Yohan's p.o.v.

《Han. Io credo di provare qualcosa per te》afferma Janet decisa, causandomi un sussulto improvviso.

Il mio cuore comincia a battere all'impazzata, e sono costretto a portarmi una mano al petto per stringermi la zona in corrispondenza del cuore e cercare di fermarlo.

Forse ho solo capito male, forse tutto questo è solo un'illusione. Parole pronunciate per farmi soffrire. Del resto, soffrire per amore è quello che faccio da sempre, e ormai ci sono abituato.

《Tu menti》dico fra le lacrime balbettando, non potendo credere alle sue parole.

Non è possibile che quello che ha detto sia vero. Lei ama Gabriel, lo ama da sempre, e io fra loro due non c'entro proprio niente. Sono sempre stato il terzo incomodo.

《Penserai ancora ad una menzogna.. dopo questo?》sussurra allora lei, le guance tinte di un rosso porpora e i capelli sparsi sul viso, mentre si avvicina a me e mi prende il viso con entrambe le mani.

Sono completamente bloccato. Come prima. Non riesco a muovermi. E l'unico suono che rimbomba nelle orecchie è quello del mio cuore, che prima o poi mi causerà veramente un infarto bello e buono.

Il candido viso di Janet si avvicina sempre di più al mio, e grazie alla nostra ormai esigua distanza riesco a percepire il suo respiro agitato. Annulla poi definivamente le distanze fra di noi, chiudendo gli occhi e fiondandosi sulle mie labbra.

Tutti questi gesti mi lasciano a dir poco basito, oltre che eccitato al massimo. La mia migliore amica, la ragazza che amo da tanti anni, mi sta veramente baciando di sua spontanea volontà?

Mentre assaporo ad occhi chiusi il vero sapore dell'amore, cingendo la vita di Janet con le mie mani, non posso fare a meno di ritornare con la mente al nostro primissimo bacio. Ricordo chiaramente che le stavo confessando i miei sentimenti, quando Gabriel proruppe rumorosamente nella stanza interrompendoci sul più bello, e ricordo anche quanti sensi di colpa avessi provato per aver compiuto quel gesto così impulsivo e sconsiderato.

Adesso invece, proprio in questo istante, il senso di liberazione e beatitudine che sto provando non è minimamente paragonabile a nessun'altra esperienza mai sperimentata finora in vita mia.

Un bacio.. incredibile come tutto questo miscuglio di emozioni dentro di me possa essere causato da un solo e semplice bacio. Mi ha fatto completamente estraniare dalla realtà circostante, e adesso ci siamo solo noi: io e Janet. Nessun altro potrebbe essere capace di intromettersi in questa nostra armoniosa intesa.

Sento entrambe le mani di Janet tenermi salde le mie guance, quasi a rivendicare il suo possesso su di me, e tutto questo mi fa sentire incredibilmente protetto. Protetto, ma soprattutto desiderato.

Da lei, dalla ragazza che popola i miei sogni e le mie fantasie da ormai ben quattro anni.

《Allora, Han, sei più convinto adesso?》sussurra Janet a pochissimi centimetri di distanza dal mio viso una volta staccatasi da me, scrutandomi dritto negli occhi.

Incapace di proferire parola, ancora parzialmente stordito e immerso in quel mondo magico in cui Janet è riuscita a trascinarmi con un solo e semplice bacio, guardo amorevole la mia amica e le sorrido meglio che posso.

Diamine, se tutto questo mi ha aiutato. Non pensavo a Janet in quel modo da molto tempo, ormai. Era come se mi fossi completamente dimenticato della sua esistenza da migliore amica e ragazza che amo, e mi fossi fiondato senza pensare nel terribile vicolo della depressione. Qualcosa di terribilmente spaventoso da cui Janet sta tentando di tirarmi fuori in tutti i modi.

《Janet... i-io.. s-sono senza parole》riesco a risponderle a fatica, il volto in fiamme e i polmoni che richiedono disperatamente aria.

《Sshhhh. Non c'è bisogno che tu dica niente, Han》bisbiglia lei, avvinghiandosi a me e poggiando la testa sul mio petto, come se si volesse cullare con il ritmo del mio cuore.

Io, dal canto mio, sono totalmente e completamente impazzito. Impazzito d'amore per lei. E ora non riesco proprio a pensare ad altro che non sia il nostro bacio di qualche attimo fa.

