Una volta finito il Progetto Anonymous per questa giornata, esco dall'edificio e inizio a correre verso casa per non incontrare nessuno. Non perché non voglia farmi vedere, considerando che Calum avrà già riferito la mia presenza agli altri, ma perché non me la sentirei di parlare con i miei amici.

Quando sono sicura di essere lontana abbastanza dal liceo, afferro il cellulare dalla tasca della felpa e trovo tre messaggi e una chiamata persa da parte di Abigail.

Pensavo avessi la febbre...?

Rispondi, almeno.

Okay, non ci capisco più un cazzo.

Con l'ultimo messaggio sento il cuore spezzarsi, perché mi sembra quasi di leggere i sentimenti di Abigail e percepisco la sua confusione, delusione e rabbia nei miei confronti. Anch'io proverei questo, se fossi al suo posto.

Sospiro e noto anche un messaggio di Luke.

Mi sento così stupido a non aver capito che la mia migliore amica avesse un problema. Scusa, Tay.

È incredibile come Luke faccia sempre ricadere la colpa su di sé. Dovrebbe capire solo che il problema sono io, insieme al mio stupido amore per lui e il suo sorriso.

Vorrei rispondere ad entrambi, ma non saprei cosa scrivere. Ogni parola sarebbe sprecata.

Percorro con calma gli ultimi isolati e, una volta a casa, mi chiudo nella mia stanza senza salutare la mia famiglia. Credo che l'unica cosa sensata da fare ora sia dormire e sperare di svegliarmi in un'altra dimensione, dove magari Luke ricambia i miei sentimenti e non devo mentire ai miei amici per paura di perderlo.

Mi sveglio parecchie ore dopo, nel bel mezzo della notte, non per la fame o altri bisogni primari dell'organismo, ma per un temporale spaventoso. Guardo fuori dalla finestra e noto che il cielo buio è ricoperto di nuvole grigie, riconoscibili grazie ai pochi istanti in cui i fulmini illuminano la città. Rabbrividisco lievemente e mi giro su un fianco, provando a riprendere sonno nonostante la mia paura per i temporali. Quando un altro fulmine squarcia il cielo e un tuono rimbomba nella notte, però, scatto in piedi e accendo subito la luce, sapendo che solo una persona potrebbe aiutarmi in questo momento.

Non prendo il quaderno a spirale per scrivergli, ma mi limito semplicemente ad avvicinarmi alla finestra e a battere le mani sui vetri, sperando che Luke si svegli e capisca tutto. Poco dopo, la luce della sua camera si accende e il ragazzo, vedendo la supplica nei miei occhi, esce dalla porta.

Scendo in fretta le scale, ritrovandomi di fronte al portone che apro, rivelando il mio migliore amico, con i capelli bagnati a causa della pioggia e lo sguardo assonnato.

Non fa domande ma so che, dentro di sé, aspetta delle risposte per il mio comportamento negli ultimi mesi. Afferra la mia mano e mi trascina in camera mia, continuando a non parlare. L'unico suono che interrompe il silenzio nella grande abitazione è un mio attacco di tosse improvviso, testimone del raffreddore.

«Sdraiati,» sussurra, accarezzandomi con estrema dolcezza i capelli.

Annuisco, posizionandomi sotto le coperte, e lui mi segue. Probabilmente ha bagnato le lenzuola, avendo camminato sotto il temporale, ma l'unica cosa che mi interessa al momento è che lui è vicino a me, non mi abbandona mai, nonostante tutto.

«Abigail è-»

«Lo so,» lo interrompo e chiudo gli occhi, sentendomi estremamente in colpa. Lei è arrabbiata, delusa, confusa e mille altre cose di sicuro non positive.

Sospira e mi circonda la vita con il braccio, stringendomi a sé.

«Mi dispiace così tanto,» mormoro e, subito dopo, le lacrime premono i miei occhi per uscire e inondarmi il viso.

«Cosa succede, Tay?» chiede e riesco ad avvertire la frustrazione nella sua voce.

Vorrei poterlo dire, rivelargli che per lui provo più che semplice amicizia, ma che ho dovuto reprimere i miei sentimenti per non perderlo. Vorrei che sapesse che ho accettato di partecipare al Progetto Anonymous solo per vederlo sorridere.

«È tutto okay,» rispondo, ma un singhiozzo mi tradisce.

Luke mi gira in modo da guardarmi negli occhi e asciuga le mie gote umide. Un cipiglio si forma sul suo viso e penso che forse stia per gridarmi addosso che sono una stronza dal momento che Abigail soffre per colpa mia.

«Sei così bella, Taylor,» dice invece, prima di socchiudere le labbra e accarezzarmi una guancia. Le sue parole mi colgono di sorpresa, ma rimango ancora più senza fiato quando avvicina il viso al mio. Sfiora le mie labbra con estrema velocità e così lievemente che mi sembra di aver sognato il suo tocco. Deve essere di sicuro così, sì. Con ogni probabilità non ho davvero avvertito il contrasto di calore fra il piercing e le sue labbra, sulle mie. O la piacevole sensazione di calore allo stomaco.

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So kiss me, kiss me, kiss me and tell me that I'll see you again ♥

Bene, i due si sono finalmente baciati :3 anche se Taylor è incredula 😂 no, okay, questo capitolo fa pena, ma la mia Swift non ha vinto manco un Grammy e il colore di quelle scarpe era un pugno in un occhio, quindi sono abbastanza depressa. In compenso, però, Michele è rimasto nella scuola di amici e Gabriele pure (non so se vedete amici hahaha)!

Ci tengo a ringraziarvi per tutto, vi adoro ♥