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Fraintendimenti

Gabriel's p.o.v.

Chissà come Janet prenderà quello che sto per dirle? Mi capirà? Si offenderà a morte? Mi darà uno schiaffo?

Al solo pensiero di ciò che devo fare, mi sento molto agitato. Mi sudano le mani, mi si contorce lo stomaco e deglutisco in continuazione.

Forse non avrei dovuto farlo. Forse non dovrei essere qui, ora, per parlare con Janet. Mi rendo conto che ho agito d'impulso, stamattina.

Invitarla qui è stato fin troppo avventato da parte mia.

In realtà, il film horror era solo un pretesto per sdrammatizzare la situazione.

Lei, da mia cara amica e coinquilina, ha diritto di sapere che cosa mi sta succedendo nell'ultimo periodo, e avevo intenzione di dirle tutto dopo il film. Ma ora non mi sento più tanto sicuro.

In ogni caso, il film è iniziato già da un po'.

È un horror, ma gli horror di quelli che ti accaponano la pelle. Schizzi di sangue e di budella ovunque, uno schifo totale.

Janet mi stringe il braccio coprendosi con la mano gli occhi in quasi tutte le scene, e mi viene da sussultare involontariamente a ogni mio contatto con lei.

Quando dovevo scegliere il film, ho proprio scartato le commedie romantiche, anche perché non volevo creare inutile tensione fra di noi.

So che i film horror non sono un gran che per un appuntamento, però non potevo fare altrimenti..

Il film finalmente finisce, dopo due ore di agonia e di grida che riempivano tutto il cinema, così io e Janet ci dirigiamo in silenzio verso l'uscita.

Fuori è già buio, e fa molto freddo.

È arrivato il momento di dirle tutto.

Janet's p.o.v.

Mi sto cagando sotto dalla paura.

È il mio secondo horror di tutta la vita, e veramente sono terrorizzata.

Mi accorgo che sto stringendo le mie unghie nel braccio di Gabriel, che però si limita a ridacchiare senza tranquillizzarmi.

Il film passa lento come non mai, ma finalmente è arrivata l'ora di uscire.

Mi stroppiccio gli occhi, realizzando che è già buio.

《Caro il mio Gabriel Lee... e così hai voluto spaventarmi bene con un horror eh?》comincio, con tono ironico, dandogli una pacca forte sulla spalla.

《Sai cosa ti dico..?》dice, guardandomi coi suoi occhi profondi.

Il mio cuore inizia a battere a mille, e non so veramente cosa aspettarmi.

Si avvicina sempre di più al mio viso, e quando distiamo ormai pochi centimetri l'uno dall'altra...

Chiudo gli occhi, spaventata e allo stesso tempo emozionata.

《Buh!》urla, per poi allontanarsi dalla mia faccia e iniziando a ridere come un matto, reggendosi la pancia per non piegarsi in due.

《Gabriel, ma vaffanculo, mi hai fatto prendere un infarto!》sbraito, mettendo il broncio.

《Avevi chiuso gli occhi, però, eh! Cosa ti aspettavi?》dice, facendo una faccia poco raccomandabile.

《I-io..? Niente, ma di che parli?! Sarà stato che all'improvviso mi è venuto da starnutire!》mi giusifico, pur sapendo già di mio che non è affatto vero.

Sarò scema o non so cos'altro, ma io credevo veramente che mi avrebbe baciata.

Oh, no, sto arrossendo sempre di più.

Fortunatamente lui ha iniziato a camminare, così ora non mi deve guardare in faccia.

I nostri passi sono sincronizzati, camminiamo veloce per colpa del freddo.

《Parlando seriamente.. vieni, siediti》Gabriel rompe il silenzio, non appena vede una panchina sul marciapiede vicino alla fermata, e si siede.

Mi accomodo affianco a lui, tutta tremolante.

《Sai, Janet.. c'è un motivo se ti ho portata qui. E del resto, immagino che tu abbia già una mezzia idea》continua, guardando in basso.

Ecco, ci siamo.

