.
«'Nina sei una troia, Hemmings non si merita i tuoi continui tradimenti'» Ashton legge la dedica, mentre io sgrano gli occhi. «Oh».
Mi precipito sulla consolle e premo quanti più tasti possibile. «Dimmi che non l'ha davvero sentito l'intero istituto e soprattutto non il mio migliore amico,» mormoro, quando le lacrime premono di nuovo per uscire.
Ashton ha appena rivelato a Luke che Nina lo tradisce e tutto ciò che ho fatto in questi mesi è stato inutile. Prendere parte a questo fottuto progetto, dare buca ai miei amici, venire a scuola con la febbre, discutere con la mia migliore amica e tutto il resto è stato tempo perso.
«Mi dispiace,» balbetta il ragazzo, mentre dal corridoio giungono delle grida femminili.
«Clifford, giuro che ti brucio i capelli insieme alla stanza del tuo progettino di merda!» urla Nina e sono quasi sicura che siano proprio davanti alla porta. Deve aver seguito Michael con l'intento di scoprire dove si trovi la stanza del Progetto Anonymous per uccidere tutti quanti e... be', è già a metà dell'opera.
«Nina, mi devi delle fottute spiegazioni». La voce del mio migliore amico mi fa mancare il respiro per un istante interminabile.
«Sono tutte stronzate, non so perché Clifford ce l'abbia con me».
«Riesco a dormire pure se ti porti a letto il preside, dolcezza,» risponde Michael in tono tranquillo, mentre io tremo al solo pensiero di quanto Luke sia vicino allo scoprirmi. «Non posso controllare ciò che gli studenti scrivono ai miei ragazzi,» spiega poi, parlando di me e Ashton come se fossimo i suoi figli. La cosa è abbastanza inquietante, ma non è proprio il momento di pensare a quanto Clifford sia fissato con il suo Progetto Anonymous.
«Bene, allora apri questa fottuta porta che ci penso io a controllare tutto, mettendo le mani al collo a questo stronzo di Smash!» Nina continua a gridare, mentre io e Ashton ci guardiamo preoccupati. La ragazza, in fondo, non è una grande minaccia, ma è talmente arrabbiata che forse potrebbe anche strapparci gli occhi con le unghie in pochi secondi.
Michael sospira e, subito dopo, vedo la maniglia abbassarsi. La porta si apre e io chiudo gli occhi, pensando a tutti i modi in cui avrei potuto evitare che questo momento arrivasse. Forse avrei dovuto dire subito la verità a Luke, ma ormai è troppo tardi.
Nina entra nella stanza con la stessa furia di un tornado, per poi bloccarsi, ritrovandosi me davanti.
«Tu, piccola stronza!» urla, prima di allungare minacciosamente le mani verso i miei capelli.
Fortunatamente, Ashton si posiziona davanti a me prima che il desiderio di Nina di vedermi pelata possa realizzarsi, ma nulla può fermare la sua voce stridula.
«Avrei dovuto immaginarlo,» commenta, prima che il mio migliore amico entri nella stanza, fermando il suo sguardo incredulo su di me. «Sei sempre stata innamorata di Luke e non vedevi l'ora di prendere il mio posto, vero?» la ragazza continua ad accusarmi, ma io smetto di ascoltarla quando il viso di Luke si contrae in una smorfia contrariata, che mostra tutta la sua delusione per avergli tenuto nascosto tutto questo per mesi.
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SBAM!
No okay, la smetto.
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Siete ancora vive? Perfetto, dobbiamo sclerare insieme perché, damn, Luke ha scoperto tutto (forse è successo troppo presto, ma non potevo aspettare!) e la storia si sta avvicinando al termine, diventando la storia più corta del mio repertorio hahaha ho già in casino di bozze nella sezione 'crea', quindi appena finirà questa tornerò quasi subito a rompervi i maroni, non oreoccupatevi 😂 ma non pensiamoci ora, vi mando un bacio e tanti tanti tanti grazie per i voti, commenti e le letture, vi adoro ♥
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