Mi faccio così forza in qualche secondo e, pensando che sia un bene confessare a Janet le mie sensazioni attuali, sebbene tutto ciò mi richieda un impensabile sforzo, mi decido e parlo:

《Janet Jang, io.. sono da sempre.. sono totalmente, incondizionatamente, pazzamente innamorato di te》

Le mie parole fanno scattare in lei qualcosa, tanto da farle alzare la testa per far sì che riesca di nuovo a vedermi in faccia. I suoi occhi, magnifici come sempre, sono diventati più luminosi del solito, e il suo sorriso di risposta non tarda ad arrivare.

《Oh, Han... non so quando riuscirò a tirare fuori da dentro di me una confessione per te così bella come la tua ma, finché avrai pazienza, ti prego di aspettare... cioè, di aspettarmi》mi sorride lei, scatenando dentro di me un'agitazione tale da causarmi un improvviso singhiozzo.

Janet ha detto che... mi si confesserà. Questo significa che ha veramente intenzioni serie.

D'altronde, come ho fatto a dubitarne? Sono proprio uno stupido. È ovvio che avrei dovuto fidarmi delle sue parole fin da subito, perché è così che si fa tra amici.

Già, "amici"... ma adesso, noi due, che cosa siamo? Più che amici, ma meno che fidanzati?

《Janet...》comincio, nel tentativo di porle quella domanda che mi è appena balenata alla mente.

《Janet! Yohan!》un grido di una voce familiare ci interrompe, mentre siamo ancora appicicati l'uno all'altra, costringendoci a farci staccare di colpo e a farci voltare verso l'emittente.

《Gabriel?!》gridiamo poi in coro, non appena identifichiamo la figura che ci sta venendo incontro a passo svelto.

《Finalmente vi ho trovati! Ho girato tutto l'ospedale, ma dove eravate finiti?》ci chiede, soffermandosi a tirare profondi respiri fra una parola e l'altra.

Sbianco in volto, sussultando per la sorpresa, dopodiché guardo Janet, che si è nel frattempo allontanata da me quanto basta per non causare strani sospetti in Gabriel.

《Siamo stati dentro da Joy, ma dopo un po' siamo usciti per prendere una boccata d'aria. Vero, Yohan?》risponde Janet, dandomi una gomitata di nascosto e costringendomi quindi ad annuire nel più credibile dei modi possibili.

《E tu, Gabriel, come mai sei qui?》chiedo allora io, cercando di mantenere un tono della voce che non tradisca troppo i miei attuali pensieri.

《Beh, tu e Janet siete chiusi qui dentro da praticamente due settimane, volevo venire a trovare Joy anche io. Non si può?》borbotta Gabriel a braccia conserte, squadrandoci con sguardo accusatorio.

《Certo che sì. Allora vieni, andiamo》dice Janet brusca, prendendo Gabriel per un braccio e trascinandolo verso i lunghi e tortuosi corridoi dell'ospedale.

Prima di fare tutto questo, però, non è affatto mancato un suo inconfondibile occhiolino rivolto proprio a me, per cercare di tranquillizzarmi sulla situazione.

***

《Ragazzi, ragazzi! Ci sono novità!》farfuglia la signora Park, accorrendo al nostro cospetto sull'uscio e guardandoci con occhi brillanti di lacrime.

《Cosa, signora? Ce lo dica, la prego》domando io, cominciando ad agitarmi per ciò che la signora ci dirà.

《Joy.. la mia Joy.. hanno detto che possono provare sottoporla ad un intervento dopo la prossima settimana, e, in caso positivo, potrebbe risvegliarsi!》piange la signora, prendendoci le mani e scaldandocele fra le sue, come se fosse veramente la nostra mamma.

A queste sue parole sorrido esterrefatto, fremendo di gioia e non trattenendomi più dall'abbracciare la signora Park che, nel frattempo, si è avvicinata al letto di sua figlia.

Anche Janet e Gabriel abbozzano un sorriso, prima guardandosi fra di loro e rivolgendo poi lo sguardo a me, Joy e sua madre.

《La mia Joy.. la mia carissima Joy》sussurra quest'ultima, ancora coinvolta emotivamente dalle parole del medico che solamente lei ha avuto il piacere di sentire.

《Vedrà, signora, tutto si risolverà per il meglio》la consolo con una mano sulla spalla, ottenendo immediatamente un suo sorriso e la sua permanente benedizione.