Volevo tanto sapere il motivo di questo invito sin dall'inizio. Una mezza idea ce l'avrei, ma non so se sia giusta o sbagliata.

《Janet.. io ti ho portata qui perchè ti devo dire una cosa importante》

Il mio cuore sta battendo all'impazzata rumorosamente, e col silenzio imbarazzante che si è creato, posso chiaramente sentirlo.

La fermata è deserta, e stiamo aspettando che passi l'autobus per portarci a casa.

Francamente non so cosa aspettarmi da Gabriel.

All'inizio credevo che mi avesse invitata qui oggi per un certo motivo, ma ora non ne sono poi più così sicura. Non so perché, ma è come se avessi un brutto presentimento. E solitamente, il mio sesto senso non sbaglia quasi mai.

《Dimmi, Gabriel》 dico piano, quasi in un sussurro.

《Ecco, io.. vedi, io.. tu devi aiutarmi》

Anche lui è diventato rosso come un peperone, e ora il suo sguardo è puntato verso il basso.

Si guarda i piedi, che sta muovendo per calmare la sua agitazione.

《Da ormai un po' di tempo c'è una ragazza che mi piace.. io però non riesco a confessarglielo》 dice tutto d'un fiato, quasi spaventato.

Colgo il riferimento quasi palese, per poi toccarmi le guance: sono talmente roventi che potrei cuocerci un uovo al tegamino.

Una ragazza che gli piace, eh..?

《E ... d-dimmi, chi sarebbe questa.. r-ragazza?》

《Frequenta la mia stessa scuola, e la vedo tutti i santi giorni. Ho cercato di trattenermi per un sacco di tempo, ma ora non ce la faccio più》

La sua faccia sta diventando sempre più viola. Ora mi sento in dovere di aiutarlo.

Ho 14 anni, e non ho mai avuto un ragazzo. Tuttavia, sto sentendo l'amore che arde dentro di me da un sacco di tempo ormai. È diventata quasi una sensazione familiare, mi ci sono, come dire, abituata..

Ogni volta che lui mi guarda così mi si scalda il cuore, e mi viene spontaneo un sorriso.

《Janet, credo di essermi seriamente innamorato..》dice, tutto d'un fiato, guardandomi.

Credo di essermi seriamente innamorato.

Ha detto tutto quello che volevo sentire.

《Oh, Gabriel..》dico, guardandolo a mia volta.

La luce della luna splentende in cielo lo fa sembrare ancora più bello.

《Devi aiutarmi a conquistarla, Janet, ti prego》

《Dimmi chi è, Gabriel》dico, cercando di assumere un tono deciso, anche se la mia voce è tremolante.

《Okay, sarò rapido: si chiama Kim Eun Ji, e ha la tua stessa età. Fa la mia stessa classe, ci parlo da ormai qualche mese, e credo proprio che fra di noi sia scoccata una scincilla》dice, voltando lo sguardo dall'altra parte.

Dopo queste parole mi sento trafiggere il cuore. Le ha dette con così tanta leggerezza..

Non riuscendo a controllarmi, comincio a piangere, singhiozzando.

Gabriel è innamorato.. di una qualunque ragazza della sua classe?! Come ha potuto inviarmi qui per dirmi solo questo?!

Mi sto terribilmente vergognando. E sono anche incazzata.

Non poteva andare peggio.

Ma allora.. la stretta di mano di stamattina, e questo appuntamento..?

Stringo i pugni, provando a trattenere le lacrime.

《Janet, che c'è?》interrompe il silenzio che si è creato.

Come? Come osa chiedermi cosa ho?

Non lo sa tutto quello che ho passato?

《Sei solo uno stronzo, Gabriel》

L'ultima cosa che riesco a fare dopo essere salita sull'autobus appena arrivato e aver lasciato Gabriel alle mie spalle con un'espressione esterrefatta in volto, è prendere il cellulare.

Se riesco a mandare questo sms prima che le lacrime mi sopraffacciano, allora posso considerarmi fortunata.

Le dita si muovono lente e tremolanti sul display.

Io: Han, ho bisogno di te.

Da oggi sono ufficialmente nella friendzone.

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