Capitolo 18
«'La ragazza dai capelli dorati è ormai diventata una celebrità per il nostro istituto, inutile negarlo, ma chi è davvero? Di lei sappiamo solo che ha i capelli biondi, è del quinto anno e passa i pomeriggi a rispondere alle nostre mail con estremo sarcasmo ma, ammettiamolo, è proprio per questo che tanto l'amiamo. Le sue risposte pungenti, infatti, riescono a tirarci sempre su di morale e a strapparci un sorriso, ma vorremmo finalmente poter sentire la sua voce, non è così?'» Abigail finisce di leggere l'articolo, omettendo ovviamente i particolari inutili, e mi rivolge un'occhiata ricca di significato, seguita da Calum, per poi appoggiare il giornalino scolastico di questa settimana vicino al suo vassoio.
«Una celebrità, eh?» commento annoiata, per poi addentare la mia fetta di focaccia, ottima sostituta alla pizza che non posso mangiare. In realtà non mi dispiace più di tanto di non potermici avvicinare, anche perché la mia focaccia sembra di gran lunga più invitante della fetta fredda appoggiata sui vassoi dei miei amici.
Scuoto la testa, per evitare di perdermi come al solito dietro ai miei pensieri sul cibo, e rifletto con più attenzione sull'articolo. Sono sicura che quelle parole siano un valido pretesto per farmi utilizzare il telefono, per Clifford. A quanto pare, infatti, il mio sarcasmo pungente non è servito a farmi odiare dagli studenti e a liberarmi così del mio ruolo nel Progetto Anonymous e la cosa mi reca non poco fastidio. Quell'articolo è una vera e propria condanna, senza considerare il fatto che mezza scuola si sta trasformando nell'FBI per scoprire chi sia la misteriosa ragazza. Inquietante.
Luke arriva al nostro tavolo dopo aver superato la lunga fila, dovuta ovviamente alla pizza, e si siede vicino a Calum, attendendo che Nina lo reclami a sé. Mi rivolge un enorme sorriso, per poi prendere il giornalino di Abigail. Ogni suo piccolo movimento non lascia trapelare nulla e per l'ennesima volta mi ripeto mentalmente che l'altra notte, sul mio letto, non mi ha baciata davvero o mostrerebbe almeno un briciolo di imbarazzo, conoscendolo. Sfoglia le pagine e si ferma proprio su quell'articolo, mostrando un'espressione fin troppo interessata. Sembra quasi che, dopo tutti questi mesi, si sia accorto solo ora dell'esistenza del Progetto Anonymous e del supporto emotivo.
«E se fosse del quarto anno?» chiede Abigail, riferita alla misteriosa ragazza, e io spalanco la bocca, per poi colpirle la gamba sotto il tavolo. Mi rivolge un sorrisetto e io roteo gli occhi.
Calum ridacchia. «Conoscendo Clifford, è abbastanza probabile,» commenta, prima di rivolgere la sua attenzione al biondo. «Tu cosa ne pensi, Luke?» domanda, facendomi chiedere per quale dannato motivo abbia degli amici del genere.
«Mh?»
Il ragazzo distoglie lo sguardo dall'articolo e punta i suoi occhi azzurri in quelli scuri dell'amico.
«Sperate che io non trovi piante carnivore affamate di carne umana, nel negozio dei miei,» borbotto infastidita, prima di mangiare un altro boccone di focaccia.
Il gruppetto scoppia a ridere, Luke compreso, nonostante lui non sappia a cosa mi riferisca. Probabilmente devo avere un'espressione buffa al momento. Il ragazzo si alza dal suo posto e si avvicina a me. Mi rivolge un cenno con la testa e io capisco che devo lasciargli spazio sulla sedia, permettendogli di sedersi. Il suo braccio mi stringe la vita e la mano libera afferra la mia focaccia, per poi portarla alle labbra. Rimango incantata a osservare i suoi denti affondare nella fetta e la punta della sua lingua raccogliere le briciole sulle labbra, dopo aver masticato. Vorrei riuscire a commentare ironicamente il suo 'furto', ma mi limito a distogliere lo sguardo, imbarazzata.
Calum inizia a ridere, dimenandosi come un disperato quando vede il rossore sul mio viso, e io sbuffo rumorosamente. «Fanculo, Hood». Mi alzo di scatto dalla sedia, rischiando quasi di travolgere Luke, raccolgo il mio zaino e mi volto verso l'uscita della mensa.
«Dove vai?» chiede il biondo, abbastanza confuso da ciò che sta succedendo.
Non rispondo e mi avvio verso la porta a vetri della mensa, venendo però interrotta da Clifford, che mi si piazza davanti con una copia del giornalino in mano. La sventola davanti al mio viso. «Il momento è arrivato, Taylor,» annuncia, fiero di averla avuta vinta per l'ennesima volta.
«Un po' di discrezione non sarebbe sgradita, sai?» commento ironica, considerato che tutti nella mensa si staranno chiedendo come mai noi due stiamo parlando.
Annuisce e, dopo avermi afferrata rudemente per il polso, mi trascina fuori dalla mensa, fino a una fila di armadietti. Apre la bocca per parlare, ma qualcosa lo interrompe. Da un'aula chiusa giungono delle voci e non mi riesce difficile capire di chi sia una delle due. Pochi secondi dopo, la porta si spalanca e ne escono Nina con uno dei tanti ragazzi con cui tradisce Luke. I due, troppo presi a sistemarsi i vestiti e i capelli fuori posto, non si accorgono nemmeno di me e Clifford.
«Hai un po' di rossetto qui,» commenta la ragazza con un risolino, per poi strofinare le dita sul collo del ragazzo, abbassandogli di poco il capo e dandogli una vasta visuale del suo seno.
Sussulto, disgustata, cercando di trattenere nella bocca tutti gli insulti che mi passano per la mente.
«Dio, che troia!» commenta Michael con un tono di voce decisamente troppo alto ma, prima che i due si girino verso di noi, lo trascino in tempo record dietro alla fila degli armadietti, per poi sospirare di sollievo.
«Sei un emerito idiota,» borbotto, provocando la sua risata.
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Hola hola hola❤️
Questo capitolo fa pietà, me ne rendo conto e vi chiedo umilmente perdono 😩😨😱
Volevo ringraziare tutte le ragazze che mi scrivono per complimentarsi su 'Cioccolato al latte', siete troppo dolci e davvero non so più come ringraziarvi. Grazie anche per tutti i voti, i commenti e le letture in tutte e tre le mie storie, vi adoro❤️
Un bacio enorme enorme enorme 💖
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